Licht
Ciao a
tutte! Come vedete, nonostante sia iniziata la scuola, ho ritagliato un po’ di
tempo per voi e così sono riuscita a pubblicare anche il quarto capitolo. Verrà
introdotto un nuovo personaggio che sarà fondamentale all’interno della storia,
alla pari con Tom, Harry, Draco e Blaise.
Passiamo
alle recensioni.
Tsukino: Grazie, davvero, per aver recensito anche lo
scorso capitolo. Spero che non ti stancherai facilmente di recensirmi, perché i
tuoi commenti mi rendono sempre felice e mi danno la carica per aggiornare in
fretta. A parte questo, sono contenta che ti sia piaciuto il modo in cui ho
descritto la scena dell’incontro con Tom. In effetti ce l’ho messa tutta per
renderlo un momento abbastanza coinvolgente e speravo che ne fosse uscito un buon
risultato.
Riguardo
alle coppie, poi, risponderò a tutte le domande in fondo alla nota. Fammi
sapere cosa ne pensi del nuovo personaggio!
Akyse: Grazie per la recensione! Sono contenta che
il “mio” Tom ti piaccia. Nemmeno a me piacerebbe leggere una storia con un Tom
Riddle smielato ed è per questo che ho cercato di mantenere al meglio il suo
carattere diffidente e aggressivo, ma terribilmente affascinante. Riguardo alle
coppie, risponderò al fondo della nota. Fammi sapere se questo nuovo capitolo
ti piace!
Lu_Pin: Grazie per la recensione! Ebbene sì, l’immagine
che volevo trasmettere è proprio quella di un Silente manipolatore e “burattinaio”.
Un comportamento che spesso assume anche nei libri di zia Row.
Grazie anche per i complimenti riguardo la storia, sono contenta che ti piaccia
e sì, hai capito bene, la parte di anima prevalentemente cattiva è morta con
Voldemort la sera della battaglia finale. Non aspettarti però che questo Tom
Riddle sia un santo, perché a parte la cattiveria disumana, il suo carattere è
sempre quello di un diffidente orfano abbandonato. Per quanto riguarda le
coppie, leggerai dei chiarimenti alla fine della nota. Fammi sapere cosa ne
pensi di questo capitolo!
Sydelle Keat: Grazie per
i complimenti! Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto e sì, Harry
è decisamente arrabbiato. Per le domande sulle coppie, risponderò a tutte alla
fine della nota. Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo!
Elyssa Flaherty: Grazie per
la recensione e per i complimenti! Sono contenta che il personaggio di Tom
Riddle ti piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi del proseguimento!
Duunque, visto che
praticamente quasi tutte volete sapere di più sull’argomento “coppie”, ho
deciso di darvi un pochino di spiegazioni.
Bene. Prima
di tutto volevo chiarire che sì, leggo anche storie Shonen-
ai e Yaoi, ma in compenso non ne ho mai scritta una
e, se questa lo fosse, sarebbe quindi la prima. Inoltre una delle mie coppie
preferite è la coppia Tom/Harry, ma non per questo vuol dire che anche Licht
sarà Tom/Harry.
Insomma,
questo è tutto quello che posso dirvi. E forse non ho fatto altro che aumentare
i vostri dubbi, ma per saperne di più mi auguro che abbiate voglia di continuare
a seguire questa storia!
Lily.
CAPITOLO
QUARTO
Harry poggiò la schiena sul morbido
schienale della sedia.
Stava quasi per chiedersi per
l’ennesima volta il perché di tutta quella situazione, ma una vocina nella
testa gli disse che era inutile continuare a compiangersi.
Si prese tra le dita l’apice del
naso, stordito dal mal di testa, e chiuse gli occhi per un momento. Li riaprì.
No. Non era un incubo. Tom Riddle era
ancora lì, seduto al suo fianco con espressione assorta e sguardo perso nel
nulla.
La McGranitt aveva appena finito di
spiegare tutto ciò che c’era da dire e lui non aveva seguito nemmeno una
parola.
“Ho ritenuto giusto metterti al
corrente di ogni cosa, Harry” stava concludendo la donna “So quanto tu abbia
sofferto per il modo in cui tutti ti tenevano sempre allo scuro della
situazione e non volevo ricadere negli errori del passato”.
“Sì, beh, non so quanto possa
confortarmi questa sua sincerità, professoressa. Ad ogni modo, ora lui è qui ed è inutile continuare a
discuterne come se fosse una situazione di passaggio” rispose con tono
rassegnato Harry “Suppongo che lei si aspetti che io aiuti il mostro ad ambientarsi. Suppongo anche
che non ci sarà modo di scollarmelo di dosso qualsiasi cosa io dica o faccia”
“Sì, Harry, mi aspetto questo da te”
rispose a sua volta la preside senza giri di parole.
Harry annuì risoluto e dieci minuti
dopo l’insolito trio camminava a passo svelto verso la Sala Grande.
Una volta entrato, Harry cercò in
tutti i modi di non farsi vedere mentre raggiungeva il suo tavolo, ma proprio
mentre stava per prendere posto al tavolo dei Grifondoro notò una mano scura
agitarsi per richiamare la sua attenzione, al fondo della sala.
Solo allora prestò attenzione ai due
tavoli circolari disposti in fondo alla Sala Grande. Vide che Malfoy e Zabini
avevano preso posto in un tavolo al di sopra del quale fluttuava un piccolo
stendardo a righe diagonali rosse e argentate, mentre Corner, MacMillan,
Habbott, McDougal e Finch-Fletchey erano seduti attorno ad un altro tavolo,
sormontato anch’esso da uno stendardo blu e giallo.
Zabini continuava a fargli segno di
raggiungerli, mentre Malfoy guardava altrove con ostinazione.
Harry scorse, alle sue spalle, Tom
Riddle portarsi al fianco della McGranitt, che nel frattempo aveva raggiunto la
postazione dalla quale avrebbe pronunciato il tradizionale discorso di inizio
anno.
Fece appena in tempo a sedersi
accanto a Zabini che il silenzio più totale scese sul corpo studentesco di
Hogwarts.
L’attenzione degli studenti era
divisa. C’era chi non riusciva a trattenersi dal guardare senza contegno il
Salvatore. C’era chi non vedeva l’ora di ascoltare il primo discorso da preside
della McGranitt. E c’era anche chi, incuriosito, osservava attentamente il
ragazzo in piedi pochi passi più indietro di Minerva.
“Buonasera, ragazzi e ragazze, e
benvenuti o bentornati ad Hogwarts. Questo è il primo anno in questa scuola che
trascorro come preside e ammetto che ogni tanto ho avuto timore, durante
l’estate. Ma questo mio timore, ora lo capisco, non fa altro che confermare e
rafforzare il mio desiderio di fare tutto ciò che rientri nelle mie capacità
affinché nulla possa mancarvi durante gli anni che trascorrerete sotto la mia
tutela”
la voce della McGranitt risuonava
limpida e decisa tra le mura della Sala Grande
“Ora, mettendo da parte le smancerie,
passiamo alle questioni più pratiche. Dunque, la novità che più vi premurerà di
chiarire sarà sicuramente l’Ottavo Anno Facoltativo e l’annullamento delle Case
di appartenenza per gli studenti che vi aderiscono. So che molti di voi ne
avranno discusso e che la maggior parte non sono d’accordo con questa mia
decisione. Ebbene, il motivo che mi ha spinto a prendere una simile decisione è
semplicemente di natura pratica. Infatti, solo una decina di studenti dell’ex
Settimo Anno hanno aderito alla proposta di frequentare un anno in più e quindi
sarebbe stato uno spreco utilizzare quattro spazi per creare dormitori
aggiuntivi nei quali, sostanzialmente, avrebbero dormito solo due studenti per
dormitorio, se non meno”
Mormorii di assenso e comprensione
spezzarono il silenzio tra gli studenti. In particolare provenivano dal tavolo
degli studenti Corvonero-Tassorosso dell’Ottavo Anno.
“Quindi ecco spiegata la questione,
che spero possa essere considerata chiusa. Le case di Grifondoro e Serpeverde
dell’Ottavo Anno sono state unite a formare la casa rosso-argentata, mentre
Tassorosso e Corvonero formeranno la casa blu-gialla. Entrambi questi gruppi
saranno, ovviamente, esclusi dalla competizione per la Coppa delle Case e
quindi non potranno perdere né acquistare punti. Questo non vi esonera
dall’assegnazione di punizioni. Le due nuove case saranno inoltre escluse anche
dal campionato di Quidditch, ma non per questo verrà proibito loro di
esercitarsi o usufruire del campo nelle ore libere. Alla fine della cena, gli
studenti dell’Ottavo Anno sono pregati di recarsi da me in modo che io possa
indicare loro la strada per i loro nuovi dormitori. Tutto chiaro?” Nessuno
fiatò.
“Bene. Proseguiamo ora con la
presentazione di due nuovi studenti che frequenteranno quest’anno l’Ottavo
Anno”
Due? Come due? Harry si guardò
attorno sorpreso e notò solo in quel momento che una ragazza si era portata al
fianco della McGranitt e si guardava attorno con superbia.
“Sono sicura che saprete accoglierli
al meglio. Per motivi esclusivamente numerici, ho pensato che fosse più consono
assegnarli al gruppo rosso-argento.” Continuò la preside.
Poi fece un cenno verso la ragazza,
sorridendo e un altro cenno verso Tom Riddle, diventando più seria.
“Questi sono Licht Sauer e Tom Scott”
esclamò, facendo poi cenno ai due di raggiungere il nuovo tavolo.
La ragazza camminò impettita fino ai
nuovi compagni, subito seguita dal giovane Riddle.
Presero posto rispettivamente accanto
a Malfoy e al fianco di Harry.
“Buonasera” fece Tom freddo e si
guardò attorno come se tutto quello che vedeva fosse un possibile nemico.
Tre diversi mugugni risposero al suo
saluto, dopodiché il moro si volto nuovamente verso il tavolo degli insegnanti,
costantemente seguito dallo sguardo di Potter.
Quest’ultimo, però, venne distratto
dalle sue elucubrazioni da una voce bassa e roca.
Si voltò dunque verso la nuova
compagna di casa e finalmente si concesse di squadrarla. Capelli castano
spento, occhi castani troppo vicini, magra ma non ben fatta, decisamente troppo
bassa, come poteva constatare dalla scarsa lunghezza delle gambe. Bruttina, nel
complesso.
Eppure c’era qualcosa in lei.
Qualcosa che non riusciva a definire.
“Buonasera” fece la ragazza senza
entusiasmo “Io mi chiamo Licht Sauer, come avrete sentito. Spero che andremo
d’accordo, tutti quanti” continuò.
Harry pensò che dal tono che aveva
usato per dire quell’ultima frase, non sembrava affatto che volesse socializzare
con i suoi nuovi compagni di casa.
“Piacere” rispose Malfoy con la sua
solita voce strascicata “Io sono Draco Malfoy” e indicò se stesso. Poi, senza
attendere reazioni alcune, fece lo stesso gesto anche con il suo migliore amico
“E lui è Blaise Zabini” poi sorrise nella maniera più falsamente cortese che
Harry avesse mai visto.
“Io sono Harry” disse lui infine, ma
non sorrise, troppo intento a tener d’occhio Riddle, che fingeva di ascoltare
attento le presentazioni dei nuovi insegnanti.
“Harry e poi?” domandò la castana
“non hai un cognome?”
“Harry Potter” farfugliò Harry, già
pronto a gridolini isterici e inopportune scompigliate di capelli.
Quello che ricevette però fu solo uno
sguardo che sembrò trapassarlo da parte a parte, per la sua intensità.
“Dicono che sei un eroe” sussurrò
Licht senza la minima traccia di imbarazzo,
“Si sbagliano” ringhiò Harry,
attirando perfino l’attenzione di Riddle, che per un attimo smise la sua
commedia da allievo diligente.
Licht, però non abbassò lo sguardo e
si limitò a ghignare come se la rabbia di Potter non facesse altro che
divertirla.
Odiosa pensò
Harry. Poi finalmente la battaglia di sguardi fu interrotta dal provvidenziale
intervento del giovane Zabini.
“Beh, che ne dite di cambiare
argomento? Sarebbe un peccato scatenare una rissa nel bel mezzo della cena di
inizio anno”
Harry a stento riuscì a interrompere
il contatto visivo e si voltò verso Zabini, rivolgendogli uno spontaneo sorriso
di gratitudine. In fondo Blaise non era così male.
“Non ci avete ancora detto da dove
arrivate e come mai vi siete iscritti ad
Hogwarts solo ora” disse Malfoy.
Ed Harry si irrigidì all’istante, la
sua attenzione calamitata con forza dalle risposte che i neocompagni avrebbero
fornito a breve.
“Io vengo dalla Nuova Zelanda, ma i
miei genitori sono inglesi. Si sono trasferiti lì dopo l’inizio della prima
guerra contro Voldemort, ormai diciotto anni fa, e hanno aspettato che il
pericolo terminasse per trasferirsi nuovamente in Inghilterra. Ho frequentato
una scuola di magia in Australia, ma ovviamente non era ai livelli di Hogwarts
e così quando sono venuto a sapere dell’Ottavo Anno ho fatto subito richiesta.
All’inizio la preside non era sicura se accettarmi, ma quando ha visto che gli
iscritti erano così pochi mi ha fatto sapere che avrei iniziato l’anno a
settembre” disse Tom Riddle con tono distaccato, poi tornò a contemplare il
vuoto.
Harry capì che aveva ripetuto quella
storia con la McGranitt un centinaio di volte, per assicurarsi che fosse
credibile. Probabilmente gliel’aveva preparata la stessa preside.
“Io sono di origini tedesche, come
avrete capito dal mio nome e cognome. Tuttavia, al contrario di Scott, ho
sempre vissuto in Gran Bretagna. I miei genitori, purtroppo, sono sempre stati
troppo protettivi nei miei confronti e non mi hanno mai permesso di frequentare
una scuola pubblica. Così ho sempre studiato la magia con insegnanti privati”
disse in seguito Sauer.
“E cosa è cambiato da prima? Intendo,
cosa ha convinto i tuoi genitori ad iscriverti ad Hogwarts?” domandò Blaise,
“Sono morti durante l’ultima guerra.
Vittime di un’imboscata” tagliò corto la castana, senza dare segno di
un’emozione “Ora sono sotto la tutela di mio zio”
“Oh, beh, mi dispiace” mormorò Zabini
leggermente imbarazzato,
“Non fa nulla. Non potevi saperlo”
rispose la ragazza.
Harry aveva finto disinteresse per
tutta la durata della conversazione, ma in realtà non si era perso una parola.
Sapeva che anche Riddle aveva
prestato attenzione ad ogni cosa detta da Sauer.
Non che gli importasse delle
sofferenze di una giovane viziata, ma se c’era una cosa che sapeva era che, ad
ogni costo, bisognava sempre studiare i nemici.
E Tom Riddle aveva un’inclinazione
naturale, radicata dentro il suo animo, a considerare tutti dei possibili nemici.