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Autore: Betty    16/12/2003    6 recensioni
Benji e Sharon sono entrambi belli e ricchi ma quando capiscono che vogliono stare insieme non sarà per soldi ma solo per amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13

CAPITOLO 13

 

Benji passeggiava avanti ed indietro per la stanza parlando ad alta voce.

"Sharon, lo so che è poco che ci conosciamo e che stiamo insieme ma io….ma io… insomma. Maledizione! Se non riesco a dirlo quando sono qui da solo, come farò davanti a lei?"

il ragazzo respirò cercando di rilassarsi e ricomincio a parlare, non si era accorto che Sharon era rientrata e lo stava osservando divertita.

"Ecco, Sharon ci conosciamo da poco ma stiamo molto bene insieme, insomma volevo dirti che.. che .. cavoli!!! È così difficile dire che la amo!!!" disse il ragazzo arrabbiato.

"Oh Benji ti amo anch'io!" disse Sharon correndogli tra le braccia.

Il ragazzo rimase un attimo frastornato "Da quanto tempo eri lì ad ascoltarmi?"

"Meno di due minuti." Rispose Sharon alzando il volto verso di lui.

"Allora hai sentito il mio patetico modo di cercare di dirti quanto sei importante per me."

"Non eri patetico, avevi paura come me! Ma adesso mi sento così bene, credevo che tu mi volessi semplicemente bene."

Benji sorrise e le posò un bacio a fior di labbra "Come potrei non amarti, sono pazzo di te, del tuo modo di essere, del modo in cui mi fai sentire completo e amato. Ti amo Sharon Newell è questa la pura e semplice verità!"

"Ti amo anch'io, con tutta me stessa" rispose sorridendo la ragazza.

Benji la prese in braccio e la portò verso la stanza da letto, iniziò a spogliarla lentamente e baciava ogni centimetro della pelle che scopriva mano a mano. Sharon era in balia del ragazzo, le sue carezze e i suoi baci la facevano impazzire.

"Benji.."

"Sharon lasciati amare, abbandonati a me."

E la ragazza lo fece, si unì al suo uomo e divennero una persona sola, un solo amore.

 

Faith batté il piede per terra impaziente, Sharon era ormai chiusa in bagno da dieci minuti e non si decideva ad uscire.

"Sharon me la sto facendo addosso. Forse ti sei scordata che sono incinta e ogni dieci minuti devo andare in bagno."

Faith bussò numerose volte poi iniziò a preoccuparsi "Sharon non scherzare aprimi la porta, Sharon!!" urlò la ragazza.

Non ricevendo ancora risposta ed essendo la porta chiusa a chiave, Faith corse in giardino a cercare Tom e Benji, i due avevano approfittato di quella bella giornata di fine gennaio per sistemare un po’ il giardino della nuova casa di Faith e Tom.

Tom vide correre la moglie a perdifiato verso di lui "Faith non dovresti correre così!"

"Sharon - disse ansimando - Sharon è in bagno da 10 minuti e non mi risponde, è chiusa dentro!"

Benji e Tom corsero subito verso la casa, la porta del bagno era effettivamente chiusa a chiave e Sharon non rispondeva. Benji la buttò giù con una spallata e la vide.

Riversa per terra, i pantaloni macchiati di sangue, la abbracciò e la scosse contemporaneamente mentre Tom chiamava il pronto intervento.

"Sharon , amore svegliati, cos'hai ti prego, apri gli occhi" disse Benji disperatamente ma la ragazza rimase inerte

"Oh mio Dio!" Esclamò Faith vedendo la ragazza.

"Faith vai di la, adesso arriva l'ambulanza" disse Benji vedendo la ragazza impallidire visibilmente.

"Benji, io… io resto, lei ha bisogno di me." Disse Faith lottando contro il senso di svenimento che la stava investendo.

"L'ambulanza sta arrivando!" disse Tom.

"Speriamo che facciano presto." Si augurò Benji.

Quando aprì gli occhi la luce del sole le diede fastidio dove sono? Si chiese e cercò di muoversi ma i suoi muscoli si rifiutavano di collaborare.

"Sharon, non ti agitare"

"Faith, dove sono" riuscì a dire con fatica Sharon.

"In ospedale, sei svenuta a casa e ti abbiamo portato qui."

Sharon spalancò gli occhi e ricordò il dolore tremendo alla pancia, quelle fitte così dolorose e il sangue e poi il buio totale.

"Cosa mi è successo?"

"Benji sta parlando con il dottore, sarà qui fra poco. Adesso cerca solo di riposare un po’, io sono qui accanto a te se hai bisogno."

Sharon annui e chiuse gli occhi, era stanchissima ed aveva paura.

"Lei è il fidanzato di Sharon Newell?" chiese il medico a Benji.

"Sì, sono Benji Price, cosa le è successo?"

"Ha avuto una gravidanza extra uterina, è stato quello che ha provocato sia il sanguinamento che il conseguente svenimento. Suppongo che lei non sapesse niente di questa gravidanza" aggiunse il medico vedendo la faccia stupita di Benji.

"No, io non sapevo. Ma Sharon sta bene, insomma ci sono state delle conseguenze?"

"Purtroppo quando abbiamo effettuato il raschiamento, abbiamo constatato che le ovaie sono state compromesse seriamente."

"Sharon potrà avere altri figli sì o no?"

"Ha una possibilità su dieci di poter rimanere incinta di nuovo." Disse il medico.

"Così poco?" chiese Benji.

"E' già fortunata che ha ancora quest'unica possibilità, naturalmente se vorrà avere dei figli ci sono anche dei metodi alternativi come l'inseminazione artificiale."

Benji era sconvolto, come avrebbe fatto a dire a Sharon che molto probabilmente non avrebbe mai potuto avere dei figli? Non se la sentiva.

"Dottore, potrebbe dirglielo lei a Sharon. Io non… non ci riesco."

"Certo, se vuole andiamo subito da lei, così vediamo se si è svegliata."

Benji seguì il dottore mestamente, quando entrarono nella stanza avrebbe voluto urlare dal dolore, per Sharon, per lui. Non avrebbero potuto avere dei figli.

"Sig.ra Newell? Sono il dottor Ross."

Benji si sedette accanto a Sharon e le prese la mano, Faith era uscita dalla stanza per lasciare loro un po’ di privacy.

"Dottore, cosa mi è accaduto?"

"Ha avuto una gravidanza extra uterina"

"Ero incinta? Io non mi ero accorta, insomma sono stata così presa il lavoro e.."

"Amore calmati, ti prego" le disse Benji accarezzandole i capelli.

"Ha avuto un aborto spontaneo - continuò il medico - però il feto, non essendo collocato nell'utero, ha provocato dei danni. Le ovaie sono state danneggiate."

"Dottore mi sta dicendo che non potrò più avere dei figli?" chiese Sharon.

"Ha un possibilità su dieci di rimanere nuovamente incinta."

"Non potrò avere dei figli" disse Sharon mentre calde lacrime iniziavano a solcare il viso.

"Sig.ra Newell, non è detto e poi ci sono altri metodi per…"

"Mi scusi ma vorrei che mi lasciasse sola" disse Sharon interrompendolo.

"Come vuole, per qualsiasi problema non esiti a chiamarmi." Disse il medico prima di uscire.

Benji asciugò le lacrime della ragazza che però non accennavano a smettere.

"Sharon, l'importante è che stai bene" disse Benji cercando di consolarla.

"Benji, non sto bene. Ho perso nostro figlio e non potrò averne altri. Non potrò darti dei figli"

"L'unica cosa che voglio sei tu"

"Lo dici adesso, ma quando vedrai i tuoi amici, vedrai Tom con in braccio suo figlio, rimpiangerai il fatto di non poterne avere."

"Sharon ma cosa stai dicendo? Sei impazzita."

"Sono una donna a metà non capisci, non potrò avere dei figli, non potrò darti dei figli. Non sono più una donna" urlò Sharon in preda ad una crisi isterica.

"Calmati amore!" disse Benji abbracciandola forte e sentendo le lacrime della ragazza sul suo volto, pianse anche lui.

"Benji come sta?" chiese Faith appena il ragazzo uscì dalla stanza.

"Adesso dorme, è sfinita. Ha pianto tutte le sue lacrime per quel bambino che ha perso e per quelli che non potrà più avere." Disse stancamente.

"E tu come stai?" chiese Tom facendo sedere l'amico sulla sua sedia.

"Non lo so. Da una parte sono contento che Sharon stia bene, ma dall'altra ho perso un figlio anch'io, prima ancora di sapere della sua esistenza."

"Ma in qualche modo potrete avere dei figli o no?" disse Tom.

"Ha pochissime probabilità di poter rimanere incinta ancora. E poi da come ha parlato ho l'impressione che non vorrà tentare altri metodi."

"Benji vado un po’ da lei, così tu e Tom potete andare a bere un caffè"

"Faith non sforzati troppo. Insomma nel tuo stato."

"Benji sono stata seduta più oggi che in una settimana, non ti preoccupare per me. Adesso andate a prendere una boccata d'aria."

Faith entrò nella camera e vide che Sharon era sveglia.

"Ciao, come ti senti?"

"Uno schifo."

"Risposta molto eloquente. Non hai voglia di parlare un po’?"

"Faith, voglio stare da sola."

"Non ti fa bene isolarti."

"Cosa ne sai tu cosa mi fa bene? Io al contrario di te, non potrò avere dei figli, non potrò dire all'uomo che amo che diventerà padre." Disse Sharon.

"So cosa vuol dire perdere un figlio, ti capisco più di quanto tu creda. Ti sto solo dicendo di non arrenderti, hai sempre delle speranze anche se sono poche ma devi tentare."

"Dio ha voluto che non diventassi madre, si capisce che non mi riteneva in grado di svolgere questo ruolo. Quindi non ho nessuna intenzione di sfidare la sorte."

"Dio, la sorte, ma di cosa parli? Sei tu che costruisci il tuo futuro, con le tue azioni e anche con un po’ di fortuna. Perché devi arrenderti prima di avere provato." Chiese Faith.

"Non voglio morire lentamente ogni volta che guardo un test di gravidanza negativo. Sarebbe penoso per me e per Benji. Lui si merita dei figli e io non potrò dargliene."

"Lui ti ama e vuole stare con te, indipendentemente dal fatto che tu possa avere dei figli o meno. Cerca di capire questa cosa. Rifletti un attimo, vale davvero la pena buttare via il vostro amore in questo modo?"

Sharon non rispose si limitò a seguire con lo sguardo Faith che usciva dalla camera. Si accorse che stava piangendo solo quando sentì il sapore salato delle lacrime sulle labbra, cosa doveva fare? Benji si meritava tutto dalla vita anche dei figli, ma lasciarlo per lei significare morire.

Pianse senza vergogna ne ritegno, continuò a piangere anche quando le braccia forti di Benji la strinsero e la sua voce arrivò fino nel suo profondo.

"Piangi Sharon, butta fuori tutto il tuo dolore. Ricordati che non ti lascerò mai sola, mai."

 

 

Ringrazio tutte le persone che mi hanno recensito e un grazie speciale a Luxy e Meiko che mi fanno un bel po’ di pubblicità. Vi consiglio di leggere le loro storie, sono meravigliose. Un bacio Betty

 

 

  
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