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Autore: DadaOttantotto    04/09/2010    3 recensioni
Simon Quincey è morto, e fin qui niente di strano. Simon diventa un fantasma, incontra un Angelo che gli spiegherà come stanno le cose. Ha cinque giorni di tempo per sistemare le sue "questioni irrisolte", altrimenti... Ma quali saranno queste benedette questioni? Per scoprirlo, Simon dovrà rivedere la sua vita con occhi diversi, venendo a conoscenza di fatti che avrebbe preferito non sapere, ritrovando cose che credeva di aver perso...
Genere: Comico, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'It's all about fangs, claws and ectoplasm'
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A ghost named Simon
Capitolo 2

- E' mai successo che... sì, insomma... che qualcuno non ce la facesse?
Ci avevo pensato molto prima di fare quella domanda, spaventato dalla possibile risposta. Da come l'Angelo ne aveva parlato, l'Inferno doveva essere un posto davvero brutto, così come il suo "proprietario". Andarci a vivere non era certamente tra le mie priorità.
- Sì - rispose Alex, facendosi improvvisamente serio - è successo. Finora ne ho persi due. C'è chi dice che, in quasi trent'anni di servizio, sia un numero talmente esiguo da non essere nemmeno rilevante.
- E non è così?
- No.
Capii subito che era un discorso da evitare quando lo vidi stringere i pugni e serrare con forza la mascella. Non volevo farlo innervosire, era l'unico che potesse aiutarmi in una situazione di cui, dovevo ammetterlo, continuavo a non capirci niente. E poi, cominciava a starmi simpatico.
Decisi di cambiare discorso.
- E' davvero così spaventoso l'Inferno?
Alex parve rilassarsi, e, di conseguenza, anche io.
Si voltò e mi sorrise. Non lo stesso sorriso sarcastico di prima, ma più gentile.
- Conosci quel detto "Il diavolo non è mai brutto come lo si dipinge"? Beh, chi ha pronunciato questa frase, non lo ha mai conosciuto di persona.
Poi, con uno sguardo talmente cupo da mettere paura a chiunque, aggiunse:
- Lucifero è peggio di qualsiasi fandonia abbiano mai raccontato sul suo conto.
Non potei fare a meno di rabbrividire quando i suoi occhi dal solito verde smeraldo, passarono ad un grigio fumo decisamente meno rassicurante.
Se quello che il mio Angelo stava dicendo era vero, avrei dovuto sbrigarmi. Rivivere la mia vita in cinque giorni non sarebbe stato facile, ma non potevo permettermi di sbagliare. Alex aveva affermato che avevo un posto in Paradiso, e di certo non avevo voglia di giocarmelo. Soprattutto, vista l'alternativa.
- Allora, sarebbe ora di decidere cosa fare, Simon - disse, distogliendomi dai miei pensieri - E' l'alba del tuo primo giorno da fantasma! Non sei contento?
- Cosa?? - esclamai, sbigottito.
- Cosa... cosa?
- Come fa ad essere già l'alba? Sono uscito alle dieci di sera, e non è possibile che sia passato così tanto tempo da allora.
Lui mi guardò, poi alzò il braccio sinistro e si portò il polso ad un palmo dal naso.
- A meno che il mio orologio non funzioni male, e ciò è impossibile, sono le ore 5:47 e 23... 24.... 25...
- Ok, ok... ho capito.
La sua mano corse al petto. Nonostante gli avessi visto fumare un numero considerevole di sigarette, il pacchetto che estrasse dal taschino della camicia sembrava sempre pieno. Mi chiesi se quello fosse uno dei vantaggi dell'essere un Angelo.
- Sto aspettando...
Dove potevo andare? Credevo che la mia vita fosse perfetta, ma mi sbagliavo. C'era qualcosa che era andato storto, in uno qualunque dei miei 36 anni. O forse in tutti, chi poteva dirlo?
Poi, come un fulmine, un pensiero mi attraversò la mente.
- Victoria! - esclamai.
- Vuoi vedere tua moglie?
Annuii.
- Perfetto. Andiamo.
E subito dopo sparì.
- Alex?
Il panico mi invase completamente nel giro di pochi istanti. Dov'era andato il mio Angelo? Perchè era scomparso?
- Alex? - riprovai, ma non ebbi risposta.
Mi ritrovai a pensare che fossi stato io, che lo avessi allontanato involontariamente con qualche gesto o parola sbagliati. Ma non riuscivo a capire quali fossero.
- Alex! - ripetei a voce più alta -  ALEX!!!
- Hai ragione, non ti ho spiegato come si viaggia. Scusa.
Se non fossi stato già un fantasma, sarei sicuramente morto d'infarto. Alex era apparso alle mie spalle, con la stessa velocità con cui era svanito. Il mio cuore, fortunatamente, non stava battendo da un bel po', altrimenti non avrebbe retto ad un altro colpo del genere.
- Non farlo mai più - sibilai.
- Come siamo suscettibili...
- Suscettibili? Ma ti rendi conto che potevi farmi venire un accidente?
- Poco male, sei già morto.
Sospirai, rassegnato. Avevo capito che ormai era impossibile discutere con lui, con uno che aveva sempre la risposta pronta. E, in più, con poche parole riusciva ad annientarti, a spegnere ogni diatriba sul nascere. Non si poteva discutere con Alex, ormai mi era chiaro.
- Quindi - dissi - come mi sposto? Devo prendere un taxi?
- Trattieni la tua vena sarcastica e concentrati - replicò l'Angelo - Chiudi gli occhi, pensa intensamente al posto dove vuoi andare... e vedrai che ci arrivi.
Ok, detta così, sembrava anche facile. Peccato che, nonostante ci provassi con tutte le mie forze, nella mia mente era tutto confuso.
- Che succede adesso?
Alex era impaziente, o forse, era solo stanco di un fantasma impedito che gli stava facendo perdere tempo.
Gli spiegai velocemente il problema e lui si rilassò.
- Può succedere che, dopo il decesso, i ricordi vengano meno. Oppure, come nel tuo caso, si mescolano. Se non riesci a concentrarti su un luogo, prova con una persona.
Abbassai le mie palpebre spettrali e cercai di mettere a fuoco la figura di Victoria. Rividi i lunghi capelli biondi, gli occhi verdi, il sorriso curato, le curve perfette... ogni dettaglio era impresso a fuoco nella mia memoria.
E accadde. Senza che me ne rendessi conto, mi trovai sdraiato accanto a lei, nel nostro letto.
Lei era lì, addormentata, la bocca socchiusa. Era così bella... Le sfiorai la spalla nuda. Anche se sapevo di non poterla toccare, quel "contatto" mi fece sorridere. Poi notai le occhiaie, e il mio sorriso si spense.
Ero morto. L'avevo lasciata da sola. Chissà quanto dolore doveva aver provato, chissà quanto aveva pianto. E tutto per colpa mia.
Sospirai pesantemente. Mi girai, facendo aderire la schiena al morbido materasso e stendendo lateralmente il braccio sinistro.
Fu allora che scoprii che quel letto era un po' troppo affollato...

Rieccomi! Non mi sono dimenticata di Simon e Alex! Contenti del nuovo capitolo? Vabbè... farò finta di aver sentito qualcuno dire "Sì"... :)
Ma passiamo alle recensioni dello scorso capitolo:
Jala: ma grazie! Sono contenta che la storia ti piaccia e spero che continuerai a seguirla!
Hayley_Gin91: eh, mi sa che hai ragione! Simon credeva di aver avuto una vita perfetta, invece scoprirà alcuni "problemini" di cui non era a conoscenza! Dalla fine di questo capitolo, credo ne possiate già intuire uno.... Sono felice che Alex ti piaccia! Ti posso anticipare che scopriremo dei lati di lui del tutto imprevisti! :)
e r a t o: oh, tesoro, anche tu ogni tanto ti rivolgi alle "autorità dell'Aldilà"? Sapevo che Alex ti sarebbe piaciuto... del resto, abbiamo più o meno gli stessi gusti in fatto di personaggi! E poi, il Signorino è l'Angelo che tutti vorrebbero dopo la morte (sperando che avvenga il più tardi possibile ^_^)... no, non sono le sigarette, Simon ha ben altre questioni irrisolte!! Ma se sai già che ogni volta parto con il discorso contrario, cosa me lo dici a fare che sono brava? :)
Un grazie di cuore a queste anime pie!
Alla prossima!
Baci8
   
 
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