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Autore: Ilovewrite    28/09/2010    12 recensioni
Missing moment che narra i pensieri di Jasper che confronta le ottime capacità di Bella con le sue.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
- Questa storia fa parte della serie 'Alice & Jasper: But love is forever'
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<<Se permetti cane, dovrei dar io da mangiare alla bambina>> disse Rosalie con tutta la cattiveria che era in lei a Jacob, che non si scompose per niente

Ebbene devo chiedere umilmente scusa. Avevo promesso di postare questa one shot due settimane fa, ma l’inizio della scuola, gli impegni vari ed eventuali e  la mancanza del pc non me l’hanno permesso.

Spero di non deludere nessuna delle meravigliose persone che hanno recensito

    

The center of my existence

 yara89

EDVIGE86

 AliceLove

 Giulia_Cullen

 Isangel

Alya93

 faryedely

 rainacullen

 cullen4ever

 

 

A tutte voi dico grazie di cuore. Perché le vostre meravigliose parole mi commuovono e mi spingono a scrivere. Siete davvero degli angeli troppo gentili. Perdonatemi se in qualche modo troverete questa fan deludente o se sarete costrette a rimangiarvi tutti i complimenti. Non vi biasimerò. Se invece vi piacerà ringraziate IsaMarie (lettrice  e scrittrice che mi ha suggerito di fare una missing moment su Jasper in breaking dawn, idea che m svolazzava in testa da un ) e la mia beta  __Wrath__ la ragazza che si sorbisce da anni la lettura dei miei schieri xD. Sai che ti adoro?

 

My baby, my treasure

 

 

« Se permetti cane, do io da mangiare alla bambina» disse Rosalie con tutta la cattiveria presente in lei a Jacob, che non si scompose per niente. D’altronde era abituato agli insulti di mia sorella tanto che a volte li ignorava al fine di irritarla.

« E se non permettessi? » ribatté lui per provocarla.

« Me ne frego di quello che permetti o non permetti».

« Tra i due litiganti» intervenne Bella togliendo Renesme dalle braccia di Jake e passandola ad Edward «Il terzo le dà da mangiare».

Risero tutti di quella battutina: la felicità, nonostante i piccoli screzi i Rosalie e Jacob, aleggiava in quella stanza.

Ognuno era impegnato a fare qualcosa, Bella e Edward si dedicavano alla loro figlia, Esme ed Alice disegnavano, Carlisle guardava la tv, Emmett faceva qualche coccola a Rose, che nel frattempo trucidava Jacob con lo sguardo.

Avrei dovuto risentire di quel magnifico clima emotivo, invece mi faceva stare ancora peggio. Percepivo la gioia dei miei familiari e mi sentivo afflitto perché non la provavo anch’io.

Nella mia testa in quel momento c’era spazio solo per frustrazione e umiliazione.

Gia…era lecito sentirsi umiliati, quando le tutte le certezze venivano fatte vacillare da una vampira neonata che nell’arco di pochi giorni aveva sviluppato un autocontrollo che io, dopo 50 anni di perfezionamento, non ero ancora perfettamente in grado di mantenere.

Uscii silenziosamente dal salone di casa Cullen per non inquinare l’aria impregnata di gioia con il mio malumore ed i miei pensieri macabri. Gli altri apparentemente non ci fecero caso, tuttavia ero certo che Alice mi stesse seguendo con lo sguardo e che anche Edward fosse preoccupato per me.

“Scusa” farfugliai mentalmente, realizzando che lui avvertiva tutto il mio disagio leggendomi i pensieri. Di certo non gli piaceva sentire che provavo una sorta di risentimento nei confronti della sua compagna.

Non pioveva e pensai di attraversare il fiume e dirigermi verso il bosco, ma preferii sedermi per terra ad osservare il mio volto riflesso dall’acqua.

Avevo un’espressione afflitta e sconsolata.

Feci un sospiro di rassegnazione sapendo che quelle sensazioni spiacevoli sarebbero rimaste a lungo.

E pensare che fino a poco tempo prima ero contento che Bella sarebbe diventata mia sorella. Immaginavo che con l’entrata in famiglia di un’altra persona non avrei più avuto i riflettori puntati addosso, che finalmente non sarei stato trattato come l’anello debole della famiglia, che Alice avrebbe potuto smettere di essere continuamente in pensiero per me…forse era un ragionamento da egoista, ma volevo solo sentirmi finalmente al pari degli altri.

Invece era andata diversamente. Bella era il vampiro prodigio di casa, mentre io ero condannato ad essere il più pericoloso.

Un altro riflesso spuntò nel fiume, ma ero così concentrato nel mio chiacchierio interiore da non accorgermene. Conoscevo quel volto da ogni angolazione perché ogni qual volta mi mettevo a fissarlo, mi perdevo nella sua perfezione.

Nessuna creatura la eguagliava in bellezza e grazia ma soprattutto non esisteva qualcuno con quello sguardo magnetico, dolce e circospetto allo stesso tempo.

Quegli occhi che tanto tempo prima che avevano fatto nascere in me la speranza.

« Ehi» mormorò Alice dolcemente, mentre mi sedeva accanto. Mi sforzai di sorriderle, ma sapevo che non sarebbe servito  a niente. Alice non si faceva ingannare.

Scossi la testa « Non dovresti stare qui».

« Non mi vuoi? » chiese confusa.

« Non sono esattamente la migliore tra le compagnie da scegliere».

« Questo devo deciderlo io» ribatté imbronciandosi.

« Lo dicevo per te» mi giustificai «Come puoi notare non si respira una bella atmosfera qui».

« Ho altro per la testa» disse lanciandomi un occhiata carica di preoccupazione.

In quel momento sembrava così fragile che non volevo nemmeno toccarla. Sollevai la mano destra verso il suo viso sfiorandolo delicatamente con la punta delle dita. Era molto triste.

“No” dissi tra me e me, non sopportavo di vederla così pensierosa  e corrucciata a causa mia.

« Scusa» mugugnai abbassando lo sguardo.

Alice mi riprese la mano e sorrise «Non devi scusarti. Conoscendoti mi sarei aspettata una reazione diversa…sono fiera di te».

« Cosa? » domandai seriamente convinto che mi stesse prendendo in giro.

« Nonostante la tua tristezza e il tuo pessimo umore la tua principale paura era quella di rendere anche gli altri partecipi i quel che provi».

Mi sembrava logico. In una famiglia come la nostra se qualcuno aveva un problema, tutti erano a disagio e quindi avevo cercato di non rendere l’atmosfera in vivibile a causa mi restandomene in disparte.

« Però non è sfuggito a nessuno che c’è qualcosa che non va».

« Lo trovi strano? Tutti comprendono come ti senti perché ti adorano. Se non si sono avvicinati è stato per lasciarti il tuo spazio o, in alcuni

casi, perchè la sottoscritta glielo ha impedito».

« Spiegati meglio» la incitai curioso.

« Carlisle voleva parlarti per fare i solito discorsi, ovvero che non devi avercela con te stesso eccetera… ma io non ho voluto, immaginando che ciò non ti avrebbe aiutato».

« Esattamente» confermai.

« Perciò mi sono ripromessa di aspettare il momento adatto anche io per non farti sentire obbligato a confidarti…solo che non ho resistito quando ti ho visto dirigerti fuori. Non voglio essere invadente… perciò se non ti va di parlare me ne torno dentro».

Dal tono di voce con cui pronunciò l’ultima frase mi fece intuire che se davvero le avessi fatto quella richiesta mi avrebbe accontentato, ma con uno sforzo enorme.

Succedeva sempre la stessa cosa quando avevo un problema. M’isolavo dagli altri, Alice mi guardava da lontano ed intanto aspettava il momento in cui mi sarei deciso a confidarmi.

Ma cosa avrei dovuto dirgli in quel momento? Che aveva sposato una creatura talmente egoista ed insensibile da non essere completamente contento per suo fratello e da sentirsi invidioso delle capacità di Bella?

« E’ tutto così strano ultimamente» cercavo con cura parole che non mi facessero esagerare col vittimismo « La reazione di Bella a tutti i cambiamenti che ci sono stati nella sua vita…non è stata quella che mi aspettavo. E’ vero, ognuno reagisce a suo modo dopo la trasformazione, ma quando Edward mi ha raccontato che durante la caccia è scappata via per evitare di attaccare due escursionisti… so che è una cosa orribile da dire, ma non mi ha fatto piacere. La sua capacità non farsi sopraffare dall’istinto mi ha innervosito. Sai cosa provo ogni qual volta sono a contatto con gli umani ed il loro odore mi tenta? Mi sento un vero mostro. Tuttavia ho sempre pensato che per uno col mio passato fosse normale sentirsi cosi a disagio tra gli umani, e mi sono ripromesso di continuare a chiedere sempre di più a me stesso per migliorare l’autocontrollo».

« Hai fatto del tuo meglio e ci sei riuscito» m’interruppe lei ed io scrollai le spalle.

« Non ne sono così sicuro. Se davvero c’è l’avessi messa tutta, anch’io sarei stato in grado di controllarmi come fa Bella. Pensa quante situazioni spiacevoli non si sarebbero venute  a creare».

Mi venne in mente il compleanno di Bella, ma era solo un esempio come tanti.

Alice non disse più nulla. Lasciò la mia mano e poggiò al testa sulle ginocchia osservando l’ambiente circostante, incrociando il mio sguardo di tanto in tanto.

Pensai si fosse giustamente arrabbiata: infondo Bella era la sua migliore amica ed io stavo rovinando quel momento felice. Quasi mi pentii di aver parlato.

« Scusami se ti ho turbato» mormorai mortificato « Anche io tutto sommato sono felice che Bella sia diventata una di noi. Ho solo bisogno del tempo per accettare che rimarrò sempre io quello pieno di difficoltà».

« Vedi Jazz» disse mentre riprendendo a fissarmi « Temo  che tu ti stia sbagliando».

« Conosco i miei limiti Alice» ammisi a malincuore. Non mi faceva piacere mostrare le mie debolezze, nemmeno con lei che mi conosceva alla perfezione.

« Lasciami finire» ordinò ed io non proferii più parola mentre continuava « Perché invece di fare un controllo tra Bella e il vecchio Jasper, dovresti esaminare il tuo comportamento attuale. E’ vero che hai avuto tante difficoltà ad adattarti al nostro stile di vita e che sono avvenuti sgradevoli incidenti a volte. Ma la tua forza di volontà e la tua testardaggine ti hanno portato ad avere un ottimo autocontrollo, né più né meno rispetto a quello di Bella. Se ti  fossi concentrato di meno su quello che di sbagliato hai fatto nella tua esistenza te ne saresti reso conto anche prima di me».

Non aveva tutti i torti. Continuavo a ripetermi “Perché io non sono stato in grado di resistere?” e non “Perché non sono in grado di resistere?”. Mi perdevo troppo spesso tra i ricordi del passato, talmente tanto da non riflette sul fatto che nel presente me la stessi cavando.

« Forse hai ragione tu. Però quando Renesme mostra a Bella di avere sete e le non è turbata da quei ricordi…non riesco a capire come faccia».

« Non c’è una spiegazione razionale. Sono madre e figlia, ed il loro legame è talmente forte da scavalcare l’istinto della sete».

Quelle che c’era tra Renesme e Bella era realmente qualcosa di incredibile. Provavano più che amore…era un adorazione reciproca ed indiscutibile. Mai avevo percepito in sentimento così potente, batteva persino il legame tra me e Alice.

« E’ una competizione inutile, vero? » domandai retorico.

« Credo proprio di si. Non hai niente da invidiare a nessuno. Anzi…tu vivi circondato dalle sensazioni che provano gli altri, e spesso sei costretto a percepire la nostra sete. Eppure, per essere uno che vive tutto in modo amplificato, sei estremamente in gamba. Sai controllarti come nessuno al  tuo posto sarebbe in grado di fare. Renditi conto Maggiore Withlock» ridacchiò « Che sei il più abile della congrega».

Rimuginai sulle parole di Alice qualche istante.

Soffrire a causa del contatto con gli umani era normale. Quel che dovevo essere in grado di fare era tenere a freno gli istinti e tutto sommato ci stavo riuscendo. Mi sentii uno sciocco a non averci pensato prima. Quanta sofferenza mi sarei risparmiato.

E se non ci fosse stata lei a farmi aprire gli occhi io sarei rimasto chissà quando tempo ancora a fissare il mio riflesso nel fiume ed a considerarmi il peggiore dei mostri.

Ancora una volta, fortunatamente, aveva risolto tutto.

« Sarebbe più facile la via senza di me» riflettei.

« Che stai farneticando? ».

« Se tu guardassi le cose da un punto di vista razionale…» iniziai a dire, ma lei mi interruppe arrabbiata «Se non ti avessi trovato avrei vissuto un esistenza solitaria e inutile, ecco il mio punto di vista razionale».

« Solitaria non proprio» commentai accennando alla nostra famiglia.

« E’ vero che li amo da morire, ma senza di te non sarebbe stata la stessa cosa. Dici sempre che sono essenziale per te…ma sappi che la cosa è reciproca. Non potrei sopravvivere un minuto senza la certezza di averti al mio fianco. Non cancellerei un solo istante della nostra vita trascorsa insieme, momenti spiacevoli compresi, perché hanno solidificato il nostro rapporto. So per certo che niente potrà separarci, men che meno la tua zucca vuota convinta che vivrei meglio senza di te. Un giorno mi spiegherai da dove ti vengono queste idee. Anzi, preferisco non saperlo, o mi arrabbierò sul serio».

 La guardai nuovamente. Il viso magrissimo, le labbra minute, gli occhioni da cerbiatto, l’espressione imbronciata…aveva un aspetto da bambina. La mia bambina, il mio tesoro…quanto  di più bello e più importante avessi nella vita. Le mie labbra dopo tanto tempo si curvarono a formare un sorriso.   

« Mi chiedo ancora quale miracolo ti abbia messo nella mia strada» dissi mentre le scompigliavo i capelli.

« Forse lo stesso che mi ha permesso di incontrare il mio soldato dal cuore buono, dall’animo nobile e sensibile, tanto che preferiresti crogiolarti nei tuoi problemi che turbarmi».

Era una descrizione alquanto bizzarra di me, ma non osai ribattere. Per quanto fosse assurdo, quello era il suo modo di vedermi e di certo non avrebbe voluto discutere.

« Adesso che hai la mente più lucida pensa a tutti i vantaggi che trarrai dall’entrata in famiglia della nostra Bella. Quante ore di shopping in meno ti sorbirai adesso che ho una nuova compagna» ironizzò.

« Ehm Alice, non vorrei deludere le tue aspettative, ma temo che non basterà fare gli occhi dolci  a Bella per convincerla. Mi sa che è capace di controllarsi anche da quel punto di vista».

« Dici? » chiese intristita da quella consapevolezza, mentre poggiava la testa sulla mia spalla e  mi stringeva la mano « Troverò altri metodi persuasivi. Ricorda che sono una nana irritante fino allo sfinimento».

Ridacchiai pensando al nomignolo che davamo ad Alice quando faceva la petulante, “mostriciattolo”.

« Preferisco definirti una creaturina irritante per il suo essere così esageratamente dolce bella ed unica» dissi facendole l’occhiolino.

« Nessuno aveva mai trovato un modo così tenero di definirmi insopportabile».

« Sono l’eccezione anche per quanto riguarda alcune cose positive».

« Ma io lo so che tu sei eccezionale» cantilenò dandomi un bacio sul collo. Fremetti per la gioia che quel piccolo gesto mi aveva fatto provare.

Eccezionale…altro aggettivo che solo Alice poteva affibbiarmi.

« Vedrai adesso che felicità sarà in grado di trasmetterti la presenza di Bella e Nessie».

Annuii contento che finalmente avrei potuto risentire anch’io dell’influsso benefico trasmesso dai due nuovi, e più importanti membri della famiglia.

 A coronare quel momento perfetto c’erano le labbra di Alice, piccole, profumate ed invitanti vicinissime alle mie.

« Ti ho mai detto quanto ti amo? » sussurrai mentre mi avvicinavo.

« Forse me l’hai accennato» ridacchiò.

Annullai gli ultimi millimetri di distanza e le unii la sua bocca alla mia, impaziente di dare quel bacio e trasmettere tutto l’amore, la passione, la fedeltà, la devozione e la gratitudine che avevo nei suoi confronti.

 

 

Grazie a tutti per aver letto. Ripeto: spero di non avervi deluso.

 

Kiss! MaRtA HaLe (la pazza, schizzata, maniaca di Jasper e Alice <3)

 

  
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