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Autore: Beatrix Bonnie    11/09/2010    7 recensioni
-Seguito de La setta degli Eletti-L'oscuro nome di Reg, la foto di un bambino dai capelli rossi che sembra appartenere al passato, la sua bacchetta magica, la corrispondenza con una ragazza di nome Priscilla e degli strani incidenti che avvengono a Doolin. Che cosa collega tutto questo con un'organizzazione segreta di nome Extraiures e con l'oscuro passato di un professore del Trinity? Sarà la sete di vendetta di una sorella perduta nel tempo a dare finalmente la spiegazione agli assurdi fenomeni che sconvolgeranno il terzo anno di Mairead, Edmund e Laughlin.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Trinity College per Giovani Maghi e Streghe'
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CAPITOLO 2

Dubh Cliathan






Edmund preferì non indagare sul modo in cui il suo baule fosse finito nella tasca di Reammon Boenisolius. Non era certo che la risposta gli sarebbe piaciuta, soprattutto visto quello che Reammon era stato in grado di estrarre dalla quella tasca. Inoltre il suo interesse era tutto concentrato sulla cerimonia che si sarebbe svolta fra poco più di mezzora.

«Dove stiamo andando?» chiese Edmund, osservando i palazzi della Dublino Babbana che scorrevano sotto i suoi occhi.

Mairead sorrise. «A Dubh Cliathan» rispose con semplicità, scrollando le spalle.

Edmund la guardò con perplessità: quel nome non gli ricordava nulla. «Dove?»

«A Dubh Cliathan, la parte magica di Dublino» spiegò la sua amica.

Esisteva una parte magica di Dublino? Edmund non ne aveva mai sentito parlare.

Mairead, nel vedere l'espressione interrogativa dipinta sulla sua faccia, fu costretta a continuare la spiegazione: «Ci possono entrare solo i maghi, i Babbani non la vedono. Ci sono il Palazzo del Parlamento, il Palazzo del Ministero, la direzione del Corriere del Mago e un sacco di negozi».

Doveva essere un posto stupendo, solo che lui, relegato in un orfanotrofio Babbano, non aveva mai avuto occasione di vistarlo. «Ma molti negozi di articoli per la scuola si trovano in giro per Dublino» commentò Edmund, ricordandosi di come aveva facilmente trovato tutti i punti vendita che gli interessavano per comprare il materiale per il Trinity.

Mairead annuì. «Sì, una decina di anni fa, fu varata una legge per cui tutti i negozi che vendevano prodotti per la scuola dovevano avere un distaccamento anche fuori Dubh Cliathan, sai, per i Nati Babbani... altrimenti i loro genitori non potevano entrare a Dubh Cliathan. Fu una legge osteggiata da molti, ma alla fine il Partito della Democrazia riuscì a farla approvare dal Parlaimint» spiegò in tono pratico, mentre attraversavano il St. Stephen's Green, uno dei parchi più importanti di Dublino.

Edmund si perse via ad osservare due tortore che si inseguivano serenamente tra i rami. C'erano troppe cose del mondo magico che non sapeva, nonostante avesse passato gli ultimi due anni a studiare e leggere qualsiasi cosa gli capitasse sotto mano. Era frustrante essere cresciuto tra i Babbani, ignorare tutte quelle cose sul mondo a cui in realtà apparteneva. Odiava essere un Nato Babbano.

«Guarda Ed, siamo arrivati!» esclamò Mairead, strappandolo dai suoi pensieri. La ragazzina stava indicando l'Iveagh Hause, la sede Babbana del Dipartimento degli Affari Esteri.

«È lì?» domandò scioccamente Edmund.

Mairead sorrise compiaciuta. «Certo».

Edmund non ebbe il coraggio di fare altre domande, mentre seguiva Reammon e Mairead verso l'Iveagh House. Mairead e suo padre si diressero senza esitazione verso l'entrata del palazzo, sotto il piccolo colonnato bianco, sebbene la porta di legno massiccio fosse evidentemente chiusa. La ragazzina si avvicinò all'ingresso, spinse il portone e questo, con il sommo stupore di Edmund, si aprì sotto il suo tocco delicato. I tre si ritrovarono in un atrio gigantesco, con i pavimenti di marmo e costosi lampadari settecenteschi appesi al soffitto. C'era un viavai di persone che erano indubbiamente dei maghi. Quello non era l'interno dell'Iveagh House.

Proprio difronte a loro, davanti all'ingresso da cui erano appena entrati, c'era un enorme portone che si apriva su una strada affollata.

«Quella è Priomhsraid, la via principale di Dubh Cliathan» disse Mairead, vedendo che gli occhi di Edmund erano stati rapiti dalla folla di gente che passeggiava guardando le vetrine dei negozi.

Il ragazzino trattenne a stento un'esclamazione di stupore. Non aveva mia visto tutte quelle botteghe per soli maghi radunate in un unico posto! Era qualcosa di stupendo.

«Buongiorno, Reammon» disse una voce alle loro spalle, che fece trasalire Edmund. Un signore con due enormi baffoni da tricheco, una pipa profumata di tabacco e una tuba che sembrava uscita da un film in costume, stava sorridendo bonario verso di loro.

«Oh, signor Coincleach» esclamò Reammon, stringendo la mano paffuta dell'uomo. «Ragazzi, questo è il direttore del Museo Nazionale di Antichità Storiche».

Mairead fece un grazioso inchino sollevando i lembi del suo vestito, mentre Edmund si accontentò di fare un segno con il capo, perché era rimasto scioccato dall'inusuale saluto aggraziato della sua amica.

«Questa è la tua piccolina? Per la barba di Merlino, com'è cresciuta» esclamò il direttore, dando un buffetto sulla guancia a Mairead.

Edmund era certo che la ragazza avrebbe morso la mano dell'uomo-tricheco per quel gesto, ma lei invece si limitò a sorridere deliziata. Edmund strabuzzò gli occhi, ma non ebbe tempo di commentare la cosa, perché il signor Coincleach si rivolse a lui.

«E tu come ti chiami?»

«Edmund Burke, signore» rispose il ragazzo, stingendo la mano dell'uomo.

«Orgoglioso di essere un Raloi, eh?» gli chiese il mago, strizzandogli l'occhio.

Edmund lisciò le pieghe della sua giacca, leggermente a disagio. «Già...» fu l'unica cosa che gli venne da rispondere.

«Allora, ragazzo mio, perché non mi racconti della tua ultima avventura nella Foresta Nera, davanti a una bella pinta di Burroguinness?» chiese il signor Coincleach, rivolto nuovamente verso Reammon.

«Non oggi, signor Coincleach; oggi siamo diretti al Palazzo del Ministero. Sa, la mia Mairead e il suo amico stanno per essere insigniti dell'Encomio della Repubblica» rispose Reammon, con evidente soddisfazione.

Il direttore del Museo si profuse in una serie infinita di complimenti, stinse loro la mano con fare pomposo e poi augurò a tutti una buona giornata.

«Da quando sei diventata vezzosa?» sibilò Edmund all'orecchio di Mairead, mentre osservava la schiena del signor Coincleach che si allontanava verso Priomhsrad.

La ragazzina lo incenerì con lo sguardo e assunse un'aria offesa, ma alla fine si degnò di rispondere: «Coincleach sta preparando una mostra e sembra che voglia chiedere a mio padre di partecipare non solo per esporre i reperti da lui trovati, ma anche per organizzare direttamente l'evento. Capisci che significa?»

«Che tuo padre non deve farsi scappare quest'occasione?»

«Scherzi? Certo che no! Voglio dire, una mostra all'interno del Museo Nazionale di Antichità Storiche non è una roba per dilettanti» asserì Mairead in tono serio.

La conversazione morì in quel momento, perché Edmund era stato rapito dallo spettacolo di Priomhsrad. Vetrine e vetrine di negozi di articoli magici si affacciavano sui due lati di una strada lastricata piuttosto ampia, affollata di gente di ogni provenienza. Edmund vide persino dei goblin, per la prima volta in vita sua, e ne fu molto affascinato.

«Questo...» esclamò Mairead, afferrando il suo amico per il braccio e trascinandolo verso una vetrina. «È il negozio da Quidditch più fornito di tutto il mondo magico!»

C'erano tantissimi ragazzini con il naso incollato al vetro; quando finalmente anche Edmund e Mairead riuscirono a conquistarsi un angolo per vedere gli oggetti esposti, capirono che cosa avesse attirato tanta attenzione: un manico di scopa nuovo fiammante vibrava a mezz'aria nella vetrina. Mairead trattenne il fiato per la sorpresa, poi esclamò: «Questa... è una Firebolt

Edmund, che non era mai stato sufficientemente interessato al Quidditch per entusiasmarsi davanti ad un pezzo di legno incantato, osservò la sua amica con aria perplessa.

Mairead gli afferrò il braccio e lo scosse avanti e indietro, in preda all'euforia. «Ed! È la scopa più veloce al mondo! È una Firebolt!» ripeté, nella speranza di coinvolgere il ragazzino con il suo entusiasmo.

«Uau» commentò invece Edmund in tono piatto.

«Come sei ottuso!» protestò Mairead. «Con questa scopa, potrei vincere tutte le mischie!»

«Quando dissi che ti avrei fatto un regalo per l'Encomio, intendevo qualcosa di più economico» esclamò una voce alla loro spalle. Reammon li aveva raggiunti e sorrideva con aria complice in direzione della figlia.

Mairead scoppiò a ridere. «Non ti preoccupare, babbo. Non ho alcuna intenzione di chiederti quella» gli rispose accennando con il capo alla Firebolt. Infine si allontanò dalla vetrina insieme al padre.

Edmund rimase ancora un attimo immobile davanti al luccicante manico di scopa, non perché gli interessasse qualcosa dell'oggetto in vendita, ma perché gli sarebbe piaciuto avere qualcuno che promettesse a lui un regalo per l'Encomio. Gli sarebbe piaciuto avere qualcuno per cui fare gli occhi dolci al signor Coincleach.

Gli sarebbe piaciuto avere un genitore.

«Ed, vieni!» lo richiamò Mairead, gesticolando nella sua direzione.

Il ragazzino si riscosse dai suoi cupi pensieri e si affrettò a seguire l'amica.

Man mano che procedevano per Dubh Cliathan, Mairead mostrava a Edmund gli edifici più importanti: c'era la sede irlandese della più grossa banca anglosassone, la Gringott, la direzione del Corriere del Mago, dove fino a pochi mesi prima lavorava Eoin Maleficium, il St. Bartleby Hospital, l'ufficio postale, con centinaia di gufi e civette di ogni dimensione e specie, e poi il palazzo dove aveva sede la Breith Cuirt na Draiocht, la Corte della Magia.

Infine giunsero in una piazza rettangolare, abbastanza luminosa e ampia, al cui centro una fontana creava sapienti giochi d'acqua con spruzzi colorati che volteggiavano nell'aria, riempiendola di minuscole goccioline che riflettevano la luce del sole. Uno di fronte all'altro stavano due palazzi identici, di raffinato gusto settecentesco, che sembravano elevarsi solitari verso il cielo, come se dovessero primeggiare uno sull'altro. La bandiera della Repubblica, verde con due bacchette incrociate dietro ad un'arpa celtica, sventolava orgogliosa sui balconi di entrambi i palazzi. Davanti a uno dei due c'era la statua di un mago dall'aria altera.

«Questa è Cearnog na Stiuradh, Piazza del Controllo» esclamò Mairead. «Qui si decide ogni giorno del futuro dell'intera Irlanda magica. Quello di destra è il palazzo del Parliamint, l'altro è il palazzo del Ministero della Magia, con davanti la statua del liberatore dell'Irlanda Magica, Zaocoonte O'Saoirse» spiegò la ragazzina, facendo una piroetta deliziata. Sembrava entusiasta di quel luogo, quasi quanto lo era stata per la Firebolt. «Qui lavorano i maghi e le streghe più sagge del mondo magico, che discutono ogni giorno per il bene della nostra nazione» continuò con un sorriso estasiato.

Era un'idea troppo idilliaca della politica per i gusti di Edmund, soprattutto se raffrontata al ghigno sadico e alla sete di potere di McPride.

«Un giorno varcherò anche io la soglia di quel palazzo come Onorevole Parlamentare e mi sederò su una poltroncina rossa di velluto per discutere sulle leggi migliori per l'Irlanda» esclamò ancora Mairead.

Ma Edmund non la stava più ascoltando perché sulla soglia, vigilata da due Auror in alta uniforme, era appena apparso un uomo distinto, che teneva per mano un ragazzetto dall'aria esagitata.

Eoin Maleficium e il figlioletto Bearach.



Ecco qui il nuovo capitolo! Scusate il ritardo, ma il mio pc è k.o. quindi ho dovuto rubare quello di mio fratello! XD Spero che vi sia piaciuta la descrizione della parte magica di Dublino... insomma, mi sembrava giusto che ci fosse un “Diagon Alley” anche in Irlanda. Giusto per informazione, Dubh Cliathan significa “ala nera” ed è ripreso dal nome gaelico (meno usato) di Dublino, Dubh Linn, appunto “stagno nero”. Ma ora basta, chiacchiere, passiamo ai ringraziamenti personali:

@ Julia Weasley: ahahah, hai disfatto le valige di corsa per venire a leggere il primo capitolo? Spero che l'attesa abbia portato buoni frutti. Io sono abbastanza soddisfatta di come si sta svolgendo la storia, ma come al solito è merito della mia alto-stima! Anche io adoro tantissimo Reammon! È divertentissimo scrivere su di lui! Ci sentiamo presto!

@ darllenwr: per Edmund è davvero penoso stare all'orfanotrofio, soprattutto lui che non solo è un mago, ma è pure un mago d'eccellenza: si meriterebbe certamente di più e tutti se ne rendono conto. Quanto all'incontro di Reammon con la signorina Quinn, mi sono divertita troppo a scriverlo: un personaggio del genere a confronto con una babbana ultra-puntigliosa è davvero uno spasso! Spero che ti sia piaciuta la versione irlandese di Diagon Alley! Ci sentiamo presto!

@ quigon89: sono contenta che ti sia piaciuta l'apparizione di Mairead e di suo padre: Reammon è un personaggio divertentissimo su cui scrivere, perché ne combina sempre una peggio del diavolo! XD Grazie della tua disponibilità, se mi verrà in mente qualcosa, ti sfrutterò ancora! Nel prossimo capitolo vedrai apparire nonna Joey, personaggio che ovviamente ti dedico, visto che mi hai aiutato a trovarne il nome!

@ Andromda2012: benvenuta a te! Sono felice che le mie storie abbiano attirato il tuo interesse e spero di non deluderti con questo nuovo capitolo della saga. Mi sa che McPride te lo dovrai sopportare ancora per un bel po': sarà uno dei personaggi principali fino alla fine del ciclo! Reammon, non mi stancherò mai di dirlo, è un tipo troppo forte! Scrivere di lui è divertentissimo! Anche a me piace molto Laughlin perché mostra come i Nagard non siano sempre cattivi (anche perché è la mia casa preferita, come immagino avrai notato!). Grazie per i complimenti, comunque! L'Irlanda è la mia terra preferita, quindi per me è facile ispirarmi alle saghe celtiche per scrivere questi racconti. A presto!

@ guetto78: purtroppo sì, devo aggiornare una volta alla settimana perché di più non riesco. Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!

Un saluto a tutti e grazie a chi continua a seguire questa saga!

Beatrix




EDIT: comincia anche per questa storia l'opera di sistemazione dei dialoghi! QUI Mairead e il palazzo del Ministero della Magia (ps. il palazzo della foto è in realtà Palazzo Madama a Torino, ma è esattamente a quello che mi sono ispirata per Piazza del Controllo!^^)

   
 
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