Crossover
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Autore: Robotech90    07/10/2010    1 recensioni
Quante persone amano i libri fantasy? Quanti ragazzi passano intere giornate leggendo storie ambientate in mondi fantastici? E se questi ragazzi si trovassero un giorno ad affrontare le loro fantasie?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Libri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ragazzi, visto che era da molto tempo che non postavo, non sono riuscito a rendere il testo più piccolo di così. Spero che non vi dia fastidio. A presto. 

            

Scontro Finale (Parte 1 di 3)

 

Eric osservò l’esercito di Mordor che si stagliava davanti a loro: i tamburi emettevano tonfi sordi e inquietanti,mentre i rozzi corni degli Orchi risuonavano orrendamente per tutta la pianura di fronte ad Uru-Baen. Gli Elfi, con le spade sguainate, attendevano solo le sue parole. Eric era sicuro che lo avrebbero seguito fino alla fine, così come era sicuro che i suoi amici gli sarebbero stati vicini. Il sibilo dei Nazgul fu come una freccia gelida nella sua testa, qualche soldato si tappò le orecchie, ma Lifaen e Meredriel, pur se visibilmente atterriti da quei versi, cercarono di incoraggiare le truppe:

“Non badate a loro”-urlò il primo-“Combattete per la vostra Terra e per niente altro”

Per alcuni secondi le truppe di Sauron marciarono verso le forze Elfiche finché non si fermarono a circa cinquanta metri dai Cavalieri, emettendo versi grotteschi e selvaggi. Rick fece qualche passo in avanti e si morse il labbro, annuendo con il capo:

“Non dev’essere una bella cosa….morire”

Eric si voltò verso il compagno e vide i suoi occhi lucidi, nonostante stesse a braccia incrociate di fronte la schiera dei nemici. Il Cavaliere si avvicinò al compagno e gli mise una mano sulla spalla, ma quello si allontanò dal tocco dell’amico:

“No”- esclamò Rick,indicando la marea nera di Orchi-“E’ quello ciò a cui dobbiamo pensare, Eric. Non badare a me, né a nessun altro di noi. La sola cosa che conta è sconfiggere Sauron….anche se questo dovesse comportare delle perdite….e….anche se non dovessimo vederci più”

A quelle parole, Eric sentì Angel tirare su con il naso, mentre i restanti Cavalieri attendevano con le armi in pugno. Emettendo un sospiro, si rivolse dunque al suo drago:

“Maskind, tu e i tuoi fratelli dovrete vedervela con i Nazgul, mentre noi guidiamo l’attacco di terra. Se serve aiuto chiamateci”- il ragazzo stava per chiudere il contatto, ma alla fine aggiunse:

“Fate attenzione…..loro sono di più”

“Conta su di noi, Eric”- rispose Maskind, emettendo un verso rassicurante. Il profondo legame che li univa si dissolse ed Eric mise di nuovo a fuoco l’esercito avversario.

Dalle mura, Utnagh urlò:

“Sappiate, Cavalieri, che il vostro amico è in fin di vita”

I sei giovani spalancarono gli occhi all’unisono, stupiti,e Chris gridò:

“Non ti credo, è una menzogna”

Utnagh ridacchiò divertito e continuò:

“Sei libero di pensare quello che vuoi sciocco ragazzo….ma è la verità. Lui e i vostri amici….cartoni…..stanno morendo. E per mano del mio padrone, peraltro….una morte gloriosa e piena d’onore”

Mentre gli Elfi e gli Orchi si fissavano, ansiosi di lottare, Eric esclamò:

“Dì la verità Utnagh….cosa ne è di Mirko, Kovu, Kiara e Stitch?”

L’Orco emise un’altra risata e si tenne la pancia corazzata:

“I primi tre stanno lentamente spirando sotto la potenza di Sauron. L’altro…..è già morto”

Eric sentì Angel sussultare sulla sua spalla, ma non si voltò, continuando a fissare Utnagh. Gianni, ansimando, fece un passo avanti:

“Cosa?Come sarebbe a dire….morto?”

“Sono stati i suoi sciocchi sentimenti ad ucciderlo….non ha voluto sottomettersi al supremo Sauron per amore della sua compagna e….voi sapete che il mio padrone non gradisce i traditori….”

Le parole del mostro echeggiarono per alcuni secondi nella pianura e poi calò il silenzio, reso ancora più opprimente dai rombi di tuono che si udivano di tanto in tanto nel cielo. Eric chinò il capo, stringendo la spada: Stitch morto? No, non doveva credere alle parole di Utnagh. Era sicuramente un altro tranello di Sauron….non poteva cascarci di nuovo….

Angel non aveva detto una parola e il Cavaliere ne fu molto colpito. Di solito il cartone si sarebbe messo a piangere, dopo aver sentito una notizia del genere, ma la creatura rosa era immobile sulla sua spalla e guardava con odio l’esercito di Mordor, mentre una lacrima le scorreva lungo una guancia. Mentre tentava di trovare una risposta, Eric sentì un peso in meno sul corpo e vide Angel scagliarsi contro i nemici con un piccolo pugnale stretto nella mano, urlando selvaggiamente per la sua piccola mole. Rick urlò a sua volta e si lanciò dietro al cartone, seguito poi da Eric,Gianni,Robert,Manuel,Lifaen e dal resto dell’esercito,in un boato generale. Chris, nonostante il suo peso, si portò quasi in testa all’esercito, mulinando la spada, mentre Robert e Manuel urlavano uno di fianco all’altro correndo all’impazzata. I Draghi si levarono in volo e puntarono dritti sui Nove Spettri, ruggendo ed emettendo lingue di fuoco dalle narici. Angel emise un altro grido e si lanciò su un Orco in prima fila, colpendolo al collo con il pugnale. Subito dopo, il resto degli Elfi e dei Cavalieri ebbe impatto con le forze avversarie. Rick sgozzò due avversari e ne carbonizzò un altro grazie all’incantesimo “Brisingr”, Chris, emettendo versi di rabbia e impeto, colpiva tutti i nemici che incontrava, alla pari di Manuel e Robert che stavano falciando decine di creature. Gianni parò il fendente di un avversario e lo atterrò con un preciso colpo al costato, mentre Eric infilzava a terra un altro. Poco dietro di loro, Lifaen e Meredriel danzavano sulle punte dei piedi, uccidendo i nemici con straordinaria agilità e velocità. Nel cielo, Maskind e i suoi fratelli erano impegnati in sanguinosi scontri con i Nazgul e, di tanto in tanto, il sangue nero delle creature di Mordor o quello bollente delle cavalcature dei Cavalieri, ricadeva sull’esercito in lotta, sotto forma di una grottesca pioggia. Ucciso un nemico, Eric si guardò intorno, in cerca di Angel: il tumulto era enorme, la polvere ostacolava una buona visuale e i rumori assordanti delle grida non permettevano di udire alcunché.

Ciononostante, il Cavaliere si fece largo tra le truppe in lotta e urlò il nome del cartone, sperando di farsi sentire. Niente. Una schiena si scontrò con la sua e il ragazzo si girò di scatto, trovandosi ,fortunatamente, faccia a faccia con Rick.

“Non riesco a trovare Angel, Rick. Deve essere qui da qualche parte”- disse Eric, parando il colpo di un Orco ed eliminandolo. Rick schivò un fendente ed atterrò il suo aggressore, tagliandogli una gamba:

“L’ho persa di vista poco dopo l’impatto”- urlò attraverso lo scontro, Rick-“Non ho idea di dove si possa essere cacciata”

Eric scosse il capo e guardò in cielo: Maskind stava combattendo con due avversari contemporaneamente e sembrava essere ferito alla coscia destra. Ciò fu confermato dalla fitta di dolore che attraversò l’arto inferiore del Cavaliere.

“Devo trovarla, ho promesso a me stesso che non le avrei fatto capitare nulla di male”- si disse il giovane e riprese a cercare, addentrandosi nel folto della lotta. Tre nemici gli si scagliarono contro, ma lui riuscì facilmente a disfarsene e poté vedere una piccola figura rosa che stava arrampicandosi sopra i bastioni: Angel.

“Il sogno”- pensò Eric, ricordandosi di qualche notte prima, quando il cartone si era svegliato impaurito nella tenda-“Maledizione”- pensò poi, non sapendo come poter seguire la creatura fin lassù. Un corpo morto di Elfo gli cadde a pochi centimetri di distanza e il suo uccisore si parò di fronte al Cavaliere: era Utnagh.

“Ora assaporerai il gusto della morte, Cavaliere”- grugnì l’Orco scagliandosi con ferocia su di lui. Il ragazzo distolse lo sguardo da Angel e spinse via Utnagh, cadendo, però, rovinosamente a terra. Manuel, ferito ad un braccio, accorse e lo aiutò a rimettersi in piedi, mentre Utnagh preparava una nuova carica.

“Angel sta andando a cercare Stitch in città”- esclamò in un soffio Eric, ma l’altro Cavaliere non ebbe il tempo di rispondere poiché dovette abbassarsi per schivare la sciabolata di Utnagh. Il colpo riuscì a sfiorare Eric al fianco e gli provocò una lieve ferita che cercò di sopportare con un gemito. Utnagh, ridendo, si fece avanti e disse:

“Sta per arrivare la tua ora, ragazzo”- e alzò la spada sopra la testa del Cavaliere.

                                              

                                              *

“Sospendete le gare”- urlò l’Orco addetto agli annunci-“Tutti gli Orchi si armino e si rechino alle gallerie. Gli Elfi ci hanno attaccato”

I bozzoli protettivi che prima ricoprivano i duellanti si dissolsero e Sauron si voltò verso Mirko che ancora ansimava a terra:

“Come puoi constatare….i tuoi amici sono arrivati. Peccato che non sopravviverai per rivederli”

Il Signore Oscuro, lasciando perdere Kiara e Kovu, levò in alto la mazza e si scagliò sul Cavaliere che si scansò appena in tempo e lasciò che il colpo del suo avversario affondasse nella sabbia dell’arena. Rimettendosi in piedi, urlò:

“Danielf, cerca di condurre Kiara e Kovu al sicuro. Proteggili….”

Il barbaro annuì e fece alzare Kiara intimandole di correre, poi prese a spalla Kovu e lo trascinò via dal campo di battaglia. Vedendoli, Sauron tuonò, rivolto a Kraghat:

“Inseguili….li voglio morti tutti e tre”

L’Orchetto annuì ridacchiando e corse dietro i fuggitivi, accompagnato da un’altra ventina di compagni. Murazor, che era rimasto nell’arena al contrario dei suoi otto compagni, intenti a lottare con i draghi dei Cavalieri, atterrò al fianco di Sauron e sguainò la spada, ma il sovrano sibilò:

“NO….questo Cavaliere….E’ MIO”

In quello stesso istante, alcune urla attirarono l’attenzione dei tre che videro centinaia di prigionieri e schiavi attaccare tutti gli Orchi che capitavano a tiro.

“Sono i “veri” cittadini di Uru-Baen, signore. Stanno approfittando della battaglia per ribellarsi”- esclamò Murazor, abbassando la lama. Sauron strinse il polso del suo più fidato Comandante e disse:

“Ciò significa che tenteranno di liberare anche coloro che sono rinchiusi nei sotterranei….e fra questi c’è anche quell’omuncolo di Galbatorix. Recati lì e provvedi ad eliminarlo”

Murazor annuì con il capo e si allontano in fretta, mentre Sauron poneva di nuovo lo sguardo su Mirko:

“Dove eravamo rimasti? Ah, già…..”- il Signore Oscuro menò un fendente e colpì la spada di Mirko, sbalzando il ragazzo all’indietro e facendolo cadere pesantemente sulla schiena. Sauron rise profondamente e fece alcuni passi avanti, facendo tremare il terreno. Mirko poté vedere la sabbiolina che ricopriva l’arena rimbalzare ad ogni passo del signore di Mordor. Rimettendosi in piedi, un pensiero attraverso la testa di Mirko:

“Non posso ancora ucciderlo. Il suo incantesimo tiene in vita Kovu…..ma non posso neanche farlo rimanere in vita. L’unica soluzione sarebbe quella di fargli curare personalmente Kovu….ma come?”

Il ragazzo lasciò perdere quel pensiero e riuscì a tornare in sé appena in tempo per parare il colpo di mazza di Sauron. I due avevano le armi incrociate l’una contro l’altra, ma Sauron aveva una forza molto superiore e stava facendo piegare all’indietro il Cavaliere. Mirko sentì le ossa della sua schiena scricchiolare.

“E’ ora di mettere in pratica un po’ di Rimgar, maestro Oromis”- pensò il giovane e , con un’abile mossa, riuscì a scivolare sotto le gambe di Sauron e prese a correre in direzione dei bastioni, dove si erano diretti Danielf e gli altri.

“Scappi? E questo vorrebbe significare essere un Cavaliere?”- urlò Sauron, lanciandosi all’inseguimento.

Mirko non gli badò:

“Devo liberare Xavian”- si disse e salì le scale che conducevano sulle mura, dove era in corso una battaglia tra i rivoltosi e gli Orchi. Mirko si fece largo tra la folla, ma un Orco gli afferrò una gamba da terra e lui fu costretto a tagliargli le mani, per fargli mollare la presa. Sauron sollevò due uomini e li scagliò lontano, ma, dopo alcuni secondi, perse di vista il Cavaliere che sparì dietro un angolo.

“Questa città è piccola”- pensò Sauron- “Saprò ritrovarti, Mirko”

  
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