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Autore: SaraShawol1994    11/09/2010    2 recensioni
nuova scuola, nuovi amici, nuovi amori....
confusioni, baci inaspettati, malinconia e tristezza
meglio una semplice amicizia o l'amore?
la mia nuova vita inizia da qui!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4: STRANA DOMANDA

Avevamo finito di pranzare da circa mezz'ora. Eravamo nella mia camera. Io e Glenda stavamo sfogliando delle riviste di moda, mentre Alex era sdraiato sul mio letto con le braccia incrociate sotto la testa e una gamba accavallata sull'altra che guardava il soffitto con un'aria molto seria. Mi sarebbe piaciuto sapere a cosa stesse pensando.

Ad un certo punto entrò mia sorella che prese Glenda per un braccio e la portò nella sua stanza per farle vedere la sua collezione di bambole.

Ero rimasta a bocca aperta da come Emma si era fiondata sulla mia povera amica.

L'avrebbe trattenuta per qualche ora, così chiusi la porta della mia camera, mi sedetti perterra e ricominciai a sfogliare le riviste. Non mi preoccupai di come stesse Glenda perchè la sentivo chiaccherare e ridere come una pazza, nonostante le porte delle due camere fossero chiuse.

 

Erano passati circa 40 minuti e nella mia stanza regnava il silenzio.

Alex non apriva bocca, rimaneva immobile a fissare il soffito in silenzio, mentre io incominciavo ad annoiarmi.

Sbadigliai un paio di volte, poi mi sedetti sul bordo del letto per non dare fastidio ad Alex che rimaneva tranquillo beato tra i suoi pensieri.

Si girò verso di me per un istante con il suo solito sguardo freddo.

Ricambiai facendo una strana smorfia.

Mi misi a guardare il pavimento scalciando con i piedi. Mi stavo annoiando davvero tanto, mia sorella aveva rapito la mia amica e con Alex non potevi fare una conversazione che durasse più di tre parole messe insieme.

Sobbalzai quando mi accorsi che la mano sinistra di Alex si era posata sulla mia spalla.

Mi guardava.

Non smetteva di fissarmi.

Iniziavo a sentirmi leggermente imbarazzata e a disagio. Perchè mi fissava così? Non lo capivo...

Rimasimo in silenzio per qualche istante che però a me sembrò un'eternità.

Si sedette vicino a me.

"Ti annoi?" il tono della sua voce era cambiato. Aveva una voce dolce e la sua espressione era diversa... di una cosa ero certa... Alex era il ragazzo più strano che avessi mai conosciuto.

Ci sedettimo più comodi sul letto mentre continuavamo a fissarci.

Il cuore mi batteva forte, perchè Alex mi guardava così? Il suo sguardo era serio ma anche dolce... non sapevo cosa dirgli mentre lui continuava a fissarmi.

Probabilmente ero anche arrossita, così abbassai lo sguardo ed iniziai a guardarmi le mani.

Non capivo il perchè del mio imbarazzo, Alex molte volte mi fissava... ma quel giorno era strano, c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi.

Ad un certo punto penso che anche lui fosse imbarazzato perchè distolse improvvisamente lo sguardo da me per guardare da un'altra parte.

Nella camera il silenzio regnava sovrano. L'unico rumore che si sentiva erano le urla di Emma e Glenda che si divertivano a spettegolare... e immagino che anche il battito del mio cuore si facesse notare... o era una sensazione mia.

Penso di non essere mai stata così imbarazzata in vita mia.

Feci un respiro profondo e mi calmai.

Alex intanto sembrava dinuovo assorto nei suoi pensieri.

"Cosa c'è che non va?" gli chiesi gentilmente, avevo finalmente riacquistato il senno.

Lui non rispose si limito a guardarmi sorridendomi.

Ma questo ragazzo mi stupisce sempre di più... lo dico e lo ripeto... non lo capisco.

"Sei sempre pensieroso... non per farmi gli affari tuoi... ma non ti andrebbe di dirmi a cosa pensi sempre?" gli chiesi curiosa, in effetti volevo sapere cosa avesse in quella zucca.

"Niente d'importante..." mi disse un po' triste.

"Se vuoi parlarmene, sappi che io ti ascolto..."

"Grazie Laura... sei un'amica... ma non è niente di che..." mi stava venendo da piangere... mi ero commossa a quelle parole ed ero sempre più curiosa... ma non potevo insistere più di tanto.

Gli sorridi e lui ricambiò. Non era così duro come voleva far credere a tutti. Alla fin fine Alex era un ragazzo davvero dolce e gentile.

Iniziammo a chiaccherare discutendo sui nostri gusti... avevamo molte cose in comune.

Ridemmo tanto quel pomeriggio finchè non gli feci una domanda a cui lui non mi rispose.

"Ti piace qualche ragazza della nostra scuola??".

Smise immediatamente di ridere. Era tornato serio e si era girato.

"Scusa non volevo essere indiscreta... era per parlare, non sei obbligato a rispondermi se non vuoi".

Ecco avevo combinato un pasticcio. Lo guardavo con la faccia da cane bastonato per cercare di evitare una delle sue occhiataccie.

Lui mi sorrise.

"Preferisco non dirlo a nessuno".

Dire che ero sbalordita era poco. Mi aveva dinuovo sorriso...

Non potei fare a meno di sorridere anch'io... Alex era davvero carino quando sorrideva, aveva l'aria di un ragazzo duro... ma penso che dentro di se nascondesse un bambino indifeso.

Lo fissai per qualche minuto, lui aveva lo sguardo basso ed era immerso nei suoi pensieri.

Non avrei mai dovuto fare quella domanda.

"E a te? T-ti piace qualcuno della nostra scuola?" mi disse con voce un po' tremolante.

"bhè... si c'è un ragazzo davvero carino..." dissi imbambolata.

"E' Nate vero?" mi chiese serio.

Arrossii "Si è lui...".

Girò lo sguardo da un'altra parte. Era tornato il silenzio in camera.

Sentimmo chiudere una porta. Probabilmente Glenda ed Emma avevano finito di fare le pazze... ma era trascorso tutto il pomeriggio.

"Uffa volevo fare un giroooo..." disse Glenda arrabbiata "...andiamo in giro?? Non è tanto tardi, dai venite?".

Io ed Alex ovviamente risposimo di no... avevamo avuto tutto il pomeriggio per andare. Diciamo che ci siamo vendicati dell'abbandono della nostra amica.

Iniziammo a ridere tutti e tre.

 

Glenda doveva rincasare così io ed Alex l'accompagnammo fino sotto casa sua. Passammo circa mezz'ora davanti alla porta a chiaccherare e intanto si era fatto buio.

"La prossima volta però andiamo da qualche parte, ok?" disse Glenda tutta esaltata.

"Laura vieni, ti riaccompagno a casa... è tardi" mi disse Alex con sguardo serio "... ci vediamo domani a scuola Glenda".

"Posso tornare da sola tranquillo... tu vai pure a casa tua..."

"Non ti lascio andare a casa da sola a quest'ora..."

"O-ok..." gli dissi un po' imbarazzata. Che gentile, si preoccupava per me.

Salutammo Glenda e cominciammo a camminare.

Camminavamo piano, non avevamo fretta. Lui teneva le mani in tasca e aveva lo sguardo basso, forse pensava a quello che gli avevo chiesto oggi.

Ogni tanto lo osservavo. Guardava sempre i suoi piedi. Chissà a cosa stava pensando in quel momento.

Arrivammo davanti a casa mia.

"Ci vediamo domani a scuola..." gli dissi un po' stanca.

Lui sorrise e si avvicinò a me.

Mi diede un bacio leggero sulla guancia sinistra e si allontanò dinuovo.

"Buonanotte...".

Mi toccai il viso.

Avevo il cuore che batteva forte e sentivo un gran caldo.

Guardai Alex, immagino con la faccia rossa... e mi accorsi che lui mi fissava.

"Ok... io... ora... è meglio che vado..." disse un po' titubante, poi iniziò a correre.

Lo guardavo mentre si allontanava.

Sorrisi e rientrai in casa.

   
 
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