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Autore: Beatrix Bonnie    18/09/2010    7 recensioni
-Seguito de La setta degli Eletti-L'oscuro nome di Reg, la foto di un bambino dai capelli rossi che sembra appartenere al passato, la sua bacchetta magica, la corrispondenza con una ragazza di nome Priscilla e degli strani incidenti che avvengono a Doolin. Che cosa collega tutto questo con un'organizzazione segreta di nome Extraiures e con l'oscuro passato di un professore del Trinity? Sarà la sete di vendetta di una sorella perduta nel tempo a dare finalmente la spiegazione agli assurdi fenomeni che sconvolgeranno il terzo anno di Mairead, Edmund e Laughlin.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Trinity College per Giovani Maghi e Streghe'
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CAPITOLO 3

Cose da Purosangue






«Buongiorno, signor Maleficium» lo salutò Edmund.

Il mago fece un sorriso e accennò un saluto con il capo. «Buongiorno a voi, ragazzi. Signor Boenisolius» disse, stringendo la mano a Reammon.

«Ciao, Ed! Ciao, Ed! Ciao, Ed! Oh, ciao, Mairead!» esclamò Bearach saltellando estasiato. Anche se la madre aveva cercato di fargli indossare un completino elegante, il bimbetto non aveva perso quella sua aria esagitata che lo caratterizzava sempre.

«Ciao Bearach. Come stai?» lo salutò Edmund, ridacchiando fra sé e sé per il fatto che Laughlin dovesse sopportarsi quella peste tutti i santi giorni.

«Oh, io bene! È supermegastratosferica questa cosa dell'Encomio, Ed! Sai? Ci sono un sacco di maghi impomatati e barbosi con i loro vestiti eleganti che chiacchierano di cose inutili, e poi...» cominciò a dire Bearach tutto d'un fiato, ma Eoin lo interruppe, mettendogli una mano sulla spalla.

«Laughlin è già dentro con sua madre. Io sono stato costretto a trascinare Bearach lontano dal salone dopo che ha mandato in frantumi il busto di Greenwald il Vecchio: almeno fin tanto che non comincia la cerimonia, è meglio che io e lui ce ne stiamo qua fuori» spiegò Eoin ai nuovi arrivati, in tono accondiscendente. Sembrava allo stesso tempo rassegnato e divertito dal caratterino esuberante del figlio.

«Grazie, signore» rispose Edmund con cenno del capo e insieme a Mairead e suo padre entrò nel Palazzo del Ministero.

Laughlin e Daire Maleficium si trovavano nell'immenso e luminoso salone d'ingresso del palazzo, insieme a un gruppo di maghi dall'aria importante: dovevano essere quelli che Bearach aveva definito “barbosi”. Laughlin indossava un completo rosso, curato fino all'ultimo filo dorato del ricamo sul panciotto.

Edmund non l'aveva mai visto così elegante: sembrava la versione in miniatura di suo padre. Improvvisamente realizzò di essere assolutamente inadeguato a quell'ambiente: lui aveva indosso la divisa della scuola, per di più sciupata e di seconda mano!

Proprio in quel momento Daire indicò al figlio che erano arrivati i suoi amici e Laughlin si fece loro incontro, strappando Edmund dai suoi cupi pensieri.

«Ciao ragazzi!» li salutò con un sorriso smagliante. «Non è grandioso? Stiamo per ricevere l'Encomio della Repubblica!» Laughlin sembrava davvero entusiasta di quella cosa. Dopotutto, ne aveva anche il diritto: era raro che dei ragazzini di quasi quattordici anni fossero insigniti con quell'onorificenza. Per di più lui era un Nobile Purosangue irlandese: per quanto non lo dimostrasse, doveva essere molto orgoglioso di portare alla sua casata una medaglia di quel valore. Era qualcosa che avrebbe aumentato il prestigio della famiglia Maleficium agli occhi della comunità magica.

«Abbiamo visto tuo padre fuori, con Bearach» gli disse Mairead, accennando con il capo alla piazza.

Laughlin fece un sospiro rassegnato. «È un'insopportabile peste» commentò in tono piatto, scuotendo la testa.

In quel momento, entrarono nel salone una coppia maghi anziani: l'uomo era alto e stempiato, con gli occhi luminosi nascosti da un buffo paio di occhialetti rotondi e il sorriso gioviale, mentre la donna indossava un'improbabile vestitino azzurro a fiorellini, con il colletto bianco di pizzo. Era bassa e tarchiata e aveva i capelli tinti di un luccicante color carota che dava vagamente nell'occhio.

«Nonna Joey, nonno Aaron!» esclamò Mairead felice, correndo loro incontro.

Edmund capì che quelli erano i genitori di Reammon quando la signora afferrò la guancia del figlio e cominciò a strapazzarla, manco avesse due anni.

«Mamma, mi fai male» si lamentò Reammon, con un'espressione sconfortata.

Edmund sorrise alla vista di quel quadretto singolare, ma non riuscì ad evitare di provare una punta di gelosia.

«Vieni, dai, ti presento un sacco di persone importanti» disse Laughlin, spingendo l'amico verso il gruppo di maghi che accompagnavano sua madre. Era l'ultima cosa che Edmund avrebbe voluto fare, visto che non si sentiva a suo agio in quell'ambiente, ma fece buon viso a cattivo gioco.

«Buongiorno, signora Maleficium» salutò cordialmente, con un sorriso tirato.

«Edmund caro, che piacere rivederti» rispose Daire, stringendo calorosamente la mano del ragazzo tra le sue.

«Edmund, questo è il direttore della Gringott di Dubh Cliathan» esclamò Laughilin soddisfatto, indicando un mago grassoccio e piuttosto vecchio.

«Piacere di conoscerla, signor Burke. Una giovane promessa per l'Irlanda magica, spero» disse l'uomo panciuto nel stringere la mano di Edmund.

Il ragazzino non ebbe tempo di commentare, che Laughlin già gli aveva presentato il presidente del Parlaimint, un mago serio dalla mascella squadrata, e il capo del Dipartimento dell'Istruzione Magica, una strega dall'aria severa con un paio di glaciali occhi azzurri.

Edmund rivolse a tutti un sorrisetto impacciato, chiedendosi come Laughlin potesse trovarsi a suo agio in mezzo a persone così importanti. Si vedeva che lui era un Purosangue di nobile stirpe, abituato a quel genere di cose.

«Questo invece è Ophicurus Claiomh, il capo del Dipartimento della Difesa» disse Laughlin, presentando al suo amico un mago alto dall'aria distinta, con un paio di curati baffetti neri.

«Ehm... piacere, signor Claiomh» sussurrò Edmund, leggermente impacciato, stringendo la mano dell'uomo.

«Il professor Captatio mi ha parlato di lei. Viste le sue eccelse doti, le consiglio di prendere in considerazione una futura carriera da Auror» disse il mago, ricambiando la stretta.

Edmund non era abituato a ricevere dei complimenti, tanto meno dal capo del Dipartimento della Difesa. Era strano sentirsi elogiare da maghi così importante per le sue doti che per anni erano state oggetto di scherno all'orfanotrofio. Edmund fece un timido sorriso, ma una inquietante gioia selvaggia gli si stava scatenando nel petto. Lui sarebbe potuto arrivare dovunque!

«Guarda, guarda. Dei piccoli eroi. Ma che piacere» disse una voce fredda e sarcastica alle loro spalle.

Edmund si voltò, ma non ebbe bisogno che Laughlin gli presentasse l'uomo che aveva parlato: vestito con una lunga veste nera, i tratti del viso taglienti, la carnagione pallida e uno sguardo di superiorità.

«Scipio Diablaiocht» commentò Edmund in tono velenoso. Il sorrisetto beffardo del mago fece intuire al ragazzino che aveva indovinato.

«Tu devi essere Burke, il coraggioso orfanello che ha salvato la scuola da un terribile disastro. Davvero eroico, soprattutto considerato che non sai nemmeno quali siano le tue origini» disse sprezzante il signor Diablaiocht.

«Io almeno ho il coraggio di agire a viso scoperto, signore» rispose Edmund, senza abbassare lo sguardo. Il suo velato accenno all'EIF non parve turbare particolarmente il mago, anche se Edmund era convinto che Diablaiocht facesse parte di quell'organizzazione clandestina.

«Oh, non ho dubbi. Sei un Raloi, dopotutto» commentò il mago, con una sottile nota di disprezzo nella voce.

«Scipio, anche tu alla cerimonia?» disse Eoin Maleficium, che apparì proprio in quel momento alle spalle del mago, tenendo per mano il piccolo Bearach.

«Certamente, Eoin, potrei forse mancare?» rispose il signor Diablaiocht, voltandosi verso il suo interlocutore con un sorriso forzato. Non sembrava che tra i due corresse buon sangue, ma entrambi si fingevano cortesi l'uno con l'altro.

«Come va la tua scuola di musica?» chiese Diablaiocht a Eoin, con finto interesse.

«Molto bene, grazie».

Ad interrompere i convenevoli dei due maghi arrivò l'irruenta famiglia Boenisolius.

«Oh, Scipio!» esclamò Reammon gioviale, stringendo la mano del mago. Era impossibile che Reammon non notasse lo sguardo di puro disprezzo che gli riservava Diablaiocht, il quale sembrava disgustato anche solo dalla sua presenza. Eppure Reammon continuava ad essere cordiale e gentile, come se Scipio fosse un amico di vecchia data.

E poi Edmund realizzò che lo stava facendo apposta per infastidire il mago fanatico del sangue puro.

«Vedo che sei già tornato dalla tua scampagnata in Germania. Quando avevi intenzione di passare per il mio ufficio a fare il rapporto del viaggio e il catalogo della paccottiglia clandestina che hai raccolto e importato in Irlanda?» gli chiese Diablaiocht con malcelato disprezzo.

Reammon sorrise e gli diede una pacca sulle spalle, alla quale l'uomo reagì con una smorfia tale che sembrava fosse stato costretto a sopportare in silenzio la maledizione Cruciatus. «Andiamo, Scipio, paccottiglia clandestina? Sono preziosi reperti archeologici! È davvero esagerata la coscienziosità minuziosa con cui controlli tutto quello che entra ed esce da questo paese. Non voglio mica importare di nascosto uova di Basilisco!»

Diablaiocht distorse il naso. «Saresti anche in grado di farlo, Reammon» rispose, mettendo tutto il veleno di cui era capace nel pronunciare il suo nome.

«Non ci presenti il tuo capo, Mon?» esclamò la vecchia maga con il vestito a fiori.

Edmund si stupì della potenza della sia voce: era possibile che una nonnina avesse un vocione capace di far tremare le pareti?

«Non è il mio capo, mamma» si lagnò Reammon con rassegnazione.

La signora Boenisolius non sembrava soddisfatta della risposta. «Allora perché quando torni dalle tue folli avventure da archeologo te ne vai sempre da lui a fare rapporto?» chiese in tono critico.

«Perché lui è il capo del Dipartimento degli Affari Esteri, mamma».

«Oh, e non ce lo presenti? Be', faccio da me. Piacere di conoscerla, signore, sono Josephine O'Brian Boenisolius e questo è mio marito Aaron» disse la donna, tendendo la sua mano verso un disgustato signor Diablaiocht che la strinse con riluttanza. «Non fare quella faccia da sangiunista schizzinoso, giovanotto» lo ammonì Josephine, senza troppi peli sulla lingua. «Sono purosangue anche io, anzi, faccio pure parte della nobile schiatta di Mael Duib. E non mi vergogno affatto che la mia nuora fosse inglese».

A quelle parole mise una mano sulla spalla della nipotina Mairead e squadrò Diablaiocht, come sfidandolo a ribattere. «Sono contento per lei, signora Boenisolius» fu l'unica cosa che riuscì a rispondere il mago, quasi spiazzato dalla determinazione dell'anziana strega.

«La cerimonia sta per incominciare» disse una voce alle loro spalle: un mago vestito con una elegante livrea blu, fece un inchino davanti al gruppo di persone riunite nell'atrio. «Prego, signori, se volete seguirmi».

Laughlin regalò un sorriso eccitato ai suoi amici e poi i tre ragazzi, seguiti dagli altri, si incamminarono dietro la loro guida.






Ecco qui il terzo capitolo! Spero che vi siano piaciuti i nonni di Mairead! A me fanno morire dal ridere! XD Visto che qui si parla parecchio dei purosangue, mi sembra il momento più opportuno per aggiungere, prima dei ringraziamenti, una piccola nota sul mondo irlandese:

All'interno della società magica irlandese, ci sono diversi gradini: la differenza non riguarda l'avere o meno genitori Babbani, ma la purezza del sangue celta. Sono considerati purosangue coloro che non hanno antenati inglesi, indipendentemente che siano maghi o Babbani. In questa categoria, hanno certamente più rilevanza le famiglie interamente magiche (ad esempio la famiglia Diabliaiocht), ma sono comunque purosangue anche i Nati Babbani o i Mezzosangue, purché abbiano genitori irlandesi (ad esempio Peig Kenneth, che è Nata Babbana, o Dedalus Consolatus che ha il padre Babbano). Chiunque abbia un genitore o anche solo un antenato di origini inglesi è invece un sassanachfiul, mal visto perché considerato discendente degli antichi conquistatori dell'isola. Categoria a parte è rappresentata dalle famiglie nobili. Esistono dieci diverse schiatte nobiliari che riguardano l'antica suddivisione dell'Irlanda in rami di discendenza magica. All'interno di ogni schiatta, quasi fosse uno scatolone, convivono diversi ceppi familiari. Appartenere alla stessa schiatta, dunque, non significa essere necessariamente parenti. La più antica e nobile è certamente quella di Con Cetchthach, che risale addirittura alla fondazione dell'Irlanda magica; tuttavia una sola famiglia è rimasta all'interno di questa schiatta, perché tutte le altre si sono estinte: la famiglia Deamundi, il cui capostipite maschio merita per questo il titolo di Conte di Con Cetchthach (attualmente tale titolo spetta al padre di Eibhean, Meccorin Deamundi). Altre schiatte sono quelle di Iuchar Tuiren, di cui fa parte la famiglia Maleficium o quella di Mael Duib, di cui fa parte la famiglia O'Brian.

Questa suddivisione esiste in pratica, ma non dovrebbe esistere in teoria, visto che il secondo articolo della Carta Costituzionale Magica d'Irlanda recita: Tutti i maghi cittadini della Repubblica Magica sono uguali, indipendentemente dalla loro origine familiare, sesso, religione, discendenza o credo. È compito della Repubblica provvedere all'eliminazione di qualsiasi differenza sostanziale o formale con i mezzi che questa Carta le concede.

E ora i ringraziamenti!

@ Julia Weasley: mi sembrava giusto che ci fosse una parte magica anche a Dublino, poi visto il taglio più democratico che ho dato alla mia storia (dove sono le elezioni in Inghilterra? O.o), era saggio metterci anche la parte governativa a Dubh Cliathan. Già, povero Edmund! Non deve essere facile per lui crescere senza una famiglia, senza nemmeno sapere chi fossero i suoi genitori. Aspetta a buttare all'aria tutte le tue teorie... comunque credo che il finale sarà veramente imprevedibile questa volta! Mairead più che ambiziosa ha voglia di mettersi in gioco, di agire sul campo: per lei sarebbe un sogno essere tra i “migliori che governano lo stato”. Quanto a Bearach, ha appena fatto i 10 anni, quindi ancora due poi sarà al Trinity! Mi divertirò un sacco quando ci sarà anche lui! A persto!

@ Andromeda2012: anche a me piace un sacco Dublino (pur non essendoci mai stata... in effetti!) quindi per la parte magica ho dato il meglio di me per renderla perfetta! Mi sono divertita troppo con Mairead vezzosa, che fa sorrisini e piroette: dopotutto sta indossando un abito da ragazza e già questo non è da lei! Poi le piace anche il Quidditch... insomma, è un po' un maschiaccio, ma avrà tempo di tirare fuori il suo lato femminile, più avanti, verso il quinto racconto. Purtroppo si tarderà eccome a scoprire del passato di Edmund: alla fine de “L'orologio d'oro” avverrà la fatidica e tanto attesa rivelazione. Per adesso dovete accontentarvi delle sue malinconiche riflessioni sul suo passato. Sì, Mairead è tanto motivata che potrebbe davvero apportare qualche cambiamento positivo alla vecchia repubblica! Quanto a Bearach, hai ragione, è proprio schizofrenico! Ma mi diverte un sacco! Grazie mille delle tue recensioni, a presto!

@ quigon89: sono contenta che ti abbia emozionato Dubh Cliathan! Ti è piaciuta la Mairead in versione vezzosa e quando le si illuminano gli occhi per la Firebolt? XD Reammon è divertentissimo, vedrai nei capitoli a casa Boenisolius: è un disastro! Eh, già, Mairead aspira alla carriera politica, soprattutto perché ha voglia di mettersi in gioco e di cambiare un po' le cose, a favore dell'integrazione e dell'uguaglianza dei nati inglesi. La carriera sportiva mi sembrava un po' scontata: la intraprenderanno invece tutti i fratelli Connery, tranne Nicolaj. Spero che tu abbia apprezzato la comparsa di nonna Joey! A presto!

@ chiaki89: benvenuta! Sono davvero contenta di essere riuscita ad attirare la tua attenzione e di averti appassionato a tal punto. Anche il fatto che ti piacciano i personaggi mi riempie di gioia, perché ci ho messo tutta me stessa per renderli vivi e reali, con diverse emozioni e sfumature. Già, sono convinta anche io che l'Irlanda sia l'Irlanda! Adoro quel paese, pur non essendoci mai stata! Sono felicissima che tu sia così determinata a seguirmi... spero solo di non tradire le tue aspettative! Mi va benissimo se vuoi lasciarmi la tua mail: purtroppo i disegni sono un po' grandi, quindi dovrò mandarti due- tre mail distinte. Spero che per te non sia un problema. A presto!

Grazie a tutti, Beatrix





EDIT: comincia anche per questa storia l'opera di sistemazione dei dialoghi! QUI nonna Joey che si presenta al caro Scipio Diablaiocht

   
 
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