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Autore: white_kahlan    18/08/2010    3 recensioni
“si dice che gli spiriti degli amanti cerchino di salire a bordo delle navi che passano di qui per trovarsi con più facilità, impossessandosi dei corpi degli sventurati che vi sono a bordo, e quando uno spirito sale su una nave essa non può più abbandonare questo tratto di mare finché i due non si ricongiungano o, in alternativa muoia tutto l’equipaggio” concluse allegro lo scheletro.
“COSAAA??!” urlarono all’unisono il cecchino la renna e la navigatrice, che ripetè sconvolta “impossessarsi dei loro corpi?!”“tranquilla Nami-Swan, ti proteggerò io!” disse il cuoco volteggiandole intorno con gli occhi a cuoricino.
“fantasmi eh..” disse Rufy in posa pensierosa prima di esplodere di gioia “siiiiiiiii! Fantastico!! Li troveremo entrambi e li inviterò a far parte della mia ciurma!” urlò allegro.
“MA SEI IMPAZZITO?!” fu l’urlo generico che si levò dal ponte nei confronti del capitano.
Genere: Commedia, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“vedete, io sono, anche se forse sarebbe meglio dire ero, la principessa di un regno meraviglioso, chiamato Isperia,
ricco di vita e di verde, di villaggi allegri, ruscelli vivaci e cinguettanti boschi… mio padre ne era il re, e governava il regno con fare saggio finché…”
la giovane fece una pausa mordendosi un labbro
“finché non morì mia madre, una donna molto generosa e bella, a causa di una brutta malattia. Da allora egli non si riprese mai più: dapprima
 si rinchiuse nel suo dolore, in seguito divenne repellente a ogni forma di cortesia, non faceva che accanirsi contro chiunque pareva essere felice, la vita di
 sua moglie era stata spezzata e tutti, a parer suo, dovevano soffrire per portarle rispetto. Il suo dolore cominciò a diventare tirannia e le sue pretese
 furono sempre più assurde, finché vietò addirittura ai sudditi di sposarsi”

La ciurma seguiva il racconto della giovane attentamente, cercando di comprendere il dolore che lei e il padre avevano dovuto patire.

“ma è terribile” affermò Chopper mentre porgeva un fazzoletto a Franky, in lacrime.

“già, lo è stato… anch’io ho sofferto per la perdita di mia madre, e non trovavo il coraggio, forse anche per la mia giovinezza, di contraddire mio padre,
fino a quando non vidi lui” il volto della giovane si illuminò per un istante “ero nel castello e un aitante cavaliere si allenava per la giostra nel terreno
adiacente ai nostri orti: bastò uno sguardo per innamorarci, un maledetto sguardo che ci portò alla rovina” concluse malinconica, gli occhi cerulei erano appannati e Sanji le porse subito un fazzoletto.

“vai avanti Miriam, cosa successe dopo?” incalzò l’archeologa, curiosa di fare luce sulla leggenda dei due spiriti.

“oh certo, scusatemi.. come potrete immaginare mio padre non prese bene la notizia, quando ci scoprì.. cercai di parlargli e all’inizio sembrò rinsavire,
capire che quello che stava facendo a noi e al popolo non era giusto,  così gli proposi di pensarci su una notte. Il giorno seguente purtroppo, qualcosa in
lui cambiò. Si era convinto che lo stavo tradendo, che il mio amato ed io volessimo solo prendere il suo posto di regnante, il trono e il potere ora erano le 
uniche cose che lo interessavano.. sospetto che dietro al cambiamento repentino di politica di mio padre ci fosse il suo consigliere, un uomo malvagio, di 
cui non ho mai condiviso la presenza a corte. Lo aveva convinto che sposandomi gli avrei deliberatamente disubbidito, ignorando il dolore che lo tormentava 
ancora per la morte della regina e ancor più sminuendo la sua autorità di re.

Io e James fummo costretti a fuggire quella stessa notte, ma il consigliere, non contento di aver allontanato l’unica legittima erede al trono, per essere
sicuro di poter raggirare al meglio mio padre, ci fece maledire da uno stregone: fummo costretti a vivere in due dimensioni diverse in vita come nella
morte, obbligati a vagare per sempre nell’inutile speranza di ritrovarci. La notte in cui ci imbarcammo per la fuga una tempesta si abbatté sulla nave e ci
divise dalla vita e nello spazio. Io destinata a restare in queste acque e James costretto sulla terraferma.”

La ciurma riflettè in silenzio. Miriam aveva terminato il suo racconto ma all’archeologa non quadrava ancora qualche dettaglio. Rufy l’anticipò.

“è una storia molto triste Miriam, ma non temere, noi ti aiuteremo a ritrovare il tuo James!” esclamò sorridente.

Subito la ciurma impazzì, Sanji schiacciava la testa del capitano urlandogli di non fare promesse che non poteva mantenere, Chopper e Usopp tremavano
al sol pensiero di incontrare un altro fantasma mentre Robin sorrideva non curante della nuova avventura in cui li stava trascinando il loro capitano.

“solo una cosa non mi è chiara” disse Brook sorseggiando una tazza di the “il vortice nero che ha portato via i nostri amici come può intrecciarsi con la tua storia”

Tutti si voltarono verso la giovane alla domanda dello scheletro che fu lieta di poter rispondere “beh vedete, una buona stella in realtà si fece dalla 
nostra parte quella sera.. la speranza non è perduta, siamo in grado di ritrovarci, per quanto sia difficile, le due dimensioni in cui siamo divisi sono
collegate da questi vortici: essi sono la nostra unica speranza di rincontrarci.”

“e cosa succede a chi viene risucchiato?” chiese Robin, che aveva già intuito la risposta.

“finisce nella mia epoca, dove è bloccato lo spirito di James. Ed è per questo motivo Rufy, che ti ringrazio per avermi offerto il tuo aiuto, 
ma purtroppo non posso proprio accettarlo. In verità non c’è nulla che tu possa fare e inoltre, non ho alcuna intenzione di mettervi in pericolo. 
Solo chi è stato mandato nella mia epoca ha i requisiti giusti per salvarci.”

“requisiti?” ripeterono in coro Robin e Franky.

La vicenda si stava complicando. Non solo la povera Miriam era vittima di un destino crudele, persino Zoro e Nami ora sembravano legati a 
quell’ orribile episodio.

Intanto in un’altra dimensione…

“ma che razza di posto è mai questo? È un’isola, come diavolo siamo finiti qui?” domandò irritato Zoro a un tu inesistente.

“è… è tutto così… perfetto” esclamò Nami sorpresa. Zoro condivise il pensiero della rossa.

Il paesaggio era verde e regolare, distese di fiori rallegravano la valle ai loro piedi e profumavano l’aria tiepida che gli sfiorava il viso. 
In lontananza si intravedevano un villaggio e un castello.

“forse loro sapranno dirci cosa fare” suggerì Nami indicando il centro abitato.

“o forse vorranno ucciderci” contro propose Zoro.

“ma perché voi uomini non volete mai chiedere informazioni!” sbuffò Nami rassegnata dal comportamento dello spadaccino.

“e perché voi donne invece dovete sempre chiederle?” la stuzzicò lui. Nami optò per l’indifferenza. Poi osservò il cielo, il sole stava calando, 
comunque non sarebbero riusciti a raggiungere il villaggio prima di sera.

“va bene, facciamo come vuoi te, cosa proponi?” chiese all’improvviso lei, facendo sobbalzare lui, che non si aspettava gli desse ragione.

“mi accamperei sotto quell’albero per la notte, accendendo un bel fuoco” fece indicandolo e incamminandosi , lasciando la navigatrice dietro di lui, 
prima di aggiungere, senza mai voltarsi “sarà meglio riposare, mocciosa, domani andremo al villaggio a chiedere informazioni”

Nami sorrise, scrollò la testa e lo raggiunse tirandogli un debole pugno sulla spalla “ sei proprio un idiota”

“ e tu una mocciosa” la rimbeccò lui, mentre lei di tutta risposta gli fece una linguaccia correndo verso l’albero prescelto. 

Sulla Sunny intanto…

“AHAHAHAHHAHAHAHAHAH!!” una fragorosa risata si alzò nel cielo cupo che sorvolava la nave di cappello di paglia.

Miriam guardò esterrefatta i membri della ciurma sbellicarsi dalle risate dopo le ultime spiegazioni che aveva loro dato.

“nami… ahahppffah… zoro… ahahha!!” urlava Usopp lacrimando dal ridere mentre Sanji strattonava Rufy per il colletto del gilet cercando di farlo
smettere di ridere “ la mia piccola Nami-swan è imprigionata con quel mostro verdognolo in un’altra epoca e non ha possibilità di uscirne, cos’hai da
ridere imbranato!”

Robin, l’unica a mantenere un certo contegno, si affrettò e risolvere l’espressione interrogativa della principessa.

“vedi, devi sapere che in realtà loro due non vanno molto d’accordo”

“eppure se il vortice li ha portati lì è perché hanno i requisiti…” controbattè la giovane non capendo.

Robin sorrise “non  ho detto che non hanno i requisiti, è solo che se fossero presenti negherebbero fino alla morte di possederli”

“già! Ahahaha!” aggiunse Chopper continuando a ridere.

“beh ma li possiedono giusto?” chiese preoccupata la ragazza, evidentemente non divertita quanto loro “devono possederli, voi siete in gamba, 
anche loro lo sono, riusciranno a tornare , si innamoreranno e si scambieranno una promessa d’amore così apparirà un altro vortice, 
torneranno e il mio James apparirà!”

La giovane era convinta della sua affermazione.

Tutti la guardarono seri per un attimo.

“P-promessa d’amore?”  ripetè Sanji  sconcertato.

Un’altra risata ancora più fragorosa della prima fece sobbalzare la Sunny. Questa volta Robin intervenne. 

“da ridere c’è ben poco ragazzi, se non troveranno il modo di andar d’accordo resteranno bloccati laggiù e noi bloccati qui!” la mora riuscì a 
raccogliere l’attenzione di tutti. 

Rufy si fece serio.

“quindi cosa facciamo?” domandò il cecchino.

“aspettiamo, Usopp, aspettiamo” rispose l’archeologa, lasciando sul volto di tutti un’espressione afflitta e un sospeso senso di inutilità.

Note:

ciao! Mi scuso, mi sembra che non sia venuto un gran che… 

pubblico lo stesso perché ho il capitolo nel pc da mesi e continuare a guardarlo non lo renderà migliore!! ^^ 

un saluto a tutti

  
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