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Autore: ROY    06/10/2010    1 recensioni
Ultimo anno alla scuola di Hogwarts. Draco e il suo atteggiamento da mago purosangue, Draco e il suo carattere duro, Draco e le sue convinzioni che lo portano ad essere così selettivo con chi decide possa stargli accanto... ma se un giorno qualcuno di davvero speciale entrasse a far parte della sua vita cosa cambierebbe o meglio chiedersi, lui cambierebbe?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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“Draco… Draco mi senti

Capitolo 4

 

 

 

 

Il viaggio di ritorno sembrò durare un’eternità. Il riverbero del sole sulla neve gli feriva gli occhi costringendolo a voltare il viso verso l’interno e ad accostare la tendina del finestrino. Gli bruciavano terribilmente non riuscendo a tenerli fissi per molto tempo su niente. Si voltò ancora e guardò sua madre che era persa in chissà quali pensieri ma che gli sorrise appena si accorse dello sguardo su di lei. Guardò poi suo padre, seduto di fronte. Lo stava ancora osservando con aria severa senza dir nulla e senza far trasparire nulla di quanto sicuramente aveva da dire. Posò la testa indietro, sul sedile, e chiuse gli occhi respirando a fondo chiedendosi quanto sarebbe durata la ramanzina questa volta, cosa gli sarebbe costato.

Come la carrozza si fermò, Draco scese in fretta facendo un gesto vago con la mano verso i suoi, imboccando subito il grande portone dove vi sparì dietro. Non avrebbe aspettato che scendessero, non avrebbe aspettato di entrare per farlo assieme a loro, l’unico pensiero era di raggiungere la sua stanza e chiudersi dentro.

Mentre saliva le scale che lo portavano al piano superiore si accorse di avere i sensi tesissimi. Si aspettava da un momento all’altro che suo padre lo richiamasse per parlargli ma al contrario di quanto immaginava non successe nulla. Non lo chiamò e non lo fermò!

Una volta in camera chiuse la porta e ci si poggiò contro slacciandosi il mantello che lasciò cadere a terra. Rimase qualche minuto così senza fare nulla, ad ascoltare semplicemente il ritmo del suo respiro che solo ora gli sembrava tornato normale. Fece poi qualche passo in avanti verso il grande letto a baldacchino dove pochi minuti dopo si sdraiò a pancia all’aria  portandosi le mani dietro alla testa, rimanendo così a fissare le morbide pieghe delle tende legate contro le colonnine in marmo d’alabastro. Abbassò un braccio e infilò la mano in tasca tirando fuori i petali stropicciati. Se li portò vicino al naso, profumavano ancora! Rimase a rimirarli a lungo girandoseli tra le dita.

Non fosse per quelli, si sarebbe convinto del tutto che il vissuto la notte appena trascorsa era stato solo frutto della sua immaginazione, solo un lungo e strano sogno. Ma quei due petali di rosa in pieno inverno erano la testimonianza tangibile che non aveva immaginato nulla. Si girò su un fianco e sospirò ripercorrendo con la memoria gli accadimenti in quella radura. Sorrise al ricordo di lei e di come si era spaventato. Lui Draco Malfoy che si spaventava davanti ad una ragazza… al fantasma di una ragazza perché quello era, non c’era altra spiegazione.

Ripensò alle sue labbra così carnose, al seno che veniva magnificamente messo in evidenza dalla morbida veste, a come sarebbe stato poterla toccare o magari baciare. Uno strano senso di calore lo invase facendogli socchiudere gli occhi e sorridere ancora di più. Ma poi d’un tratto si alzò di colpo mettendosi seduto e scrollando la testa si diede dell’idiota. Ma cosa andava a pensare? Solo le femmine fanno pensieri del genere!!!

Decisamente la nottata era stata pesante e lui aveva l’assoluto bisogno di una doccia.

Non aveva ancora finito quel pensiero che era già in piedi diretto verso la stanza da bagno. Abilmente si era sfilato l’elegante tunica e con la stessa abilità aveva slacciato i bottoni della camicia facendola scivolare a terra. Allungò un braccio fino a raggiungere il pomello del rubinetto  nella doccia e lo scroscio d’acqua calda animò il silenzio che c’era stato fino a quel momento. Si fermò davanti al lavandino avvicinando il viso allo specchio. Non aveva una buona c’era, pur avendo la carnagione chiarissima risultava pallido e delle ombre scure gli cerchiavano gli occhi. Aveva proprio bisogno di una buona dormita!

Slacciò la cinta e la chiusura dei pantaloni che finirono anch’essi a terra insieme alla biancheria, poi s’infilò,  senza pensarci due volte, sotto il getto d’acqua bollente.

Il vapore che lo avvolse, le gocce bollenti che gli scivolavano lungo il corpo ben modellato disegnando strade immaginarie che s’intersecavano tra loro, gli regalarono quella tanto agoniata sensazione di pace che aveva cercato così disperatamente. I capelli si erano appiccicati al viso dividendosi in ciocche e mettendo ancor più in evidenza i bei lineamenti che aiutati dal caldo creatosi si stavano rilassando allontanando quell’espressione dura tenuta fino a quel momento.

Alzò il viso verso il getto d’acqua cercando di pensare a quale sarebbe stata la miglior cosa da fare. Ritornare il prima possibile in quel luogo o aspettare il ritorno alla scuola e cercare notizie nei libri della fornitissima biblioteca di Hogwarts?

Sicuramente cercare notizie sarebbe stata la cosa più sensata ma si sa che gli adolescenti in casi come questi prendono sempre la decisione opposta.

Uscito dalla doccia con un asciugamano legato intorno ai fianchi tornò nella sua camera sgocciolando un po’ ovunque e si fermò davanti allo specchio a rimirarsi ancora. Si, decisamente non era male! In quel momento gli tornò in mente l’ultima volta che alla scuola era stato con una ragazza. Proprio la sera prima di tornare a casa per le vacanze. Si ricordava benissimo i gemiti di lei, e di come lo guardava durante e dopo. E della delusione che le aveva letto negli occhi quando aveva capito che per lui non era stata altro che una delle tante e nemmeno delle migliori tra l’altro. Non si era nemmeno preoccupato di non farglielo capire, anzi il suo atteggiamento distaccato e anche un po’ annoiato era stato molto più significativo che se gliel’avesse detto a voce.

Sorrise malizioso e con una punta di superbia e cattiveria ricordò anche, come lei avesse cercato di coprirsi quando lui le aveva intimato di andarsene e soprattutto di come avesse cercato di trattenere le lacrime che le pungevano insistentemente gli occhi.

Continuando a pensare a quei, per lui, piacevoli ricordi lasciò cadere l’asciugamano a terra e s’infilò sotto le coperte senza nemmeno mettersi il pigiama e si addormentò quasi all’istante.

un sonno agitato anche se profondo, tanto che quando si svegliò si accorse di essere completamente scoperto. Le lenzuola erano aggrovigliate in un angolo ai piedi del letto e il cuscino era finito a terra.

All’improvviso sentì un forte profumo di rose che quasi lo stordì. Una leggera e argentea risatina si espanse nell’aria e svanì subito dopo insieme  quel  forte profumo, facendo ripiombare la stanza nel più assoluto silenzio.

Draco improvvisamente si guardò rendendosi conto di essere completamente nudo e provò un moto di vergogna sentendosi stranamente osservato anche se nella stanza non c’era nessuno otre lui.

Si tirò il lenzuolo verso di se fino a coprire le parti intime e con un leggero rossore corse verso il cassettone a prendere della biancheria da infilarsi in fretta. Tanto in fretta che rischio di capitombolare a terra!

Una volta infilatosi un paio di boxer si sentì subito più a suo agio e cominciò a scrutare meglio la stanza in cerca di qualcosa che potesse confermare o smentire del tutto il suo sospetto di non essere solo. Frugò da per tutto, anche nei posti più impensabili o chiaramente impossibili. Ma non trovò nulla se non i due petali di rosa finiti a terra sotto il letto. Sembravano ancora appena colti dalla corolla del fiore nonostante fossero un po’ stropicciati. Li raccolse con cura e li chiuse dentro al cassetto del comodino, sentendosi ancora una volta un’idiota. Cominciavano a essere troppe due volte in un giorno!

S’infilò un paio di pantaloni blu e una maglietta un po’ consunta di colore  grigio e scese di sotto a cercare la madre, sperando allo stesso tempo di non dover incontrare il padre.

Cominciò a girare per casa cercandola per poter chiederle in maniera, naturalmente molto vaga, qualche informazione sulla famiglia Khoocs, e sul loro castello. Magari sarebbe riuscito a carpire qualcosa che potesse avere a che fare con quanto successo la sera prima.

Trovò la madre nel salone grande intenta a sistemare delle decorazioni. Quando ella si voltò e lo vide spalancò gli occhi e con voce sconcertata gli chiese

“Draco ma che ti sei messo addosso?”

Draco si guardò stupito non capendo la reazione di sua madre, non notava nulla di strano.

Fissò la decorazione che teneva tra le mani Narcissa e in quel momento venne come folgorato da un lampo e ricordò che era il giorno di Natale. Quella sera, erano loro ad avere ospiti.

“Tesoro, non stai ancora  bene?” chiese Narcissa scrutando il figlio con attenzione. Quell’espressione persa non la convinceva per nulla. Suo figlio aveva qualcosa, qualcosa che probabilmente aveva a che fare con la sera prima.

Hai ragione madre Non sto ancora bene e…!” rispose subito Draco

“No amore mio, non puoi non esserci, sai quanto ci tiene tuo padre, almeno fin quando siamo a tavola resisti, poi magari ci penso io a parlare con lui!” lo interruppe addolcendo però sia lo sguardo che la voce mentre gli si avvicinava per posargli una mano sulla fronte.

Draco si scansò non amando il contatto fisico di nessun genere, a parte quello in determinati momenti con le ‘sue ragazze’ di passaggio ma in quei casi,i doveva essere lui a decidere come e quando… era lui che comandava!

Narcissa rimase con la mano sollevata ma non disse nulla e Draco sbuffando tornò sui suoi passi e andò a cambiarsi per essere presentabile ad  un’altra noiosissima serata a cui avrebbe di gran lunga preferito una lezione con il professor Piton!

 

 

Nota dell’Autrice: x terryborry – ti ringrazio ancora per il fatto che continui a seguirmi e che mi lasci un segno del tuo passaggio ^_^  Non posso rispondere apertamente a quello che mi chiedi, rovinerei l’effetto sorpresa se mai ce ne fosse una! :P Ti dico solo di portare pazienza…  ^_^

Davvero disegni? Hai mai pubblicato qualcosa on line? Se si, si possono vedere? Io mi diverto a fare colorize più che altro, è una tecnica che mi piace moltissimo^^

Un bacione! :-*

 

  
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