Ehilà, cari lettori
miei! La vostra Aya vi saluta! In questo capitolo la ff sarà un po’ più PG13…
eh eh! Ora vi lascio alla lettura, ci sentiamo alla fine del chappy! ^^
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Il capitolo
precedente termina così:
S: - Ecco, io… ti
volevo chiedere scusa per ieri… non so cosa mi sia preso…
R: - Ti perdono…
S: - Graz…
R: - …ma ad una
condizione…
S: - Quale?
R: - Devi diventare
la mia schiava!
Capitolo 2: Sono ai suoi ordini! –
Una nuova amica
S: - CHE COSA?!?
R: - Sì, hai capito
benissimo, tu sarai al mio servizio e farai tutto ciò che ti chiederò! Prendere
o lasciare…
S: - N-non mi farai
fare niente di sconcio, v-vero?
R: - Mmh… fammici
pensare… eddai, scherzo! Certo che no, con il corpo da bambina che ti ritrovi…
S: - EHI!
R: - Allora,
accetti?
S: - S-senti, tu
aspettami qui, io vado un attimo in camera, poi torno con la risposta…
La ragazza fece le
scale di corsa e irruppe nella stanza
S: - YUI!
Y: - Che cosa c’è?
S: - Senti, ti devo
chiedere un consiglio… sono andata da Shirogane a chiedergli scusa, ma lui mi
ha detto che mi perdonerà solo se diventerò sua schiava!
Y: - COME?
S: - Sì, proprio
così… io non gli ho ancora detto di accettare o rifiutare, però…
Y: - Io ti
consiglio di accettare.
S: - Eeh?!
Y: - Guarda che
quei ragazzi sono capaci di metterti tutta la scuola contro e rendere la tua
permanenza qui un inferno. Io l’ho provato sulla mia pelle, e…
S: - Davvero? Come
mai?
Y: - Un suo amico
ci provava con me, io gli ho risposto picche; loro mi hanno picchiata e mi
hanno messo tutti gli alunni contro, persino le mie amiche! Quindi ti
suggerisco di accettare…
S: - “Oddio… forse
ha ragione lei…”…accetterò…
La ragazza scese le
scale.
S: - EHI, SHIROGANE!
R: - Allora, hai
deciso?
S: - Accetto.
R: - Ah, bene!
Sapevo che la rossa avrebbe accettato! Allora, come primo incarico portami la
borsa!
S: - … come vuoi…
caspita, come pesa! Che cosa ci metti dentro, le pietre?
R: - Sapessi,
rossina…
S: - Comunque ho un
nome, sai!
R: - Ok, Momo… Momoni…
S: - Momomiya! Strawberry Momomiya!
R: - Va bene,
Momomiya… scusa, ma se tu sei la mia serva, perché dovrei chiamarti come vuoi
tu? decido io, no?
S: - …grr…
Il ragazzo mise il
suo braccio sulla spalla di lei e la avvicinò ancora di più di quanto non lo
fosse già.
S: - Ma… che
diavolo fai, Shirogane?
R: - Senti, tu sei
la mia schiava e quindi devi fare quello che ti dico; inoltre, ci sono un sacco
di ragazze in questa scuola che pagherebbero oro per essere in questa
posizione…
S: - Ecco, e allora
perché non ti sei trovato una di quelle bionde platinate al posto mio?
Il ragazzo avvicinò
le sue labbra all’orecchio di lei e sussurrò in tono sensuale:
R: - _Bè, perché io
preferisco le rosse…_
Strawberry arrossì
visibilmente.
R: - Ah, giusto voi
cercavo!
Ryan, infatti,
aveva incontrato i suoi quattro amici.
Amico1: - Ma questa
non è la ragazzina di ieri? L’hai portata qui per dargliele?
R: - No, perché
questa ragazza, adesso, è la mia schiava!
Amico2: - Schiava…
in che senso?
S: - Non quello che
credi tu!
R: - Ne sei sicura?
S: - Eeh?
R: - Scherzavo,
scherzavo! Comunque ti volevo presentare i miei amici…
Il ragazzo che il
giorno prima aveva intenzione di picchiarla, disse:
Amico1: - Io sono
Kyo Aoi…
Un altro amico, dai
capelli neri e gli occhi azzurri, disse:
Amico2: - Io mi
chiamo Akira Aino, piacere!
Un altro ragazzo,
dai capelli rossi e gli occhi neri, aggiunse:
Amico3: - Il mio
nome è Ginta Watase, piacere di conoscerti ^^
L’ultimo, un
ragazzo di colore, disse:
Amico4: - Io sono
Hiroshi Hiroshima.
S: - Bè, io mi
chiamo Strawberry Momomiya, anche se credo che lo sappiate già…
Akira [A]: - Certo,
i nomi delle belle ragazze non si dimenticano!
S: - C-come? O///////o
R: - Ehi rossa, non
ti montare la testa! Akira fa così con tutte…
A: - Non dire cose
sbagliate sul mio conto! Lo dico solo alle belle ragazze, mica alle racchie!
R: - Bè, allora è
inappropriato.
S: - EHI!
R: - Che c’è,
schiava?
S: - Niente… UU
R: - Bene, ora
porta anche le loro borse, rossa!
Ginta [G]: - Dove
si va, Ryan?
R: - Andiamo a
prendere un drink! Offre la mia schiava, naturalmente!
I ragazzi andarono
al solito bar dove presero cocktail e gelati.
A: - Tu non prendi
niente, Strawberry?
S: - No, ho già
speso troppi soldi per voi…
A: - Te lo offro
io, dai!
R: - Non ti
disturbare, Akira, lei è la mia schiava… quindi anche vostra!
S: - Non mi sembra
che lo abbia chiesto a te!
R: - Ti sembra
questo il modo di rivolgerti al tuo padrone, eh? Porta un po’ di rispetto!
S: - “Perché ho
accettato di essere al suo servizio? Però, pensandoci, forse è meglio di essere
picchiata e presa in giro…”
I cinque amici si
misero a parlare ma Strawberry non ascoltava i loro discorsi, perché stava
riflettendo su quella situazione.
R: - Rossa! Rossa?
CI SEI?!?
S [cadendo dalle
nuvole]: - Ah, sì, stavo pensando…
R: - È da un’ora
che ti chiamo, schiava!
S: - Bè, che c’è?
R: - Vieni in
camera mia.
S: - Eeh?
(//////////////////////////////////) “Vuole… che vado in camera sua? Non
vorrà…”
R: - Sì, vieni,
muoviti!
S: - V-va b-bene…
ciao ragazzi…
A: - Ciao bella!
G, H, K: - Ciao…
I due salirono le
scale fino al quarto piano, dove c’era la stanza di Ryan. Era decisamente più
grande delle altre, aveva un letto matrimoniale e soprattutto non era divisa
con nessuno.
S: - Come… com’è
grande…
R: - Sì… mio padre…
bè, non importa.
S: - Però… è
piuttosto disordinata…
Infatti c’erano
molti vestiti per terra e rifiuti vari sparsi in giro.
R: - E qui entri in
gioco tu!
S: - In che senso?
R: - Mi sembra più
che chiaro! Mi devi riordinare tutto!
S: - E perché io…
R: - Perché sei la
mia schiava, no? Su, sbrigati!
La ragazza, anche
se a malincuore, cominciò a sistemare la sua roba.
In mezzo a tutte le
cianfrusaglie, trovò una fotografia: ritraeva una donna, un bambino biondo sui
3 anni, e un uomo con un neonato in braccio, di cui non si capiva il sesso.
S: - “Dev’essere la
sua famiglia… però… quella donna ha un espressione tutt’altro che allegra e
felice…”
R: - Ehi, cosa fai,
dormi? Continua a sistemare, schiava! – disse il ragazzo, che non si era
accorto che la ragazza stava guardando quella foto.
S: - S-sì, subito!
Dopo un’oretta
Strawberry finì di mettere a posto e si sedette sul letto di Ryan.
S: - Uff… che
faticaccia… ma finalmente ho…
Il ragazzo si
sedette di fianco a lei. i due erano vicini, molto vicini.
La ragazza era
spaventata e a disagio.
S: - Che c’è, non
mi vorrai chiedere di fare qualcos’altro, sono così stanca…
R: - Invece sì, ma
non credo sarà stancante… o almeno, sarà divertente…
Il ragazzo spinse
Strawberry con la schiena sul letto e stava per baciarla, ma lei prontamente si
coprì le labbra con la mano e si spostò.
S: - Che… che cosa
volevi farmi?
R: - Mi sembra più
che chiaro, no?
La ragazza guardava
la porta d’ingresso, pensava che avrebbe potuto fuggire da lì…
R: - Secondo te,
farei un errore così banale come lasciare la porta aperta? – disse; poi tirò
fuori dalla tasca una chiave e la buttò fuori dalla finestra.
La ragazza lo
guardò, terrorizzata.
S: - Ma tu avevi
detto che non mi avresti fatto niente…
R: - Ritiro tutto
quello che ho detto! Dovevo fare la parte del bravo ragazzo perché tu ti
fidassi di me, no?
S: - “E io… io che
pensavo che forse in fondo in fondo fosse una brava persona… invece lui… lui
voleva che fossi la sua schiava solo per questo! Come ho fatto a fidarmi di
lui, come?”
R: - Ora, da brava,
lasciati andare, tanto, volente o nolente, tu verrai a letto con me, cara
rossina!
La ragazza,
indietreggiando lentamente, disse:
S: - Io… io non ho
mai baciato nessuno, quindi figuriamoci il resto…
R: - E allora?
Penso di avere un certo fascino, no?
S: - Ma io… io
penso che…
La ragazza era
arrivata al muro.
Ryan, immediatamente,
la bloccò appoggiando le mani al muro e stringendola con le braccia.
R: - Sei in
trappola, cara!
Il biondo si
abbassò leggermente e la baciò.
Poi la prese e la
buttò sul letto, dove si tolse la maglietta e cominciò a strappare la camicetta
di lei.
Strawberry, intanto
si dimenava, ma era inutile, lui era troppo forte per una ragazza.
Allora Strawberry
cominciò ad urlare, a gridare a squarciagola, magari qualcuno la avrebbe
sentita…
Sì, come no,
avrebbe aiutato lei, una matricola, ad essere lasciata stare da Ryan Shirogane,
il dominatore della scuola…
Inoltre, come
avrebbe fatto ad entrare?
Intanto, nel
corridoio del quarto piano dell’istituto, camminava la signorina Abe, la
professoressa di matematica di Strawberry e Ryan, mentre raggiungeva una stanza
dove avrebbe tenuto delle lezioni private.
Improvvisamente,
però, sentì un urlo; era un grido agghiacciante, una disperata richiesta
d’aiuto… camera 307, la stanza di Shirogane, pensò. Tutti i professori, tutti,
erano stati messi al corrente del fatto che lì c’era lui, e che se avessero
sentito qualunque rumore strano proveniente da quella camera avrebbero dovuto
lasciar correre, perché suo padre era ‘uno che conta’ e perché ‘se avesse
tagliato i finanziamenti, la scuola sarebbe bella che finita’… ma quelle urla,
quella voce le diceva che doveva fare qualcosa, che non poteva andarsene, o
l’avrebbe avuto sulla coscienza tutta la vita…
La donna provò ad
aprire la porta, ma come immaginava era chiusa a chiave.
Fortuna che aveva
il passe-partour per tutte le stanze…
Frugò nella borsa,
e lo trovò.
Velocemente aprì la
porta e vide una scena straziante: un ragazzo sopra una ragazzina indifesa,
mentre le strappava gli abiti…
Strawberry e Ryan
sentirono il rumore della porta: la rossa tirò un sospiro di sollievo e il
biondo si staccò subito da lei.
Abe: - Che diavolo
avevi intenzione di farle, Shirogane?
R: - Lo sa
benissimo cosa avevo intenzione di fare…
Abe: - Ah, hai
persino la faccia tosta di rispondere male alla tua insegnante dopo che ti ha
visto mentre tentavi di violentare una ragazza? Lo sai che per questo episodio
puoi essere espulso, vero?
R: - Secondo me,
prof, quella che verrà espulsa sarà lei, quando mio padre saprà che è venuta in
camera mia con la porta chiusa e senza permesso…
Abe: - Io non conosco
tuo padre di persona, ma credo che nessun genitore approvi che suo figlio
violenti una ragazzina indifesa…
Il ragazzo fu
costretto a stare zitto, constatando che la donna aveva ragione.
Abe: - Momomiya,
vieni con me.
La ragazza si alzò
e si diresse verso la porta.
La professoressa le
mise una mano sulla spalla.
Abe: - Shirogane,
ricordati che non finisce qui!
Le due donne
andarono nel bagno femminile.
Abe: - Come stai,
Momomiya? Va tutto bene?
S: - S-sì
professoressa… credo di sì…
Abe: - Ne sei
sicura?
S: - Sì, sì…
Abe: - Ora vieni
con me in presidenza, e…
La ragazza fece
segno di no con la testa e si ritrasse tutta.
Infatti aveva tutta
la camicia strappata e la gonna un po’ sfilata, e si vergognava di andare in
giro così, chissà cosa avrebbero pensato i suoi compagni…
Abe: - Ah, ho
capito. Se vuoi vado io a comprarti una nuova uniforme…
S: - No, non ho
soldi per pagarla…
Abe: - Non importa,
te la pago io.
S: - No, signorina,
non posso proprio accettare, la divisa è molto cara…
Abe: - Non fa
niente! ^^
S: - Ma…
Abe: - Che taglia
porti?
S: - La 42 (Chissà
se in Giappone utilizzano le stesse unità di misura che usiamo noi… ndAya)
Abe: - Ok!
Dopo un po’ la
professoressa tornò e Strawberry si cambiò.
Abe: - Ora vieni
con me in presidenza a denunciare la tentata violenza… (Scusate le due orrende
rime ndAya)
S: - No, non
voglio…
R: - Se hai paura
che Shirogane, ti facci qualcosa, non devi…
S: - No, io… non
voglio… non è per quello, io ho visto… ho visto che nel suo cuore c’è qualcosa
di buono… e mi voglio fidare di lui… tutti commettono degli sbagli…
Abe: - Ma…
S: - Niente ‘ma’,
non voglio denunciare il fatto, e non voglio che lo sappia nessuno, eccetto
noi.
Abe: - “Questa
ragazza… riesce a fidarsi così tanto delle persone?” – pensò.
Certo, anche lei
prima era così… credeva nel buon cuore delle persone… sì, era come lei… prima
di quel giorno…
Abe: - Va bene,
rispetterò la tua scelta, ma se ti dovesse solo dire qualcosa di minaccioso,
vieni subito a riferirmelo.
S: - Ok…
La professoressa
Abe se ne andò.
Strawberry guardò
l’orologio, e notò che fra qualche minuto sarebbe iniziata la sua prima lezione
di ginnastica artistica (Nel capitolo 1 avevo scritto “ginnastica ritmica”
erroneamente ndAya) , quindi andò a mettersi in tenuta sportiva.
Arrivò in palestra
giusto alle 16:00.
C’erano una decina
di ragazze, e una professoressa molto magra ma quasi priva di forme (la
classica ginnasta).
Prof: - Tu devi
essere la nuova alunna…
S: - Sì, sono
Strawberry Momomiya.
Prof: - Io mi
chiamo Natsumi Saotome. Fammi vedere un po’ quello che sai fare…
S: - Posso fare
quello che voglio?
Prof [Sao]: - Sì…
La ragazza fece un
po’ di corsa sul posto per scaldarsi, poi fece degli esercizi alla trave; in
seguito andò sulle parallele asimmetriche, dove eseguì molte figure, dopo fece
un volteggio al cavallo. Infine ne fece una altro, ma questa volta il cavallo
era molto alto, sarà stato alto minimo 2 m, mentre il precedente era alto
quanto lei, cioè 1,50 m.
Prese una bella
rincorsa, lo saltò, poi, con una piroetta, cadde perfettamente perpendicolare
al suolo (Ehm… forse è un po’ esagerato 2 m, che dite? Vabbè, dai,
concedetemelo… ndAya).
Le ragazze e la
signora Saotome applaudirono energicamente.
Sao: - Uao! Sei
brava, davvero brava, neanche io sono mai riuscita a saltare quel cavallo! Hai
frequentato dei corsi, prima d’ora?
S: - No… cioè,
facevo ginnastica alla scuola in cui studiavo prima…
Sao: - Non hai mai
giocato a livello agonistico?
S: - No…
Sao: - Penso che il
tuo talento sia proprio sprecato se non gareggi…
S: - Sì, me l’hanno
già detto i miei ex professori, ma non voglio trascurare lo studio… ho una
media piuttosto alta, e non vorrei che si abbassasse…
Sao: - Ah, capisco…
bè, continuiamo la lezione! Oggi vi insegno…
Strawberry eseguiva
gli esercizi, ma pensava a quello che le era successo prima.
In quei momenti…
era davvero terrorizzata… e in fondo, chi non lo sarebbe stato? Lei era una
ragazza innocente e indifesa, che non si era mai innamorata, che non aveva
neanche dato il suo primo bacio e che sapeva a malapena come fosse la vita
fuori da un orfanotrofio… e quel ragazzo, una delle poche persone che
conosceva, anche se aveva picchiato un suo amico, anche se disturbava le
lezioni, anche se l’aveva praticamente schiavizzata… piano piano lei si stava
fidando di lui… ma quel ragazzo, Ryan Shirogane, aveva tentato di violentarla…
Strawberry lo odiava per quello che aveva fatto, ma la ragazza aveva anche un
gran cuore… era anche disposta a perdonarlo, pensava che ognuno facesse i suoi
sbagli, e pensava che in fondo, se aveva fatto quel gesto, qualche motivo c’era
stato…
Sao: - Bene, la
lezione è finita, ci vediamo venerdì!
Strawberry andò in
camera, piuttosto triste e cupa.
Y: - Che c’è? Non
ti senti bene?
S: - No, va tutto
benissimo, credimi…
Y: - Non ti credo…
ma se non ti va di parlarne, non importa…
Strawberry le
sorrise.
S: - Senti, tu sei
brava in giapponese?
Y: - Sì, è la mia
materia preferita! Perché me lo chiedi?
S: - No, sai, io
vado bene in tutto, eccetto che in giapponese, quindi mi chiedevo se tu fossi
disposta a darmi una mano…
Y: - Con molto
piacere! Ormai noi due siamo amiche, no?
-.^
S: - Davvero…
davvero tu mi consideri un’amica?
Y: - Certo!
S: - Grazie, grazie
mille! Comunque anch’io… ti considero un’amica!
Y: - Ora cominciamo
le ripetizioni?
S: - Certo!
Le due cominciarono
a studiare e Strawberry dimenticò tutti i suoi problemi.
Inoltre era così
contenta…! Quella ragazza la considerava sua amica, le aveva detto che loro due
erano amiche… era la prima persona in quell’istituto che le voleva bene!
Dopo aver studiato,
le due andarono in mensa a cenare e poi andarono a dormire.
L’indomani,
Strawberry si alzò in orario, né troppo presto né troppo tardi, sì vestì, si
preparò e scese.
Non le andava
proprio di andare a lezione, non voleva rivederlo, non era ancora pronta
psicologicamente… e poi quando l’avrebbe visto, che cosa sarebbe successo?
Sicuramente lei lo avrebbe ignorato, ma Ryan cosa avrebbe fatto? L’avrebbe
trattata ancora da schiava? L’avrebbe picchiata? Le avrebbe chiesto scusa?
Camminando
camminando, Strawberry arrivò nell’aula della I F.
Entrata, la ragazza
si ritrovò Ryan davanti, ma girato.
S: - “Ti prego, fa’
che non si giri…”
Le preghiere della
ragazza, però, non furono ascoltate e il biondo si girò verso di lei.
Si guardarono
dritto negli occhi, Strawberry arrossì leggermente (Dopo che l’ha quasi
violentata arrossisce? Bè, un po’ ha ragione, quel ragazzo è così figo… ndAya),
poi Ryan abbassò lo sguardo, e con totale indifferenza se ne andò al suo banco.
S: - Non… non mi ha
detto niente?
Il ragazzo si stava
per sedere, quando la professoressa Abe, che avrebbe fatto la prima ora, gli
fece segno di andare alla cattedra.
R: - Allora, quando
sarò sospeso? Oppure avete già deciso il giorno della mia espulsione?
Abe: - Non so se
stai facendo il sarcastico, Shirogane, comunque nessuno verrà a sapere
dell’accaduto.
R: - CHE COSA?
Abe: - Sì, proprio
così, e per questo devi solo ringraziare lei.
R: - Lei chi?
Abe: - Mi pare
chiaro, Strawberry Momomiya. Non so per quale motivo, comunque lei…
Il ragazzo ci
rimase di stucco. Era quasi certo che il preside fosse venuto a saperlo, ed era
già pronto ad essere espulso, tanto che cosa gliene sarebbe fregato, suo padre
aveva abbastanza influenza per farlo accettare in qualunque scuola; poi
nell’istituto che avrebbe frequentato avrebbe fatto un nuovo gruppetto di amici
e sarebbe tornato a fare il teppistello…
Ma...
Perché quella
ragazza non lo aveva denunciato?
Non gli aveva detto
niente?
Aveva impedito di
farlo sapere in giro?
Era la prima volta…
la prima volta che qualcuno facesse una cosa del genere per lui!
Anzi, era anche la
prima volta che qualcuno facesse qualcosa per lui… tutte le persone che lo
circondavano, tutte, erano solo degli ipocriti, delle persone false… le uniche
persone che chiamava ‘amici’, erano solo dei ragazzini assetati di notorietà
che avevano deciso di fare la sua stessa vita per avere qualche ragazza che si
buttasse ai loro piedi… per non parlare dei suoi genitori… dopo quello che
avevano fatto non aveva mai potuto perdonarli… per quello si comportava così…
aveva cominciato a partecipare a delle piccole risse in segno di protesta nei
confronti suo padre e soprattutto di sua madre, che volevano tanto che lui
fosse sempre un ragazzino bravo, bello e simpatico… come si addice all’erede di
un noto imprenditore… poi, però, quella piccola protesta era diventata una cosa
più grande di lui… ormai ci era dentro fino al collo e non ne sarebbe più
potuto uscire…
Ma se invece…
… fosse stato lui a
non volerlo fare?
Abe: - Bè,
Shirogane, io ti dico solo una cosa: non provare più a fare una cosa del genere
a quella ragazza, non le parlare, non ti avvicinare, non la toccare! Anche se
lei si è dimostrata una ragazza forte, tu hai pur sempre tentato di stuprarla!
E, se capiterà un’altra volta, sappi che non esiterò a prendere provvedimenti…
anche se Dio in persona venisse a chiedermi di non farlo!
R: - Ho capito. Ora
posso tornarmene al mio posto?
Abe: - Sì… ah,
dimenticavo, cerca di non disturbare troppo la lezione!
Il ragazzo tornò al
suo posto.
Abe: - Bene
ragazzi, oggi parliamo di…
Strawberry voleva
seguire la lezione, ma non ci riusciva, continuava a pensare a quello che era
successo il giorno prima e quella stessa mattina… non aveva fatto una piega
quando l’aveva vista…
Ma lei…
Cosa si aspettava
che facesse?
Anche Ryan era
pensieroso, non perché la professoressa gli avesse detto di non disturbare, era
DAVVERO pensieroso…
Improvvisamente gli
venne in mente il viso impaurito di Strawberry il giorno prima… e poi… il
contatto con le sue labbra…
R: - “Ma che
diavolo mi metto a pensare… //////////”
I suoi pensieri
furono interrotti da una gomma arrivatagli addosso, tirata dal suo amico Kyo
per attirare la sua attenzione
K: - _Ehi, facciamo
un po’ di casino?_
R: - _Senti, Kyo,
non mi va… e ora lasciami in pace…_
K: - _Dai, Ryan! La
lezione è così pallosa…_
R: - _Allora pensa
ad altro, fa’ quel che ti pare, ma non mi rompere!_
K: - _Ma noi…_
R: - TI HO DETTO
CHE NON MI DEVI ROMPERE!
L’aveva urlato così
forte che l’aveva sentito tutta la classe, e, molto probabilmente, anche nelle
aule circostanti.
Abe: - Che cosa mi
hai detto, Shirogane?
R: - No, non mi
riferivo a lei, signorina, parlavo con Kyo Aoi…
Abe: - Aoi,
confermi?
Ryan gli fece il
gesto di ‘dargliele’ con la mano.
K: - …sì…
Abe: - Bene, allora
andate entrambi fuori!
R: - Come desidera.
I due andarono
fuori dall’aula e richiusero la porta dietro di loro.
K: - Grazie mille!
Mi mancava solo un’altra nota… quasi sicuramente sarò costretto a ripetere
ancora l’anno! E poi…
R: - Senti, Kyo, se
tu faresti una cosa molto cattiva ad una persona, e quella sarebbe quasi
disposta a perdonarti senza che le avessi chiesto scusa, tu che faresti?
K: - Ma scusa, ne
hai fatte così tante di cose cattive…
R: - Sì, ma mai
nessuno mi ha dato fiducia…
K: - Bè, penso che
innanzitutto le chiederei scusa… a proposito, ‘gli’ o ‘le’?
R: - Bè, ‘persona’
è un nome femminile, quindi ‘le’! ^/////////^
K: - Lo so che hai
capito… ‘gli’ o ‘le’?
R: -
//////////////////////////////////
K: - ‘Le’, neh?
R: - A-ha…
K: - Ah, il duro
dominatore del Seirin sì è innamorato, eh?
R: - Non… non è
cosi! //////
K: - Ah, sì?
Improvvisamente la
porta si aprì
Abe: - Ragazzi,
potete entrare…
I due rientrarono,
e dopo qualche minuto suonò la campanella.
La professoressa
Abe chiamò Strawberry alla cattedra.
Abe: - Va tutto
bene?
S: - Sì, non si preoccupi,
non ci penso neanche più a quello che è successo!
Abe: - Ah sì?
Allora perché non hai seguito una parola di quello che ho spiegato oggi?
S: - Ah, se n’è
accorta? Mi dispiace tanto…
Abe: - Non importa,
penso che anch’io sarei rimasta scossa dall’accaduto… se vuoi, dopo le lezioni
ti rispiego la lezione di oggi, ok?
S: - Sì, ne sarei
contenta…
Al termine delle
lezioni, Strawberry andò nell’aula professori, dove la aspettava la
professoressa di matematica per ripeterle la lezione del giorno.
Abe: - Ben
arrivata, Momomiya! Allora, ora ti spiego…
Alla fine della
lezione…
Abe: - Sai,
Momomiya, sei davvero molto brava!
S: - Grazie
professoressa! Infatti la matematica è la mia materia preferita, anche se vado
bene in tutto eccetto in giapponese…
Abe: - Sì, anch’io
da ragazza, e tutt’ora, faccio pena in giapponese…
S: - Ah sì? Che
coincidenza! Come mai?
Abe: - Perché non è
giusto che ci siano lingue come l’inglese che hanno solo un alfabeto con 26
lettere mentre in giapponese c’è l’hiragana e il katakana… inoltre, la cosa che
odio di più sono i kanji!
S: - La stessa cosa
per me… invece, che cosa le piace della matematica?
Abe: - L’algebra!
S: - Oh, abbiamo
molto in comune! Anche a me!
Abe: - Senti,
Momomiya, Shirogane oggi sembrava dispiaciuto… anche se non l’ha dato molto a
vedere l’ho capito…
S: - Ah… bene…
bene! Io ora devo andare, grazie della sua gentilezza!
Abe: - Di niente!
^^
Strawberry salì in
camera.
Y: - Ciao Strawberry! Senti, ti va di venire a fare shopping?
S: - Perché?
Y: - Come, non lo
sai? Fra qualche giorno c’è il ballo di primavera e devo comprare un bel
vestito!
S: - Ah, davvero?
Va bene, vengo, così compro qualcosa anch’io!
Strawberry prese la
carta di credito che le aveva fatto la preside della sua vecchia scuola.
Le due ragazze
presero l’autobus diretto al centro della città.
Scese…
S: - Uao, quanti
negozi che ci sono qui!
Y: - Sì, ma ce ne
sono molti pochi accessibili a noi poveri mortali… ad esempio… in quello ci
sono prezzi né troppo alti né troppo bassi. Andiamo?
S: - Sì! ^^
Strawberry e Yui
entrarono. Subito la bionda cominciò a provare molti abiti, magliette, camicie,
gonne, ecc.
Y: - Come mi sta
questa? Questa? E questa?
S: - Bene, bene… ti
sta tutto bene…
Delle volte, la
rossa mentiva. Infatti Yui, dato che era molto magra, non aveva praticamente
curve e alcuni abiti le stavano indosso come se fossero stati su un manichino.
Intanto Strawberry
si guardava in giro per vedere qualcosa che le piacesse.
Yui aveva ragione,
i pressi erano accessibili, ma comunque lei voleva spendere molto poco, perché
i soldi erano della sua ex preside e un vestito elegante non era un bene di
prima necessità.
Improvvisamente un
abito attirò la sua attenzione.
Era completamente
trasparente dietro, invece davanti aveva delle strisce dorate opache che
coprivano alcune parti.
Appena la ragazza
lo vide, se ne innamorò.
Subito lo prese
senza neanche guardare il prezzo e lo provò.
Le scendeva dritto,
aveva solo un piccolo sbalzo in fondo.
Le stava davvero
bene.
S: - Ehi, Yui! Come mi sta questo vestito?
Y: - Uao, Strawberry! Sembri un’altra con indosso quel vestito! Compralo
assolutamente!
La rossa si ricordò
solo allora di guardare il cartellino, dove era scritto il prezzo: 8750 yen (se
i miei calcoli sono esatti, dovrebbero essere circa 70 €, ma sto scrivendo la ff
alla una di notte, quindi non vi prometto niente… ndAya). Decisamente troppo
per lei.
A malincuore si
cambiò e uscì dal camerino.
S: - Non credo… non
credo che lo prenderò.
Y: - Perché? Ti sta
così bene…
S: - Sai… la carta
di credito è della mia ex preside e non vorrei farle spendere troppo…
Y: - Ah, capisco…
peccato però…
Yui trovò un
abitino azzurro stretto con le spalline fini e lungo fino a metà coscia.
Strawberry, dopo
aver guardato bene in giro, trovò una maglietta con nastrini qua e là e dei
pantaloni con sopra una minigonna abbinati e li comprò. Erano molto carini, ma
il vestito era tutta un’altra cosa… molto più bello ed elegante…
Cassiera: - Sono
2500 yen (Circa 20 € usando i calcoli della cifra precedente ndAya)
S: - Eccoli…
C: - Grazie e arrivederci!
Le due ragazze si
stavano dirigendo alla fermata dell’autobus, quando Yui disse:
Y: - Oddio, mi ero
completamente scordata che dovevo comprare una cintura! Senti Strawberry, tu
aspettami qua, io vado e torno!
S: - Ok…
La bionda, in
realtà, andò a comprare l’abitino che tanto piaceva alla sua amica.
S: - Sbrigati, Yui! L’autobus sta per arrivare!
Y: - Anf… anf…
eccomi!
Le due presero il
pullman e tornarono al Seirin.
Il giorno dopo,
Strawberry andò in classe.
Ryan non c’era.
Quindi la
professoressa di matematica (Ma alla prima ora c’è sempre lei? ndLettori Ma sì,
per fare meno personaggi! Comunque nella mia classe c’è davvero sempre
matematica alle prime ore… ndAya) chiese agli amici del biondo:
Abe: - Voi ne
sapete qualcosa?
G: - No,
assolutamente niente!
Abe: - Beh, ora
cominciamo la lezione!
Strawberry,
intanto, si chiedeva come mai Ryan non fosse venuto in classe.
Certo, poteva
essere malato, ma… non le sembrava proprio una persona cagionevole…
Le lezioni
continuarono normalmente, a parte qualche chiacchiera di Ginta, Kyo, Hiroshi e
Akira, che comunque senza Ryan non facevano molto casino (I loro genitori non
erano influenti come il padre del biondo).
Al termine della
mattinata, la rossa salì le scale. Era arrivata al suo piano, ma quasi
inconsciamente salì fino al quarto. Attraversò il corridoio e si fermò di
fronte ad una porta… che aveva su una targa indicante il nome ‘Shirogane’.
S: - Shirogane? Ma…
che ci faccio qui?
La ragazza,
infatti, non si era neanche accorta di essere arrivata fin lì, dato che era
pensierosa.
Rimanendo davanti
alla porta, urlò:
S: - CHE CRETINA
CHE SONO! ORA PERò MI CONVIENE TORNARE
IN CAMERA PERCHé DEVO ANDARE AL CLUB DI GINNASTICA ARTISTICA!
La ragazza corse
verso le scale.
Mentre si trovava
ancora su quel piano, il ragazzo biondo, disturbato da delle urla, aprì la
porta.
Si guardò intorno,
e dopo vide una ragazza con due buffi codini correre.
R: - Era lei…
chissà che ci faceva qui… forse… forse cercava me… ma, va, che cavolo ti metti
a pensare, Ryan? Dopo che l’hai quasi violentata? E poi, che te ne frega?
Strawberry intanto
si era cambiata e si stava dirigendo verso la palestra.
R: - Ha detto… club
di ginnastica artistica…
S: - Scusate il
leggero ritardo!
Sao: - Figurati,
tanto non avevamo ancora cominciato…
Le ragazze
iniziarono a fare esercizi di riscaldamento, poi andarono alla trave, dove
facevano rovesciate, piroette, ecc…
Intanto un ragazzo
biondo camminava silenziosamente vicino a quella palestra.
R: - “Bene, la
porta è aperta… posso guardarla da qui…”
Il ragazzo si
nascose dietro al muro mettendo solo parte della testa nella porta per
guardare.
Strawberry stava
facendo degli esercizi alla trave.
Com’era brava… era
così aggraziata… così dolce…
Per uno secondo un
pensiero sfiorò la mente di Ryan…
Come hai potuto farle
del male?
Come hai potuto
fare del male a quella ragazzina indifesa?
A quella creatura
così bella e fragile?
Un pensiero che
subito scacciò…
R: - “Ma come sto
diventando? Uno che ha pietà delle persone? Poi, in confronto, quello che
fecero i miei genitori era ben peggiore di quello che faccio io…”
I suoi pensieri
furono interrotti da degli applausi.
Sao: - Sei brava
come sempre, Momomiya! Ora passiamo a…
La rossa si
allontanò un attimo dalle altre per prendere la sua bottiglietta d’acqua e lo
vide.
I loro sguardi si
incrociarono, i loro cuori cominciarono a battere all’impazzata e… e Ryan corse
via.
S: - Ehi! Aspetta!
R: - “Ma che
diavolo mi sta succedendo?” //////////////////////////////
Sao: - La lezione è
finita! A mercoledì!
S: - Arrivederci…
La ragazza tornò in
camera.
S: - Shirogane…
Shirogane era lì a spiarmi… /////// sì, come no, mi sa che volo troppo con la
fantasia… ci sono altre 10 ragazze lì, perché avrebbe dovuto guardare proprio
me? ma… ma allora perché il mio cuore è cominciato a battere a mille?
To Be Continued…
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°
Ehilà, raga! Avete
letto il nuovo cap? Spero vi piaccia… l’ho interrotto un po’ male… inoltre, il
titolo del capitolo è orribile come sempre…
Beh, che altro
dirvi… se vi chiedo ancora di commentare, magari lo fate…
Beh,
COMMENTATEEEEE!!!!!!!!!!!!!
Alla prossima!
ByAya