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Autore: su_dama    02/09/2010    3 recensioni
Lavi è uno stalker che Kanda conosce e odia. (E Lenalee si fa le canne.)
[Lavi/Kanda; AU ambientata in Gran Bretagna; Breve one-shot della serie: “Keep Calm & Carry On”]
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lenalee Lee, Rabi/Lavi, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Keep Calm & Carry On'
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Nuova fic della serie “Keep Calm & Carry On”! Per non confondervi e seguire meglio il tutto, la prima storia dal punto di vista cronologico è Wanna Be My Lover?, dove a piè di pagina potrete trovare anche maggiori informazioni che vi invito a leggere.





Ci fu la prima volta. E poi la seconda. E poi la consequenziale terza. Francamente, a quella Kanda si chiese se non avrebbe fatto meglio a tagliarsi le vene.

Poi ci fu la quarta, con il suo pericoloso potenziale. Quanta energia (in)utilizzata.



È tutta la mattina che Kanda pesta il cemento – o meglio, la pista di corsa. Si è ricoperto di uno strato dignitoso di sudore, ha raggiunto la frequenza cardiaca che si era prefissato. Si è anche detto ce la faccio ce la faccio, ripetutamente, all’insaputa degli altri suoi compagni corridori. Poco prima di mezzogiorno loro iniziano a diradarsi e alla fine Kanda rimane da solo, ad ammazzarsi la caviglia in silenzio.

“Cazzo!”

Almeno c’è privacy. Si rotola sul terreno per sollevare il tallone.

“Ahi.”

Ovviamente fa male. Lui non è mai stato tipo da sottolineare, uh, le ovvietà, vero?

La tinta del cielo assume una sfumatura semi-britannica-scozzese, con alberi sormontati da strati di muschio grigio. Grandioso. Pioverà e lui se ne starà seduto lì come un cretino molto antipatico. Si alza comunque e corre sul piede dolorante verso la borsa sulla panchina e poi risale la collina accanto alla pista in una corsa più intensa (ma fattibilissima fuuu). Una volta lì, può risedersi sul culo da invalido che si ritrova a fantasticare su come sarebbe perdere due piedi.

Beh, quando si perde un piede, spesso e volentieri si perde anche la gamba. È semplice buonsenso.

Tira fuori le sue mini bacchette.

“Ehilà, Yu!”

Emicrania dilaniante, all’istante. Arrossisce. Oh no quella cazzo di faccia che si ritrova va a fuoco.

“Lavi, sei troppo esplicito.”

Beh, Kanda è il re, Kanda è il re…

China il capo di modo che Lenalee e quel coso – qualunque cosa sia – recepiscano il messaggio.

Che ovviamente non recepiscono.

Lenalee invade lo spazio alla sua destra, e per poco non gli butta dell’erba nel bento aperto con un calcio. Mormora una scusa che non pare troppo sentita. Lui chiude di scatto il contenitore ma quel Bookman del cazzo deve per forza avere qualcosa da dire in merito.

“Ah! È un bento?”

Kanda si copre la faccia con la frangetta.

“Ho provato a farli. Diciamo che faccio un po’ cagare. I migliori sono quelli col gamberetto sul riso.” Risata. “Bisogna ammettere che è innovativo il modo in cui infilano le salsiccine a pezzi nei polipi. Quand’ero in Giappone-”

“Sei stato in Giappone?” lo interrompe Kanda, scostando la frangia. Sente il sale secco del sudore sulla pelle, come un esfoliante primordiale.

“Sì sì. Ti interessano i dettagli?”

Kanda parla senza pensare. “No. Scusami, sto mangiando.”

Mentre raccoglie l’uovo e gli udon freddi per ficcarseli in bocca, Bookman decide di accomodarsi sull’erba di fronte a loro, mentre Lenalee estrae qualcosa dalla borsetta e se la accende.

Kanda si strozza e scuote la testa, sapendo come andrà a finire questa storia; come al solito non gli piace neanche un po’. Ha un batuffolo di noodle attorcigliato attorno all’ugola. “Lee. Ma porca miseria.”

“Va bene, Kanda.” Lei fa un sospiro esagerato.

“Va bene un corno. Ma che credi di fare? Metti,” Indica lo spinello, “via,” Afferra l’accendino perché lei tiene in alto la canna, “quel coso.” Lei gli mette una mano in faccia e lui se ne striscia via, disgustato. “E ti si è pure attaccata la puzza. Te ne sei già fumata una?”

Lei annuisce e fa un tiro. Lui si acciglia un po’ di più. Limitandosi a incoraggiarla a disobbedirgli.

Perfetto. Fai come ti pare. Dicono che non si possa diventare dipendenti, ma questa come cazzo la si chiama?

“Sono stata con Allen.”

“Ancora lui, basta.” Negli ultimi tempi parla solo di lui. Solo di lui. Solo.

“Solo perché tu ti rifiuti di frequentarlo non significa che…” Fa un altro tiro.

No, significa esattamente questo. Va’ avanti. Espelli quella merda e va’ avanti.

Lei espira il fumo con un leggero colpo di tosse. “N-non significa che io debba evitarlo a tutti i costi.”

Uh. Invece sì? Lenalee sta combinando qualcos’altro oltre al suo disinvolto uso di marijuana.

“Non mi piace quel tipo. Ha quel sorrisetto da bambino viziato,” ribatte Kanda, sospirando e ricominciando a mangiare.

“Al contrario, Kanda, lui è, per così dire.”

“Per così dire cosa.”

Lenalee riapre la bocca. Da cui non esce altro che fumo. La richiude ed esibisce il suo sorriso personale. Maledizione, ora si sta comportando da vera irresponsabile. Davanti ai suoi occhi si alza, si scuote via il terriccio, e si allontana con la gonna storta. Si volta a guardarli con la testa e gli occhi di Kanda si stringono. Traditrice. Lei continua a sorridergli fino a quando Kanda non interrompe il contatto visivo, preferendo con gusto di sedersi e mangiare-

Vatti a fidare dei vicini.

“Ma. Ma tu. Ma tu che cazzo ci fai ancora qui.”

Bookman fa come se fosse a casa sua. È sdraiato lì sull’erba, puntellandosi con i gomiti, tutto così e tutto colà, la curva del fianco appena… Tsk! Kanda guarda dall’alto in basso le persone così. E cosa vede! Bookman sta incrociando i piedi, probabilmente per rinfacciargli il fatto che al momento Kanda può a stento correre, figurarsi camminare. “Ti va un po’ di compagnia?”

Kanda ricomincia a mangiare, chiedendosi se Confucio sia mai stato costretto ad uccidere qualcuno in vita sua.

“Ti stavi divertendo tanto con la tua ragazza. Adesso mi fai il timido?”

Kanda schiocca le labbra. “Non ho intenzione di rispondere a tali sciocche congetture.” Che poi, pussa via, tu sei l’ultima persona che dovrebbe vedere Kanda che torna a casa tutto afflosciato.

“Sei timido. Mi piace questo aspetto del tuo carattere. Io?” Sì, tu, vaffanculo. “Magari qualche freno a me non farebbe male.” In qualche modo, con questa frase tutto sa un po’ meno di aggressione aggravata.

“Magari?” sbuffa Kanda, poi si rende conto che probabilmente è stupido sbuffare con la bocca piena. Non gli piace quando il riso gli sale su per il naso.

“D’accordo, mi eserciterò. Nell’ultima ora io e Lenalee Lee siamo usciti a fare misfatti. Robe da teenager. Ma non ti delizierò con le parti sconce perché devo fare il tiiiimido.”

Kanda lo esamina da sopra le bacchette alzate. Si chiede se chiedersi se con le bacchette si possa uccidere un uomo sia tutto sommato una brutta cosa. Nel senso di sopravvalutato.

Bookman si lecca il labbro inferiore e si gratta l’angolo della bocca.

Kanda schiude la bocca senza avere in realtà qualcosa da dire. Bookman se ne accorge. “Non devi preoccuparti. Io non uso niente. La fuffa mi è testimone, rimango fisso sui froci e son contento così.”

Kanda come potrebbe fidarsi di una dichiarazione del genere, esattamente? È uno stalker? Gliel’avrebbe dovuto chiedere all’inizio della conversazione.

Un attimo, questa non è una conversazione. Questo è un frutto della sua immaginazione. E. E cosa? Magari parlava di froci inglesi e non di froci americani. Fanculo, silenzio tutti quanti.

“Uh.” Prova a cancellare tutto. “Ti sei unito alla squadra? Per correre? In via permanente?” Perché non esiste che Kanda sottintenda altro, frocio o non frocio. Lui. Non. Fuma.

Bookman se ne esce con un’espressione alquanto innocente che sussurra oh sì, ed è qui che le loro definizioni si stingono e si fondono assieme.

Vedete, anche Kanda le nota, queste cose. Sfumature. Istanti rompiballe. Comunque li si voglia chiamare. Qualcosa lo tocca dentro e si ritrova ad offrirgli il bento. “Se vuoi,” aggiunge.

Bookman sorride. “Non sprecare e nulla ti verrà a mancare, come direbbe Allen.”

“E tu cosa diresti?” Gli viene subito voglia di flagellarsi.

Quest’idiota arrogante fa la faccia di uno che è stato scelto per andare a una spedizione. Che tipo di spedizione? Il tipo che potrebbe ruotare attorno a spiagge e bikini. O a Kanda. Oh porca troia.

“Se vuoi una cosa, prenditela.” risponde, gli occhi socchiusi rivolti verso nord, e poi direttamente alla bocca di Kanda.



Dopo non molto hanno condiviso il loro primo bacio. Ironicamente, pare che la cosa abbia trasformato Lenalee in un’attivista antidroga.





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