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Autore: S o m e w h e r e    29/08/2010    0 recensioni
saleve ragazzi!!! vi ricordate di quella che ha scritto "The Muissing Part Of Me" e "I Am Here For You"?? beh, sono io. Ho dovuto cambiare Account per poter continuare "I Am Here For You, che è questa. Ho Cambiato il titolo, scusate. Nell'ultimo capitolo ho messo anche le risposte alle recensioni di quelli che avevano commentato. Scusate ancora per il casino che ho creato.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mtkhiyk
Capitolo I

La Ragazza Misteriosa




Come tutte le sere, il viale era fortemente affollato. Da ogni parte, le lucine colorate dei fanali della macchine, riempivano la notte con il loro bagliore accecante. Era un fenomeno davvero suggestivo, per gli osservatori appassionati. Chinque l'avrebbe scambiata per la solita, caotica e rumorosa Los Angeles degli anni Novanta, ma per Stella era diverso. Le sembrava di trovarsi in cielo. Le strade scure, color inchiostro le davano l'impressione dell'immensità. Le palline colorate che andavano in giro a coppie e che per un breve tratto illuminavano anche la strada, le sembravano le stelle.

Di certo non avrebbe mai immaginato, però, che quella fosse l'unica cosa bella e interessante della sua vita.
 
Infatti, era una ragazza molto infelice. Costretta a fare un lavoro sporco e schifoso, perchè sua madre voleva così. E non si poteva opporre, perchè ogni volta che cercava di farlo, la donna le riservava dei trattamenti che non riusciva a descrivere, tanto erano crudeli.
Una volta, quando era ancora una ragazzina ed era già costretta a vendersi per i viali quasi tutte le notti, aveva provato a dire a sua madre che lei non era d'accordo e questa aveva chiamato un suo caro amico, Finn. Lui non aveva indugiato neanche un pò a prenderla per i capelli e mettergli la testa nel gabinetto, finchè non avesse detto una frase del tipo: -Sono solo una sporca puttana, tutto quello che dico non conta nulla-.

Oppure, una sera in cui non aveva avuto abbastanza
clienti  per guadagnare i soldi prestabiliti, Finn l'aveva picchiata fino a farla sanguinare.

Odiava sua madre e quel bastardo di Finn con tutta l'anima. Anzi, forse anche di più.

Sarebbe voluta scappare, essere libera. Avrebbe voluto fare qualsiasi altro lavoro, ma non
quello.

Se però, lasciamo da parte tutto quello che è costretta a passare nella sua vita, era una ragazza dolce molto sensibile. Le piaceva sognare e lo faceva in continuazione, fantasticando su come sarebbe potuta essere la sua vita se fosse stata padrona di fare le sue scelte.

Il suo sogno più grande e la sua passione, erano quelle di fare la cantante. Era riuscita a farsi assumere in un locale di spogliarelliste come cantante. Il tutto, ovviamente, di nascosto alla madre, che se lo aversse scoperto, sicuramente le avrebbe riservato un altro dei suoi "piacevoli" trattamenti. Ci lavorava per tre sere alla settimana, dalle otto di sera alle undici. Riusciva a non farsi scoprire, solo perchè la sua fortuna aveva voluto che il suo turno di andare per strada cominciasse a mezzanotte. Aveva perciò tutto il tempo di mettersi addosso quelli che le definiva "stracci luridi, privi di stile, merdi fin sotto la stoffa e pieni di malattie" e di truccarsi a dovere, come fanno tutte le ragazze del suo circolo.

Lei era sicura che se suo padre fosse stato lì, non avrebbe permesso tutto quello che stava passando. Ma suo padre, era stato più volte trovato in possesso di droga, arrestato e privato dell'affidamento di sua figlia. Nonostante tutto però, era un buon padre e il fatto di averlo perso, comportava che sua madre doveva decidere per lei.

E stringeva i pugni fino a farsi sanguinare le nocche, quando pensava a quella cosa e a quanto fosse ingiusto da parte di quella schifosa donna abusare in quel modo del suo potere.

Stella in cuor suo, sapeva di non assomigliare per niente nè a sua madre, nè a sua padre. Voleva vivere la
sua vita a suo modo. Sognava un giorno di trovare l'amore della sua vita e di poter passare con lui il resto dei suoi giorni. Sognava di avere figli e si riprometteva che se li avesse avuti non li avrebbe mai trattati come veniva trattata lei. Si è capito, le voleva solamente essere normale.

E perchè non concedergli questa piccola libertà?? Perchè non assecondare il suo più semplice desiderio?? Perchè farla vivere in quel modo??
Perchè farla rimanere così
infelice??

Si faceva praticamente ogni giorno domande di quel tipo, ma non riusciva mai ad adattarvi una risposta che avesse senso oppure che fosse giusta.

*******

Anche quella sera, come tutte le altre, lei era lì, impiedi sul marciapiedi della via più affollata e caotica di Los Angeles ad aspettare che qualcuno si fermasse davanti a lei con la macchina e le dicesse: -Quanto costi??-
Già, prorpio come se fosse il più insignificante degli oggetti. In quel mondo, nessuno la trattava da
persona.

Era già l'una passata e nessuno si era ancora fermato. Cominciava già a pensare a cosa le avrebbero detto e fatto quegli animali di Finn e sua madre.

Poi, una BMW blu scura, che quasi si poteva pensare che fosse nera da tanto che era scura, si fermò davanti a lei.

Stella si avvicinò tremando. Era tanto che faceva quel lavoro, ma aveva paura e diffidava ogni volta.

Il tizio che c'era dentro, e che lei poteva vedere grazie ai finestrini non oscurati, abbassò il vetro.
 
-
Salve...- disse lei molto impaurita.
Lui la guardò con malizia e la scrutò dalla testa ai piedi, soffermandosi in particolare sul suo seno prosperoso, per poi rivolgere lo sguardo alle altre, poco lontane da loro. Lei era decisamente la migliore. Era come fa un leone quando scieglie la sua preda. E in  quel momento lei si sentiva davvero la preda più facile da catturare.

Stella aveva già capito che si trattava di un porco. E che sotto quel viso innocente, incorniciato da capelli biondi e tutti arruffati, si nascondeva una malizia incredibile, che in parte i suoi occhi marroni lasciavano emergere.

-
Salve- ripetè lui sorridendo. Ormai, purttroppo per la ragazza, lui ce l'aveva in pugno e lei sentiva che non si sarebbe potute liberare. Non avrebbe mai potuto sottrarsi dalla notte che le aspettava, in compagnia di quel maiale orrendo.

-
Se non le dispiace, vorrei farlo per tutta la notte...-

Lei le lanciò un'occhiata arrabbiata a piena di rancore. Certo che le dispiaceva!! Ma non poteva rifiutarsi.
Ma pensò che dopotutto, non era colpa di quell uomo, anche se era un porco. Era per colpa di quella puttana di sua madre se lei era lì.

-
Mi segua- disse lei, mentre l'uomo si accingeva a spegnere il motore della sua auto.

*******

Erano ormai ore che faceva girare il suo autista per tutta Los Angeles. Non c'era verso che prendesse sonno e l'unico modo per non annoiarsi, era girare per le strade in cerca dell'ispirezione per una canzone. Sapeva che questo comportava che il suo autista non dormisse quasi mai, e se ne dispiaceva molto.

Quella sera però, davvero non riusciva a concludere niente. Non sapeva spiegarsi questa mancanza di idee e ispirazione ed era preoccupato.
Forse, pensò, sto invecchiando e l'età comporta questi cambiamenti.

Però scacciò subito via quel pensiero perchè lui, Michael Jackson, non poteva permettersi di invecciare.

I fan, i media, non lo avrebbero mai perdonato. E anche se il suo sogno più grande era quello di avere una famiglia e vivere da persona
normale, sapeva che non sarebbe mai stato il suo destino.

Ammenochè, non volesse una mattina, leggendo il giornale leggere una cosa del tipo "MICHAEL JACKSON ABBANDONA I SUOI FAN E SI LASCIA ANDARE ALLA VECCHIA".
No, decisamente non avrebbe voluto.

Pensò che forse, se fosse andato nella via più famosa di Los Angles, avrebbe trovato l'ispirazione per qualcosa, quindi chiese l suo autista di svoltare alla sua sinistra.

E lì la vide.

Quella ragazza di cui nenache sapev il nome, ma che lo aveva già catturato. Era consapevole che non fosse una "gentildonna" come lui, ma era davvero bella.

Anche se erano lontani, lui ruscivavedere di lei ogni tratto, ogni minimo dettaglio.

Vedeva quella pelle chiarissima e candida come la neve, perfettamente incorniciata da un casco di capelli rossi, lisci come la seta, che luccicavano alla luce della luna e del lampine sotto cui era.

Il suo corpo perfetto, lasciava spazio ad ogni curva nel posto giusto, ma non aveva ne,mmeno un filo di grasso.

E quando alzò gli occhi, attratta dalla sua limousine, vide che erano verdi. Splendidi. E anche sotto quel trucco pesante riusciva a scorgene la bellezza e la purezza. Perchè lui capiva quanto fosse a disagio a fare quel mestiere. Le bastava guardarla in faccia.

Non chiese all'autista di fermarsi perchè sennò sui giornali la gentre avrebbe letto "SCANDALO:MICHAEL JACKSON VA CON LE PROSTITUTE." E ne aveva già abbastanza di problemi.
Ma giurò a se stesso che un giorno o l'altro l'avrebbe portata con sè.
Avrebbe almeno chiesto il nome, a quella ragazza misteriosa che lo aveva completamente folgorato.





















Commento D'autrice
Salve gente!! Purtroppo  per voi sono tornata e stavolta cercherò di stupirvi con la mia nuova storia. Spero davvero che vi piaccia perchè la voglia di far bene e l'impegno ci sono in abbondanza.
Mi raccomando, recensite in tanti. :)

E adesso, vi faccio vedere la faccia di Michael quando vede Stella.
P.S.: Lo so che il periodo non coincide.
Eccolo lui!! hihi!! Che pacioccoso!!!Eccolo lui!!!hihihi!!Che pacioccoso!!


Bhe vi saluto.
Con amore
Marti



















  
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