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Autore: Winona Lighteyes    13/09/2010    1 recensioni
"Harry, so che è inatteso, ma pensiamo di trasferirci" disse la Zia, a bruciapelo. La mascella di Harry cadde, rotolò e non tornò più "Trasferirci? E la scuola" disse, incredulo. "Lo so, pensavamo di mandarti a Hogwarts per i NEWT.. in fondo Silente era un amico di famiglia, non sarà troppo male" Cercò di blandirlo la Zia, invogliandolo con un pezzetto di toast. Harry Potter, il bambino.. che non è sopravvissuto a nulla di fuori dal normale, si trova in breve tirato via di peso dalla sua vita. La zia Petunia e lo zio vernon, maghi di nota fama, devono trasferirsi per lavoro, e lui si trova costretto a frequentare in un'altra scuola.. accidenti! Era solo l'ultimo anno!!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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And suddenly.. nothing happened 8OHMYGOODGRIEF! Un mese di ritardo? Ugh, ragazzi (e ragazze), potevate mandarmela una minaccina di morte no? Anche perché il capitolo era praticamente pronto DX Le recensioncine sono diminuite (sigh!), in compenso abbiamo acquistato dei seguiti.Comunque:
Buon rientro a scuola ragassuoli =D Almeno per chi ci va, sennò niente (lol)
Eccovi un nuovo capitolo, sperando vi piaccia. (Riusciranno i nostri eroi a raggiungere 5 recensioni?)

And Suddenly … Nothing happened (but it happened suddenly)

La gruccia dell’armadio e le pergamene..

Harry si svegliò presto anche quella mattina. Dopo essersi lavato e sistemato, concluse che una passeggiata non gli avrebbe fatto male, in fondo erano solo le… quattro e mezzo del mattino.

         Percorse in silenzio le scale e giunse ai cortili, ma quando arrivo allo scalone del Cortile di Pietra dovette fermarsi.

         Chantal se ne stava seduta in un angolo, mentre dava da mangiare a quelli che sembravano, e probabilmente erano, piccioni.

         Tossicchiò appena per farsi notare, e si sedette quando lei gli fece un po’ di posto.

         -Um.. tu.. vieni spesso qui?- cominciò lui

         -Qualche volta, quando devo pensare-  rispose lei, senza curarsi troppo di guardarlo

         -Okay- si limitò a fare lui, cercando di capire perché pensare alle 4 del mattino -Posso farti una domanda a bruciapelo?- Non seppe trattenersi

         -Spara- disse lei, voltandosi per la prima volta verso di lui

         -Ecco.. tu esattamente cosa sei?- La ragazza lo guardò interrogativa –Intendo, che ruoli hai nella storia? In queste settimane non hai parlato, ti sei fatta le unghie (e mi chiedo ancora come faccia ad averle così lunghe nonostante passi il 46% del tempo a limarle), e nonostante tutto giri con Luna e Ginny e loro ti dichiarano la loro migliore amica. Non è una critica… non riesco a capire quale sia il tuo ruolo. Ginny è il capo, un po’ sciupato ma il capo. Luna è … Luna. Fuori come un balcone ma geniale. E tu?- E alzò un sopracciglio.

        -Umm- Lei ci pensò un po’, con gli occhi verso il cielo e un’espressione molto concentrata –Credo di essere la gruccia nell’armadio.- Disse infine.

         -Uh?- fu l’unica risposta che Harry riuscì a formulare.

         -Massì! – disse lei ridacchiando un poco –Nell’armadio si ha un’infinità di grucce. Non ti serve un appendiabiti se non hai abiti da appendere- Continuò il suo paragone –Come non ti servo io se non hai bisogno di aiuto. Io sono quella che se ne sta nell’angolo a nutrire i piccioni finché qualcuno non ha davvero bisogno di me, credo.- concluse assorta.

         Harry rimase a riflettere sulla cosa per un po’, poi infine chiese –Ma cosa succede se una gruccia ha bisogno d’aiuto? Non credo che queste abbiano armadi a cui domandare un appendiabiti… -

         Chantal ci rimuginò su un poco, poi decise che –Gli umani mettono spesso rinforzi o fasciature agli appendiabiti rotti – Poco importava che non fosse esattamente quello il punto della questione.

Restarono così, in silenzio per qualche minuto, quando un improvviso rannuvolarsi del cielo li costrinse a rientrare.

        

***

         La colazione era sempre silenziosa al tavolo Rosso-Oro, almeno per gli studenti mattinieri. Teste brune, bionde e more che sonnecchiavano nella loro tazza di caffelatte o succo di zucca, mentre altri meno discreti non si degnavano nemmeno di alzarla, la testa, e russavano sottovoce sul tavolo.

         Il solo pensiero di due ore filate di Storia Della Magia di prima mattina provocava attacchi di improvvisa catalessi nella maggioranza delle persone, ma due ore di storia della magia alle due ultime ore del venerdì mattina, quando non vedi l’ora di correre beato nei prati pregustandoti il sabato sportivo, sono il massacro.

         -E Orick il Barbaro nacque nel…- La lezione proseguiva nella sua interminabile eternità.

         Il silenzio era quasi affettabile. La classe intera, a parte qualche coraggioso, dormiva beata con la testa sul banco, libro aperto, cercando di convincersi che certo, non c’era bisogno di prestare attenzione, perché sicuramente avrebbero imparato qualcosa per osmosi.

         Accanto ad un assopito Dean Thomas Harry Potter stava attento ad ogni parola, interessato alla vicenda tra Orick il Barbaro e un Orco malvagio chiamato Urg il Castigatore (o qualcosa di simile!).

         Ogni volta che il fantasma, il professor Binns, osservava il ragazzo rabbrividiva inconsciamente e riprendeva la lezione con tono sempre più perentorio e noioso, come a sfidarlo ad addormentarsi.

Ma il moro non cedette, ed uscì dalla classe perfettamente lucido e riposato.

         -Hey Potter… Potter? POTTER – Il moro fu costretto a voltarsi al tono insistente del Rosso che lo chiamava a squarciagola.

         Tutto il corridoio si era fermato ad osservare la scena. Il capitano del Grifondoro sembrava minaccioso, si preannunciava una rissa? Un mormorio eccitato si sparse tra i ragazzi, mentre le ragazze si coprivano già gli occhi, nonostante i due ragazzi stessero a 10 metri e un gruppo di primini di distanza.

         Ronald Weasley, in rigorosa tuta da Quidditch (quando si era cambiato?!) lo raggiunse col fiatone.

-Potter. Tryouts. Domattina. Alle 8. Ti voglio vedere sudare per entrare in squadra. – E detto questo gli sbatté sul petto una pergamena che recitava a grandi lettere DOMANDA DI ISCRIZIONE ALLA SQUADRA…

Harry lo fissò un po’ stranito, non ricordava di aver mai fatto richiesta, ma con un’alzata di spalle rispose –Ci sarò, ma dovrai spiegarmi le regole del torneo scolastico – sarebbe stato troppo complicato spiegare a Ron il fatto che loro giocassero con 2 boccini, tempo limitato, 6 anelli e con regole troppo diverse dalle loro. Senza contare che il campetto di Hogwarts era tre volte più piccolo del loro campo.  

Quella frase fu un fulmine a ciel sereno per Ronald -ossessionato -del -quidditch- Weasley. –Non hai mai.. mai giocato …? –  Nel mentre però era diventato di uno sgradevole blu cobalto, e il moro dovette interromperlo rassicurandolo che sì, aveva giocato a Quidditch molte volte, ma il Quidditch giocato in Olanda era diverso dal Quidditch inglese, per questo la Squadra dei Dutch Wanderers non aveva mai preso parte ai campionati mondiali.

L’effetto fu istantaneo: il rosso riprese colore e cominciò a ridere gioviale, dando dei cretini agli olandesi perché non capivano cosa fosse il vero Quidditch.

La cosa innervosì Harry, che girò i tacchi velocemente e se ne andò prima di urlare in faccia al compagno di scuola quanto si sentisse più olandese che inglese e quanto fosse lui a non capire niente.

L’urlo di Ron riecheggiò per il corridoio – Tryouts. DOMANI.- Harry sbuffò e in silenzio entrò in biblioteca.

Tryouts. Domani. Eccheccavolo.


Capitolo di passaggio, ma noi li amiamo così vero? =D Prometto un aggiornamento record per domani sera (massimo massimo mercoledì), e voi regalatemi un bel bentornato =P

  
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