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Autore: irenuccia cullen    13/09/2010    1 recensioni
Wanda continua a vivere la sua vita in compagnia di Ian, Jamie, Doc, Mel, Jared, jeb e tutti gli altri nelle caverne. Qualcosa in Burns, il nuovo amico di Viandante, fa insospettire Ian che decide di compiere un gesto inaspettato...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Viandante
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una sventagliata di luce mi destò dal sonno profondo che mi aveva resa incosciente la notte precedente. <>mi stiracchiai assonnata e mi guardi intorno. Jamie dormiva sodo e occupava tutto il suo materasso malconcio; Trudy , Jeb e Paige , che si erano appena svegliati, fecero un cenno nella mia direzione. Risposi con un sorriso entusiasta. Al mio fianco, Ian iniziò ad agitarsi fino a che non riemerse dal sonno. Gli altri dormivano tutti. << Buongiorno>> cercai di baciargli una guancia . Ian si voltò di scatto ,prendendomi alla sprovvista. Premette con foga la sua bocca sulla mia e quel contatto così inaspettato mi mozzò il respiro. Quando i nostri volti si allontanarono, le mie guance erano rosse e i miei occhi brillavano come due stelle in una notte serena. << Ian >> provai a dire ma non riuscivo ad elaborare pensieri coerenti. Nella mia testa vorticavano emozioni e sensazioni, volti e ricordi , senza che io riuscissi a concentrarmi sull’unico essere di cui mi importava realmente in quel momento e che si trovava vicino a me. Nelle mie vene iniziò a scorrere qualcosa di più caldo del sangue, bollente mentre il mio cuore batteva all’impazzata e mi fischiavano le orecchie. Cercai di capirne la motivazione. Non ci volle nessuno sforzo: Ian. Da quando ero riuscita a lasciarmi alle spalle Jared- cercavo di convincermi di esserci riuscita ma non avevo fatto passi da gigante-, Ian era il centro del mio universo, tutto ruotava attorno a quel viso pallido e gentile, a quegli occhi azzurri, a quel corpo slanciato e muscoloso. Ian era…. Non lo sapevo. Non conoscevo termini umani e non che fossero in grado di rendere l’idea di cosa fosse per me Ian. Niente era in grado di descriverlo o definirlo. Lui era tutto ciò che di bello esisteva e ,allo stesso tempo, era la mai rovina, il mio punto debole. Chiunque avesse toccato Ian non avrebbe fatto del mare solo a lui, sarei stata io a contorcermi nel dolore straziante. Io sarei morta d’agonia. <> mi chiese sorridendo. Non riuscivo a capirci niente di quel caos che avevo in testa e perciò risposi con un semplice “mmm” poco convinto. Ridacchiò appena e mi allontanò una nuvola di capelli dorati dal viso. Dopo qualche minuto di confusione strattonai Ian e l’obbligai a seguirmi verso la sua, o meglio nostra, camera. Non disse nulla riguardo il mio improvviso cambiamento di umore, ormai si era abituato alla mia nuova esuberanza. Percorremmo di corsa – o meglio ero io che correvo per stare al suo passo- il percorso buio e ci ritrovammo in camera prima di quanto pensassi. Velocemente indossai un paio di jeans nuovi di zecca e una maglietta di cotone a manica lunga bianca, qualcosa di poco appariscente. Con un sorrisetto malizioso osservai Ian mentre si preparava alla missione. Il suo “pigiama improvvisato” era un pantalone elasticizzato di cotone che gli arrivava al ginocchio. La notte non portava mai la maglietta. Con gli occhi sbarrati osservai avida il suo petto nudo. Possibile fosse così bello? Quando Ian si accorse della mia espressione meravigliata avvampai e ,imbarazzata, mi concentrai su un buco poco profondo nel terreno irregolare. << Se vuoi puoi guardare. Non mi vergogno mica…>> ammiccò mentre si vestiva. Quando si accorse che ero ancora più rossa e che non avevo spostato lo sguardo, rise di gusto. << Che c’è?>> chiesi e la mia voce era un misto di vergogna, imbarazzo, curiosità e rabbia. Continuò a ridere finché non mi passò uno zainetto rosso e bianco, molto infantile. Lo guardai con un sopracciglio alzato e Ian si limitò a fare spallucce. In un attimo la mia timidezza si dissolse e mi avvicinai a lui. Ero troppo bassa per poterlo baciare come avrei voluto così mi limitai a stringere le mie braccia attorno ai suoi fianchi e poggiare la testa contro il suo addome nudo e scolpito. <> mormorò sarcastico massaggiandomi la schiena. Risi appena del suo tono esasperato << Sai che hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a fare shopping. È mio dovere rendermi disponibile>> dal tono che usò per rispondermi ne dedussi che stava alzando gli occhi al cielo << Ma non possono farsi aiutare da Sole o da Burns?>> risposi sicura << Sole non è mai uscita, sai che il mondo esterno la terrorizza e Burns è andato qualche settimana fa con la cellula di Max e non è ancora tornato>> strinsi la mia manina troppo piccola a quella di Ian che mi cingeva i fianchi. << E poi>> continuai << siamo andati in missione insieme a Mel e Jared poco tempo fa,qui se la caveranno anche senza di noi ,per qualche settimana.>>mi sollevò con estrema delicatezza e mi strinse al suo petto caldo ed invitante. <> rantolai quando iniziò a baciarmi. Era come iniettarsi nelle vene un concentrato di piacere puro. Cercando di ignorare le farfalle nello stomaco, gemetti ,vittima del piacere <> mi ascoltò, mio malgrado, e andammo a salutare tutti. Dopo tutti i convenevoli corremmo , mano nella mano, in direzione della macchina mostruosa di Jared dove ci aspettavano Pam e Rob. Appena arrivammo ci accorgemmo che i due erano all’interno di una berlina anonima e non erano soli. Riconobbi quella chioma rossiccia e ispida all’istante << Burns>> esclamai piacevolmente sorpresa quando i tre scesero dall’auto. << Wanda, ehy ciao. Ian>> il tono freddo che Burns usò pronunciando il nome di Ian non sorprese nessuno di noi. Tra i due non correva buon sangue. Ian fece un cenno nella sua direzione << Ehy Pam, Rob come va? Tutto bene ragazzi? Non sapevo non ci fosse bisogno di noi >> salutò più allegro. Pam sorrise imbarazzata e gesticolò nervosamente << Burns è tornato ieri sera e non abbiamo avuto il tempo di avvertirvi. Se volete potete venire comunque>> strinsi forte la mano di Ian quando mi accorsi che stava valutando la possibilità di tornare alle grotte. << Ci farà piacere venire con voi>> cinguettai entusiasta. Non avevo proprio voglia di tornare ad oziare. << perfetto allora>> esclamò Rob. Io e Ian prendemmo un furgoncino verde-acqua sbiadito mentre i nostri tre compagni ripresero posto ella loro autovettura e ci incamminammo lungo il deserto.
  
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