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Autore: LadyDenebola    25/08/2010    1 recensioni
La dea Imder Nysri creò due cristalli dai poteri immensi e affidò Deri, il cristallo verde, alla giovane Denebola. Tenugh, già sconfitto in passato, è tornato e vuole ritrovare Afior, il cristallo rosso, per riavere un corpo e riprendere la conquista della terra di Valdmurt. Denebola dovrà riunire dei compagni per impedirgli di trovare per primo Afior e sconfiggerlo definitivamente.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Anche una novizia potrebbe interpretare male >>borbottò la maga di Andromeda osservando la scena che si stava svolgendo nel cortile dalla Sala della Costellazione.

<< Non Denebola >>ribatté Mira.<< E’ lei la novizia che il cristallo verde ha scelto quando è nata. Denebola ha sempre interpretato bene le parole del cristallo, e non vedo il motivo perché questa volta non dovrebbe essere così >>

<< Perché questa volta è diverso, Mira >>s’intromise Fabius.<< E’ la prima volta che il cristallo prevede una cosa del genere, così grande perfino per noi >>

<< Ha solamente visto i prescelti che combatteranno Tenugh! >>lo interruppe Mira.<< Cosa c’è di strano? >>

<< Io non metto in dubbio le parole della tua pupilla, ma rispetto alle altre previsioni del cristallo verde, questa è più importante perché ha visto le persone che salveranno la Terra da Tenugh. Questo non è niente >>disse Fabius.

<< Pensiamo che Denebola possa aver interpretato male alcune parole, ecco >>disse Hebel.<< E’ ancora giovane. Come può una compagnia formata da un elfo e da un uomo esiliato per aver commesso un omicidio salvare l’intero mondo? >>

Mira si morse un labbro.

<< Già >>disse dopo un attimo di silenzio.<< Ma cosa possiamo farci noi? Tenugh è alle porte e quei soldati sono gli unici che conosciamo che possano salvarci. Denebola saprà qual è la posta in gioco, no? >>

<< Sì, ma penso sia necessario farla andare con loro >>disse Fabius.<< Tenugh è anche un mago, e le armi contro la magia sono completamente inutili. I poteri di Denebola potrebbero tornare utili >>

<< Ma… >>disse Mira, << può andarci un altro di noi con loro, invece che Denebola. E’ troppo piccola e la sua magia non è così sviluppata come credete. Tenugh la sconfiggerà in cinque secondi! >>

<< Ritengo Denebola abbastanza capace per affrontare un simile viaggio >>ripeté Fabius.<< Il cristallo dovrebbe aver visto anche questo >>

<< Denebola non lo sa >>disse la maga di Andromeda.<< Ce lo avrebbe detto, altrimenti. Non è una che nasconde simili cose >>

<< Le nostre decisioni sono indipendenti da quelle prese prima dal cristallo >>replicò Hebel.<< Non può prevedere tutto >>

<< Fabius >>mormorò Mira,<< Denebola è la mia prima novizia, non voglio mandarla incontro al nemico. Cerca di capire… >>

<< Allora sarà Altair ad informarla >>disse Hebel.

Un uomo dai capelli castani che aveva seguito la conversazione in silenzio aggrottò le sopracciglia e disse subito:<< Scordatevelo. Non sarò io ad ascoltare le lamentele di una novizia! >>

<< Lamentele? >>Mira si scaldò.

<< La tua pupilla non accetterà a braccia aperte questo compito >>disse Altair.<< E visto che è cresciuta con te posso immaginarmi già la sua reazione >>

<>strillò Mira, facendo sobbalzare tutti i presenti.<< Tu neanche la conosci quella ragazza! Come puoi dire che si metterà a piangere? Perché è proprio questo quello che hai insinuato! >>

<< Anche se Denebola non piangerà, io non voglio avere la responsabilità di dirle una cosa del genere! >>urlò Altair.<< Non contate su di me >>

<< Glielo dirò direttamente io >>ringhiò Mira.<< E se tu ti azzardi a dire di nuovo una cosa del genere su di me o su una mia pupilla, ti farò pentire di avermi conosciuto >>

<< Ora basta! >>ordinò ad alta voce Fabius, impedendo ad Altair di rispondere a tono a Mira.<< Ci riuniremo di nuovo, tutti quanti, per informare Denebola >>Spostò lo sguardo da Mira ad Altair.<< Siete d’accordo? >>

<< Manderò Leo a chiamare la ragazza >>disse la maga di Andromeda.

 

In cortile regnava un silenzio carico d’ira. Denebola, offesa e umiliata, non riusciva più a parlare dopo quello che aveva detto Alexander. Alexander, dal canto suo riteneva di aver detto giusto tutto quello che pensava sulla novizia di Mira. Già il fatto di essere stato scelto come protettore dei Saggi, che per altro non gli stavano neanche simpatici, lo aveva fatto rodere. Figuriamoci essere trattato come uno stupido da una ragazzina che cosa poteva significare per lui!

Rio si era contrapposto tra i due quando la discussione aveva preso una brutta piega.

<< Adesso basta >>stava dicendo.<< Alexander, non voglio ricordarti per la terza volta quali sono i poteri del cristallo verde, perché ormai l’avrai capito. E se è a Denebola che è stato affidato, perché insisti nel voler non aprire gli occhi? >>

Alexander sbuffò.

<< Io stavo solo dando ragione a Tinhos >>disse.<< Questa qui >>e indicò con l’indice Denebola,<< è soltanto una bambina e i poteri del cristallo sono decisamente superiori ai suoi. Potrebbe aver capito male tutto quello che le ha detto >>

<< Almeno io sono stata scelta da uno dei cristalli di Imder Nysri >>sibilò Denebola, rossa in volto ma con la voce ferma.<< Tu invece sei un reietto, assassino e per giunta di King’s Valley! Cosa speri di diventare dopo quello che ti è successo? >>

L’uomo avvampò e per un attimo sembrò volesse saltare addosso alla giovane. Rio lo tenne fermo per le braccia.

<< Tu non conosci la storia della mia vita! >>ringhiò Alexander, dimenandosi dalla presa di Rio.<< Non sai niente del mio passato e non sai neanche quale sarà il mio futuro! >>

<< Oh, non è difficile da prevedere >>ribatté Denebola.<< Se non cambierai presto atteggiamento finirai presto alla forca >>

<< Denebola! >>

Alexander si fermò e Rio lo spinse indietro, allontanandolo dalla giovane. Un adolescente si avvicinò a Denebola e le sussurrò qualcosa all’orecchio.

<< Vedi di darti una calmata >>bisbigliò Rio ad Alexander, che stava ancora fissando Denebola come una belva.

<< Hai sentito quello che mi ha detto! Mi sta provocando! Vuole per forza la lite! >>sibilò Alexander.

<< Se ti infuri così in fretta non verrai mai ammesso negli Ashik >>disse Rio.<< Vedi di ricordartene più spesso >>

Alexander trasse profondi respiri per calmarsi mentre la presa sulle sue spalle si faceva meno salda.

Dietro le sue spalle, Mailo, Tinhos e Aiska osservavano Denebola parlare con il giovane straniero appena uscito dalla torre. Aiska vide gli occhi della novizia illuminarsi di una strana luce mentre le sopracciglia si inarcavano.

<< Dovete scusarmi >>disse Denebola a Rio.<< I Saggi mi aspettano nella Sala della Costellazione. Ci rivedremo domani, molto probabilmente >>

Rio annuì e il suo sguardo seguì Denebola fino a quando questa non sparì con Leo nel palazzo.

<< Credo che possiamo andare >>disse Mailo dietro le sue spalle.

<< Cosa…? >>fece Rio voltandosi a guardarlo.

<< Non sei stanco? >>gli chiese Aiska.<< Domani dovremo partire subito >>

<< Vi prego di seguirmi, signori >>disse Juliet, spuntando da dietro un albero.<< Le stanze non sono lontane >>

I compagni seguirono la donna all’interno della Torre, passando per una porta secondaria. Mentre attraversavano un atrio più piccolo di quello principale, Rio si accorse che non era il solo ad osservare preoccupato Alexander. Mailo gli rivolse uno sguardo rassegnato e Tinhos, con i suoi occhi vacui, non fece che aumentare la preoccupazione nel capitano.

Aiska invece camminava guardando per terra anche se lanciava occhiate di nascosto ad Alexander. Anche lei non sembrava molto serena dopo quello che aveva sentito da Denebola.

 

<< Giovane Denebola, ti chiedo scusa per averti convocato di nuovo >>disse Fabius nella Sala della Costellazione.<< Ma io e gli altri Saggi dobbiamo chiederti un favore >>

<< Sì >>rispose lentamente Denebola. Non gli piaceva l’aria che tirava in quella stanza, né gli sguardi seri che si scambiavano Hebel e la maga di Andromeda.

Fabius fece un segno a Mira, che si alzò.

<< Denebola, cercherò di non girarci troppo attorno a questa cosa >>disse Mira.<< Quindi te lo chiedo subito, a nome di tutti i Saggi >>Si interruppe, come se per lei continuare a parlare provocasse grande dolore.

Altair la guardò con disprezzo ma non disse nulla. Volse invece la propria attenzione sulla novizia, chiedendosi quale potesse essere la sua reazione alla notizia.

<< Mia giovane novizia >>riprese Mira con voce tremula, << so che questo il cristallo verde non te lo ha detto, ma pensiamo possa essere una buona idea che tu partissi insieme ai soldati che hai convocato >>

Denebola, che si sarebbe aspettata di tutto tranne questo, faticò a nascondere la propria sorpresa.

<< Cosa rispondi? >>chiese Fabius.

<< Io… >>disse Denebola, sentendosi all’improvviso a disagio, di fronte alla prima vera decisione che prendeva da sola. Qualcosa brillò sotto le sue vesti azzurre, interrompendo i suoi pensieri. Il cristallo verde. Denebola lo tirò fuori.

Il cristallo, girando ad alta velocità, sospeso nell’aria sulla mano di Denebola illuminava la sala di una fredda luce verde. Piano piano, però, prese a roteare lentamente, fino a fermarsi. Fabius scattò in piedi. La sala si fece di colpo buia, e l’unica luce era quella verdognola del cristallo di Imder Nysri.

Qualcuno sussurrò sommessamente.

<< Cosa sta accadendo? >>chiese Altair a bassa voce. Ora tutti i Saggi erano in piedi.

<< Il cristallo parla >>rispose Fabius, guardando affascinato e preoccupato allo stesso tempo la figura dell’oggetto.

<< Cosa dice? >>chiese la maga di Andromeda.

Fabius scosse la testa:<< L’unica persona che può capirlo è Denebola >>

Mira fece per scendere dal podio, ma qualcuno la bloccò.

<< Devo avvicinarmi >>Mira si divincolò.

<< Fai silenzio >>le ordinò Altair, << e ascolta questa voce: non ti sembra familiare? >>

Mira si fermò.

<< Maestra >>La voce di Denebola risuonava distante, ma aveva comunque lo stesso tono di sempre.

<< Parla, novizia, ti ascoltiamo >>esclamò Fabius cercando di scorgere la ragazza in mezzo alle tenebre.

Come in risposta alla richiesta del vecchio Saggio, l’oscurità che regnava nella stanza si dissolse, e la luce tornò a illuminare la scena.

Mira sbarrò gli occhi.

Denebola si era inginocchiata rispettosamente in mezzo alla stanza. Il cristallo volteggiava ancora sopra la sua testa.

<< Saggi, il cristallo mi ha parlato di nuovo >>disse con voce ferma.<< Mi ha dato la dimostrazione dei poteri di Tenugh e ho visto quello che è successo ai villaggi a sud >>Si zittì un attimo.

I Saggi l’ascoltavano senza dire nulla. Altair, completamente preso dalla ragazza e dal cristallo verde, si era dimenticato di Mira, intrappolata nel suo abbraccio. Anche Mira non faceva più caso a nulla, tranne che alla sua novizia.

<< Accetto >>disse Denebola.

<< Ne ero sicuro >>sorrise Fabius, avvicinandosi alla ragazza. Le pose una mano sulla testa e lei si alzò.

Anche gli altri Saggi si avvicinarono.

<< Sono contento di aver ascoltato la voce del cristallo >>mormorò Hebel, dando un buffetto sulla guancia di Denebola.<< Sei stata brava >>

<< Ora non ho più dubbi >>disse la maga di Andromeda.

Altair lasciò andare Mira, che solo in quel momento si accorse di quello che era successo.

<< Scusami >>le mormorò l’uomo all’orecchio. Insieme si avvicinarono a Denebola e Mira l’abbracciò.

<< Sono fiera di te >>disse.

Denebola sorrise.

<< Non ti deluderò, maestra >>sussurrò.

<< Devi prepararti, Denebola >>disse Fabius.<< Domani partirete all’alba, insieme a noi >>

<< Dovrò usare le armi? >>chiese Denebola.

<< L’unica arma che devi usare sarà quella che ti consegnerò stasera >>disse Andromeda.<< Scendi in cortile. Ti aspetteremo lì >>

Denebola annuì a fatica. Aveva il fiatone, ma sembrava che nessuno se ne fosse accorto. Nessuno…ma Altair non era nessuno. Osservava con attenzione la giovane e quando Denebola ripose il cristallo sotto la veste, i suoi occhi saettarono. Denebola se ne era accorta, ma non disse nulla ed evitò di incrociare lo sguardo del Saggio mentre veniva riaccompagnata nei propri alloggi da Mira.

<< Affronterà nemici molto più grandi di lei >>disse Fabius.

<< E’ una ragazza in gamba e saprà cavarsela >>disse con decisione Hebel.<< Hai fatto bene ad affidarla alle cure di Mira >>aggiunse con un’occhiata di sfida ad Altair.

Altair alzò le spalle.

<< Spero per lei che non si faccia uccidere subito >>disse.<< Non ha la stessa forza dei miei pupilli >>

<< Forse, ma riceverà presto un dono, o no? >>sussurrò Hebel, guardando l’amico con un ghigno.

<< Non se lo merita >>ribatté Altair.

<< Ma se si fosse trattato di un tuo protetto, allora… >>disse la maga di Andromeda.

<< Non faccio favoritismi come il tuo predecessore Pegasus >>disse Altair mentre uscivano tutti e tre dalla Sala della Costellazione.<< Io giudico le persone anche per il loro carattere e per la forza di volontà >>

<< Almeno adesso anche noi abbiamo il nostro rappresentante >>sospirò Hebel.<< Tre soldati di Terrani, uno di Blue Garden e un altro di King’s Valley. Le capitali sono riunite >>

 

<< Scordatelo! Non userò nessuna arma se non che la mia! >>obiettò Mailo quando Juliet gli porse una spada.

Si trovavano in uno dei tanti alloggi della Torre di Aldebaran. C’era abbastanza spazio per ospitare quattro persone: Aiska alloggiava in una stanza adiacente a quella dei suoi compagni.

Juliet, che era appena uscita per andare al terzo piano per un motivo ignoto, era appena tornata con una manciata di spade e archi, aiutata da altre due donne.

<< Vedi di non dire stupidaggini, Mailo, e prendi la spada >>disse Rio.

<< Mi spiace, ma rimarrò fedele alle armi di Terrani! >>esclamò Mailo con voce perentoria.

<< Dove speri di andare con quella cosa che ti porti dietro? >>lo rimbeccò Alexander che stava esaminando un arco.<< Con quella non arriveresti nemmeno alla prossima settimana! >>

<< Non ho chiesto il tuo parere! >>replicò freddamente Mailo.

Juliet posò la spada e fece per andare da Aiska, ma Mailo, dopo aver riflettuto per qualche secondo, la fermò.

<< Non dubito delle armi che avete qui >>le disse,<< solo che ho sempre combattuto con la spada che mi diedero quando partii per la guerra, e da allora la porto sempre con me anche se è vecchia. Per me ha un grande valore. Ma penso che prenderò lo stesso questa >>

Juliet sorrise mentre il soldato di Terrani sollevava la spada.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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