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Autore: Carlie Cullen    23/08/2010    1 recensioni
La mente di Alice non ha spazio per contenere più nulla. Inondata da continue visioni del passato che le arrivano alla mente, dovrà andare nel paese dove visse la sua vita da umana: Goats Road...
Spero di avervi incuriositi. Leggete e recensite se volete
:D Grazie :3
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Mi era sempre piaciuta l'aurora. Perciò me ne stavo lì, vicino alla finestra, a contemplare quella bellezza naturale. Entro poche ore sarei partita per l'Inghilterra. Salii le scale in punta di piedi per andare a svegliare Renesmee - che avevo accettato di dormire da noi -. Quando varcai la soglia della sua stanza, la vidi immersa in un sonno così profondo, che quasi mi dispiaceva interromperlo. Posai la mano fredda su una sua guancia. Sussultò. '' Zia, mi hai spaventata!'' disse. '' Scusa, Nessie, non volevo, ma... devo dirti una cosa.'' Non sapeva ancora niente della partenza. '' Cosa?'' Chiese, una punta d'ansia nella voce. '' Io e lo zio partiamo per l'Inghilterra, a Goats Road, che, come sai, è il mio paese Natale.'' Risposi. '' Mi mancherete molto.'' Disse '' Tornete presto, vero?'' Il barlume di speranza che le era appena apparso in viso, mi costrinse a mentire: '' Certo, certo. Tranquilla.'' '' Ciao, zia'' Disse abbracciandomi. '' Ciao, Nessie.''. Scesi le scale per andare in salotto. Vidi la famiglia Cullen al completo. Jasper mi aveva già preceduta con i saluti. '' Allora ciao, Alice.'' Disse Bella, cingendomi le spalle. '' Mi mancherete tutti.'' Sospirai. Uscimmo da casa per andare in garage a prendere la mia adorata Porsche gialla. L'aeroporto era a un'ora di distanza. Prendemmo l'aereo, dove ci servirono un'abbondante colazione a base di pane tostato, uova strapazzate e bacon. Atterrati, prendemmo un Taxi che ci portò a destinazione. In lontananza, scorsi le case raggruppate che segnavano l'inizio di Goats Road. Scendemmo dall'auto, Jasper mi prese per mano, e ci incamminammo. Da vicino, le case, facevano paura: Le porte erano quasi tutte aperte, sbatacchiate dal vento, e la maggior parte dei vetri delle finestre erano rotti. L'aria era fredda e cupa, e il terreno, ricoperto da spessi strati di fango, faceva scivolare. Ma la cosa che incuteva più timore, era che in giro, non c'era anima viva. Il paese doveva essere disabitato da secoli. Dunque era questa Goats Road, la Mia Goats Road. La immaginavo allegra, lucente e... perfetta, proprio come la mia vita da Vampira. Forse mi aspettavo troppo. Di colpo qualcosa cambiò. Respirai l'aria. Era un'odore diverso, troppo intenso. Poteva significare solo una cosa: Presenza di altri vampiri. Anche Jasper se ne era accorto; puntava il naso nella mia stessa direzione. L'odore si faceva sempre più forte, riempiendoci i polmoni, bloccandoci le vie respiratorie. Ma non importava. Noi eravamo pronti.
  
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