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Autore: SereILU    11/09/2010    4 recensioni
Che posso dire… parlerà di Sirius Black. Ok, è poco così? Mmmm… Parlerà di un amore di Sirius Black. Meglio? Ma si dai, non voglio anticipare altro. Ah si, la protagonista femminile è un personaggio originale creato da me. Quindi buona lettura... "Mi chiamo Cassandra Light e al tempo in cui conobbi Sirius Black avevo 17 anni e frequentavo Hogwarts.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Sono tornata!

Volevo prima ringraziare tutti quelli che hanno commentato i capitoli precedenti, e mi scuso per non averlo fatto prima!

LadyMusa96: Grazie mille!

Sall: Grazie davvero per i complimenti!

Eclipsenow: Grazie, lo sai che lo apprezzo!

Win: Non preoccuparti, prima o poi lo farò un capitolo per te xD

Cullen_hale: Grazie!

Lulu Cullen: Tante grazie davvero!

Detto questo… buona lettura!

 

Capitolo 5

Unexpected Invitations

 

Non mi fermai fino a quando non raggiunsi la Torre di Corvonero.

Col fiatone risposi all’indovinello all’entrata e di corsa raggiunsi il dormitorio e mi buttai sul letto. Perché l’avevo fatto? Perché li avevo coperti? Quei quattro idioti avevano rovinato il banchetto di Halloween! Eppure io avevo testimoniato a loro favore, o peggio, avevo mentito al direttore della mia casa per scagionarli!

Forse ero davvero impazzita. Forse qualcuno aveva manomesso il mio succo di zucca.

Ma prima che potessi darmi una vera risposta Elena entrò nel dormitorio coi vestiti un po’ bruciacchiati, e subito si gettò sul mio letto, bloccando ogni mia possibile via di fuga.

“Allora?” cominciò, ”dimmi subito cos’è successo! Ho sentito Vitious dire alla Sprite qualcosa su si te, Sirius e Potter. Parla!”. Suonava quasi come una minaccia. Sbuffai.

“Prima cosa, non eravamo solo noi, detta così è equivoca, quegli idioti non si muovono mai separati, ricordi? Comunque non è successo nulla, ho trovato la stanza da dov’è partito lo scherzo e loro erano là e poi Vitious è arrivato e ce ne siamo andati”. Provai a tirarmi su ma Elena me lo impedì.

“Eh no cara, Vitious è arrivato e non ha messo in punizione nessuno? Non ci credo! E poi” aggiunse, come ripensandoci, ”se loro erano già là sono stati loro no? “. Sospirai.

“Si, sono stati loro ma…”chiusi gli occhi, “io li ho coperti e ce la siamo cavata tutti”. Ecco, l’avevo detto.

Elena mi guardo con due occhi enormi per qualche secondo.

“COSAAAA?” mi spaventò così tanto che quasi caddi dal letto, “Tu li hai coperti???? Ma.. ma… ma.. Perché?”. Bella domanda.

“Non lo so perché li ho coperti” risposi, “Vitious aveva minacciato di espellerli e mi sembrava un po’ troppo, quindi così nessuno finisce nei guai, e loro magari hanno imparato la lezione” conclusi. Elena Sbuffò.

“Certo, come se quei quattro potessero mai imparare qualcosa oltre ai 100 modi per far arrabbiare Gazza” disse, “Secondo me l’hai fatto perché non volevi che Black finisse nei guai!”.

Per tutta risposta la scacciai dal mio letto, facendola quasi cadere e mi misi sotto le coperte ancora vestita, nella speranza di farla desistere. Naturalmente la mia tattica non funzionò perché Elena tornò subito all’attacco.

“E non volevi che finisse nei guai…” continuò “ perché ti piace! Ah! T’ho scoperta Cassy, t’ho proprio scoperta. Lui Ti Piace”.

In risposta tentai di nuovo si scacciarla e di nuovo fallii miseramente e Elena cominciò a saltellare per la stanza, sparando scintille con la bacchetta.

“A Cassandra piace Sirius Blaaaack!” cantilenava. Sembrava una bambina.

Sbuffando la mandai a gambe all’aria con l’incanto Levicorpus. Ma lei non smise di cantare, anche se dopo qualche secondo il suo viso era diventato molto rosso e faceva quasi fatica a parlare e a respirare. La lasciai andare e Elena cadde sul pavimento, ridendo. Venne da ridere anche a me, ma speravo la smettesse di cantare. Era già tutto troppo imbarazzante senza che Elena lo sbandierasse ai quattro venti.

Alla fine si sedette sul suo letto e tornò seria.

“Davvero Cassandra, ti piace?”.

Ci pensai su prima di risponderle, ma la risposta era così semplice che era impossibile mentire.

“Sì” dissi semplicemente.

 

La mattina dopo non avevo idea di come quella giornata avrebbe rivoluzionato la mia vita studentesca, ma ero sicura che qualcosa di strano sarebbe accaduto, anche solo per il fatto che quando, scendendo nella sala grande, vidi Sirius e i suoi amici, lui non mi salutò ma evitò addirittura di guardarmi.

Rimasi interdetta per qualche secondo, ci rimasi anche un po’ male, ma mi convinsi che in realtà fosse solo distratto da qualcosa e non avesse fatto in tempo a salutarmi.

Le prime due ore quella mattina furono tra le più dure che ricordi, con la McGranitt che ci tenne occupati fino all’ultimo secondo nella trasfigurazione trispecie. Tra tutto l’impegno che ci occorse anche solo per capirne il meccanismo ero riuscita a notare solo l’assenza di Sirius, Potter e gli altri due,  cosa che mi parve molto strana.

Uscii dall’aula di trasfigurazione che avevo il cervello completamente offuscato, fortunatamente avevamo un’ora libera prima di Incantesimi e avevo in mente di sfruttarla per riposarmi un po’ ma, come al solito, i miei piani saltarono.

Avevo appena deciso che sarei andata in sala comune per un ora del nulla più assoluto quando mi sentii tirare per un braccio. Non so perché ma a quel tocco il mio cuore perse un battito. Mi voltai e mi trovai davanti Sirius Black leggermente spettinato e bellissimo come sempre.

“Posso parlarti un attimo?” mi chiese quasi in un sussurro.

Elena vicino a me spostava lo sguardo da me a lui e viceversa, avida di informazioni. Presi un respiro profondo.

“Certo, dimmi”.

Sirius si guardò intorno, stavamo quasi intasando il corridoio che era pieno di ragazzini del secondo anno che aspettavano di entrare nella classe di Trasfigurazione. “Magari… in privato” disse.

Ecco, la mia ora di riposo totale stava per saltare, di nuovo.

“Va bene…” acconsentii. Con la cosa dell’occhio vidi Elena che si allontanava silenziosamente, e sapevo che appena ne avesse avuto l’occasione mi avrebbe bombardata di domande.

Scuotendo la testa rassegnata seguii Sirius nell’aula di Storia della Magia che era completamente vuota. Con un colpo della bacchetta accese le luci e si sedette su un banco, fissandomi pensieroso.

Cosa diavolo voleva? E cosa c’era di così importante da dovermi incontrare da sola? Mah, non lo sapevo e non lo avrei mai immaginato.

Quando Sirius non parlò per qualche secondo mi misi anche io seduta su un banco ed aspettai. Ma dopo qualche minuto che mi fissava capii che non avrebbe parlato tanto facilmente.

“Ehm..” tentai, “cosa volevi dirmi?”.

Sirius si riscosse dai suoi pensieri. Scese dal banco e cominciò a camminare avanti e indietro per l’aula. Solo dopo che ebbi finto un colpo di tosse si voltò di nuovo verso di me e iniziò a parlare.

“Beh” cominciò, “innanzitutto volevo ringraziarti per averci coperti ieri sera, non me l’aspettavo”. Rimasi interdetta per un attimo, mi ero quasi dimenticata che meno di dodici ore prima avevano rischiato di essere espulsi.

“Oh… tranquillo, no problem” risposi arrossendo.

Lui rimase in silenzio per qualche altro secondo, poi continuò.

“Naturalmente anche gli altri ti ringraziano” aggiunse.

Per la prima volta notai la loro assenza. Quando mai era successo che i malandrini si muovessero separati?

“Giusto, dove sono i tuoi compari?” chiesi, sperando di non sembrare scortese.

Sirius sorrise. “In punizione” disse semplicemente.

Ma i conti non mi tornavano. “E perché tu non sei con loro?” magari era una domanda un po’ troppo esplicita ma tutto ciò mi sembrava davvero strano.

“Mi hanno coperto” rispose.

“Ma… perché? Di solito non condividete anche le punizioni?”.

Sirius alzò gli occhi su di me, probabilmente stupito dalla mia sfacciataggine e si lasciò scappare una risata.

“Si, in effetti è vero, ma.. dovevo venire a parlare con te no?” lo disse come se fosse ovvio e io fossi l’unica che non l’avesse capito.

“Oh.. beh grazie, ma non era necessario che venissi a ringraziarmi proprio oggi..” in realtà non era necessario che mi ringraziasse in generale, ma non riuscii ad aggiungere altro perché la sua espressione era cambiata, all’improvviso sembrava concentratissimo.

Aspettai che aggiungesse qualcosa, ma sembrava perso nei propri pensieri e non in grado di sostenere una conversazione.

“Beh… se hai finito… io vado ok?” mormorai scendendo dal banco e dirigendomi verso la porta dell’aula.

“No!” disse prendendomi la mano per impedirmi di uscire.

Quando ci accorgemmo di quel contatto arrossimmo entrambi e facemmo un passo indietro, imbarazzati.

“Per favore” disse, “non uscire, devo dirti un’altra cosa”.

Incuriosita e ancora imbarazzata mi misi di nuovo a sedere sul banco, e attesi.

Ma Sirius fissava un punto appena sopra la mia testa e non parlava.

Dopo qualche altro minuto di silenzio imbarazzante, sbuffai spazientita. Se proprio era così importante ciò che doveva dirmi, perché non lo diceva e basta? Non mi sembrava così difficile.

Quando però feci per scendere dal banco Sirius parlò, gli occhi incollati ai miei.

“Sai..” disse, “non pensavo che fosse così difficile chiederti di venire con me a Hogsmade..”.

Mi bloccai. Non potevo aver capito bene. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quegli occhi..

“Scusa?” riuscii a dire, arrossendo ancora di più.

“Si” rispose, più deciso, facendo un passo avanti, “vuoi venire con me a Hogsmade domani?”.

Nel mio stomaco parevano essersi appena svegliate dozzine e dozzine di farfalle dai mille colori.

C’erano un sacco di ragioni per dire di no. Non lo conoscevo, poteva essere anche uno scherzo no? E poi i suoi amici cosa avrebbero fatto? Ci avrebbero seguiti?. E poi perché mi invitava? Non aveva sempre una fila di ragazzine dietro di lui?

Ma nonostante tutti questi punti negativi e ignoti, sapevo che non sarei riuscita a rifiutare.

 

Dopo qualche secondo, semplicemente annuii e Sirius mi rivolse un sorriso luminoso. 

 

Writer’s Corner:

Allora che ne dite? Vi è piaciuto fatemi sapere.

 

Prossimo capitolo: Hogsmade.

 

SereILU

   
 
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