Scontro Finale (Parte 1
di 3)
Eric
osservò
l’esercito di Mordor che si stagliava davanti a loro: i
tamburi emettevano
tonfi sordi e inquietanti,mentre i rozzi corni degli Orchi risuonavano
orrendamente per tutta la pianura di fronte ad Uru-Baen. Gli Elfi, con
le spade
sguainate, attendevano solo le sue parole. Eric era sicuro che lo
avrebbero
seguito fino alla fine, così come era sicuro che i suoi
amici gli sarebbero
stati vicini. Il sibilo dei Nazgul fu come una freccia gelida nella sua
testa,
qualche soldato si tappò le orecchie, ma Lifaen e Meredriel,
pur se
visibilmente atterriti da quei versi, cercarono di incoraggiare le
truppe:
“Non badate
a
loro”-urlò il primo-“Combattete per la
vostra Terra e per niente altro”
Per alcuni secondi
le truppe di Sauron marciarono verso le forze Elfiche finché
non si fermarono a
circa cinquanta metri dai Cavalieri, emettendo versi grotteschi e
selvaggi.
Rick fece qualche passo in avanti e si morse il labbro, annuendo con il
capo:
“Non
dev’essere
una bella cosa….morire”
Eric si
voltò
verso il compagno e vide i suoi occhi lucidi, nonostante stesse a
braccia
incrociate di fronte la schiera dei nemici. Il Cavaliere si
avvicinò al
compagno e gli mise una mano sulla spalla, ma quello si
allontanò dal tocco dell’amico:
“No”-
esclamò
Rick,indicando la marea nera di Orchi-“E’ quello
ciò a cui dobbiamo pensare,
Eric. Non badare a me, né a nessun altro di noi. La sola
cosa che conta è
sconfiggere Sauron….anche se questo dovesse comportare delle
perdite….e….anche se
non dovessimo vederci più”
A quelle parole,
Eric sentì Angel tirare su con il naso, mentre i restanti
Cavalieri attendevano
con le armi in pugno. Emettendo un sospiro, si rivolse dunque al suo
drago:
“Maskind,
tu e i
tuoi fratelli dovrete vedervela con i Nazgul, mentre noi guidiamo
l’attacco di
terra. Se serve aiuto chiamateci”- il ragazzo stava per
chiudere il contatto,
ma alla fine aggiunse:
“Fate
attenzione…..loro sono di più”
“Conta su
di noi,
Eric”- rispose Maskind, emettendo un verso rassicurante. Il
profondo legame che
li univa si dissolse ed Eric mise di nuovo a fuoco l’esercito
avversario.
Dalle mura,
Utnagh urlò:
“Sappiate,
Cavalieri, che il vostro amico è in fin di vita”
I sei giovani
spalancarono gli occhi all’unisono, stupiti,e Chris
gridò:
“Non ti
credo, è
una menzogna”
Utnagh
ridacchiò
divertito e continuò:
“Sei libero
di
pensare quello che vuoi sciocco ragazzo….ma è la
verità. Lui e i vostri
amici….cartoni…..stanno morendo. E per mano del
mio padrone, peraltro….una
morte gloriosa e piena d’onore”
Mentre gli Elfi e
gli Orchi si fissavano, ansiosi di lottare, Eric esclamò:
“Dì
la verità
Utnagh….cosa ne è di Mirko, Kovu, Kiara e
Stitch?”
L’Orco
emise
un’altra risata e si tenne la pancia corazzata:
“I primi
tre
stanno lentamente spirando sotto la potenza di Sauron.
L’altro…..è già
morto”
Eric sentì
Angel
sussultare sulla sua spalla, ma non si voltò, continuando a
fissare Utnagh.
Gianni, ansimando, fece un passo avanti:
“Cosa?Come
sarebbe a dire….morto?”
“Sono stati
i
suoi sciocchi sentimenti ad ucciderlo….non ha voluto
sottomettersi al supremo
Sauron per amore della sua compagna e….voi sapete che il mio
padrone non
gradisce i traditori….”
Le parole del
mostro echeggiarono per alcuni secondi nella pianura e poi
calò il silenzio,
reso ancora più opprimente dai rombi di tuono che si udivano
di tanto in tanto
nel cielo. Eric chinò il capo, stringendo la spada: Stitch
morto? No, non
doveva credere alle parole di Utnagh. Era sicuramente un altro tranello
di
Sauron….non poteva cascarci di nuovo….
Angel non aveva
detto una parola e il Cavaliere ne fu molto colpito. Di solito il
cartone si
sarebbe messo a piangere, dopo aver sentito una notizia del genere, ma
la
creatura rosa era immobile sulla sua spalla e guardava con odio
l’esercito di
Mordor, mentre una lacrima le scorreva lungo una guancia. Mentre
tentava di
trovare una risposta, Eric sentì un peso in meno sul corpo e
vide Angel
scagliarsi contro i nemici con un piccolo pugnale stretto nella mano,
urlando
selvaggiamente per la sua piccola mole. Rick urlò a sua
volta e si lanciò
dietro al cartone, seguito poi da Eric,Gianni,Robert,Manuel,Lifaen e
dal resto
dell’esercito,in un boato generale. Chris, nonostante il suo
peso, si portò
quasi in testa all’esercito, mulinando la spada, mentre
Robert e Manuel urlavano
uno di fianco all’altro correndo all’impazzata. I
Draghi si levarono in volo e
puntarono dritti sui Nove Spettri, ruggendo ed emettendo lingue di
fuoco dalle
narici. Angel emise un altro grido e si lanciò su un Orco in
prima fila,
colpendolo al collo con il pugnale. Subito dopo, il resto degli Elfi e
dei
Cavalieri ebbe impatto con le forze avversarie. Rick sgozzò
due avversari e ne
carbonizzò un altro grazie all’incantesimo
“Brisingr”, Chris, emettendo versi
di rabbia e impeto, colpiva tutti i nemici che incontrava, alla pari di
Manuel
e Robert che stavano falciando decine di creature. Gianni
parò il fendente di
un avversario e lo atterrò con un preciso colpo al costato,
mentre Eric
infilzava a terra un altro. Poco dietro di loro, Lifaen e Meredriel
danzavano
sulle punte dei piedi, uccidendo i nemici con straordinaria
agilità e velocità.
Nel cielo, Maskind e i suoi fratelli erano impegnati in sanguinosi
scontri con
i Nazgul e, di tanto in tanto, il sangue nero delle creature di Mordor
o quello
bollente delle cavalcature dei Cavalieri, ricadeva
sull’esercito in lotta,
sotto forma di una grottesca pioggia. Ucciso un nemico, Eric si
guardò intorno,
in cerca di Angel: il tumulto era enorme, la polvere ostacolava una
buona
visuale e i rumori assordanti delle grida non permettevano di udire
alcunché.
Ciononostante, il
Cavaliere si fece largo tra le truppe in lotta e urlò il
nome del cartone,
sperando di farsi sentire. Niente. Una schiena si scontrò
con la sua e il
ragazzo si girò di scatto, trovandosi ,fortunatamente,
faccia a faccia con
Rick.
“Non riesco
a
trovare Angel, Rick. Deve essere qui da qualche parte”- disse
Eric, parando il
colpo di un Orco ed eliminandolo. Rick schivò un fendente ed
atterrò il suo
aggressore, tagliandogli una gamba:
“L’ho
persa di
vista poco dopo l’impatto”- urlò
attraverso lo scontro, Rick-“Non ho idea di
dove si possa essere cacciata”
Eric scosse il
capo e guardò in cielo: Maskind stava combattendo con due
avversari
contemporaneamente e sembrava essere ferito alla coscia destra.
Ciò fu
confermato dalla fitta di dolore che attraversò
l’arto inferiore del Cavaliere.
“Devo
trovarla,
ho promesso a me stesso che non le avrei fatto capitare nulla di
male”- si
disse il giovane e riprese a cercare, addentrandosi nel folto della
lotta. Tre
nemici gli si scagliarono contro, ma lui riuscì facilmente a
disfarsene e poté
vedere una piccola figura rosa che stava arrampicandosi sopra i
bastioni:
Angel.
“Il
sogno”- pensò
Eric, ricordandosi di qualche notte prima, quando il cartone si era
svegliato
impaurito nella tenda-“Maledizione”-
pensò poi, non sapendo come poter seguire
la creatura fin lassù. Un corpo morto di Elfo gli cadde a
pochi centimetri di
distanza e il suo uccisore si parò di fronte al Cavaliere:
era Utnagh.
“Ora
assaporerai
il gusto della morte, Cavaliere”- grugnì
l’Orco scagliandosi con ferocia su di
lui. Il ragazzo distolse lo sguardo da Angel e spinse via Utnagh,
cadendo,
però, rovinosamente a terra. Manuel, ferito ad un braccio,
accorse e lo aiutò a
rimettersi in piedi, mentre Utnagh preparava una nuova carica.
“Angel sta
andando a cercare Stitch in città”-
esclamò in un soffio Eric, ma l’altro
Cavaliere non ebbe il tempo di rispondere poiché dovette
abbassarsi per
schivare la sciabolata di Utnagh. Il colpo riuscì a sfiorare
Eric al fianco e
gli provocò una lieve ferita che cercò di
sopportare con un gemito. Utnagh,
ridendo, si fece avanti e disse:
“Sta per
arrivare
la tua ora, ragazzo”- e alzò la spada sopra la
testa del Cavaliere.
*
“Sospendete
le
gare”- urlò l’Orco addetto agli
annunci-“Tutti gli Orchi si armino e si rechino
alle gallerie. Gli Elfi ci hanno attaccato”
I bozzoli
protettivi che prima ricoprivano i duellanti si dissolsero e Sauron si
voltò
verso Mirko che ancora ansimava a terra:
“Come puoi
constatare….i tuoi amici sono arrivati. Peccato che non
sopravviverai per
rivederli”
Il Signore
Oscuro, lasciando perdere Kiara e Kovu, levò in alto la
mazza e si scagliò sul
Cavaliere che si scansò appena in tempo e lasciò
che il colpo del suo
avversario affondasse nella sabbia dell’arena. Rimettendosi
in piedi, urlò:
“Danielf,
cerca
di condurre Kiara e Kovu al sicuro. Proteggili….”
Il barbaro
annuì
e fece alzare Kiara intimandole di correre, poi prese a spalla Kovu e
lo
trascinò via dal campo di battaglia. Vedendoli, Sauron
tuonò, rivolto a
Kraghat:
“Inseguili….li
voglio morti tutti e tre”
L’Orchetto
annuì
ridacchiando e corse dietro i fuggitivi, accompagnato da
un’altra ventina di
compagni. Murazor, che era rimasto nell’arena al contrario
dei suoi otto
compagni, intenti a lottare con i draghi dei Cavalieri,
atterrò al fianco di
Sauron e sguainò la spada, ma il sovrano sibilò:
“NO….questo
Cavaliere….E’ MIO”
In quello stesso
istante, alcune urla attirarono l’attenzione dei tre che
videro centinaia di
prigionieri e schiavi attaccare tutti gli Orchi che capitavano a tiro.
“Sono i
“veri”
cittadini di Uru-Baen, signore. Stanno approfittando della battaglia
per
ribellarsi”- esclamò Murazor, abbassando la lama.
Sauron strinse il polso del
suo più fidato Comandante e disse:
“Ciò
significa
che tenteranno di liberare anche coloro che sono rinchiusi nei
sotterranei….e
fra questi c’è anche quell’omuncolo di
Galbatorix. Recati lì e provvedi ad
eliminarlo”
Murazor
annuì con
il capo e si allontano in fretta, mentre Sauron poneva di nuovo lo
sguardo su
Mirko:
“Dove
eravamo
rimasti? Ah, già…..”- il Signore Oscuro
menò un fendente e colpì la spada di
Mirko, sbalzando il ragazzo all’indietro e facendolo cadere
pesantemente sulla
schiena. Sauron rise profondamente e fece alcuni passi avanti, facendo
tremare
il terreno. Mirko poté vedere la sabbiolina che ricopriva
l’arena rimbalzare ad
ogni passo del signore di Mordor. Rimettendosi in piedi, un pensiero
attraverso
la testa di Mirko:
“Non posso
ancora
ucciderlo. Il suo incantesimo tiene in vita Kovu…..ma non
posso neanche farlo
rimanere in vita. L’unica soluzione sarebbe quella di fargli
curare
personalmente Kovu….ma come?”
Il ragazzo
lasciò
perdere quel pensiero e riuscì a tornare in sé
appena in tempo per parare il
colpo di mazza di Sauron. I due avevano le armi incrociate
l’una contro
l’altra, ma Sauron aveva una forza molto superiore e stava
facendo piegare
all’indietro il Cavaliere. Mirko sentì le ossa
della sua schiena scricchiolare.
“E’
ora di
mettere in pratica un po’ di Rimgar, maestro
Oromis”- pensò il giovane e , con
un’abile mossa, riuscì a scivolare sotto le gambe
di Sauron e prese a correre
in direzione dei bastioni, dove si erano diretti Danielf e gli altri.
“Scappi? E
questo
vorrebbe significare essere un Cavaliere?”- urlò
Sauron, lanciandosi
all’inseguimento.
Mirko non gli
badò:
“Devo
liberare
Xavian”- si disse e salì le scale che conducevano
sulle mura, dove era in corso
una battaglia tra i rivoltosi e gli Orchi. Mirko si fece largo tra la
folla, ma
un Orco gli afferrò una gamba da terra e lui fu costretto a
tagliargli le mani,
per fargli mollare la presa. Sauron sollevò due uomini e li
scagliò lontano,
ma, dopo alcuni secondi, perse di vista il Cavaliere che
sparì dietro un
angolo.