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Autore: Shark Attack    08/10/2010    11 recensioni
«Hai finito?», gli chiese minaccioso Sasuke, cercando di contenere i suoi istinti omicidi.
L'altro scosse energicamente la testa. «Assolutamente no!»
«Continua pure a strepitare come una ragazzina, allora», riprese la sua camminata marziale ignorando il biondino «In fondo ti dona...»
Naruto lo afferrò per il collo della maglietta e gli diede uno scossone. «Non sei per niente spiritoso, Sas'ke!»
Il moro lo squadrò da capo a piedi, trattenendo a fatica un ghigno divertito. «Tu dici, Naruko?»
[Auguri ryanforever! ^^]
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Naruto wa Naruko wo naru yo!
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1.
La Vecchia e il Suo Intruglio






Camminavano da ore. Nessuno dei due aveva un orologio o aveva controllato la posizione del sole in tutto quel tempo, ma ne erano sicuri: quella stupida missione stava diventando decisamente infinita.
«Ohi, teme...», Naruto si lasciò scivolare lungo il tronco di un albero e si sedette a terra, «Io non ce la faccio più!»
Sasuke lo guardò di sottecchi.
«Dai, una piccola pausa!», lo implorò il compagno congiungendo le mani sopra la testa.
Il moro alzò gli occhi e gli si sedette accanto con un grugnito. Non l'avrebbe mai ammesso, lui, ma una pausa era esattamente ciò che iniziava a desiderare.
Passarono una decina di minuti lì, stravaccati sulle radici, spiluccando le provviste per la missione e scambiandosi un paio di parole ogni tanto.
Ad un certo punto Naruto si stiracchiò e si alzò in piedi. «Secondo te Sakura e Kakashi-sensei saranno già arrivati?»
Sasuke lo guardo di sbieco ed increspò le labbra. «Certo che potevi evitare di provocarmi e di farci dare questa punizione cretina».
L'altro avvicinò minacciosamente il suo viso a quello del compagno, assottigliando lo sguardo. «Guarda che non sono stato io il primo ad alzare le mani!»
«E non sono stato io ad insultare apposta per dare sui nervi!»
«Ma hai iniziato la rissa!»
«Non è vero!»
«Assolutamente! Se no il maestro Kakashi non ci avrebbe mai costretto a raggiungere quello stupido villaggio da soli, noi due!»
Naruto si voltò fingendosi offeso e chiuse gli occhi nella sua tipica espressione volpina.
Udì alle sue spalle il compagno sbuffare sonoramente, per poi raccogliere le sue cose e rimettersi in marcia. «Ehi, teme, aspettami!»
Rapidamente lo imitò e seguì, tenendo il suo passo.

Finalmente il profilo di un villaggio comparve all'orizzonte, come un disegno scuro accostato al tramonto già prossimo a diventare notte.
Sul volto dei due giovani ninja comparvero sorrisi di gioia e soddisfazione per il traguardo raggiunto, mentre le forze tornavano a pervadere i loro corpi li spingevano a correre verso la tanto agognata meta.
«Per prima cosa voglio una bella ciotola di ramen!»
«Tsk... ma non hai proprio altro per la testa?»
Naruto lo ignorò. «E per punizione, me la farò offrire da Kakashi-sensei, non è stato carino spedirci a trovare il villaggio da soli, con quella sua stupida indicazione...»
“Facciamo così: io e Sakura prendiamo il sentiero che va a sud ovest e voi due quello che va a sud est. Vi farà bene passare del tempo da soli!”, aveva detto subito dopo averli divisi nella rissa, “Ci vediamo al villaggio, e se non arrivate entrambi illesi... ci penserò io a rimettervi a posto, intesi?”
Per lo meno avevano seguito quella condizione e non si erano scannati durante il viaggio... non troppo, almeno.
Fermarono simultaneamente la loro corsa non appena ebbero varcato le soglie del paese. Regnava un'aria sospetta, a dir poco da brividi.
Nessuno per strada, case vuote e solamente un paio di finestre malamente illuminate; crepe ovunque e cigolii sospetti.
Sasuke fermò il compagno con un braccio e gli fece cenno di far silenzio. Tornarono cautamente sui loro passi e decisero mutuamente di attendere l'arrivo del sensei e della loro compagna alle porte del villaggio. «Questo posto non m'ispira per niente... anzi, mi fa paura!»
«Parli come una femminuccia...»
«Che stai insinuando?!», Naruto si infervorò, «Guarda che sei tu quello che è tornato indietro per primo!»
«Idiota, questo villaggio urla “trappola” da tutte le parti...»
Il biondino ci rifletté su qualche secondo. «Trappola, dici?»
Sasuke sospirò e gettò un'altra occhiata a quelle case diroccate. «Non è esattamente il posto che ci è stato descritto dall'Hokage...»

Il frinire delle cavallette divennero ben presto l'unico sottofondo di quella serata spettrale.
«Ehi, Sasuke...»
«Che vuoi».
«Che ne dici se... entriamo a controllare?»
«Controllare cosa?»
«Magari sono andati a dormire nella locanda o a mangiare e ci stanno aspettando da qualche parte...»
Sasuke considerò l'ipotesi. Perse qualche secondo a vagliare le possibilità per le quali il maestro si fosse addentrato nel villaggio anche senza aspettare il loro arrivo e quelle che lo vedevano impegnato in qualche incidente che li aveva fatti ritardare così tanto.
«Allora?»
Il moro si alzò e rimise lo zaino in spalla, voltandosi verso l'ingresso del villaggio.
«Stai diventando noioso come Sakura, lo sai?»
Naruto sorrise soddisfatto e si alzò a sua volta.

Camminarono vicini e a testa alta nella strada principale del villaggio, ostentando una certa sicurezza l'uno, mostrando grande impazienza e curiosità nonché fifa l'altro.
«Vuoi smetterla?», sibilò Sasuke mentre gli rifilava una gomitata sulle costole, «Stai attirando l'attenzione, dobe!»
«Ahia, l'attenzione, dici, uh? Ma se c'è a mala pena un gatto, laggiù! Questo villaggio è abbandonato, te lo dico io!»
Oltre ad essere abbandonato, quel villaggio era anche incredibilmente piccolo.
Riuscirono a toccare le mura opposte all'ingresso in nemmeno dieci minuti, stupendosene dal momento che per fare lo stesso a Konoha, con lo stesso passo tranquillo, ci vuole almeno mezz'ora.
Si guardarono attorno, indecisi sul da farsi. «Rifacciamo il giro?», propose Naruto.
«Io di qua, tu di là».
«Cosa?! Vuoi dividerci?»
«Non ti sopporto proprio quando fai la femminuccia...», disse, pronto a schivare il pugno che, come previsto, cercò di colpirlo in testa.
«Non sto facendo la femminuccia, teme!», Naruto alzò sensibilmente il tono della voce, «Se questo villaggio ti fa tanta paura, perché non continuiamo a sondarlo assieme?»
«Non mi fa paura, dobe, però se continuiamo di questo passo non troveremo mai Kakashi e Sakura tra tutte queste case!»
«Bene! Allora torniamo fuori e cerchiamoli domattina!»
Sasuke scosse la testa, incredulo. «Sei tu che hai voluto entrare a cercarli, l'hai già scordato? E ora smettila di piagnucolare e dividiamoci!»

Naruto maledì il compagno per tutto il tempo della sua ronda. «Ma chi gli ha detto che è lui il capo, ogni volta deve fare di testa sua, quel caprone di un Uchiha! Che nervoso...! Spero proprio di trovarlo io, il maestro, così potrò dire di esser riuscito a fare qualcosa senza il suo aiuto», tirò un calcio ad un sasso, facendolo rotolare per diversi metri, «E chi ha bisogno del suo aiuto, poi! Pallone gonfiato, presuntuoso e...»
Una porta alle sue spalle si aprì lentamente con molti cigolii sinistri. Il ninja si voltò prontamente a controllare, in posizione di difesa.
Comparve una vecchina, alta la metà di lui, piena di rughe e di orecchini, con i capelli raccolti in un enorme chignon e con lunghe collane che le pendevano dal collo.
Teneva un gattino nero in braccio e lo accarezzava continuamente, mentre sorrideva loro serafica. «Ti sei perso, piccolo?»
Naruto sbuffò e si mise diritto, riponendo il kunai. «Non sono piccolo, nonna! Ho dodici anni!»
La vecchina ridacchiò impercettibilmente per quasi un minuto intero, poi lo invitò dentro.
Il biondino rimase impalato in strada per una manciata di secondi, considerando l'ipotesi di farsi dare ospitalità da una sconosciuta o continuare la ricerca del maestro e di Sakura come da accordo con Sasuke.
«Scommetto che hai fame...», gli disse la vecchina dall'interno della casa.
Lo stomaco di Naruto rispose al suo posto. Naruto alzò le spalle ed entrò, sorridente e fiducioso come sempre.
Non appena fu entrato, le sue narici vennero immediatamente colpite dall'inconfondibile profumo di ramen appena fatto. «Spero che ti piaccia», gli disse la signora porgendogli una ciotola ed un paio di bacchette.
A Naruto sembrò di tornare a vivere. «Grazie signora, non immagina che fame che ho...!»
La vecchina ridacchiò ancora. «Si sentivano gli ululati del tuo stomaco fin da fuori il villaggio!»
Lo osservò mentre si buttava a capofitto nel piatto, tirando su gli spaghetti e bevendo il brodo ogni tanto.
«Come mai...», mangiò un pezzo di carne, «...non c'è nessuno nel villaggio?»
«Oh, ma ce n'è di gente, piccolo!»
Naruto si batté il petto e deglutì rumorosamente. «Sta scherzando, vero? Non c'è nessuno! Ah... buonissimo, signora!»
Lei gli prese la ciotola e gliela riempì nuovamente mentre sul viso del ragazzo compariva un sorriso che andava da orecchio a orecchio. «Ce n'è di gente, ce n'è...», ripeté la signora.
Naruto rimase con le bacchette a mezz'aria, mentre gli spaghetti scivolavano di nuovo nel piatto. Sorrise, agitato. «Ma dove le vede?»
La vecchia gli sorrise sorniona e si sedette su una poltroncina logora, col gatto nuovamente in grembo. «Tu e il tuo amico avete già un posto dove dormire?»
Naruto finì anche l'ultima goccia di brodo ed appoggiò la ciotola sul tavolo, finalmente sazio. «Non ancora, ma mi sa che dormiremo all'aperto...»
«Oh no, poveri piccini! Vi prenderete un malanno!»
Il biondino sorrise spavaldo e si gonfiò tronfio. «Ahah, non si preoccupi! Noi siamo ninja valorosi e...»
«Che stai facendo, testa quadra!», udì alle sue spalle.
Si voltò. «Ehi, Sasuke! Vieni dentro, questa gentilissima signora ha ancora un sacco di ramen!»
Il moro rimase sull'uscio scrutando la stanza con sospetto. «Vieni via», intimò all'amico.
«Uh?»
La vecchina assottigliò lo sguardo e sorrise, con una nuova luce negli occhi. «Troppo tardi...»
Naruto si alzò di scatto e raggiunse il compagno di squadra, decisamente allarmato. «“Troppo tardi”? Troppo tardi cosa, che significa??»
«Non è una vecchina qualunque, idiota: è un'esperta di pozioni».
«Cosa?! E tu come lo sai?»
Sasuke sbuffò stizzito. «Razza di testa quadra, ma non li usi gli occhi? Non vedi quante ampolle ha in casa?»
Naruto guardò la stanza come se la vedesse realmente per la prima volta. Deglutì.
«Dannazione...»
La vecchina rise ancora, questa volta con più voce e in maniera molto più agghiacciante.
Sasuke afferrò Naruto per la felpa e lo trascinò fuori da quella casa. «Presto, andiamo via!»
Iniziarono a correre più rapidamente possibile, nell'angosciante sottofondo della risata della vecchia. La loro fuga non finì nemmeno oltre le mura del villaggio, ma proseguì fino a quando entrambi non si fermarono col fiatone, certi di aver messo abbastanza spazio tra loro e la vecchia pazza.
Sasuke afferrò la testa di Naruto e ci premette sopra le dita con molta forza. «Razza di idiota! Chissà in che guaio avremmo potuto cacciarci!»
«Ahia, mi fai maleee!»
Lo lasciò di scatto e si voltò infuriato. «E osavi anche dire di essere un ninja valoroso, tsk! Niente di più patetico...»
«Ehm... Sasuke?»
L'Uchiha lo ignorò, impuntandosi nel dargli le spalle.
«AH! Che succede!»
Il moro alzò gli occhi al cielo e si voltò lentamente, cercando di sembrare il più scocciato possibile.
Ma lo spettacolo che si trovò di fronte lo lasciò decisamente senza parole.
«Che diavolo...?»
I suoi occhi non poterono non notare le nuove forme che riempivano la tuta arancione del suo... compagno... «Ma ti sembra il momento del Sexy no Jutsu, idiota!», gli disse seccato, ma rosso in viso.
Naruto lo guardò sconcertato ed allarmato, tastandosi i lunghi capelli biondi ed il seno florido. «Io non ho fatto nulla... ehi! Torna qui e aiutami a trovare una soluzione!»
«Non ci penso nemmeno. Sei tu che hai mangiato quel ramen, io non c'entro nulla».
Il biondino, anzi, la biondina sollevò un codino con aria schifata. «Oh, lo trovi divertente, vero?»
«Non vedo cosa ci sia di tanto sconvolgente, è una vita che ti trasformi in donna per tutto il villaggio!»
«Sì, ma di solito durava cinque secondi, non così tanto! Ed era diverso...»
Sasuke notò con disgusto che la sua voce stava diventando stridula come quella di tutte le oche che gli venivano dietro. «Hai finito?», gli chiese minaccioso, cercando di contenere i suoi istinti omicidi.
L'altro scosse energicamente la testa. «Assolutamente no!»
«Continua pure a strepitare come una ragazzina, allora», riprese la sua camminata marziale ignorando il biondino, «In fondo ti dona...»
Naruto lo afferrò per il collo della maglietta e gli diede uno scossone. «Non sei per niente spiritoso, Sas'ke!»
Il moro lo squadrò da capo a piedi, trattenendo a fatica un ghigno divertito. «Tu dici, Naruko?»
Rimasero un paio di secondi in totale silenzio, fino a che Sasuke non si accorse di essersi perso nella contemplazione del compagno. Scosse la testa e lo allontanò bruscamente. Non poteva aver pensato realmente che...
«Muoviamoci, testa quadra. Abbiamo perso fin troppo tempo», disse infine, tornando rapidamente sul sentiero.
«E dove stiamo andando, di grazia?»
«Torniamo indietro e prendiamo lo stesso percorso di... ma che stai facendo??», esclamò scandalizzato e rosso in viso sorprendendolo col naso nel collo della felpa.
«Beh, volevo solo ved...»
«Smettila di fare l'idiota e andiamo avanti!», ringhiò Sasuke.
Naruto alzò innocentemente gli occhi azzurri su di lui. Il colorito del compagno divenne ancora più acceso. «Che hai, ora?»
«Secondo te ne ho più di Sakura?»
«Eh?»
«Di tette, intendo. Secon...»
«Io non ti conosco. Addio».
«Uff, come sei scontroso! Ehi, aspetta! Ma perché devi sempre correre?!», piagnucolò.
Sasuke era saltato su un ramo e stava cercando di costeggiare il sentiero attraversando la foresta il più rapidamente possibile, sia per ritrovare il maestro sia per lasciare indietro quel dobe e non sentire più i suoi lamenti da femminuccia. E poi, che razza di domande gli faceva, il cretino? Era ovvio che avesse più seno di Sakura, lei è una tavola e...
Il suo piede mancò di qualche centimetro il ramo e Sasuke rotolò a terra, riuscendo comunque a rialzarsi prima di essere raggiunto dal biondino.
«Stai male, teme? Sei più rosso di un pomod...»
«Sto benissimo, idiota, tu pensa piuttosto a muovere quel tuo stupido corpo e non aprir più bocca!!», gli rispose nervoso come poche volte prima di allora.
E Naruto effettivamente obbedì, in parte perché preoccupato per la salute mentale del compagno ed in parte perché interessato a studiare la dinamica del suo nuovo corpo.
Ad ogni salto non poteva non notare i movimenti del suo seno o il dondolio dei codini e la cosa lo teneva sufficientemente occupato trattenendolo dal fare commenti o battute o domande o qualunque cosa che avrebbe potuto irritare maggiormente l'Uchiha. Perché la sua trasformazione lo stesse mandando tanto in confusione, beh quello Naruto non riusciva proprio a capirlo.
Era già sera quando atterrarono in prossimità del bivio, il punto in cui il Team 7 si è diviso la mattina precedente.
«Forza, riprendiamo», decise Sasuke, dopo aver controllato che non ci fossero ne il maestro ne Sakura nelle vicinanze, magari appostati per spiarli.
«Mi fanno male i piedi», ottenne come unica risposta dal biondino.
Sasuke strinse i pugni e si voltò inspirando profondamente, pronto ad assistere all'ennesima scenata da femminuccia di Naruto. Fu costretto a deglutire e a nascondere il calore che improvvisamente lo pervase quando vide il compagno seduto a terra, a gambe incrociate, con la zip della felpa abbassata e la testa reclinata stancamente di lato.
«Perché non facciamo una pausa?»
«Dobbiamo tornare da Kakashi, idiota!», cercò di ritrovare l'autocontrollo con i suoi soliti toni ruvidi, «Magari riesce a farti tornare lo stesso rospo di sempre...»
Gli occhi azzurri della biondina si assottigliarono maliziosi. «Quindi ora non sono un rospo, giusto?», chiese languido.
Sasuke si morse la lingua e divenne, se possibile, ancora più rosso. Certo che non era più un rospo, dannazione! Ma non l'avrebbe mai ammesso. «Andiamo, idiota!», intimò infine, rituffandosi nella foresta.
Naruto sbuffò e si alzò lentamente, togliendosi la polvere dalla tuta e sistemandosi i codini. Sorrise, soddisfatto di aver punto Sasuke nel vivo della questione e lo seguì, mentre una nuova scintilla iniziava a brillargli negli occhi...



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Per prima cosa: TANTI AUGURI RYANFOREVER!! Questa schifezzuola è il tuo regalo di compleanno, contenta? XDD

Seconda cosa: spero vi siate divertiti in compagnia del Team 7! ^^ Lo trovo il momento migliore di tutto il manga, a parte i *rari* momenti di raduno dei due protagonisti nello Shippuden... quanto mi piacevano quei momenti così lieti, allegri e spensierati! *-* Ed ecco perché ho deciso di scriverci su una fic. In realtà volevo semplicemente scrivere una yaoi SasuNaru ma, ahimé, la mia mente è una vera contorsionista e ha deciso di elaborare una trama molto più complessa per arrivare alla coppia... sì, mi sto mordendo le mani anche io. Condivido il vostro dolore per averla letta! XD

Ad eventuali recensioni, compresi gli insulti, risponderò nel mio blog, come ultimamente ho deciso di fare.
Il link, oltre che nella mia pagina, è qui!

Bene, allora... solo pomodori molto maturi, grazie! ^^ O, se avete una pessima mira, anche non troppo molli, che così evito di andare al supermercato! :)


Al prossimo capitolo! (ebbene sì, la fic prosegue! >.<)
Shark


P.S.:
Il titolo dovrebbe significare "Naruto diventa Naruko!", ma sono ancora alle prime armi con il giapponese e se ho sbagliato qualcosa, vi ringrazio in anticipo se me lo fate notare! ^-^

   
 
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