Comincio col ringraziare moltissimo chi ha commentato,
sopratutto Mirtle che è stata molto sincera e mi ha fatto rileggere quello che
avevo scritto con occhi diversi:
xMirtle: alzerò il rating della ficci, anche se poi ti
accorgerai che il tutto prenderà una piega decisamente diversa; poi, i numeri,
mi dispiace ^^" so che può dare fastidio, ma l'ho fatto per praticità,
cerca di capire...il testo ijn grassetto ancora meno, nel senso che non pensavo
potesse costituire un problema, ma se vuoi lo tolgo ^^ e metterò anche
l'avvertenza yaoi, ma anche qui capirai che andando avanti non ce ne sarà
bisogno ^^
Al contrario, grazie per i complimenti: mi hanno fatto
piacere =^^=
xPoppy: quante domande, casa Poppy °° allora, iniziamo
con calma: io muoio letteralmente per le KeixRei, ma questa ficci non lo sarà,
ma non voglio aggiungere altri spoiler ^_- beh, a quanto pare sei rimasta un pò
sconvolta per il fatto che Kei e Rei fanno sesso senza stare
"ufficialmente insieme" e che Occhi di Ghiaccio si limita a sgridarli
senza farmarli: semplicemente perchè è quello che fa anche lei ^^ cioè questi
quattro ragazzi fanno sesso gli uni con gli altri senza farsi scrupoli morali,
non collegando l'atto con i sentimenti. Non so se hai capito più o meno cosa
volevo trasmettere, cmq capirai meglio più avanti nella storia, non
preoccuparti ^o^
xPhoenix: questo vorrebbe essere il gruppo di tutte,
penso, tra tre gnocchi, scoparseli sopra, sotto e di lato XD spero che
continuerai a seguirmi =^^=
xJiulia89: grazie infinite Jiulia, mi ha fatto piacere
quello che hai detto ^//^
E adesso passiamo al secondo capitolo: da qui in poi
le cose cambieranno molto!
=^^=Ciauz=^^=
Chy-chan
Due giorni dopo fui licenziata. Una cosa davvero
umiliante...
In pratica, il fast food dove lavoravo cambiò gestione
da un giorno a un'altro, e io fui costretta ad andarmene. Eravamo fottuti. I
soldi erano precisi precisi con quel cazzo di lavoro, e adesso che non ce
l'avevo più, beh... sarebbe stato giusto andarmene e tornare a casa: restando,
avrei messo in difficoltà anche gli altri e non volevo. Preparai le valige, con
il cuore rigonfio di dolore: dopo tanti anni passati insieme, ho sempre pensato
che, quando me ne sarei andata, l'avrei fatto finiti gli studi, laureata,
affermata nel mondo del lavoro, con la certezza di trovare una casa migliore;
ho sempre pensato che, quando me ne sarei andata, l'avrei fatto col sorriso
sulle labbra, senza rimpianti. Ma mi sbagliavo...
Gli altri non c'erano. Avevo deciso di scrivergli una
lettera e di andarmene, ma quando aprii la porta di casa per uscirne una volta
per tutte, me li trovai davanti.
-Che intenzioni hai?!?!-
Mi urlò in faccia Yuri. Rei mi guardò preoccupato; ci
pensò lui a spiegarmi il motivo di quella reazione, anche se avevo già
capito...
-Abbiamo saputo che ti hanno licenziata... perchè non
cel'hai detto?- Non risposi: cosa avrei potuto dire?! Mi feci forza.
-Non ha più importanza... me ne vado!-
Feci per oltrepassarli ed andarmene, ma qualcuno mi
bloccò. Era Kei. -Te lo puoi scordare...-
Mi fece paura. Quel tono di voce, che di solito usava
per spaventare i ragazzini, ora lo stava usando contro di me e mi spaventò:
sembrava che i suoi occhi volessero
trafiggermi come lame di fuoco e bruciarmi dentro... una sensazione che non
scorderò mai...
Yuri mi prese la valigia e la buttò attraverso la
porta di casa, che volò fino al soggiorno. Kei mi trascinò con forza e Rei
chiuse la porta di casa. Poi me li ritrovai tutti davanti a me, con sguardo
assatanato. Cercai di sembrare risoluta e arrabbiata, ma non credo di esserci
riuscita perchè Rei continuava a fissarmi con occhi pieni di compassione. Non
mi piaceva la compassione, tanto meno la sua...
-Beh, si può sapere che volete?! Ho fretta!-
-... tu rimani qui...-
Sbiancai. Kei serrava i pugni e mi fissava,
completamente irriconoscibile, ma non era l'unico...
-Kei ha ragione! Tu non ti muovi di qui, chiaro?!-
Mi voltai verso Yuri e lo guardai con sguardo
noncurante.
-Ma cosa volete?! Che impiccioni... se voglio
andarmene, non sarete di certo voi a fermarmi!!! E ora scusate, ma non voglio
perdere il bus...-
Cercai nuovamente di alzarmi dalla sedia. Kei mi
rispinse su di essa.
-Ho detto che tu rimani qui...-
-Cosa cerchi di fare, Kei?! Ho detto che voglio
andarmene e me ne andrò!!!-
Mi alzai, dandogli uno strattone, e mi avviai alla
porta. Ma questa era chiusa.
-L'ho detto e lo ripeto: tu rimani qui...-
Quella situazione era terribile per i miei nervi: per quanto mi sforzassi di non piangere, di
restare calma e indifferente, ci riuscii ancora per poco...
-Adesso basta!!! Chi credete di essere per trattenermi
qui?! Ho detto che voglio andarmene! Rei dammi la chiave!!!-
Allungai verso di lui una mano aperta, ma Rei non si
mosse.
-Vuoi davvero andartene?...-
Strinsi i denti: dovevo resistere... non potevo cedere
proprio ora... Certo che sarei voluta restare, era la cosa che più volevo al
mondo, ma restando, sarei stata solo una palla al piede, per loro, e questo non
l'avrei mai permesso: dovevo andarmene assolutamente!!!
-Ho-ho detto... ho detto di si...-
Non seppi resistere. Riuscivo a mentire benissimo ai
compagni di scuola, agli insegnanti, ai miei genitori, perfino ad uno
sconosciuto, ma con loro, la mia maschera di spensieratezze, durezza e
"crudeltà" si frantumava come un vetro rotto... a loro non riuscivo a
mentire... Sentii una lacrima percorrere la mia guancia calda, fino al mento e
poi giù, fino alla linea del collo... la lacrima più lunga che avessi mai
pianto... e niente era riuscita a fermare il suo percorso... la sento ancora,
che bagna la mia pelle lungo quella linea ininterrotta...
-Accidenti...-
Mormorai, lasciando cadere la mia borsa a terra e
strizzando gli occhi. Sentii un'altra lacrima e poi un'altra ancora...
piangevo... Sentii qualcuno avvicinarsi a me e sollevarmi prepotentemente il
viso. Kei...
-Dillo...-
Lo guardai dritto negli occhi. La sua stretta, sul mio
volto, era ben salda quasi mi faceva male, ma non mi ribellai e neanche
risposi.
-Dillo, ho detto...-
In quel momento pensai che Kei fosse l'essere più
abominevole del mondo, e non perchè mi stava obbligando con la forza a restare,
non perchè mi stringeva il viso facendomi male, e neanche perchè, nonostante
piangessi disperata, il suo volto restava impassibile; lo pensai perchè aveva
rotto lui, la mia maschera di vetro, e non solo l'aveva rotta, ma fatta a
pezzi, in frantumi, senza pensare minimamente ai miei sentimenti... anche se,
in realtà, i miei veri sentimenti erano proprio dietro quella stramaledetta
maschera!!!
-Io... io... io rimango qui...-
Bisbigliai, tra le lacrime. Che cosa umiliante...
-Non quello, stupida... dì quello che vuoi!-
Singhiozzai ancora. Non ce la facevo più! Non avevo
più intenzione di andarmene: l'unica cosa che desideravo era che quella
schifosissima e umiliante situazione finisse il più presto possibile!!! Con un
gesto della testa, mi liberai dalla forte presa di Kei e voltai lo sguardo,
sibilando.
-Io voglio rimanere qui...-
Non lo vidi, ma sentì indistintamente Kei sorridere.
Poi le sue braccia mi accolsero ed io, finalmente, potei sfogarmi con
libertà... piansi... Piansi per quel cazzo di lavoro e tra le lacrime imprecai
contro quel coglione del mio ex-datore di lavoro; piansi per il mio carattere
forte, che tanto forte non era, perchè non riusciva a vincere contro l'affetto che provavo per quei tre coglioni, e l'amore
e l'odio assolutamente impareggiabili che provavo per Kei... piansi e basta...
-Abbiamo passato il provino...-
Spalancai gli occhi, sentendo quelle quattro
incredibili parole: ABBIAMO-PASSATO-IL-PROVINO... ce l'avevamo fatto... non ci
potevo credere... le possibilità di passarlo erano quasi nulle, visto che
milioni di gruppi vi avevano partecipato, ma noi... NOI avevamo vinto... mi
staccai prepotentemente da lui e lo fissai, furiosa. Kei aveva fatto tutto
secondo un piano prestabilito: mi aveva trattenuta lì con la forza per farmi
saltare i nervi, mi aveva costretto a dire la verità, a far cadere la mia
maschera ed a piangere come uno di quelli stupidi primini del cazzo che ci
divertivamo a far scappar via!!! Sapeva che se avesse detto subito il risultato
del provino, sarei rimasta con quella scusa, ma no! Kei voleva che ammettessi
di voler rimanere lì con loro, senza nessun secondo fine! Che brutto
bastardo... Lo guardai, furiosa.
-Sei un bastardo!!!-
Il mio tono era, si, offeso, ma anche un pò
scherzoso...
Yuri e Rei sorrisero e mi si avvicinarono. Il russo mi
scompigliò affettuosamente i capelli e Rei mi abbracciò, lasciando che
consumassi tra le sue braccia, le mie ultime lacrime amare e le mie prime
lacrime di gioia...
Continua...