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Autore: MaryFangirl    06/09/2010    2 recensioni
[KogaxKaoru] Kaoru è sulla spiaggia, e come al solito pensa a Koga, quel ragazzo tanto misterioso che è entrato nella sua vita e anche nel suo cuore...Koga, nonostante non voglia ammetterlo palesemente, si rende conto di essere a sua volta innamorato di Kaoru. Cosa può succedere, in riva al mare, in una serata lambita da un bellissimo tramonto?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Kaoru frenò un sospiro, dettato dallo spettacolo dinanzi a loro. Il mare era scuro, calmo, dipinto dalla notte serena. Solo una lieve brezza accarezzava la sabbia fine e gli ombrelloni sulla spiaggia.
Non c’era la luna, ma le pallide e lontane stelle brillavano come spille avventate al cielo.
“Posso vedere il tuo disegno?” le domandò, con voce stranamente velata. Le mani di Kaoru gli porsero automaticamente l’album
Koga studiò il lavoro della ragazza; lei si mordicchiò il labbro inferiore.
“So che non è granché, però oggi non avevo tanta ispirazione…” che scusa fiacca.
La realtà era semplice e lineare; non faceva altro che pensare a lui!
-Maledizione, Koga Saejima! Chi cavolo sei per entrare così prepotentemente nella mia vita?!?-
Koga non aveva ancora detto niente. Sembrava assaporare il disegno non solo con la vista, ma anche col cuore, col tatto. Le dita lunghe ed abili toccavano i colori sfumati sul foglio, avvertendoli sotto la pelle.
“E’ bello. Mi piace molto” Kaoru credette di aver sognato e si diede un pizzicotto. Era vero!
“Dici sul serio?” “Perché dovrei mentire?”
Accidenti a lui! Non si rispondeva a una domanda con un’altra domanda!
Koga le restituì l’album. L’anello non spiccicava parola.
Nessun Orrore previsto. Koga ne era sollevato.
Kaoru però pareva nervosa. “Ho sempre pensato che fossi una brava pittrice. Sul serio”
“G…grazie. Perché sei venuto qui, stasera e…con me?”
Koga si sedette sulla sabbia. L’anelito del vento era cessato del tutto. “Perché volevo vedere questo spettacolo con te” Il cuore di Kaoru perde un battito.
Non sembrava una presa in giro.
“Ti manca, tuo padre?” le chiese d’un tratto.
“Beh, sì…” “E tua madre?”
Kaoru trattenne una lacrima. “Sì. Da morire. Vorrei poterla riabbracciare. Vorrei che mi preparasse la colazione tutte le mattine. Vorrei che mi aiutasse a temperare i pastelli. Vorrei poterla aiutare a stendere le lenzuola al sole. Come quando era ancora viva…”
Koga avvertì il tremolio della sua voce, sebbene lei cercasse di parlare in maniera naturale.
“Kaoru…” era la prima volta, almeno da quanto ricordava, che diceva il suo nome! Ed era diverso pronunciato da lui…era morbido, scandito, caloroso. “Sai qual è il tuo destino?”
“Quel cavaliere…Rei…mi ha detto che prima o poi…verrò uccisa…perché ho il sangue di un Orrore sulla pelle…” “E hai paura?”
Scrollò le spalle. “Aver paura di morire è tanto normale quanto inutile, perché la morte è inevitabile”
“Sei più saggia di quanto sembri” disse con una punta di soffice ironia. “Molto gentile farmelo notare!”
Kaoru si ricordò poi di quello che si era prefissata. Voleva confessargli i suoi sentimenti…torturandosi le dita, il cuore cominciò ad avanzare nelle tempie, quasi a stordirla. Era più facile a dirsi che a farsi!
“Ehm…Koga…devo dirti una cosa”
Lui aspettava, e se era curioso era bravissimo a non mostrarlo.
Imprecò mentalmente. Poteva renderle le cose un tantino meno ingarbugliate!
Si rigirò l’anello che Koga le aveva dato.
Era come se avesse un groppo impossibile da deglutire. Non riusciva a parlare! Voleva prendersi a pugni!
Koga la guardò, la traccia di un piccolo sorriso sul volto. Le sollevò il viso posandole il pollice sotto il mento. Le guance erano spruzzate di rosso, Kaoru sentì il respiro fermarsi nelle tonsille.
Kami Sama, ma si divertiva a torturarla così? Come se fosse facile resistergli…
Il volto di lui si avvicinava. Kaoru aveva paura che si sarebbe ritratto non appena lei avesse chiuso gli occhi. Però…volle rischiare. Si abbandonò a quel tocco di eterea dolcezza…gridò di felicità, dentro di sé, quando Koga posò le labbra sulle sue. Non era un bacio conturbante. Non era ricco di passione, né di sensualità.
Era delicato. Accennato. Lento come un valzer danzato in punta di piedi…come la mani pizzicanti un pianoforte…Kaoru dischiuse le labbra. Ora però…il bacio stava cambiando.
Era sempre dolcissimo, ma una nuova sensazione si aggiunse. Esigenza.
Adesso Koga era esigente. Sembrava iniziare una battaglia, tuttavia priva di violenza, carezzandole i contorni delle labbra con la lingua.
Le sfuggì un gemito. Un gemito gutturale e timido.
Kaoru si domandò se quella sera…sarebbe successo. Non che non lo desiderasse…ma Koga…?
Cosa provava lui? Era solo un momento di debolezza? E l’indomani, sarebbe tornato tutto come prima?
Le labbra si spostarono sul collo, bianco e delicato.
I baci proseguirono fino all’incavo della spalla.
Kaoru indossava una canotta arancione, con i bordi in pizzo. Non gli fu difficile sfiorarle la pelle delle braccia e del petto…
Kaoru aveva un po’ d’ansia, ma non voleva che si fermasse. Era bellissimo. Con la sua tuta nera, che rivelava i muscoli aitanti.
Voleva gridare: Ti Amo, Koga!, ma preferì tacere e godersi le carezze in silenzio, con il solo rumore delle onde infrangersi sulla riva.
Aveva letto numerose volte, nei romanzi, di scene in cui i protagonisti facevano l’amore sulla spiaggia, di notte, ed era certa che non esistesse nulla di più romantico. Ma non immaginava che lo sciabordio del mare, lo iodio che aleggiava come petali vaganti, le minuscole gocce d’acqua che giungevano sui loro corpi, potessero essere tanto magici. Si sentiva come incatenata, ed era una prigionia meravigliosa.
Donarsi a colui che amava…quale migliore sogno…
“Koga…” era un sussurro, la sua mente partoriva solo il suo nome. Le mani di lui s’infilavano sotto la canotta. Kaoru ringraziò il cielo di essere coricata, altrimenti le gambe non avrebbero sopportato quel turbinio di emozioni tempestose. Erano davvero al punto di non poter tornare più indietro?
Kaoru gemette…in fondo, non voleva tornare indietro…

  
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