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Autore: AKA FOREVER    31/08/2010    1 recensioni
In un isola disabitata nel grande blu si riuscivano a scorgere anche da una discreta distanza la Moby Dick e tutte le navi della flotta di Barbabianca attraccate. Tutti si erano riuniti per un qualche motivo sconosciuto.
Più ci si avvicinava e più si percepivano gli schiamazzi e le urla, voci felici , suono di strumenti e canti festosi.Chi udirà gli schiamazzi dei pirati?Cosa sta accadendo sulla nave di Newgate?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Buttò giù il liquore tutto d'un fiato per poi fare un bel respiro. Era veramente delizioso, una rarità che si era fatto sfuggire nel suo lungo pellegrinare.

-Mi dispiace ma non ho mai sentito nessuno di questi due nomi prima di adesso, e anche il nominativo della tua ciurma mi giunge nuovo... Eppure di mari ne ho girati tanti.-

Si riempì nuovamente il bocalle svuotandolo più velocemente della prima volta, nel frattempo lei gli propose un ballo allungando il braccio verso di lui. In un primo momento rimase incantato a seguire il leggiadro movimento dell'arto che si protendeva verso la sua figura. Poi però, pensando alle parole della ragazza, scoppiò a ridere di gusto, aveva le lacrime agli occhi e non riuscì a parlare per qualche secondo.

Quando riuscì a riprendersi si mise una mano sulla pancia che gli doleva dal troppo ridere.

-Mi dispiace molto bellezza, ma io non ho doti di ballo molto svilluppate, è meglio se non mi porti lì nel mezzo a meno che tu non voglia fare una pessima figura.-

La guardò negli occhi mentre ancora si asciugava le lacrime dagli occhi.


Lo guardò prenderla in giro ridendo cosi tanto da farlo lacrimare.Rimase un attimo stupita non capendo se fosse scemo o altro,alla fine la guardò con i suoi occhi neri e ipnotici dicendole di non saper ballare.Con scatto gli afferrò il braccio e con forza che aveva preso dal padre lo strattonò portandolo verso il centro del festeggiamento.Mentre lo trascinava con la mano percorse il suo avanbraccio,sentiva sotto i polpastrelli le vene pronunciate i muscoli scolpiti,riconobbe il profilo senza guardarlo del loge pose legato al suo polso.Scivolò fino alla sua mano stringendola,era calda,quasi bollente,era una bella sensazione,come stringere della cenere che si è appena stiepidita.Sorrise non guardandolo,poi si bloccò all' improvviso,voltandosi stringendogli l arto per non farlo scappare.Lo guardò negli occhi.

La musica era sfrenata,un lento non ci sarebbe mai stato in una festa piratesca.

Spostò il bracciò di lui verso l' alto per scivolargli sotto e poi riabbassarlo in modo da tenerlodavanti a se quasi posato sui seno,pian piano prese capacità di movimento seguendo il ritmo della musica calzante,cominciò a muovere i fianchi strusciandosi a lui,il vento prese a soffiare spostandole i capelli bianchi come neve,sembravano spuma di mare ondeggiata soffice e profumata.Anche la pelle del suo praccio profumava,sapeva di uomo,di salsedine e di abbronzatura.

-Avanti-lo guardò spostando gli occhi verso l' alto-Imbarazzami...-


Lei approfittò di quel momento di sua debolezza per trascinarlo via, lui ancora con la pancia dolorante non tentò di liberarsi.

Lo teneva stretto con forza erculea per una ragazza esile come lei. Per il suo corpo di fuoco lei era piuttosto fredda, ma le due temperature si morzavano a vicenda portando ad un debole tepore piacevole. Cercò di nascondenre l'imbrazzo sotto il capello quando lo prese per mano.

In pochi secondi si ritrovò nel mezzo della zona ad ballo, lei agilmente lo manipolò e iniziò a ballargli intorno strusciandosi. Ancora più imbarazzato, forse rosso in volto, si abbassò fino all'orecchio di lei in modo che nessuno potesse sentirlo.

-Ma cosa stai facendo? Magari tuo padre ci sta guardando e io non voglio cadere nelle sue ire...-

Nel frattempo il piede aveva iniziato instintintivamente a muoversi a tempo di musica battendo sul legno del ponte.


Senti la sua voce all'orecchio,sembrava imbarazzato,non capiva se era rosso ma dalla sua mano e dal suo braccio sembrava avvampare anche se a lei risultava tipeido.Video il piede di lui battere sul legno,forse cominciava a sciogliersi come voleva lei.

-L' ira di mio padre non è nulla in confronto alla mia...e poi lui è malato e io in salute-

Contunuò ad ancheggiare strusciandosi,fece scendere il braccio su lui stringendolo verso di essi voltandosi,adesso lo guardava negli occhi,sentiva il suo petto contro quello muscoloso di lui.

-magari mi diverte vederti sotto le ire di mio padre.....anche se da quello che ho capito tu sei il suo pupillo,se mi tocchi tu credo che gli starà bene...e poi stai gia battendo il ritmo....lasciati andare,balla come ballerebbe il fuoco che brucia una nave di legno...."

Gli sorrise lasciandogli la mano in modo che potesse muoversi,forse era anche un po' alticcia,ma Ace l' attraeva come una calamita,come il sole attira i girasoli,come le api col miele,che fosse chimica gli occhi di lui la scioglievano come neve sotto le luci di un intensità incredibile.Chissà che effetto faceva lei a lui se lo domando mentre posava la mano sul suo pettò avvicinandosi al suo copro strusciandosi.

-Lo sai-sussurrò alzandosi sulle punte dei piedi -Noi piratesse siamo delle ottime incantatrici...impariamo a danzare fi da piccole per momenti come questi,per far cadere gli uomi a nostro volere...è come una danza di sesso..."


Lo stava incastrando, era veramente una maga della seduzione, doveva essere esperta di uomini. Non sapeva come uscire da quella situazione prima che fosse troppo tardi. Si guardò intorno cercando disperatamente un soluzione quando improvvisamente incontro lo sguardo torvo del suo capitano. Tornò a guardarla.

-Scusami Mayoko ma tuo padre ci sta guardando malissimo e se permetti preferisco non farlo arrabbiare vista la mia posizione, potrei ritrovarmi in guai molto seri.-

Nuovamente guardò Barbabianca e poi ancora intorno a lui. Di sfuggita vide Marco sghignazzare mentre lo guardava.

"Maledetto, me la pagherà cara!!"

Pensò tra se e se mentre la ragazza si strusciava sempre più insistentemente su di lui in maniera alquanto esplicita e facilmente fraintendibile.

Si decise improvvisamente a cercare di liberarsi da quella mrose psicologicamente fatale. Di scattò scivolo fra le braccia di lei scattando velocemente verso il luogo da cui ernao venuti.


Lo vedeva guardarsi intorno come se stesse cercando una via di fuga,non voleva essere di cattivo gusto,eveidentemente a lui non aggradava quella situazioane e tanto meno lei.Lo lasciò svincolare,seguendolo con lo sguardo mentre tornava verso il banchetto.Si fermò quando lui raggiunse il tavolo,sperava si voltasse a guardarla,era immbile in mezzo ad una moltitudine di persone che ballavano freneticamente.Non sapeva bene il perchè ma ci era rimasta male,lo guardò triste per poi vltrasi di scatto e lasciare la bolgia che incalzava a ritmo di musica.Si avvicinò al parapetto della nave,posò la testa sul legno a guardare il mare in lontananza fondersi col cielo che assumeva tonalotà rosse,rosa,violace,quelle tipiche del tramonto.Con aria sognante ascoltando sempre il baccano della festa,si ricordò di quando era piccola,di sua madre e di suo padre,felici che danzavano proprio in una festa come quella che si stava svolgendo.Da quando Barba bianca l aveva perduta anche nei confornti di lei che era sua figlia legittima era cambiato.Improvvisamente le si avvicinò con passo deciso battendo il lungo bastone sul legno del pavimento e facendo tremare tutto proprio il capitano della Moby Dick.Posò una delle sue grandi mani slla sua testa,abbassandosi la guardò.Si somigliavano tanto lo notava bene anche lei,ricambio il suo sguardo.

-Non badare a Ace...su questo piano è ancora un bambino...ha paura di me non è colpa tua,scommetto che gli piaci-Le carezzava la testa.Intanto notò che Marco si stava avvicinando al Portuguese shignazzando.

-L'ho spaventato mi sa....sono troppo diretta forse,non era mia intenzione volevo solo divertirmi,da dove sono giunta io di duvertimenti e ho visti ben pochi...e poi è cosi ipnotico...-

Le sorrise.

-E' il sangue di Roger...è purò fuoco Mayoko,e tu sei ghiaccio...ho visto come lo guardavi,va da lui,parlagli,io sono consenziente!"

Sospirò,forse aveva ragione il padre,gli sorrise,incamminandosi nuovamente vero di lui.


Non se lo aspettava ma la fuga fu semplice. Arrivato al tavolo notò Marco che gli andava incontro ancora divertito.

-Il nostro caro Ace che scappa di fronte ad una ragazza? Sai che verrai umiliato a vita?-

Una nuova risata prvocatorio. Il ragazzo lo guardò male.

-Ridi pure se ti va pettirosso ma quella ragazza non è come le altre. E' la prima volta che mi trovo così imbarazzata di fronte ad un'esponente del gentil sesso, sembrava dovesse uccidermi e invece voleva solo ballare con me. Non so veramente cosa mi sia successo.-

Sospirò riempiendosi un boccale e buttando giù tutto d'un fiato. L'amico lo imitò.

.Magari lei ti piace in modo diverso da tutte le differenti, non è solo attrazzione fisica. Senti che dentro di lei c'è qualcosa che ti attira particolarmente e che ti fa imbarazzare per ogni sua azione...- Prese altro liquore.- C'è da dire anche che comunque è una bellezza fuori dal comune, mai vista una così!-

Ace lo guardò male mentr si scolava un nuovo boccale.

-Attento a quel che dici!!-

L'amico rise di nuovo.

-Vedi? Solo il fatto che tu te la prenda per un apprezzamente vuol dire che qualcosa è diverso. Comunque stai per avere visite quindi ti lascio solo.-

Si girò portandosi la birra alla bocca e si allontanò.

Il moro sapeva già cosa stava succedendo, si girò con già impressa l'imaggine della ragazza che si avvicna a lui nella mente. Quando furono vicini stette un attimo zitto prima di parlare.

-Mayoko, ti prego di scusarmi, a me non piace ballare ma non mi sono mai comportato in quel modo...-

Rimase con la testa china in segno di scuse.


Vide Marco andarsene e farle un sorriso complice,come se ne sapesse una piu del diavolo,sorrise a sua volta imbarazzata.Si avvicinò al moro che appena se la vide arrivare abbassò la testa chiedendo scusa.Detestava che un uomo di tale livello come lui chinasse la testa difornte ad una cosa del genere cosi banale.Con la mano cercò il suo viso sotto al cappello arancione,gli prese il mento facendogliela sollevare e fissandolo negli occhi neri.

-Guarda che non mi devi chiedere scusa....io ho insistito e ti ho trascinato in una cosa che non volevi spetta a me chiederti scusa,ma non mi piace affatto che mi si chini la testa davanti in questo modo...sei un pirata,non devi chiedermi mai più scusa per una siocchezza del genere soprattutto chinando la testa...la tua taglia la dice lunga sul tuo conto e poi ti chini cosi dofronte ad una donna.Mi stupisci sai-

Le balenò in mente l' idea che lui potesse gia aver avuto altre donne,bellissime donne,more,rosse magari gli piacevano le bionde,scosse la testa leggermente,togliendo la mano dal suo mento liscio,doveva essersi fatto la braba recentemente.

Lo gardò dolcemente.

-Scusami per prima,solitamente non,non mi comporto cosi,cioè ecco si non mi sono mai "strusciata" a qualcuno come pocanzi,è che tu...tu mi confondi,mi inebri ecco,sei peggio del liquore...solitamente non mi comporto cosi con gli uomini..quindi facciamo finta che non sia successo nulla.-Prese un frutto mordendolo,sorrise.

-Dai ti lascio bere in pace,credo che fra poco qui tutti dormiranno,ti conviene bere e mangiare a sazietà prima che mio padre dica che la festa è finita,divertiti Portuguese-

Si allontanò ancheggiando verso il padre che si era nuovamente seduto sul suo trono,si accostò a lui che le diede un bacio per poi tirargli un baffo e abbbracciarlo,poi si allontanò dalla festa in direzione della sua stanza,di quando era piccola.Senti il padre annunciare che la festa era conclusa.Chissà Ace cosa aveva pensato di lei,chissà cosa aveva provato.Attendeva qualche cosa ma nemmeno lei sapeva cosa,anzi lo sapeva ma era un sogno irrealizzabile.


Fu costretto ad alzare la testa e lei gli fece una bella ramanzina. Li aveva ragione, ma non poteva sapere che era la prima volta che chiedeva scusa in quel modo, non sapeva che l'aveva fatto perchè era lei. Quelle parole probabilmente non lo avrebbero scalfito dette da un altro, ma proferite dalla bocca di Mayoko risultarono dolorose e quando lei confessò la sua attrazione per lui rimase spiaziato, tanto da non sapere cosa dire.

Propose di dimenticare la cosa, ma anche volendo non sarebbe stato capace di farlo. Lei si allontanò lasciandolo solo, andò dal padre per poi scomparire all'itenro della maestosa nave.

Non era stato in grado di risponderle. Rimase a bere chiedendosi come lei avrebbe interpretato il suo silenzio e cosa stesse pensando in quel momento.

Senza che se ne accorse il capitano interruppe la festa con grida di disappunto da parte della ciurma, normalmente anche lui ne avrebbe fatto parte, ma non in quell'occasione. Non riusciva a pensare ad altro.

Diede un ultimo sorso e posò il boccale sul tavolo per poi dirigersi silenziosamente alle sue stanze.

  
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