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Autore: Honey_34    17/10/2005    1 recensioni
E' finita la guerra e un ventenne Draco Malfoy cerca di riprendere una vita normale, non senza difficoltà.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2 Ci sono sofferenze Che scavano nella persona Come buchi di un flauto E la voce dello spirito Ne esce melodiosa Si smaterializzarono, così com’erano venuti, abbracciati, guardandosi negli occhi e sorridendosi felici, lei per aver fatto capire a suo fratello di essere una donna, lui per averla stretta tra le braccia, per la prima volta nella sua vita, quel piccolo gesto non le ricordò Hallie. Si ritrovarono a casa Malfoy, dove Ginny incontrò la madre di Draco. -Ciao Ginny- le sorrise. -Salve Signora Malfoy- la donna continuò a sorridere nonostante la sua risposta –Ti prego di non chiamarmi così, se vuoi darmi del lei fai pure, ma chiamami Narcissa, te ne prego…piuttosto- aggiunse guardando Draco –Come mai siete venuti insieme?- entrambi arrossirono cercando di dire la stessa cosa –Noi, ecco…- -Non fa niente…piuttosto Draco, c’è qualcuno che ti aspetta nel tuo studio, un giovane, dice che siete amici o che almeno lo eravate in battaglia…- Draco alzò un sopracciglio e annuì perplesso, guardò Ginny e si diresse verso lo studio, con la ragazza al suo fianco. Quando aprirono la porta videro un uomo dell’età di Draco, alto con i capelli castano scuro a spazzola, gli occhi grandi e blu mare [bè, avete presente Josh Hartnette? Ecco immaginatevelo più o meno così, senza farlo apposta, l’ispirazione per il personaggio mi è venuta proprio da lui…eheh]. Ginny lo guardò stranita mentre Draco sorrise e allargò le braccia per abbracciarlo. -Joshua! Non ci posso credere! Quanto tempo che non ci vediamo! Ti davo per…per…- -…morto, è comprensibile! Piuttosto, dimmi chi è questa bella ragazza fulva!- Ginny arrossì tenendo però il mento verso l’alto, come aveva sempre fatto quando non voleva mostrare troppo la sua timidezza. -E’ Ginny Weasley, in guerra ha fatto d’aiutante ad Hermione, ti ricordi di Heather vero?- Joshua cambiò espressione, il suo sorriso si spense. -Come no…sono qua per parlarti del vero assassino del suo ex fidanzato, come faccio a non ricordarmi di lei?- Draco si scurì in volto a quelle parole. -Scusate…Joshua…devi parlare anche con Hermione di questo?- egli annuì. -Allora penso sia inutile parlarne ora, meglio stasera- -Stasera?-chiese quello. -Già. A cena. Io, Draco, tu ed Hermione. Mi sembra una buona idea- a quel punto intervenne Draco –Non dubito mai delle tue idee Ginny, neanche stavolta, ma un ristorante pubblico non mi sembra consono- Ginny sorrise. -Ho mai parlato di ristorante pubblico negli ultimi 5 minuti? Io avevo in mente il mio cottage in Irlanda. Saremmo soli e inoltre c’è posto per la notte- Draco e Joshua si guardarono e annuirono. Quella sera Ginny andò a casa di Hermione e bussò educatamente alla porta, non come faceva Draco entrando come e quando gli piaceva, pensò che se l’avesse fatto in casa sua le sarebbe venuta una crisi di nervi. -Ginny? Entra- le disse di accomodarsi, ma la rossa, ormai entrata la prese per un braccio trascinandola al piano di sopra, nella sua camera. -Ginny, ma sei impazzita? Che fai?- -Siediti lì, ti spiego più tardi in macchina- Hermione strabuzzò gli occhi –Macchina? Quale macchina?- -Insomma Hermione mi lasci un attimo di riflessione? Ti sto scegliendo un vestito!- Ginny continuò a guardare tra gli abiti di Hermione, poi ne scelse due: uno blu in raso con una lunga scollatura a V lungo fino al ginocchio e uno nero con scollatura orizzontale retto da due spalline fatte da tante perline in argento, che le arrivava sopra il ginocchio. -Quale Hermione?- la giovane donna guardò gli abiti un istante e scosse il capo guardando quello blu. -Quello mi piace di più, ma…- -Niente MA, se ti piace di più indossa questo…- -Non capisci Ginny, quell’abito non lo indosserò mai più, ne l’ho più indossato dall’ultima volta che sono uscita con Lawrence. Mi notò la prima volta che indossavo quell’abito, uscimmo l’ultima volta che indossavo quell’abito- Ginny annuì e le porse quello nero. Uscirono di casa l’una con un cappotto avorio e una sciarpa dello stesso colore al collo, l’altra dai capelli fulvi, con un soprabito blu notte. Salirono sulla Porsche Cayenne grigia metallizzata e Ginny mise in marcia, in qualche modo dall’autostrada di Londra finirono in Irlanda. -Allora Ginny, si può sapere dove mi stai portando?- -Ad una cena. Io, te, Draco e…Joshua, lo conosci?- Hermione scosse il capo. -Bè, lo conoscerai…- -Ma il perché di questa cena non c’è?- chiese sarcasticamente la riccia. -Certo, informazioni su Christopher Crone. Un’unica cosa Hermione: non voglio vedere una sola lacrima scendere dai tuoi occhi, è chiaro? Bene, siamo arrivati al mio cottage- scesero dall’auto e i due uomini le attendevano. -Da quando la piccola Ginny ha una Porsche?- chiese Draco. -Da quando mi è venuta la voglia di avere una macchina- rispose prontamente lei. Poi il biondo le si avvicinò all’orecchio sussurrandole –Che cos’hai in mente?- maliziosamente, alludendo ad Hermione e Joshua. -Vedrai- fu la risposta. Dopo la cena a base di pasta al sugo e come secondo un gustoso pollo arrosto, presero posto sui divani. Ginny e Draco su uno e sull’altro Hermione e Joshua. -Parla Josh, principalmente siamo qua per questo…- si schiarì la voce e annuì. -Giusto…allora, giorni fa ero in una tavola calda di Londra e stavo prendendo un caffè al bancone, quando è entrato un uomo sui trent’anni e mi si è seduto accanto. Ricordo i capelli neri e gli occhi come il ghiaccio. Prese un cappuccio e una brioches, poi mi ha guardato e mi ha detto “Bella giornata eh? Adoro la pioggia, mi ricorda la morte…strani pensieri di questi tempi, la morte, così malinconica e triste…eh, eh” e se ne andato. Quel tipo mi aveva insospettito, così una volta in ufficio, ho chiesto il libro dei sospettati mangiamorte. All’ultima pagina lo trovai: Christopher Crone. Assassino micidiale, c’era una lunga lista di nomi sotto, tutti i suoi omicidi e, c’era anche quello di Lawrence Baggin. Così guardai su Dolohov e vidi che c’era anche lì. Il punto è che non quadrava con la realtà perché Lawrence morì il 15 Agosto, io uccisi Dolohov il 13. Andai da Harry e Ron e gli feci notare l’errore, poi mandarono una squadra in incognito presso la tavola calda e dintorni- -Bé? Non ci hai detto niente di nuovo. Crone ha ucciso Lawrence, ma lo sapevamo già a parte il tuo piacevole incontro con lui…i giornali hanno parlato, non mi dirai che le tue informazioni si fermano qui Joshua?!- disse Hermione con un tono di voce un po’ marcato. -No Heather. Comunque per tua informazione i giornali hanno dato delle informazioni a caso. Non sapevano praticamente niente a parte che sulla scheda di Crone compariva il nome di Lawrence, così l’hanno dato per scontato e ci hanno azzeccato, un colpo di fortuna, poteva essere stata sbagliata la scheda di Crone per quanto riguarda il Profeta. Loro non sapevano altro. Ma c’è dell’altro. Tre giorni fa, Crone è stato avvistato a Cambridge, nel pomeriggio a Dover. Due giorni fa prima a Reading e a Southend-on-Sea e si presuppone sia passato per Londra. Ieri a Southampton e infine si dice sia tornato a Cambridge. Dunque sappiamo che vive a Londra- rispose Joshua professionalmente. -Non capisco…- -Già, neanche io…- -E’ semplice invece, vero Josh?- chiese Draco all’amico, nonostante non avesse compreso nemmeno lui. -Già. Qualcuno di voi prenda una cartina della Gran Bretagna e, seguendo i punti Cambridge-Dover-Reading-Southend-on-Sea-Southampton e Cambridge fate il disegno, poi ditemi- Ginny prese la cartina ed Hermione si mise, con una matita, a seguire i punti di riferimento. –E’ una stella un po’ storta- Joshua annuì –Si, una stella, esatto. Ora capite perché siamo convinti, io per primo che Crone viva a Londra?- Le due ragazze scossero il capo, Draco sorrise e disse –Cosa c’è in mezzo? Londra, è ovvio ragazze- -Ma non è andato a Londra. Se vivesse a Londra starebbe lì, no? In più si è fermato due volte a Cambridge!- -Vero, ma noi pensiamo che non avesse in mente di costruire una stella nel suo percorso, pensiamo solo che sia andato a casaccio intorno a Londra per non allontanarsi troppo. Ma ha sbagliato i calcoli. Secondo, è furbo e pericoloso Hermione, se vive a Londra non ci andrà tanto spesso, fidati- Hermione abbassò la testa e chiese a Ginny una camomilla, mentre gli altri presero dei caffè. Torno dalla cucina con un vassoio in argento sul quale erano appoggiate quattro tazze fumanti, una zuccheriera e dei biscotti al burro. Trascorsero qualche minuto in silenzio godendosi le bevande calde, poi Draco si alzò misurando il pavimento a grandi passi. -Io sono dell’idea che dobbiamo seguire queste tracce, noi- -VOI non se ne parla, Draco- disse Joshua. -Mi insulti, amico. Ho fatto il militare in guerra per 3 anni ed ho cominciato prima di te! Credi che non sappia come si svolgono questo tipo di azioni? Credi che anche loro due dopo che hanno visto morti, feriti e sangue tutti i giorni non siano in grado di restare calme? So che credi che io ed Hermione in particolare siamo accecati dalla rabbia e dall’odio verso quell’uomo che ci ha portato via una persona cara, ma siamo anche capaci di controllare le nostre emozioni e i nostri sentimenti. Io e Ginny faremo delle ricerche a Londra per cercare l’abitazione di Crone, tu ed Hermione andrete al Ministero domani, lei deve anche andare ad un’udienza, successivamente svolgerete il lavoro che ti sarà dato, Josh, insieme, dopotutto Lawrence Baggin a quest’ora avrebbe dovuto essere suo marito, mi sono spiegato?- Joshua annuì, un po’ perplesso, ma convinto. A mezzanotte inoltrata Ginny accompagnò Joshua ed Hermione al piano di sopra e aprì una stanza, davanti ai loro occhi comparve un salottino con un divano e un tavolino e due porte a sinistra. In una c’era il bagno, nell’altra due letti singoli a una piazza e mezza separati. -Questa è la camera degli ospiti, se non volessi dormire con Joshua lo faccio andare sul divano!- scherzò Ginny. -Oh, no no…importante che siano separati, no? Grazie di tutto Ginny- -Figurati- Ginny e Draco andarono in camera dove il loro letto era matrimoniale. –Non ti crea problemi vero?- chiese lei titubante –No, assolutamente no- lui sorrise. Si sdraiarono sotto le coperte dopo essersi cambiati l’uno di fronte all’altra. Poi Ginny chiuse gli occhi e lui l’abbracciò stretta, la guardò negli occhi e, dopo un istante di indecisione la baciò dolcemente accarezzandole i morbidi capelli profumati di gelsomino e mimosa. Si addormentarono così, abbracciati e con le labbra unite gli occhi chiusi, la mente persa in un sogno uguale per entrambi. Nella stanza accanto entrambi i giovani non riuscivano a chiudere occhio, l’una per le informazioni di cui era venuta a conoscenza, l’altro perso a guardarla. “E’ bellissima, eppure ha un’aria talmente triste. Per tutto il tempo che abbiamo parlato di Crone i suoi occhi luccicavano di odio. Doveva amare molto Lawrence, d’altra parte anche per lui, Heather era la vera ragione di vita…povero amico mio, era un uomo fantastico, non si meritava di morire”. Guardò di nuovo Hermione, e la chiamò, in un sussurro; lei si voltò e gli sorrise –Posso dirti una cosa?- lei annuì. -Sei bellissima-
  
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