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Autore: _Aya_    04/11/2005    2 recensioni
Strawberry è un'orfana. Ryan è un cattivo ragazzo... ma un'amore sincero riuscirà a cambiarlo. Leggete e commentate!^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà, cari lettori miei

Ehilà, cari lettori miei! La vostra Aya vi saluta! In questo capitolo la ff sarà un po’ più PG13… eh eh! Ora vi lascio alla lettura, ci sentiamo alla fine del chappy! ^^

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°

 

Il capitolo precedente termina così:

S: - Ecco, io… ti volevo chiedere scusa per ieri… non so cosa mi sia preso…

R: - Ti perdono…

S: - Graz…

R: - …ma ad una condizione…

S: - Quale?

R: - Devi diventare la mia schiava!

 

Capitolo 2: Sono ai suoi ordini! – Una nuova amica

 

S: - CHE COSA?!?

R: - Sì, hai capito benissimo, tu sarai al mio servizio e farai tutto ciò che ti chiederò! Prendere o lasciare…

S: - N-non mi farai fare niente di sconcio, v-vero?

R: - Mmh… fammici pensare… eddai, scherzo! Certo che no, con il corpo da bambina che ti ritrovi…

S: - EHI!

R: - Allora, accetti?

S: - S-senti, tu aspettami qui, io vado un attimo in camera, poi torno con la risposta…

La ragazza fece le scale di corsa e irruppe nella stanza

S: - YUI!

Y: - Che cosa c’è?

S: - Senti, ti devo chiedere un consiglio… sono andata da Shirogane a chiedergli scusa, ma lui mi ha detto che mi perdonerà solo se diventerò sua schiava!

Y: - COME?

S: - Sì, proprio così… io non gli ho ancora detto di accettare o rifiutare, però…

Y: - Io ti consiglio di accettare.

S: - Eeh?!

Y: - Guarda che quei ragazzi sono capaci di metterti tutta la scuola contro e rendere la tua permanenza qui un inferno. Io l’ho provato sulla mia pelle, e…

S: - Davvero? Come mai?

Y: - Un suo amico ci provava con me, io gli ho risposto picche; loro mi hanno picchiata e mi hanno messo tutti gli alunni contro, persino le mie amiche! Quindi ti suggerisco di accettare…

S: - “Oddio… forse ha ragione lei…”…accetterò…

La ragazza scese le scale.

S: - EHI, SHIROGANE!

R: - Allora, hai deciso?

S: - Accetto.

R: - Ah, bene! Sapevo che la rossa avrebbe accettato! Allora, come primo incarico portami la borsa!

S: - … come vuoi… caspita, come pesa! Che cosa ci metti dentro, le pietre?

R: - Sapessi, rossina…

S: - Comunque ho un nome, sai!

R: - Ok, Momo… Momoni

S: - Momomiya! Strawberry Momomiya!

R: - Va bene, Momomiya… scusa, ma se tu sei la mia serva, perché dovrei chiamarti come vuoi tu? decido io, no?

S: - …grr…

Il ragazzo mise il suo braccio sulla spalla di lei e la avvicinò ancora di più di quanto non lo fosse già.

S: - Ma… che diavolo fai, Shirogane?

R: - Senti, tu sei la mia schiava e quindi devi fare quello che ti dico; inoltre, ci sono un sacco di ragazze in questa scuola che pagherebbero oro per essere in questa posizione…

S: - Ecco, e allora perché non ti sei trovato una di quelle bionde platinate al posto mio?

Il ragazzo avvicinò le sue labbra all’orecchio di lei e sussurrò in tono sensuale:

R: - _Bè, perché io preferisco le rosse…_

Strawberry arrossì visibilmente.

R: - Ah, giusto voi cercavo!

Ryan, infatti, aveva incontrato i suoi quattro amici.

Amico1: - Ma questa non è la ragazzina di ieri? L’hai portata qui per dargliele?

R: - No, perché questa ragazza, adesso, è la mia schiava!

Amico2: - Schiava… in che senso?

S: - Non quello che credi tu!

R: - Ne sei sicura?

S: - Eeh?

R: - Scherzavo, scherzavo! Comunque ti volevo presentare i miei amici…

Il ragazzo che il giorno prima aveva intenzione di picchiarla, disse:

Amico1: - Io sono Kyo Aoi…

Un altro amico, dai capelli neri e gli occhi azzurri, disse:

Amico2: - Io mi chiamo Akira Aino, piacere!

Un altro ragazzo, dai capelli rossi e gli occhi neri, aggiunse:

Amico3: - Il mio nome è Ginta Watase, piacere di conoscerti ^^

L’ultimo, un ragazzo di colore, disse:

Amico4: - Io sono Hiroshi Hiroshima.

S: - Bè, io mi chiamo Strawberry Momomiya, anche se credo che lo sappiate già…

Akira [A]: - Certo, i nomi delle belle ragazze non si dimenticano!

S: - C-come? O///////o

R: - Ehi rossa, non ti montare la testa! Akira fa così con tutte…

A: - Non dire cose sbagliate sul mio conto! Lo dico solo alle belle ragazze, mica alle racchie!

R: - Bè, allora è inappropriato.

S: - EHI!

R: - Che c’è, schiava?

S: - Niente… UU

R: - Bene, ora porta anche le loro borse, rossa!

Ginta [G]: - Dove si va, Ryan?

R: - Andiamo a prendere un drink! Offre la mia schiava, naturalmente!

I ragazzi andarono al solito bar dove presero cocktail e gelati.

A: - Tu non prendi niente, Strawberry?

S: - No, ho già speso troppi soldi per voi…

A: - Te lo offro io, dai!

R: - Non ti disturbare, Akira, lei è la mia schiava… quindi anche vostra!

S: - Non mi sembra che lo abbia chiesto a te!

R: - Ti sembra questo il modo di rivolgerti al tuo padrone, eh? Porta un po’ di rispetto!

S: - “Perché ho accettato di essere al suo servizio? Però, pensandoci, forse è meglio di essere picchiata e presa in giro…”

I cinque amici si misero a parlare ma Strawberry non ascoltava i loro discorsi, perché stava riflettendo su quella situazione.

R: - Rossa! Rossa? CI SEI?!?

S [cadendo dalle nuvole]: - Ah, sì, stavo pensando…

R: - È da un’ora che ti chiamo, schiava!

S: - Bè, che c’è?

R: - Vieni in camera mia.

S: - Eeh? (//////////////////////////////////) “Vuole… che vado in camera sua? Non vorrà…”

R: - Sì, vieni, muoviti!

S: - V-va b-bene… ciao ragazzi…

A: - Ciao bella!

G, H, K: - Ciao…

I due salirono le scale fino al quarto piano, dove c’era la stanza di Ryan. Era decisamente più grande delle altre, aveva un letto matrimoniale e soprattutto non era divisa con nessuno.

S: - Come… com’è grande…

R: - Sì… mio padre… bè, non importa.

S: - Però… è piuttosto disordinata…

Infatti c’erano molti vestiti per terra e rifiuti vari sparsi in giro.

R: - E qui entri in gioco tu!

S: - In che senso?

R: - Mi sembra più che chiaro! Mi devi riordinare tutto!

S: - E perché io…

R: - Perché sei la mia schiava, no? Su, sbrigati!

La ragazza, anche se a malincuore, cominciò a sistemare la sua roba.

In mezzo a tutte le cianfrusaglie, trovò una fotografia: ritraeva una donna, un bambino biondo sui 3 anni, e un uomo con un neonato in braccio, di cui non si capiva il sesso.

S: - “Dev’essere la sua famiglia… però… quella donna ha un espressione tutt’altro che allegra e felice…”

R: - Ehi, cosa fai, dormi? Continua a sistemare, schiava! – disse il ragazzo, che non si era accorto che la ragazza stava guardando quella foto.

S: - S-sì, subito!

Dopo un’oretta Strawberry finì di mettere a posto e si sedette sul letto di Ryan.

S: - Uff… che faticaccia… ma finalmente ho…

Il ragazzo si sedette di fianco a lei. i due erano vicini, molto vicini.

La ragazza era spaventata e a disagio.

S: - Che c’è, non mi vorrai chiedere di fare qualcos’altro, sono così stanca…

R: - Invece sì, ma non credo sarà stancante… o almeno, sarà divertente…

Il ragazzo spinse Strawberry con la schiena sul letto e stava per baciarla, ma lei prontamente si coprì le labbra con la mano e si spostò.

S: - Che… che cosa volevi farmi?

R: - Mi sembra più che chiaro, no?

La ragazza guardava la porta d’ingresso, pensava che avrebbe potuto fuggire da lì…

R: - Secondo te, farei un errore così banale come lasciare la porta aperta? – disse; poi tirò fuori dalla tasca una chiave e la buttò fuori dalla finestra.

La ragazza lo guardò, terrorizzata.

S: - Ma tu avevi detto che non mi avresti fatto niente…

R: - Ritiro tutto quello che ho detto! Dovevo fare la parte del bravo ragazzo perché tu ti fidassi di me, no?

S: - “E io… io che pensavo che forse in fondo in fondo fosse una brava persona… invece lui… lui voleva che fossi la sua schiava solo per questo! Come ho fatto a fidarmi di lui, come?”

R: - Ora, da brava, lasciati andare, tanto, volente o nolente, tu verrai a letto con me, cara rossina!

La ragazza, indietreggiando lentamente, disse:

S: - Io… io non ho mai baciato nessuno, quindi figuriamoci il resto…

R: - E allora? Penso di avere un certo fascino, no?

S: - Ma io… io penso che…

La ragazza era arrivata al muro.

Ryan, immediatamente, la bloccò appoggiando le mani al muro e stringendola con le braccia.

R: - Sei in trappola, cara!

Il biondo si abbassò leggermente e la baciò.

Poi la prese e la buttò sul letto, dove si tolse la maglietta e cominciò a strappare la camicetta di lei.

Strawberry, intanto si dimenava, ma era inutile, lui era troppo forte per una ragazza.

Allora Strawberry cominciò ad urlare, a gridare a squarciagola, magari qualcuno la avrebbe sentita…

Sì, come no, avrebbe aiutato lei, una matricola, ad essere lasciata stare da Ryan Shirogane, il dominatore della scuola…

Inoltre, come avrebbe fatto ad entrare?

 

Intanto, nel corridoio del quarto piano dell’istituto, camminava la signorina Abe, la professoressa di matematica di Strawberry e Ryan, mentre raggiungeva una stanza dove avrebbe tenuto delle lezioni private.

Improvvisamente, però, sentì un urlo; era un grido agghiacciante, una disperata richiesta d’aiuto… camera 307, la stanza di Shirogane, pensò. Tutti i professori, tutti, erano stati messi al corrente del fatto che lì c’era lui, e che se avessero sentito qualunque rumore strano proveniente da quella camera avrebbero dovuto lasciar correre, perché suo padre era ‘uno che conta’ e perché ‘se avesse tagliato i finanziamenti, la scuola sarebbe bella che finita’… ma quelle urla, quella voce le diceva che doveva fare qualcosa, che non poteva andarsene, o l’avrebbe avuto sulla coscienza tutta la vita…

La donna provò ad aprire la porta, ma come immaginava era chiusa a chiave.

Fortuna che aveva il passe-partour per tutte le stanze…

Frugò nella borsa, e lo trovò.

Velocemente aprì la porta e vide una scena straziante: un ragazzo sopra una ragazzina indifesa, mentre le strappava gli abiti…

Strawberry e Ryan sentirono il rumore della porta: la rossa tirò un sospiro di sollievo e il biondo si staccò subito da lei.

Abe: - Che diavolo avevi intenzione di farle, Shirogane?

R: - Lo sa benissimo cosa avevo intenzione di fare…

Abe: - Ah, hai persino la faccia tosta di rispondere male alla tua insegnante dopo che ti ha visto mentre tentavi di violentare una ragazza? Lo sai che per questo episodio puoi essere espulso, vero?

R: - Secondo me, prof, quella che verrà espulsa sarà lei, quando mio padre saprà che è venuta in camera mia con la porta chiusa e senza permesso…

Abe: - Io non conosco tuo padre di persona, ma credo che nessun genitore approvi che suo figlio violenti una ragazzina indifesa…

Il ragazzo fu costretto a stare zitto, constatando che la donna aveva ragione.

Abe: - Momomiya, vieni con me.

La ragazza si alzò e si diresse verso la porta.

La professoressa le mise una mano sulla spalla.

Abe: - Shirogane, ricordati che non finisce qui!

Le due donne andarono nel bagno femminile.

Abe: - Come stai, Momomiya? Va tutto bene?

S: - S-sì professoressa… credo di sì…

Abe: - Ne sei sicura?

S: - Sì, sì…

Abe: - Ora vieni con me in presidenza, e…

La ragazza fece segno di no con la testa e si ritrasse tutta.

Infatti aveva tutta la camicia strappata e la gonna un po’ sfilata, e si vergognava di andare in giro così, chissà cosa avrebbero pensato i suoi compagni…

Abe: - Ah, ho capito. Se vuoi vado io a comprarti una nuova uniforme…

S: - No, non ho soldi per pagarla…

Abe: - Non importa, te la pago io.

S: - No, signorina, non posso proprio accettare, la divisa è molto cara…

Abe: - Non fa niente! ^^

S: - Ma…

Abe: - Che taglia porti?

S: - La 42 (Chissà se in Giappone utilizzano le stesse unità di misura che usiamo noi… ndAya)

Abe: - Ok!

Dopo un po’ la professoressa tornò e Strawberry si cambiò.

Abe: - Ora vieni con me in presidenza a denunciare la tentata violenza… (Scusate le due orrende rime ndAya)

S: - No, non voglio…

R: - Se hai paura che Shirogane, ti facci qualcosa, non devi…

S: - No, io… non voglio… non è per quello, io ho visto… ho visto che nel suo cuore c’è qualcosa di buono… e mi voglio fidare di lui… tutti commettono degli sbagli…

Abe: - Ma…

S: - Niente ‘ma’, non voglio denunciare il fatto, e non voglio che lo sappia nessuno, eccetto noi.

Abe: - “Questa ragazza… riesce a fidarsi così tanto delle persone?” – pensò.

Certo, anche lei prima era così… credeva nel buon cuore delle persone… sì, era come lei… prima di quel giorno…

Abe: - Va bene, rispetterò la tua scelta, ma se ti dovesse solo dire qualcosa di minaccioso, vieni subito a riferirmelo.

S: - Ok…

La professoressa Abe se ne andò.

Strawberry guardò l’orologio, e notò che fra qualche minuto sarebbe iniziata la sua prima lezione di ginnastica artistica (Nel capitolo 1 avevo scritto “ginnastica ritmica” erroneamente ndAya) , quindi andò a mettersi in tenuta sportiva.

Arrivò in palestra giusto alle 16:00.

C’erano una decina di ragazze, e una professoressa molto magra ma quasi priva di forme (la classica ginnasta).

Prof: - Tu devi essere la nuova alunna…

S: - Sì, sono Strawberry Momomiya.

Prof: - Io mi chiamo Natsumi Saotome. Fammi vedere un po’ quello che sai fare…

S: - Posso fare quello che voglio?

Prof [Sao]: - Sì…

La ragazza fece un po’ di corsa sul posto per scaldarsi, poi fece degli esercizi alla trave; in seguito andò sulle parallele asimmetriche, dove eseguì molte figure, dopo fece un volteggio al cavallo. Infine ne fece una altro, ma questa volta il cavallo era molto alto, sarà stato alto minimo 2 m, mentre il precedente era alto quanto lei, cioè 1,50 m.

Prese una bella rincorsa, lo saltò, poi, con una piroetta, cadde perfettamente perpendicolare al suolo (Ehm… forse è un po’ esagerato 2 m, che dite? Vabbè, dai, concedetemelo… ndAya).

Le ragazze e la signora Saotome applaudirono energicamente.

Sao: - Uao! Sei brava, davvero brava, neanche io sono mai riuscita a saltare quel cavallo! Hai frequentato dei corsi, prima d’ora?

S: - No… cioè, facevo ginnastica alla scuola in cui studiavo prima…

Sao: - Non hai mai giocato a livello agonistico?

S: - No…

Sao: - Penso che il tuo talento sia proprio sprecato se non gareggi…

S: - Sì, me l’hanno già detto i miei ex professori, ma non voglio trascurare lo studio… ho una media piuttosto alta, e non vorrei che si abbassasse…

Sao: - Ah, capisco… bè, continuiamo la lezione! Oggi vi insegno…

Strawberry eseguiva gli esercizi, ma pensava a quello che le era successo prima.

In quei momenti… era davvero terrorizzata… e in fondo, chi non lo sarebbe stato? Lei era una ragazza innocente e indifesa, che non si era mai innamorata, che non aveva neanche dato il suo primo bacio e che sapeva a malapena come fosse la vita fuori da un orfanotrofio… e quel ragazzo, una delle poche persone che conosceva, anche se aveva picchiato un suo amico, anche se disturbava le lezioni, anche se l’aveva praticamente schiavizzata… piano piano lei si stava fidando di lui… ma quel ragazzo, Ryan Shirogane, aveva tentato di violentarla… Strawberry lo odiava per quello che aveva fatto, ma la ragazza aveva anche un gran cuore… era anche disposta a perdonarlo, pensava che ognuno facesse i suoi sbagli, e pensava che in fondo, se aveva fatto quel gesto, qualche motivo c’era stato…

Sao: - Bene, la lezione è finita, ci vediamo venerdì!

Strawberry andò in camera, piuttosto triste e cupa.

Y: - Che c’è? Non ti senti bene?

S: - No, va tutto benissimo, credimi…

Y: - Non ti credo… ma se non ti va di parlarne, non importa…

Strawberry le sorrise.

S: - Senti, tu sei brava in giapponese?

Y: - Sì, è la mia materia preferita! Perché me lo chiedi?

S: - No, sai, io vado bene in tutto, eccetto che in giapponese, quindi mi chiedevo se tu fossi disposta a darmi una mano…

Y: - Con molto piacere! Ormai noi due siamo amiche, no?  -.^

S: - Davvero… davvero tu mi consideri un’amica?

Y: - Certo!

S: - Grazie, grazie mille! Comunque anch’io… ti considero un’amica!

Y: - Ora cominciamo le ripetizioni?

S: - Certo!

Le due cominciarono a studiare e Strawberry dimenticò tutti i suoi problemi.

Inoltre era così contenta…! Quella ragazza la considerava sua amica, le aveva detto che loro due erano amiche… era la prima persona in quell’istituto che le voleva bene!

Dopo aver studiato, le due andarono in mensa a cenare e poi andarono a dormire.

 

L’indomani, Strawberry si alzò in orario, né troppo presto né troppo tardi, sì vestì, si preparò e scese.

Non le andava proprio di andare a lezione, non voleva rivederlo, non era ancora pronta psicologicamente… e poi quando l’avrebbe visto, che cosa sarebbe successo? Sicuramente lei lo avrebbe ignorato, ma Ryan cosa avrebbe fatto? L’avrebbe trattata ancora da schiava? L’avrebbe picchiata? Le avrebbe chiesto scusa?

Camminando camminando, Strawberry arrivò nell’aula della I F.

Entrata, la ragazza si ritrovò Ryan davanti, ma girato.

S: - “Ti prego, fa’ che non si giri…”

Le preghiere della ragazza, però, non furono ascoltate e il biondo si girò verso di lei.

Si guardarono dritto negli occhi, Strawberry arrossì leggermente (Dopo che l’ha quasi violentata arrossisce? Bè, un po’ ha ragione, quel ragazzo è così figo… ndAya), poi Ryan abbassò lo sguardo, e con totale indifferenza se ne andò al suo banco.

S: - Non… non mi ha detto niente?

 

Il ragazzo si stava per sedere, quando la professoressa Abe, che avrebbe fatto la prima ora, gli fece segno di andare alla cattedra.

R: - Allora, quando sarò sospeso? Oppure avete già deciso il giorno della mia espulsione?

Abe: - Non so se stai facendo il sarcastico, Shirogane, comunque nessuno verrà a sapere dell’accaduto.

R: - CHE COSA?

Abe: - Sì, proprio così, e per questo devi solo ringraziare lei.

R: - Lei chi?

Abe: - Mi pare chiaro, Strawberry Momomiya. Non so per quale motivo, comunque lei…

Il ragazzo ci rimase di stucco. Era quasi certo che il preside fosse venuto a saperlo, ed era già pronto ad essere espulso, tanto che cosa gliene sarebbe fregato, suo padre aveva abbastanza influenza per farlo accettare in qualunque scuola; poi nell’istituto che avrebbe frequentato avrebbe fatto un nuovo gruppetto di amici e sarebbe tornato a fare il teppistello…

Ma...

Perché quella ragazza non lo aveva denunciato?

Non gli aveva detto niente?

Aveva impedito di farlo sapere in giro?

Era la prima volta… la prima volta che qualcuno facesse una cosa del genere per lui!

Anzi, era anche la prima volta che qualcuno facesse qualcosa per lui… tutte le persone che lo circondavano, tutte, erano solo degli ipocriti, delle persone false… le uniche persone che chiamava ‘amici’, erano solo dei ragazzini assetati di notorietà che avevano deciso di fare la sua stessa vita per avere qualche ragazza che si buttasse ai loro piedi… per non parlare dei suoi genitori… dopo quello che avevano fatto non aveva mai potuto perdonarli… per quello si comportava così… aveva cominciato a partecipare a delle piccole risse in segno di protesta nei confronti suo padre e soprattutto di sua madre, che volevano tanto che lui fosse sempre un ragazzino bravo, bello e simpatico… come si addice all’erede di un noto imprenditore… poi, però, quella piccola protesta era diventata una cosa più grande di lui… ormai ci era dentro fino al collo e non ne sarebbe più potuto uscire…

Ma se invece…

… fosse stato lui a non volerlo fare?

Abe: - Bè, Shirogane, io ti dico solo una cosa: non provare più a fare una cosa del genere a quella ragazza, non le parlare, non ti avvicinare, non la toccare! Anche se lei si è dimostrata una ragazza forte, tu hai pur sempre tentato di stuprarla! E, se capiterà un’altra volta, sappi che non esiterò a prendere provvedimenti… anche se Dio in persona venisse a chiedermi di non farlo!

R: - Ho capito. Ora posso tornarmene al mio posto?

Abe: - Sì… ah, dimenticavo, cerca di non disturbare troppo la lezione!

Il ragazzo tornò al suo posto.

Abe: - Bene ragazzi, oggi parliamo di…

Strawberry voleva seguire la lezione, ma non ci riusciva, continuava a pensare a quello che era successo il giorno prima e quella stessa mattina… non aveva fatto una piega quando l’aveva vista…

Ma lei…

Cosa si aspettava che facesse?

 

Anche Ryan era pensieroso, non perché la professoressa gli avesse detto di non disturbare, era DAVVERO pensieroso…

Improvvisamente gli venne in mente il viso impaurito di Strawberry il giorno prima… e poi… il contatto con le sue labbra…

R: - “Ma che diavolo mi metto a pensare… //////////”

I suoi pensieri furono interrotti da una gomma arrivatagli addosso, tirata dal suo amico Kyo per attirare la sua attenzione

K: - _Ehi, facciamo un po’ di casino?_

R: - _Senti, Kyo, non mi va… e ora lasciami in pace…_

K: - _Dai, Ryan! La lezione è così pallosa…_

R: - _Allora pensa ad altro, fa’ quel che ti pare, ma non mi rompere!_

K: - _Ma noi…_

R: - TI HO DETTO CHE NON MI DEVI ROMPERE!

L’aveva urlato così forte che l’aveva sentito tutta la classe, e, molto probabilmente, anche nelle aule circostanti.

Abe: - Che cosa mi hai detto, Shirogane?

R: - No, non mi riferivo a lei, signorina, parlavo con Kyo Aoi…

Abe: - Aoi, confermi?

Ryan gli fece il gesto di ‘dargliele’ con la mano.

K: - …sì…

Abe: - Bene, allora andate entrambi fuori!

R: - Come desidera.

I due andarono fuori dall’aula e richiusero la porta dietro di loro.

K: - Grazie mille! Mi mancava solo un’altra nota… quasi sicuramente sarò costretto a ripetere ancora l’anno! E poi…

R: - Senti, Kyo, se tu faresti una cosa molto cattiva ad una persona, e quella sarebbe quasi disposta a perdonarti senza che le avessi chiesto scusa, tu che faresti?

K: - Ma scusa, ne hai fatte così tante di cose cattive…

R: - Sì, ma mai nessuno mi ha dato fiducia…

K: - Bè, penso che innanzitutto le chiederei scusa… a proposito, ‘gli’ o ‘le’?

R: - Bè, ‘persona’ è un nome femminile, quindi ‘le’! ^/////////^

K: - Lo so che hai capito… ‘gli’ o ‘le’?

R: - //////////////////////////////////

K: - ‘Le’, neh?

R: - A-ha…

K: - Ah, il duro dominatore del Seirin sì è innamorato, eh?

R: - Non… non è cosi! //////

K: - Ah, sì?

Improvvisamente la porta si aprì

Abe: - Ragazzi, potete entrare…

I due rientrarono, e dopo qualche minuto suonò la campanella.

La professoressa Abe chiamò Strawberry alla cattedra.

Abe: - Va tutto bene?

S: - Sì, non si preoccupi, non ci penso neanche più a quello che è successo!

Abe: - Ah sì? Allora perché non hai seguito una parola di quello che ho spiegato oggi?

S: - Ah, se n’è accorta? Mi dispiace tanto…

Abe: - Non importa, penso che anch’io sarei rimasta scossa dall’accaduto… se vuoi, dopo le lezioni ti rispiego la lezione di oggi, ok?

S: - Sì, ne sarei contenta…

Al termine delle lezioni, Strawberry andò nell’aula professori, dove la aspettava la professoressa di matematica per ripeterle la lezione del giorno.

Abe: - Ben arrivata, Momomiya! Allora, ora ti spiego…

Alla fine della lezione…

Abe: - Sai, Momomiya, sei davvero molto brava!

S: - Grazie professoressa! Infatti la matematica è la mia materia preferita, anche se vado bene in tutto eccetto in giapponese…

Abe: - Sì, anch’io da ragazza, e tutt’ora, faccio pena in giapponese…

S: - Ah sì? Che coincidenza! Come mai?

Abe: - Perché non è giusto che ci siano lingue come l’inglese che hanno solo un alfabeto con 26 lettere mentre in giapponese c’è l’hiragana e il katakana… inoltre, la cosa che odio di più sono i kanji!

S: - La stessa cosa per me… invece, che cosa le piace della matematica?

Abe: - L’algebra!

S: - Oh, abbiamo molto in comune! Anche a me!

Abe: - Senti, Momomiya, Shirogane oggi sembrava dispiaciuto… anche se non l’ha dato molto a vedere l’ho capito…

S: - Ah… bene… bene! Io ora devo andare, grazie della sua gentilezza!

Abe: - Di niente! ^^

 

Strawberry salì in camera.

Y: - Ciao Strawberry! Senti, ti va di venire a fare shopping?

S: - Perché?

Y: - Come, non lo sai? Fra qualche giorno c’è il ballo di primavera e devo comprare un bel vestito!

S: - Ah, davvero? Va bene, vengo, così compro qualcosa anch’io!

Strawberry prese la carta di credito che le aveva fatto la preside della sua vecchia scuola.

Le due ragazze presero l’autobus diretto al centro della città.

Scese…

S: - Uao, quanti negozi che ci sono qui!

Y: - Sì, ma ce ne sono molti pochi accessibili a noi poveri mortali… ad esempio… in quello ci sono prezzi né troppo alti né troppo bassi. Andiamo?

S: - Sì! ^^

Strawberry e Yui entrarono. Subito la bionda cominciò a provare molti abiti, magliette, camicie, gonne, ecc.

Y: - Come mi sta questa? Questa? E questa?

S: - Bene, bene… ti sta tutto bene…

Delle volte, la rossa mentiva. Infatti Yui, dato che era molto magra, non aveva praticamente curve e alcuni abiti le stavano indosso come se fossero stati su un manichino.

Intanto Strawberry si guardava in giro per vedere qualcosa che le piacesse.

Yui aveva ragione, i pressi erano accessibili, ma comunque lei voleva spendere molto poco, perché i soldi erano della sua ex preside e un vestito elegante non era un bene di prima necessità.

Improvvisamente un abito attirò la sua attenzione.

Era completamente trasparente dietro, invece davanti aveva delle strisce dorate opache che coprivano alcune parti.

Appena la ragazza lo vide, se ne innamorò.

Subito lo prese senza neanche guardare il prezzo e lo provò.

Le scendeva dritto, aveva solo un piccolo sbalzo in fondo.

Le stava davvero bene.

S: - Ehi, Yui! Come mi sta questo vestito?

Y: - Uao, Strawberry! Sembri un’altra con indosso quel vestito! Compralo assolutamente!

La rossa si ricordò solo allora di guardare il cartellino, dove era scritto il prezzo: 8750 yen (se i miei calcoli sono esatti, dovrebbero essere circa 70 €, ma sto scrivendo la ff alla una di notte, quindi non vi prometto niente… ndAya). Decisamente troppo per lei.

A malincuore si cambiò e uscì dal camerino.

S: - Non credo… non credo che lo prenderò.

Y: - Perché? Ti sta così bene…

S: - Sai… la carta di credito è della mia ex preside e non vorrei farle spendere troppo…

Y: - Ah, capisco… peccato però…

 

Yui trovò un abitino azzurro stretto con le spalline fini e lungo fino a metà coscia.

Strawberry, dopo aver guardato bene in giro, trovò una maglietta con nastrini qua e là e dei pantaloni con sopra una minigonna abbinati e li comprò. Erano molto carini, ma il vestito era tutta un’altra cosa… molto più bello ed elegante…

Cassiera: - Sono 2500 yen (Circa 20 € usando i calcoli della cifra precedente ndAya)

S: - Eccoli…

C: - Grazie e arrivederci!

Le due ragazze si stavano dirigendo alla fermata dell’autobus, quando Yui disse:

Y: - Oddio, mi ero completamente scordata che dovevo comprare una cintura! Senti Strawberry, tu aspettami qua, io vado e torno!

S: - Ok…

La bionda, in realtà, andò a comprare l’abitino che tanto piaceva alla sua amica.

S: - Sbrigati, Yui! L’autobus sta per arrivare!

Y: - Anf… anf… eccomi!

Le due presero il pullman e tornarono al Seirin.

 

Il giorno dopo, Strawberry andò in classe.

Ryan non c’era.

Quindi la professoressa di matematica (Ma alla prima ora c’è sempre lei? ndLettori Ma sì, per fare meno personaggi! Comunque nella mia classe c’è davvero sempre matematica alle prime ore… ndAya) chiese agli amici del biondo:

Abe: - Voi ne sapete qualcosa?

G: - No, assolutamente niente!

Abe: - Beh, ora cominciamo la lezione!

Strawberry, intanto, si chiedeva come mai Ryan non fosse venuto in classe.

Certo, poteva essere malato, ma… non le sembrava proprio una persona cagionevole…

 

Le lezioni continuarono normalmente, a parte qualche chiacchiera di Ginta, Kyo, Hiroshi e Akira, che comunque senza Ryan non facevano molto casino (I loro genitori non erano influenti come il padre del biondo).

Al termine della mattinata, la rossa salì le scale. Era arrivata al suo piano, ma quasi inconsciamente salì fino al quarto. Attraversò il corridoio e si fermò di fronte ad una porta… che aveva su una targa indicante il nome ‘Shirogane’.

S: - Shirogane? Ma… che ci faccio qui?

La ragazza, infatti, non si era neanche accorta di essere arrivata fin lì, dato che era pensierosa.

Rimanendo davanti alla porta, urlò:

S: - CHE CRETINA CHE SONO! ORA PERò MI CONVIENE TORNARE IN CAMERA PERCHé DEVO ANDARE AL CLUB DI GINNASTICA ARTISTICA!

La ragazza corse verso le scale.

Mentre si trovava ancora su quel piano, il ragazzo biondo, disturbato da delle urla, aprì la porta.

Si guardò intorno, e dopo vide una ragazza con due buffi codini correre.

R: - Era lei… chissà che ci faceva qui… forse… forse cercava me… ma, va, che cavolo ti metti a pensare, Ryan? Dopo che l’hai quasi violentata? E poi, che te ne frega?

Strawberry intanto si era cambiata e si stava dirigendo verso la palestra.

R: - Ha detto… club di ginnastica artistica…

 

S: - Scusate il leggero ritardo!

Sao: - Figurati, tanto non avevamo ancora cominciato…

Le ragazze iniziarono a fare esercizi di riscaldamento, poi andarono alla trave, dove facevano rovesciate, piroette, ecc…

Intanto un ragazzo biondo camminava silenziosamente vicino a quella palestra.

R: - “Bene, la porta è aperta… posso guardarla da qui…”

Il ragazzo si nascose dietro al muro mettendo solo parte della testa nella porta per guardare.

Strawberry stava facendo degli esercizi alla trave.

Com’era brava… era così aggraziata… così dolce…

Per uno secondo un pensiero sfiorò la mente di Ryan…

 

Come hai potuto farle del male?

Come hai potuto fare del male a quella ragazzina indifesa?

A quella creatura così bella e fragile?

 

Un pensiero che subito scacciò…

R: - “Ma come sto diventando? Uno che ha pietà delle persone? Poi, in confronto, quello che fecero i miei genitori era ben peggiore di quello che faccio io…”

I suoi pensieri furono interrotti da degli applausi.

Sao: - Sei brava come sempre, Momomiya! Ora passiamo a…

La rossa si allontanò un attimo dalle altre per prendere la sua bottiglietta d’acqua e lo vide.

I loro sguardi si incrociarono, i loro cuori cominciarono a battere all’impazzata e… e Ryan corse via.

S: - Ehi! Aspetta!

R: - “Ma che diavolo mi sta succedendo?” //////////////////////////////

Sao: - La lezione è finita! A mercoledì!

S: - Arrivederci…

La ragazza tornò in camera.

S: - Shirogane… Shirogane era lì a spiarmi… /////// sì, come no, mi sa che volo troppo con la fantasia… ci sono altre 10 ragazze lì, perché avrebbe dovuto guardare proprio me? ma… ma allora perché il mio cuore è cominciato a battere a mille?

 

To Be Continued…

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°

Ehilà, raga! Avete letto il nuovo cap? Spero vi piaccia… l’ho interrotto un po’ male… inoltre, il titolo del capitolo è orribile come sempre…

 

Beh, che altro dirvi… se vi chiedo ancora di commentare, magari lo fate…

Beh, COMMENTATEEEEE!!!!!!!!!!!!!

Alla prossima!

ByAya

  
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