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Autore: Dreaming_Archer    15/09/2010    2 recensioni
Un' orfana, decisa a trovare la sua famiglia.
Un' erede, in fuga dalla condanna.
Una ragazza, indecisa se seguire il destino o l'amicizia.
Una piratessa, meno dura di quanto non sembri.
E una grande amicizia vissuta tra battaglie e sconfitte, Luce e Buio...
I pirati del Deathbearer sono alla ricerca di un tesoro, e l'unica persona che può portarli ad esso, è un'orfana abbandonata a pochi anni.
Ma anche lei vuole qualcosa, la libertà. Forse lei e i pirati potrebbero fare un accordo...
Ma nulla resterà come sembra..
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Deathbearer - cap18 - un taglio netto

Un taglio netto.

“mi avete fatto chiamare …” esordì Amy sulla soglia. Non sapeva come comportarsi, così rimase immobile.

“sì.” rispose Jack sbrigativo.

Amy si avvicinò a piccoli passi, misurando la paura.

“ti sei macchiata di un reato l’altro giorno …” esordì Jack con voce tonale.

Amy lo guardò senza capire, il suo cuore prese a battere più forte. “ho ucciso molte persone …” mormorò, ma non capiva.

“non parlo di quello. È giusto che tu l’abbia fatto.”

“no … sì … capitano …” farfugliò Amy alzando gli occhi, aveva uno sguardo interrogativo. Decise che era giusto parlargli dei propri timori riguardo Katherine e di quello che la aveva detto Sara. Lui la fissò e Amy cercò di parlare con voce chiara, ma tutto tradiva la sua paura: “l’altra notte … nella battaglia … un uomo, mi è venuto contro … un uomo che avevo già visto … mi è … insomma …”

“ti vuoi muovere?” borbottò Jack, che voleva arrivare al punto.

 “scusate …” disse Amy, sperando che il battito potente del suo cuore non si sentisse. “un uomo, che avevo già visto, mi ha parlato di rimpiangere casa e porgere l’estremo saluto ai cari …”

“molti lo fanno.” commentò Jack, ma la sua voce tradiva la sorpresa.

“sì, ma io lo conoscevo … insomma … lo avevo già visto” disse Amy gesticolando. “credo che ci abbiano scoperte a scappare, quando siamo salite a bordo io e Anne.”

“altrimenti non ci avrebbero sparato contro, non credi?” la attaccò Jack.

“avete ragione, ma io credo che abbiano preso prigionieri i miei cari …”

“sono terragnoli, non ci posso fare niente” disse Jack alzando le spalle.

“ma io gli voglio bene” si oppose Amy. “credo che li abbiano portati a Turk Islands, nelle prigioni governative …”

“come ti ho già detto, mi ripeto. Io non farò niente.” scandì le parole con un gesto della mano.

“ma sono tutto quello che rimane della mia vita …”

“chi?” la interruppe lui con voce chiara.

“una donna che per me è una madre, un padre e anche un’ amica, prima fra tutti” disse Amy fiera.

“non andrò a Turk Islands per una vecchia che se vi è arrivata, sarà morta prima di lasciare gli ormeggi al largo, e che per di più non gioverà alla nostra situazione.”

Amy sentì le lacrime salirle le lacrime agli occhi. “ma lei è …”

“quante lagne!” sbottò Jack. “non andrò a Turks Islands per salvare quella donna.” Ripeté ancora una volta.

 “lei è come mia madre …” sussurrò la ragazza. Notò che a quelle parole Jack sembrava turbato. “lei non è tua madre!” tuonò. Si irritava subito quando si parlava di Bonny, e in quel caso quando non se ne parlava.

Amy rimase a guardarla a bocca aperta. “perché non a Turks Islands?” sibilò.

“sarebbe una perdita di tempo. Non lo faremo.”

Amy strinse i pugni e si voltò per andare via. Jack non riuscì più a controllare la rabbia, e la afferrò per i capelli.

Amy prese la mano con cui la teneva e cercò di liberarsi, ma lui stringeva e tirava, e poco dopo Amy iniziò ad urlare. “lasciami …” riuscì a singhiozzare.

Jack lasciò i capelli e la spinse contro il tavolo. “non provare a parlare ancora in quel modo. Quella donna non è e non sarà mai tua madre.” disse, e Amy sentì che stava per piangere. Inspirò profondamente e guardò Jack in faccia, mentre le si appannavano gli occhi.

Jack si avvicinò, la prese per un braccio, e mentre Amy si dimenava la portò fuori, vicino al timone. Appena lasciò la presa Amy si allontanò da lui e si attaccò alla balaustra.

“quella donna è una terragnola. Non possiamo salvare tutti gli innocenti di questo mondo, lo vuoi capire?” Disse Jack a mezza voce.

“possiamo provare.” osservò Amy in un sussurro.

“è impossibile. Dobbiamo salvarci noi, prima di tutto.”

“è crudele … ed egoista” commentò la ragazza.

“è giusto” obbiettò Jack inspirando l’aria salmastra.

“possiamo cominciare a salvare quelli che meritano … dobbiamo cominciare a …” disse Amy fiera.

“se vuoi posso cominciare col prenderti a sberle …” sibilò Jack. “smettila di fare la rivoluzionaria. Non ti porterà a niente. Vivi la tua vita e rallegrati di averla. Questo diceva un mio amico, e a ragion veduta.”

Amy restò offesa da quell’espressione e lo guardò con astio. Jack ricambio lo sguardo e alzò il mento.

“perché mi ha chiamato? Non credo per insultarmi …” mormorò Amy intimidita.

“hai violato una legge.” Rispose il capitano.

“ho ucciso. È altro che una legge …” bisbigliò Amy, e cercò di nascondere il disagio.

“le leggi che intendi tu e le mie sono diverse.”

Amy lo guardò senza capire.

“è alla legge che governa questa nave a cui adesso devi rispondere, non alle leggi della terra.”

Amy lo guardò come una bambina che guarda un maestro. “come? Io non ho fatto niente … non sapevo di queste leggi … io … non sapevo …”

“volevi un contratto scritto quando sei salita, tesoro?” chiese lui ironico.

Amy diventò paonazza. “ma come? Io non ne sapevo niente, come posso aver violato una legge …”

“smettila di borbottare.” La bloccò il capitano.  “sei noiosa.”

Amy sentì la rabbia crescerle dentro, il viso farsi paonazzo. “cosa ho fatto allora, di Grazia?”

“sulla mia nave non si gioca d’azzardo.” disse Jack come un giudice.

Amy restò a bocca a aperta. “io non ho mai giocato d’azzardo!” urlò, portando una mano al petto, offesa.

“hai scommesso con Sara, per il duello.” Spiegò Jack.

Amy corrugò la fronte.

“non ricordi?” chiese Jack scrutandola. “allora ti illumino io. Un paio di giorni fa hai scommesso che avresti vinto nel duello con Sara. È un reato, su questa nave.”

Amy provò una moltitudine di sensazioni. In parte era arrabbiata con Sara, che non l’aveva detto. Era arrabbiata con se stessa, per essere stata così stupida, ed era anche un po’ orgogliosa, perché malgrado tutto aveva commesso un reato. Nella sua testa suonava bene.

“quindi vai punita.” disse lui con voce chiara.

A quelle parole Amy tremò. “cosa?”

“chi gioca d’azzardo deve fare ciò che ha scommesso, o, se il capitano lo trova troppo poco, deciderà se tagliargli una mano, o un dito … o la lingua … questo dice la legge.” Disse Jack visibilmente soddisfatto.

“la vostra, legge” sibilò la ragazza. “è crudele …” osservò massaggiandosi le mani.

“voi terragnoli impiccate i ladri, i malfattori, gli innocenti. Non ti sembra questo, crudele?”

“non tutti sono innocenti.”

“e quindi non meritano la vita … così torniamo al mio discorso, e mi dai ragione questa volta …” osservò Jack.

“mai!” sibilò Amy, ma non riuscì a dire altro.

“adesso basta ciarlare” sbottò Jack infilando una mano ingioiellata nella giacca. Amy osservava i suoi gesti con estrema attenzione.

Jack la guardò, poi estrasse con gesto teatrale un lungo coltello con la lama ricurva. Amy rimase abbagliata dal riflesso della lama, e si strinse ancora di più alla balaustra.

“forza …” mormorò Jack. “sarò buono perché è il primo reato che commetti, ma la prossima volta non sarò così clemente …” disse, e si avvicinò a Amy. La ragazza lo scansò e strinse tanto il parapetto che le nocche divennero bianche. La sua mente era un groviglio di pensieri, ma nessuno riusciva ad aiutarla a sviare la situazione. Jack allungò una mano, lei lo scansò ancora, e la guardò con una smorfia. “e … e Sara?” chiese tenendo d’occhio le mani del capitano.

“riceverà una secchiata d’acqua quanto prima.” Disse Jack con noncuranza.

“ma … ma Sara non mi aveva detto che era proibito! Era un gioco innocente!” si oppose Amy all’ennesimo tentativo di avvicinarla. Strinse ancora la balaustra e sentì sotto i polpastrelli le incisioni di una miriade di colpi sul legno. Cercò di trattenere un urlo, ma alcune schegge le erano entrate nel palmo.

“non è la prima volta che viene punita, infatti.” disse Jack, e guardò le mani di Amy.

Lei cercò di ignorarlo, ma la ferita le bruciava tantissimo. Insieme al taglio sul dorso, ora le mani di Amy cominciavano veramente a somigliare alla mani di un pirata.

Jack la osservò, poi con un gesto fulmineo, le prese i capelli alla nuca, li arrotolò intorno alla mano, e tirò finché Amy non cominciò ad urlare da traforargli i timpani. Allentò un poco la presa, e guardò intorno a sé. Si era formato un gruppetto di persone, tra cui c’era anche Sara, fradicia. Amy lo guardava con la coda del’occhio, tutto quello che le era possibile, ma bastava uno sguardo per odiarla. Jack fece una smorfia e le spinse la testa dalla nuca. Amy fu costretta a mettersi in ginocchio, di spalle al capitano. Guardò la nave davanti a sé, e pensò a come poteva sentirsi qualcuno, condannato come lei. La lama fredda del coltello sul collo la strappò ai sui pensieri e la fece scivolare un brivido lungo la schiena. Non riusciva più a controllarsi, tremava come una foglia.

“allora …” esordì Jack. “ora credi di più alla legge?” chiese.

“non ho mai detto che non ci credevo.” obbiettò Amy con la voce che traballava.

“che sia d’esempio per tutti, allora” urlò alla ciurma. “che è vietato in ogni modo scommettere!” disse. “pena …” cominciò. Il viso di Jack comparve dalle sue spalle, e continuò la frase di boia: “il pagamento della posta, o …” e la guardò negli occhi: “un taglio netto.”

A quel punto si innalzò in tutta la sua statura e strinse la presa sul pugnale. Amy strinse forte gli occhi, e quando li riaprì, osservò che nessuno aveva cambiato espressione. Cominciò a pensare che fosse tutto un scherzo, che l’avessero presa in giro e pensò a un modo per sviare le battute.

Quando però Jack cominciò a ridere, capì che ancora non era successo niente. Infatti dopo fu un lampo. Jack tirò i capelli di Amy in basso, e contemporaneamente trasse la lama a sé.

I capelli cedettero subito alla lama affilata, e si afflosciarono tra le mani del capitano.

Tolse la mano dalla spalla della ragazza, e allora lei capì che mancava qualcosa. L’aria batteva sulla pelle dove la camicia era scollata, qualcosa le pizzicava il collo. Sbatté più volte gli occhi, ma non osò voltarsi. Tremò, e portò una mano alla schiena. Arrancò senza trovare nulla, la stoffa del vestito, niente a che vedere con i suoi lunghi e lisci capelli castani. Sentì gli occhi pungerle, ma cercò di non piangere. Si voltò di scatto, e la punta dei capelli le sfiorò la bocca. Si alzò in piedi, si sentiva immensamente leggera. Osservò Jack che stava armeggiando con qualcosa che sembrava un lungo collo di pelliccia. Ci fece un nodo nel mezzo e lasciò due lunghe code alle estremità.

“apri le mani.” ordinò, e Amy obbedì come se il suo corpo non le appartenesse. Jack posò i capelli con noncuranza tra le sue mani e si dileguò insieme alla ciurma.

Lei rimase immobile come un palo, mentre una lacrima le cadeva sulla guancia.

“non starai piangendo per i tuoi capelli, spero.” rise Lucas comparendo alle sue spalle, insieme agli altri.

Amy non rispose, spostò lo sguardo sui capelli che aveva in mano, e li accarezzò come fossero un gatto. Sara la guardò di sottecchi, mentre Ed le allungò una mano. “non è successo niente … stai meglio, lo sai?” mormorò per tirarle su il morale. Amy lasciò cadere per terra i capelli, e li guardò in faccia con una smorfia.

“è colpa tua, lo sai questo, vero?” disse critica a Sara. Lei abbassò la testa e si strizzò i capelli, formando una grande chiazza d’acqua ai suoi piedi. “dovevi scommettere qualcos’altro.” Disse alzando le spalle. Amy la guardò odiandola, ma Anne si mise in mezzo.

“Ed ha ragione, sei più bella …” mormorò.

“ci farai presto l’abitudine” disse Stephanie guardandola come se fosse un’estranea.

“… e poi non sono molto corti” aggiunse Anne. Amy la guardò di traverso.

“ricresceranno subito.” azzardò Sara facendo lo stesso di prima con un lembo della camicia.

“tu …” bisbigliò Amy “lo sai da quanti anni non mettevo mani ai miei capelli, lo sai, per caso?”.

“no …” Sara scosse la testa a mandò goccioline da tutte le parti.

“e stai ferma con quella testa! Si vede benissimo che fai apposta!” strillò Amy dandole una manata. Sara si fece rossa in viso alzando subito le mani.

“smettetela! Sono capelli! Pensa se ti tagliava una mano, o un dito, o la lingua … ti immagini?” disse Lucas, mettendole una mano sul braccio per tenerla ferma.

“si … hai ragione” disse Amy, e la sua voglia di vendetta si placò. Guardò tutti negli occhi, per cercare di capire cosa ne pensavano della sua nuova faccia. Portò le mani ai fianchi, come per abitudine, ma non trovò altro che il corsetto. Le incrociò sul petto, ma sentì solo il proprio corpo. Le alzò sulle spalle e finalmente toccò qualcosa di leggero e liscio. Accarezzò quello che rimaneva dei suoi capelli con il dorso della mano, poi li raccolse tutti e notò con amarezza che partendo dalla nuca, non uscivano dal suo pugno. La sua mano fremette, e la lasciò ricadere lungo il fianco.

“altro che poco tempo …” mormorò guardando di traverso Sara. “ci vorranno altri quattordici anni …”

Abbassò la testa a le ricaddero tutti davanti. Li portò dietro le orecchie, come non faceva mai, e sentì come le punte le accarezzavano la base del collo. Scosse leggermente la testa per ritrovare quella sensazione, poi una mano calda di Anne le appoggiò su una spalla una lunga bandana verdognola. “mettila. Jack li taglierà ancora e ancora, finché non ti staranno lontani dagli occhi.” Spiegò.

“perché?” chiese Amy prendendola tra le mani. Era liscia e leggera, le piaceva.

“perché sono belli e vuole venderli” disse Ed ironico. Amy gli donò un sorriso luminoso.

“no … perché non vuole che ti distraggano.” disse Anne tornando davanti a Amy.

La ragazza buttò la testa in avanti, appoggiò la bandana sul capo e la legò sotto l’attaccatura dei capelli. Tornò a guardarli e notò la loro strana espressione.

Anne allungò una mano e portò indietro una ciocca. “stai benissimo!” esultò.

 Amy sorrise, e si sentì meglio. Molto meglio di come aveva immaginato.

“vieni ora.” sbottò Ed prendendola per un braccio. Anche Sara tornò seria. “abbiamo scoperto una cosa tremenda.” borbottò.

Amy tornò a pensare a quello che le aveva detto prima, nella stiva, e al solo pensarci sentiva una fitta al cuore. “cosa?” chiesa a bassa voce.

“abbiamo gli inglesi alle costole” spiegò Sara con una voce che non le apparteneva.

Amy trasalì, ma non riuscì a dire una parola. Le diedero una pezza di stoffa per legarci la palma insanguinata e si immersero nel lavoro.










ciaoo

accidenti alla scuola... di solito entravo nel sito una o due volte al giorno, e adesso (che siamo solo al terzo giorno dal suono di quella fatidica campanella) sono riuscita ad entrare solo ora... 

purtroppo la terza è un anno impegnativo (ma la scuola è comunque impegnativa, se la si segue con la testa, e io vorrei farlo), ma come fatto positivo abbiamo che non pubblicherò molto spesso i nuovi capitoli, e soprattutto: QUESTO è IL TERZULTIMO! ci siamo quasi... la fine si avvicina...

bhè, "fine" è solo un eufemismo, visto che è la fine solo del primo "libro", ma è sempre un traguardo...

passiamo ai ringraziamenti:

shenim (ai tempi, nemesis 18): prima di tutto so che la tua scuola è molto più impegnativa della mia, e io sono già stanca, quindi immagino te! perciò, un graize ancora più grande perchè ti sei presa un attimo di respiro dallo studio, e hai pensato a me, la tua Archer! grazie di tutti i tuoi complimenti per lo scorso capitolo, e spero che questo ti sia piaciuto! 

Rubs: nessun problema per il ritardo! so che sono -ero, in estate, purtroppo ='( abbastanza veloce ad aggiornare ed è (era) solo perchè, lo ammetto, non avevo nulla da fare, e i capitoli andavano solo pubblicati. ora ho la scuola a cui stare dietro, quindi sarò più lenta ad aggiungere... e poi l'importante è che la storia ti piaccia, se per te è un problema non devi PER FORZA recensire ogni capitolo, sei così gentile che uno ogni tanto basta! e poi, Hivy mi dice sempre che i miei capitoli sono molto lunghi (infatti ha smesso di recensire... ihih... no, sto scherzando. ha cominciato la prima superiore, è perfettamente comprensibile), quindi posso capire benissimo. io stessa sono una grande pigrona, non capisco nemeno io come faccio a scrivere così tanto...  direi che ora è meglio che comincio a ringraziarti per tutti i complimenti hce mi hai fatto, mi lusinghi! sentire che le descrizioni dei sentimenti dai miei personaggi sono (o sembrano?) così vivide mi fa veramente molto piacere... uffa, lucas continua a starti antipatico... peccato, ma spero di riuscire a farti cambiare idea!

adesso mi eclisso, graize ancora!!

ciaoo

  
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