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Autore: San e Rachel    22/10/2005    2 recensioni
"... La spuma del mare, resa dorata dagli ultimi raggi splendenti del sole, lambiva i suoi piedi ogni qual volta si avvicinava un po’ di più alla riva, le onde ormai calme dopo un lungo giorno di impeto giocavano con lei arrivando quasi a toccarla e poi ritraendosi come ad invitarla a provare a raggiungerle..."
Cinque anni sono passati dalla morte di Allie e dalla cattura dell'oscuro signore. Dopo un periodo di assenza lungo due anni, Rachel e suo figlio Dominick, un dolce bimbo dai capelli biondi e gli occhi azzurri, tornano a casa loro, nel piccolo paesino vicino Tolone, da San, rimasta sola tutto questo tempo. Rachel parla a San di ciò che é venuta a sapere nel periodo trascorso a Londra per lavoro, riguardo ai loro amici Harry, Ron, Hermione, Ginny, Fleur e Bill, con cui hanno perso i contatti da ormai tre anni. E intanto Lord Voldemort medita vendetta...
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Genere: Azione, Malinconico, Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 33 – Un ballo per altre verità

 

 

I

l ballo del ceppo. Vestiti, accessori, tanta musica, un cavaliere, divertimento... questo normalmente doveva essere. Per Rachel e San, invece, no. Avevano entrambe un cavaliere, ma quella sera avrebbero dovuto pubblicizzare l'avvenimento della sfilata. Le due gemelle, ancora in divisa, si erano ritrovate per discutere gli ultimi dettagli. Avevano appena finito di appendere volantini per tutta la sala e, ora, si stavano organizzando come dividersi, per non finire a chiedere dieci volte la stessa cosa alla stessa persona.

- E con questo credo sia tutto... - disse Rachel sospirando, scrivendo l'ultimo appunto sulla cartelletta che ormai portava dietro da giorni, e che era piena di geroglifici di idee scritte in tutta fretta, e che nessuno riusciva a tradurre eccetto lei.

San, dal canto suo, ripassò velocemente con uno sguardo la lista dei ragazzi che avrebbero partecipato.

- Direi che con Draco e Ares gli incassi saliranno alle stelle. Anche senza bisogno degli altri ragazzi, probabilmente riusciremmo a tirar dentro la cifra che ci serve solo con loro due. Le ragazze serpeverde sono tutte in fermento... ti assicuro che entrare nella mia stanza è impossibile, tutte mi chiedono di far sì che uno dei due capiti fra le loro mani!

- Rachel annuì. - Le corvonero non sono da meno... non sono mica perfettine come le grifondoro o le tassorosso... certo sono secchione... ma alcune sono davvero pessime... prendi Cho Chang come esempio... l'unica che sembra non essere interessata è Luna Lovegood. - spiegò guardandosi intorno in cerca di qualche bel ragazzo o bella ragazza da far partecipare all'asta.

- Immagino... sarà dura, ma speriamo di risolvere il problema. - chiuse il discorso mettendosi la pergamena in tasca - Peccato non potersi godere il ballo però... siamo destinate a lavorare sia stasera che alla sfilata! Che palla!

Si passò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sospirando triste. Non le sarebbe dispiaciuto approfittare della serata per distrarsi un poco.

Rachel fece spallucce.

- Non preoccuparti... avrai tutta la sera dell'asta per indossare il tuo megagalattico vestito. - disse sghignazzando. E certo, quel mirabolante vestito l'aveva fatto lei stessa, non poteva che essere megagalattico. Dopotutto Rachel avrebbe voluto diventare una stilista da grande. - Non vedo l'ora che Are... ehm... ehm...coff... cough... ti vedano tutti...- si schiarì un po' la voce, prendendo poi a fischiettare.

San la guardò un po' triste.

- Non capisco perché vuoi ostinarti a farmi attirare l'attenzione... è una cosa che preferirei evitare.

Sospirò. Se Ryan l'avesse vista con un vestito simile avrebbe di nuovo tentato di allungare le mani su di lei e questo non le andava giù. Già una volta, che indossava una maglietta un poco scollata, c'era mancato poco le toccasse spudoratamente il seno. Si era preso un pugno così forte che era finito per due giorni in infermeria!

Rachel le scoccò uno sguardo dardeggiante. - Ciò che posso o non posso fare non sei tu a deciderlo... mentre ciò che tu devi fare lo decido IO! Quindi ora muoviti, vai ad appendere questi volantini nella tua sala comune... - disse porgendole una pila pesantissima di volantini sbucata dal nulla.

- Sorella dittatrice, la mia vita la decido io! - le fece una linguaccia, e iniziò a correre a più non posso nella direzione indicata da Rachel, ridendo come ormai non faceva da tempo.

Rachel si diede una grattatina alla testa. Cosa cavolo aveva da ridere? Come faceva a ridere nella situazione in cui si trovava con Ares? Lei non ci trovava proprio nulla di cui gioire.

San era innamorata di Ares, non voleva ammetterlo, così faceva soffrire lui e si ricopriva di una maschera lei...

- Perché cavolo ride???- si chiese ad alta voce. Improvvisamente sentì una pacca sulla spalla. Si voltò. - Ah... eri solo tu Ares.. ARES? COSA CI FAI QUI? TU DOVEVI ESSERE NELLA VOSTRA SALA COMUNE... TI STA ASPETTANDO... OH NO... MUOVITI!!!- disse dandogli un calcio dolorante sul sedere.

Il ragazzo la guardò confuso, non capendo cosa intendesse la bruna. Sala comune? Aspettando? Chi? Tirò una ciocca di capelli alla ragazza, sorridendo ebete. Proprio non capiva cosa intendesse.

Due lacrimoni di rabbia si formarono ai bordi degli occhi smeraldini di Rachel.

- VAI IN SALA COMUNE... TI PREGOOO...- disse con il labbro inferiore tremulo.

Una lampadina sembrò accendersi nella testa di Ares.

- Ah, ma se avevi bisogno ti chiamassi Draco potevi dirmelo prima. Comunque è in sala grande, non in sala comune!

Quello era il colmo!

La brunetta alzò la mano destra, gli fece capire visibilmente che era aperta, con ogni dita lontana dall'altra e sorrise frustrata. Caricò più forza possibile nel braccio alzato e partì come un fulmine, colpendolo in pieno viso con meno delicatezza possibile. Il ragazzo girò la testa con un forte bruciore improvviso alla guancia, e si voltò dall'altra parte così velocemente che si fece anche male al collo. Ci mise qualche secondo per incamerare ciò che era successo, poi si voltò verso di lei e la guardò, stralunato.

Gli occhi si riempirono di lacrimucce, mentre il viso gli si contorceva in una strana smorfia di dolore.

- Rachel... sei una strega... che ho fatto di male per prendermi una sberla simile? Sniff... sniff... - piagnucolò tenendosi la guancia. - Sei cattivaAaAaAaAaAaAa!!!

Lei si passò una mano tra i capelli, cercando di calmarsi. Ok, non era il momento di perdere il controllo. Lo guardò truce e digrignò i denti.

- VAI-SUBITO-IN-SALA-COMUNE-SERPEVERDEEEEE....- disse infine con una specie di sibilo finale che lo fece rabbrividire.

Ares, dopo aver assunto lo sguardo colpevole, come quello di un cane quando fa la pipì sul tappeto, si iniziò a dirigere a passo di lumaca in direzione della sala della sua casa. Si voltò solo due millesimi di secondo per guardare ancora la ragazza.

- Rachel, non è che hai le tue cose?

La ragazza si pietrificò, ma subito dopo si sciolse e divenne di tutti i colori.

- COME TI PERMETTI, IMBECILLE? MUOVITI, SPARISCI DALLA MIA VISTA, BRUTTO DISGRAZIATO, PRIMA CHE TI AMMAZZI!!!- disse cercando furiosamente la sua bacchetta in una tasca del mantello.Ares se ne accorse, si spaventò e corse via. Rachel poté giurare di aver sentito un distinto "Caì caì" mentre il ragazzo correva via.

 

***

 

Nella sala le prime coppie già iniziavano a ballare ed Harry teneva orgogliosamente a braccetto la sua dama. Quel giorno era riuscito a fare pace con Ginny, perlomeno all'evidenza. Aveva tentato di parlarle, farle dire cosa ne pensava del rapporto che c'era fra di loro, ma nulla. Alla fine la piccola dei Weasley lo aveva abbracciato, mentre tenere lacrime le rigavano il viso. Un "ti amo" aveva detto e l'aveva baciato. Sorrise, ricordando l'avvenimento. Non aveva risolto del tutto i problemi fra di loro, ma perlomeno ora era sicuro che non lo odiasse. Notò in fondo alla sala Hermione e Ron, che già litigavamo. Fece spallucce e condusse la sua dama in direzione dei due amici. Si prospettava una serata movimentata, anche perché Allie, nascosta fra la folla, non levava loro gli occhi di dosso, pronta a riprendersi la rossa.

 

***

 

Tappezzò l'intera sala comune di volantini pubblicizzanti l'asta e i nomi dei ragazzi e delle ragazze che avrebbero partecipato. La serata si sarebbe svolta in modo elegante, come desiderava Rachel. Grazie al permesso dello zio Albus avevano potuto fare le cose in grande e la gemella dai capelli lunghi aveva richiesto esplicitamente smoking per i ragazzi e vestito elegante per le donzelle. Sarebbe stato sicuramente un successone. Così avrebbero aiutato Ryan, e lei avrebbe potuto finalmente lasciarlo senza il rimorso di averlo abbandonato al suo destino. Guardò la lunga pila di volantini ancora da attaccare nelle camere da letto. Lo avrebbe fatto l'indomani mattina, Rachel non l'avrebbe mai saputo (forse). Si voltò bruscamente, volantini in mano, per portarli in camera da letto e nasconderli quando... una pioggia di pergamene riempì l'intera sala. Aprì gli occhi, chiedendosi come mai ancora non aveva toccato il pavimento, quando notò due forti braccia sostenere la sua quasi rovinosa caduta. Il ragazzo aveva un volantino in testa, che gli copriva a metà il viso, ma non poté non riconoscerlo.

Il suo cuore stranamente saltò un battito e le pupille le si dilatarono. Il respiro affannato e irregolare e le mani cominciavano a sudare furiosamente. Ma lei non diede peso più di tanto a questi "sintomi", definendolo nella sua mente un semplice alzamento improvviso di temperatura corporea. Piuttosto si allontanò velocemente da Ares, che le aveva appena impedito di farsi molto male in una rovinosa caduta contro lo spigolo di un tavolo. Doveva ringraziarlo, ora? Bene, adesso era anche in debito con lui.

- Stai bene?- chiese lui, visibilmente preoccupato.

- Ah... io... sì, grazie... - rispose, sentendosi avvampare.

Si lasciò scappare una risata, nell'osservare il ragazzo. Le aveva domandato con voce così seria se stava bene, ma con quella pergamena in testa il tutto risultava un ridicolo miscuglio. Si alzò in punta di piedi per raggiungerlo e levarlo dalla testa del ragazzo.

- Oh... quella... si... ops... - disse lui lasciando che le sue gote si tingessero di un rosso acceso, senza far nulla per nasconderlo. Ultimamente Ares era così freddo. Che fosse imbarazzato o in vena di scherzare, triste o arrabbiato, aveva sempre la stessa espressione. Certo il suo corpo lasciava trasparire il suo stato d'animo, facendolo sudare o arrossire, ma ciò non cambiava nulla. Lui non si comportava più in modo naturale con lei.

Lo sguardo di San tornò ad incupirsi. Già... sempre la stessa espressione... Una volta viveva con il sorriso stampato sulle labbra, ora al massimo faceva qualche piccola smorfia, che doveva assomigliarci.

- Come mai sei ancora in divisa? Non partecipi al ballo? - era una domanda che le era balenata così, come un lampo. Forse sbagliava a fare conversazione con lui, visto che logicamente la stava respingendo con tutte le sue forze, ma... forse in qualche modo avrebbe potuto vederlo ridere ancora una volta. Anche solo una...

Lui scosse il capo.

- No... molte ragazze mi hanno chiesto di partecipare con loro, ma non ne avevo proprio voglia... tutta quella confusione... preferisco andare a dormire presto, tutto qui... - spiegò inginocchiandosi e cominciando a raccogliere i fogli caduti alla ragazza.

- Ah... lascia stare, faccio io... è colpa mia! - lo precedette, raccogliendo un volantino che stava per prendere lui - Forse non sono la persona più giusta per dirtelo... ma secondo me dovresti svagarti un po'... sei... così strano...

Lasciò che la sua mano si posasse su una guancia di Ares, scivolando un pochino per formare una carezza.

L'espressione di lui non cambiò. Allontanò come nulla fosse il viso dalla mano di lei e riprese a raccogliere i fogli. Una volta terminato di impilarli, dopo dieci minuti buoni di silenzio tra i due, glieli porse e la guardò con durezza.

- No, infatti... non sei la persona giusta per dirmelo.

L'espressione del viso di San tornò fredda, anche se al contempo celava tristezza. Se l'avessero trafitta con una stalattite di ghiaccio, sicuramente le avrebbe fatto meno male. Ma non poteva lamentarsi, questo mai. Non ne aveva diritto.

- Pensala come vuoi, io ci tenevo a dirtelo. Buona serata e grazie dell'aiuto! - fece per voltarsi ed andarsene, quando si rigirò verso di lui e gli porse un volantino - Ah, dimenticavo. Leggi attentamente questo, avrai quasi tutti i dettagli della manifestazione. Se hai ancora qualche dubbio fammelo sapere e vedrò di chiarirtelo.

L'espressione si mascherò di una finta gentilezza e le sorrise.

- Ti ringrazio. Ci si becca in giro, eh?- disse mentre si girava e si dirigeva ai dormitori maschili serpeverde. Frenò l'impulso di correre via. Era così doloroso parlare con la piccola San. Troppo, troppo doloroso. Così tanto da morirne quasi ogni volta.

La ragazza non si mosse di lì, finché la figura di lui non sparì all'interno della sua stanza. Tirò un sospiro di sollievo, maledicendosi come ormai era sua consuetudine fare. No, non andava così. Ares, colui che giocava a fare lo scemo in persona, non poteva andare in giro come fosse uno zombie.

- Si rivedrà anche lui... era una tua particolarità troppo bella ed importante.

Voleva rivedere il suo sorriso, ormai se l'era posta come obiettivo, e non avrebbe mai ceduto al proposito.

Non le passò per la mente, neanche per un istante, la domanda sul perché si preoccupasse tanto per lui. Ciò che contava in quel momento era solo riportare Ares al suo antico splendore. Non provò neanche ad ammettere la possibilità che potesse provare qualcosa per lui. Lei voleva rivedere quel sorriso che la faceva stare bene. E basta.

 

***

 

Rachel era già in sala grande a saltellare qua e là con una pila enorme di fogli in mano. Certi ragazzi avevano provato a pizzicarle il sedere e ad invitarla a ballare, ma lei era così fulminea che nemmeno se ne rendeva conto, o meglio, nemmeno riuscivano ad attuare i loro obiettivi. Aveva il cervello in fumo, completamente. Le cose che aveva per la testa erano veramente troppe. Riuscì a farle fare una pausa solamente San, che la travolse letteralmente, facendola quasi cadere a terra.

- Rachel! Ho bisogno di te, non posso spiegarti i dettagli, ma... ecco... ho bisogno di te! Non so nemmeno per cosa precisamente, a dire il vero... - notò portandosi una mano al mento, con fare pensante.

Rachel la guardò sospirando. - Dimmi... - disse in preda alla tristezza più acuta. Osservò le ragazze in giro per la sala, tutte vestite con abiti principeschi, gioielli luccicanti e pettinature impossibili. E lei invece aveva i capelli scompigliati e indossava una normale gonna di jeans con una camicia bianca. Non era giusto...

Ma ora ciò che più la interessava, comunque, era sapere cosa era successo tra la sorella e Ares. Perché era logico che qualcosa fosse successo.

San sorrise, osservando la sorella guardarsi intorno e confrontarsi in silenzio con le altre ragazze.

- Perché non lasci continuare me e non stai un po' con Draco? Se continui a sfuggirgli in questo modo te lo ruberanno! -

Le diede una piccola spinta, in direzione del bel serpeverde che non aveva smesso per un momento di guardare la gemella dai capelli lunghi.

Rachel lo guardò con gli occhietti sbrilluccicosi, ma poi cambiò idea. Scosse la testa, ritornando sulla terra, e si voltò verso la sorella.

- Cosa è successo con Ares?

- Ne possiamo parlare dopo, non c'è fretta... su va... ancora un po' che lo fai aspettare e quel povero ragazzo subirà un collasso!

Le prese i volantini che le rimanevano in mano e la incitò nuovamente ad andare dal ragazzo. Ora era più importante sua sorella, al suo obiettivo. Di sicuro non poteva raggiungerlo quella sera, quindi perché non lasciar svagare per una volta Rachel?

Rachel era quasi commossa. Sua sorella... la sua sorellina... era così buona da quando avevano fatto la pace.

Prima di arrivare da Draco lo guardò. Si, era decisa. Sapeva bene di essere bella, e come lei anche le sue sorelle. Ma Allie era troppo magra, quasi anoressica, e di conseguenza sciapita. Se lei stessa non si preparava, San era in assoluto la più bella della scuola, soprattutto dal periodo in cui aveva cominciato a vestirsi più nello stile delle sorelle, copiando soprattutto Allie, e abbandonando quello stile casual/punk. Il ragionamento filava. L'unico modo per far svegliare Ares e San era rendere il primo geloso. E quale modo migliore che una bella serata dove tutti gli occhi erano puntati addosso a San? Dopotutto il vestito adatto c'era, lei era bellissima, e se l'avesse truccata Rachel sarebbe stata divina.

Arrivò accanto a Draco e sorrise.

- A te piaccio anche se non mi vesto come le altre ragazze che vedi qui, ora, in sala, vero?- chiese dolcemente. Draco non capì il senso della domanda, ma annuì sorridendole. Rachel allora decise che il vestito che aveva comprato per la sera dell'asta, poteva rimanere appeso nell'armadio ancora per un bel po', perché lei non l'avrebbe indossato. La sera del sei Gennaio tutta Hogwarts sarebbe stata solo ai piedi di San. Era ciò che serviva per dare una mossa a quei due eterni indecisi.

Decise di lasciarsi cullare fra le braccia del suo amato serpeverde, inebriandosi del dolce profumo che emanava. Quanto le era mancato in quei giorni. Era così presa da tutto quel lavoro che aveva dimenticato la cosa più importante di tutte: se stessa. Il ragazzo le passò una mano fra i capelli, dandole un bacio sulla fronte.

- Che tu sia truccata, al naturale... che tu sia vestita con un abito da regina o degli stracci... ai miei occhi sarai sempre la più bella Rachel...

Si abbassò un poco, fino ad arrivare alle morbide labbra della ragazza ed unirle con le proprie. Quando gli era mancato quel dolce sapore, quanto gli era mancata lei.

Da lontano, intanto, San guardava la scena soddisfatta. Bene. E ora con chi doveva parlarne di Ares? Perché sicuramente non avrebbe riavuto Rachel prima della fine del ballo, ma lei era stanca e presto sarebbe andata a dormire. Forse avrebbe potuto parlarne con Allie? Era da tanto che non si parlavano. Sembrava quasi che la stessero escludendo. Eppure un tempo erano sempre tutte e tre insieme... cosa stava succedendo?

Notò la sorella guardare poco convinta Harry e Ginny, che danzavano allegramente accanto a Ron ed Hermione, che pensavano solamente a pomiciare per far pace. Le si avvicinò da dietro, facendole un piccolo "buh" che la fece spaventare non poco.

- Scusa Allie, non volevo spaventarti. Perchè non cerchi qualche bel cavaliere, che guardare interrottamente quei due? Il fortunato in questione ne sarebbe decisamente felice!

Allie abbassò lo sguardo.

- Ares... mi ha rifiutata... non ha voluto... accompagnarmi... eppure era solo... perché non ha voluto venire con me?- chiese con voce leggermente tremante.

San sentì un tuffo al cuore. Giusto... ad Allie piaceva Ares, se n'era praticamente scordata. Si guardò un attimo intorno, notando alcuni ragazzi rivolti verso di loro.

- Ares? Pfui... ha rifiutato tutte lui, ha riferito che preferiva una serata a dormire! Lo sai che è una larva assurda! - tentò di scherzarci sopra - Guarda piuttosto quei ragazzi là, continuano a fissarti! Perchè non tenti con uno di loro? Sono carini...

Allie non guardò neanche nel punto indicatole dalla sorella.

- Venendo in Inghilterra ho perso Francois... anche se l'avevo comunque perso prima, visto che aveva preferito te... ma bada, San... stavolta vincerò io... Ares non sarà mai tuo, perché tu sei cattiva e non lo meriti!- spiegò pacatamente, con un falso sorriso dipinto sul volto. La gemella con le trecce stava dimostrando appieno quanto odiasse sua sorella. Improvvisamente smise di sorridere e la guardò piena di disgusto. - E comunque è inutile che continui ad imitare Rachel, vestendoti come lei, tutta confettosa. Tu non sarai mai lei. Hai capito? MAI!

Lo sguardo di San si fece cupo. Che diavolo le era preso ora ad Allie? Non aveva senso... Non poteva andarle contro in questa maniera... o forse... le tornarono in mente le parole di Ares, l'ultima volta che avevano parlato per davvero. Lui le aveva detto che aveva sentito Allie la odiasse. Allora era vero...

Non sentendo arrivare alcuna risposta, Allie girò sui tacchi e si allontanò, lasciandola sola con il tarlo del dubbio.

San era disorientata, non sapeva cosa fare, né come comportarsi. Sapeva solo che Allie aveva ragione, lei non poteva stare con Ares, non ne era all'altezza.

Tuttavia non voleva più ammettere quel pensiero. Perché lei voleva stare con Ares, era la verità più pura e più semplice che esistesse.

 

 

Fine capitolo 33

 

 

Ciaaaooo siamo tornate ^___^ Ci aspettavate? (No -.- ndVoi) (Che cosa crudele ç.ç ndRachel) (Cretina, smettila, mi metti in imbarazzo... basta, io non ti conosco... ndSan_che_si_allontana_da_Rachel)

 

Dunque, non abbiamo molto tempo, ma come sempre ringraziamo tutti quelli che hanno letto, e dei ringraziamenti speciali vanno a coloro che ci hanno voluto lasciare un loro piccolo parere. Ormai l'abbiamo ripetuto mille volte, ma non ci stancheremo mai di dirlo: grazie a voi che ci consigliate, o ci dite se qualcosa non va, o vi complimentate con noi, etc, riusciamo a trovare la forza necessaria a portare avanti questa storia, ormai aperta da un anno, e giunta quasi al suo termine. Cosa accadrà al gruppo? Riusciranno a tornare nella loro realtà? Restate con noi e lo scoprirete ^^ (Ormai è questione di pochissimi capitoli ^^ ndRachel)

 

MakiChank: In tre giorni l'hai letta tutta, prima serie compresa? Sei un mostro o.o Hai avuto il coraggio di leggere 26 capitoli di quella più 32 di questa il prologo di questa, in soli tre giorni? Non offenderti, è detto con simpatia, ma tu non sei molto normale XD Però il tuo entusiasmo ci infonde molta buona volontà. Cecio? Uahah noi diciamo gnocco, ma non è che cambi molto, il concetto rimane quello!!! E' vero San si lascia trasportare troppo dal suo orgoglio... ma come vedrai già da questo capitolo, le cose cominciano a mutare nel suo cuore... si vedrà... E' vero, Rachel piange troppo, ma che ci vuoi fare, è una persona sensibile, e si è trovata (e tutt'ora si trova) in una situazione piuttosto difficile... forse un po' tutte noi avremmo reagito come lei, non credi? La sua vita per un periodo è diventata impossibile, dopotutto. E' vero, Dominick é il migliore ^^ anche noi speriamo di poterlo rivedere presto in baby-version, era così cucciolotto, non credi?^^ Continua a seguirci.

 

elie_chan92: E' vero >O< Allie è insopportabile >.< Abbasso Alliiieeee buuuhhh.... Ok, basta fare le sceme, un po' di contegno, su su... E' vero, la speranza è l'ultima a morire, e già da questo capitolo i tuoi sforzi nello sperare che le cose migliorino magari cominceranno ad essere ricompensati anche se un minimo, x ora... Speriamo finisca bene, eh? Ormai la storia ci è totalmente sfuggita di mano, neache noi sappiamo più dove andrà a finire ahah =D

 

Ninphadora: Di nuovo qui? Ci incontriamo sempre noi, eh? XD Come già nelle risposte ai commenti di Truly (nel capitolo 19) abbiamo detto, possiamo considerarci amiche XDDD Le Dickinson sono un mito, vero? vero? :D Modestamente XD Riguardo San, ti rimandiamo alla risposta data a MakiChank, è vero è caduta nel ripetitivo, ma dopotutto è un'orgogliosa serpeverde, no??? Povero Ares, non vorremmo essere neanche noi al posto suo...

 

DianaBlack: Ci fa piacere che continui a seguirci ^o^ Ormai il nostro stile si può dire che è consolidato, e ci rende contente il fatto che piaccia a qualcuno. Continua a seguirci sempre come ora, perchè ci fa davvero tanto, tanto piacere avere tuoi pareri ^o^

 

Al prossimo chappo!

San&Rachel Dickinson

  
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