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Autore: Marti_PenguinOwl    21/09/2010    4 recensioni
Una ragazza si troverà faccia a faccia con i suoi idoli: i Tokio Hotel, che l'aiuteranno a passare il periodo più brutto della sua vita. E uno di loro la farà innamorare perdutamente. Premetto che è la mia prima FF, se vi ho incuriosito con la presentazione leggete la storia !! Baci !! Martina.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate, non è il massimo ma è quello che sono riuscita a fare =)


 

...Capitolo 31...


 

Siamo appena tornati a casa e la situazione è questa: Tom si è messo davanti la TV e non spiccica parola, la zia sembra preoccupata per qualcosa, Bill e Gustav se ne stanno in cucina a non so che fare, Georg è andato a registrare il bambino e io me ne sto in camera mia e di Tom a pensare.

Sbuffo, certo che è proprio un casino!

-Posso?- la testa di Bill fa capolino nella stanza, annuisco.

-Beh... volevo solo dirti che il bambino si chiama Erich Werner... e... beh.. insomma...- inarco un sopracciglio. -Beh... sei la sua ragazza... ci vai a parlare tu?- annuisco di nuovo e scendo di sotto.

Mi siedo accanto a lui sul divano. -Ehy...- provo a chiamarlo, ma non mi risponde, rimane incollato alla TV. Sospiro e gli accarezzo una spalla. -Tom?- si volta di poco e mi guarda. -Possiamo andare a parlare... fuori?- annuisce e si alza sospirando. Usciamo in giardino e si poggia al muro, sfila un pacco di sigarette e un accendino dalla tasca dei pantaloni.

-Sai che non mi piace che fumi...- gli faccio presente. Ride mantenendo una smorfia amara sul viso.

-E a me non mi piace essere preso per il culo...- inspira profondamente dalla sigaretta e poi fa uscire il fumo dal naso. Mi avvicino e gli accarezzo una guancia, socchiude gli occhi.

-Senti... lei.. non l'ha fatto per male...- scuote la testa, prendendo un altro po' di fumo.

-Tu non capisci niente... sei solo una bambina ingenua... e non sai ancora niente della vita e di quanto è falsa e cattiva la gente... quindi non venirmi a fare la morale- lo guardo incredula. Le lacrime minacciano di uscire ma le trattengo.

-Scusa?!- chiedo indignata.

-Hai capito bene... prima di venirmi a fare la morale a me devi crescere di qualche annetto!- sputa, gettando via la sigaretta.

-Eh certo io sarei la bambina?! Primo, non sono venuta qui fuori per farti la morale... secondo, tu ti stai comportando come un bambino... terzo, sei un stronzo!- la sua mano vola dritta sulla mia guancia, ci poggio una mano sopra e lo guardo stupita.

-N-non... hai... mai fatto una cosa del genere...- mi guada. Il suo sguardo è freddo come il ghiaccio, quasi ostile. Mi guarda, ma non muove un muscolo, neanche quando si accorge che mi ha spaccato il labbro e che ho iniziato a piangere. -Bastardo!- urlo, rientro in casa correndo e mi chiudo in camera mia. Mi lancio sul letto e scoppio a piangere.

Passano circa 10 minuti e il mio labbro non ha ancora smesso di sanguinare. Sento bussare alla porta, mi asciugo le lacrime e vado ad aprire.

-Oh...- sussurro appena, faccio per chiudergli la porta in faccia.

-E' anche la mia stanza...- mi dice mettendo un piede tra lo stipite e la porta. Mi sposto e lo faccio entrare, rimango ferma con una mano sulla maniglia.

Osservo ogni suo movimento. Si avvicina e mi passa una mano sulla guancia.

-Scusa...- mormora. Distolgo lo sguardo e lo sento allontanarsi per poi tornare con del cotone e il disinfettante in mano, ne versa un po' sul batuffolo e me lo poggia sul labbro. Lo allontano con una smorfia di dolore.

-Brucia!- mi lamento. -Lo so...- Mi alza il viso con il dito e mi disinfetta il taglio.

-Io non volevo...- abbassa lo sguardo e poggia il cotone sul comodino. -Si... certo...- sussurro, si siede sul bordo del letto. -Cosa hai detto? Non ti ho sentita...- sospiro e scuoto la testa, mi prende una mano e mi fa sedere sulle sue gambe. -Mi perdoni?- mi chiede, a un centimetro dalle mie labbra.

-Sono stato un coglione...- ammette con lo sguardo basso. -Ti amo...- mi sussurra. Mi accoccolo sul suo petto e sospiro.

Rimaniamo così per un po' di tempo. -Tom... Marty! E' pronto in tavola...- mi alzo e faccio per scendere, Tom mi afferra un polso.

-Piccola, che hai? Perché non parli?- scuoto la testa, sono ancora offesa con lui. Mi divincolo dalla presa e vado di sotto.


 

Torno in camera e mi metto subito sotto le coperte, dando le spalle alla parte dove dorme Tom. Dopo qualche minuto sento il materasso abbassarsi. Mi cinge la vita con le mani da sotto le coperte, le afferro e le levo. Mi passa una mano sulla guancia e allontano anche quella.

-Ce l'hai con me?- non rispondo, mi limito a fissare la tenda, lo sento sopsirare e allontanarsi.

-Si ce l'hai con me...- conclude alla fine spegnendo la luce.

 

-Buongiorno...- apro gli occhi e trovo il viso sorridente di Tom, lo scrollo via e mi guarda disperato.

-Ti ho già chiesto scusa, cazzo!- afferro le coperte e me le porto fino a sopra la testa, le sposta e io le riafferro. Andiamo avanti così per un po' di tempo finché non scoppio a ridere.

-Visto?! Ti ho fatto ridere... Senti, piccola... io... mi dispiace di averti dato quello schiaffo... e mi faccio schifo da solo... però ti prego adesso basta con questo sciopero della parola!- mi implora. Scuoto la testa e usa la tecnica del musino.

-Bill è molto più bravo di te nella tecnica del musino...- gli faccio notare.

-A me non sembra...- ribatte sorridendo.

-Perché?- chiedo scettica.

-Mi hai parlato...- mi porto le mani alla bocca... che cogliona...!

Sbuffo. -Mi abbracci?- chiede. Sorrido e mi butto tra le sue braccia, in fondo mi è mancato.

-Sono perdonato vero?- sospiro. -Si... sei perdonato...- mi stringe a se sorridendo.

-Ti amo...- soffia sulle mie labbra, annuisco e ci baciamo.


 

 

-Tom... ehy... ou...!- fischio sul suo orecchio e finalmente solleva lo sguardo dalla TV.

-Ehy! Mi hai fischietto nell'orecchio!- si porta una mano su quest'ultimo.

-Se sei sordo e non mi rispondi!- ribatto. -Stavo giocando alla play...! Ero concentrato!- sbuffo. -Si ok... senti io e Bill stiamo andando a prendere Chante e Erich all'ospedale... vieni?- chiedo speranzosa, scuote la testa e mi accarezza una guancia. -Sai come la penso...- annuisco e gli lascio un bacio a stampo per poi raggiungere Bill in macchina.

-Niente, eh?- dice Bill non appena mi vede entrare in macchina da sola. Scuoto la testa.


 

Arriviamo in ospedale e trovo Chante con Erich in braccio, le sorrido.

-Vieni..-

-Marty.. io... non voglio essere di troppo... lasciami andare...- scuoto energicamente la testa. Sospira e la guido in macchina.

-Ciao Bil...- abbozza un sorrido. -Ciao Chante... ciao piccolo...- prende una manina ad Erich e gli sorride. Cominciamo a chiacchierare allegramente.


 

 

Esco in giardino e finalmente lo trovo.

-Tom...- lo chiamo, si volta e mi guarda. Vorrei sapere cosa prova, se è dispiaciuto di non essere diventato padre, o se si sente preso in giro, o se per lui è una liberazione il fatto che Erich non è suo figlio.

-Che c'è, piccola?- mi viene vicino e mi abbraccia, faccio spallucce.

-Nulla... non ti trovavo...-

-Scusa... ma io non c'è la faccio ad andare d'amore e d'accordo con Chante...- sussurra, lo stringo forte. E' inutile che gli ripeto che lei non lo sapeva. E' cocciuto.

Alzo gli occhi ed incontrando il suo sguardo. Mi perdo nei suoi occhi nocciola e mi sembra di leggervi dentro delusione, rabbia e... pentimento?!

Mi guarda come se dovesse chiedermi scusa. Ok, sono una frana a percepire le sue emozioni guardandolo solamente negli occhi. Scuoto la testa e sorrido. Lo abbraccio e lo stringo forte a me.

-Scusa...- mormora. Aggrotto le sopracciglia. Cosa significa?! Forse vuole chiedermi scusa perché non va d'accordo con Chante... lo guardo interrogativa. Scuote la testa e finalmente parla.

-Per tutto... forse lo capirai... forse no... ma scusa ti prego... io ci ho provato ma... non ce l'ho fatta... ti prometto che ci proverò... ma non sono sicuro di riuscirci... è nel mio DNA... è nel mio carattere...- comincio a sbattere le ciglia confusa.

-C-cosa?- chiedo. Scuote la testa e mi tira a sé. Qualcosa di bagnato arriva sui miei capelli. Tom sta piangendo...

Non mi stacco da lui, non faccio niente. Rimango immobile tra le sue braccia mentre lo sento singhiozzare. Non ho mai visto Tom piangere... mai... e se si tratta del bambino, adesso sono sicura che lo voleva davvero. Se non è per questo non ho la più pallida idea di cosa sia successo. Ma non ho intenzione di fargli domande, per ora, lo lascio sfogare, poi magari se vorrà mi spiegherà tutto.


 

...Continua...


 

Non posso ringraziarvi scusateeee !!! =( perdonatemiiiii !!! Ma ho ancora un casino di compiti da fare !! Grazie a tutte alla prossima!! =)=)

 

  
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