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Autore: clacli87    14/10/2010    1 recensioni
Cosa accadrà al "e vissero felici e contenti" dopo BD? è la domanda che ci siamo poste io e Dagmar, abbiamo scritto capitoli alternati da diversi punti di vista,esplorando così tutti i personaggi.
Saranno davvero finiti i pericoli per la famiglia?
Scopritelo...
ps. Io e Dagmar speriamo che la storia vi piaccia e che ci saranno presto commenti..
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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SECONDA PARTE

Cos’era quell’enorme sacco di pulci che si ritrovava davanti? Kane non smetteva di chiederselo, in vita sua non aveva mai visto una cosa del genere, metà lupo e metà uomo con il potere di controllare la propria trasformazione.
Era irritato e allo stesso tempo affascinato da quella rivelazione momentanea ed inaspettata, come aveva fatto lui, un potente stregone con un enorme potere, a non accorgersi che un altro ibrido era presente in quella stanza dalle mille sfaccettature? 
Quell’abominio unico e straordinario lo stava fissando, Kane fu colpito dagli occhi penetranti e caldi del mostro, irrorati di un odio profondo, i riflessi ramati sembravano come scintille cariche di adrenalina, come se ognuna di queste fosse pronta per assalirlo, come se non aspettasse altro che questo.
Ciò che provò il giovane stregone in quel momento fu un’insieme di sensazioni miste ad un’irrefrenabile voglia di studiare e collezionare anche quell’ibrido, la sua gola s’incendiò, per un momento sentì il desiderio di ucciderlo e di veder grondare il sangue del mostro dalle sue candide mani, non poteva che odiare quell’essere, ma era un sentimento differente da ciò che provava verso la bambina-vampiro, forse era insito nella sua parte inumana.
Preso dal turbine di sentimenti intensi che offuscavano ogni parte di coscienza umana che gli fosse rimasta, si preparò per attaccare il lupo, sporse il piede destro in avanti distanziandolo rispetto a quello sinistro poi piegò leggermente le ginocchia e ruotò le spalle di qualche grado, era l’istinto che glielo suggerì e con ribrezzo notò che i vampiri presenti avevano assunto contemporaneamente la sua stessa posizione.
“Motus!” disse Kane tendendo la mano destra verso il licantropo.
“Jake, spostati!” Bella si girò verso il suo amico con aria tesa, ma il suo grido sordo arrivò troppo tardi, non erano riusciti a prevedere il campo elettromagnetico che lo stregone aveva generato, fu uno spettacolo magico e terrificante, alla vista umana sarebbe stato impercettibile: un fascio di scintille si erano propagate con potenza e velocità supersonica dalla mano di Kane ed avevano colpito il corpo di Jacob scagliandolo contro il marmo liscio e perfetto delle pareti.
Renesmee era spaventata con gli occhi che puntavano verso Jacob, i Cullen guardavano Kane con ribrezzo, un ringhio feroce si alzò nella stanza quando Edward si accorse che lo stregone squadrava di nuovo Nessie, sapeva che ora che aveva cominciato il suo attacco non poteva fermarsi, avrebbe fatto di tutto per esplorare i segreti più nascosti di sua figlia.
“Bella, dobbiamo difenderci, estendi il tuo scudo su di noi o per noi non ci sarà scampo” Disse Edward a sua moglie con voce fioca così che nessuno potesse sentirlo, quando lesse i pensieri del suo avversario, stava per attaccare di nuovo.
Bella seguì il consiglio di suo marito, non potevano attaccarlo, Kane era troppo potente, ma dovevano almeno difendersi, quello che aveva fatto a Jacob non poteva accadere di nuovo.
Jake nel frattempo si unì di nuovo a loro, pareva stesse bene, era tornato in forma umana, sapevano tutti che aveva la pelle dura, era solo più inferocito di prima. 
Kane scrutava Jacob, si era avvicinato di nuovo a Nessie, gli sembrava strano il legame che c’era tra loro, non capiva come potessero sopportarsi essendo così diversi, sapeva che la sua metà inumana non riusciva a tollerarlo e non si spiegava come potesse farlo quell’ibrido in miniatura, sentiva il bisogno irrefrenabile di saperne di più, iniziò a farsi avanti in lui l’idea di portarli entrambi nel suo laboratorio e soddisfare tutta la sua curiosità. 
Doveva attaccare ora, non c’era tempo per i pensieri, prima avesse sconfitto quell’esercito di schifosi succhiasangue prima avrebbe potuto soddisfare la sua brama, tese di nuovo la mano destra ripetendo di nuovo la parola che avrebbe scaraventato tutti contro la parete, ma questo non accadde.
Kane rimase di stucco, come avevano fatto a non risentire del suo attacco? Non era stato abbastanza potente? Aggiunse alla mano destra quella sinistra, con forza il suo campo magnetico si scagliò di nuovo contro i Cullen, ma non accadde nulla anche questa volta.
“Ci sconcerta molto che tu non riesca ad ottenere quello che vuoi” Fu Edward a parlare, con un ghigno sulle labbra, quasi per prendersi gioco del suo avversario, non tollerava la sicurezza con cui si era presentato dai Volturi, né tantomeno i suoi pensieri, non doveva permettersi di pensare a sua figlia.
Per la prima volta Kane sembrava insicuro di sè, spazientito e deluso che il suo attacco non fosse andato a buon fine, un ringhio acuto, che prima d’allora non s’era mai levato dalla sua gola assordì i presenti, aveva capito. Sapeva che in sala non era il solo ad avere poteri e che qualcuno stava usando uno scudo mentale per difendere tutti gli altri, ma non riusciva a capire chi fosse, i due vampiri che aveva conosciuto a Londra non potevano essere perché Cheung gli aveva rivelato quali fossero i loro poteri, così cominciò a scrutare i volti dei presenti, in preda ad un’ira convulsa. Alla fine trovò il viso che cercava, era Bella, la madre di Nessie che generava lo scudo, il suo volto era corrugato, come se si stesse sforzando e ogni tanto le sue dita marmoree sfioravano le tempie, a quel punto seppe che era su di lei che doveva puntare e non perse tempo.
Con sguardo soddisfatto pose gli occhi sulla vampira, e gridò “Motus!” la sua forza si era riversata dalle sue mani su di lei, Bella cercava di resistere, portò le mani sulle tempie e premette più forte che poteva, tutti la guardarono preoccupati , lo stregone non faceva che aumentare il suo campo magnetico, era come se il suo potere fosse infinito e poi Bella svenne tra le braccia di Alice che era dietro di lei, nessuno poteva farci nulla, aveva cercato di non soccombere allo stregone ma aveva fallito. 
Ora erano tutti in pericolo, lo scudo era fuori gioco e Kane finalmente era più vicino a Nessie di quanto non lo fosse mai stato, un ghigno si levò dalla sua gola, era un ghigno vittorioso.
“Bella, no!!!” La voce di Edward era un ringhio profondo che veniva dal suo cuore straziato, cercò di gettarsi su Kane assieme ad Emmet e Jasper, ma Kane era troppo potente e con troppa facilità li rispedì al loro posto.
“Immotus” disse Kane, estendendo ancora una volta le sue braccia, ormai tutti erano nelle sue mani, li aveva immobilizzati, erano capaci di parlare ma non potevano muoversi dal collo in giù, tutti tranne Renesmee. 
I Cullen dovettero assistere alla scena impassibili, erano tutti straziati, gridavano e si dimenavano, per quello che potevano, ma erano soggetti alla forza indescrivibile di quel giovane che stava per portare via loro la cosa più bella che avessero mai avuto. 
Kane guardò il suo prezioso ibrido e poi disse “Renesmee, vieni da me.” La guardava negli occhi, sembrava l’avesse ipnotizzata, la bambina aveva gli occhi vuoti quando cominciò a camminare e ad avvicinarsi al suo cacciatore, le grida dei presenti si facevano sempre più imponenti man mano che lei avanzava, tra tutte le voci di Jacob e di Edward risuonavano fragorosamente. 
“Nessie, non farlo, non andare da lui, ti prego, Nessie” Jacob tentava invano di dissuadere la sua amata, ma nulla poteva fermarla.
“Amore, non guardarlo negli occhi, torna vicino a noi, fallo per la mamma.” Anche Edward non poteva tollerare ciò che stava accadendo, pianse quasi quando vide Renesmee tra le braccia di Kane, un dolore fitto gli prese la testa, i pensieri di quel mostro pungevano come aghi irrorati di un amaro veleno e lo sguardo soddisfatto di Kane che si posava su sua figlia lo faceva morire dentro sempre un po’ di più. 
Disperato Edward si voltò verso Aro e cominciò a supplicarlo
“Aro, ti prego fa qualcosa, qualunque cosa, per piacere ti supplico, non può finire così, non deve, oltre a Bella è l’unica sola cosa che conta per me, l’unica cosa che conta per noi tutti. Non ti ho mai chiesto nulla, ma per favore devi assolutamente fare qualcosa!”
Aro lo guardò stupito, ancora una volta l’amore di Edward per un essere umano l’aveva stupito, non comprendeva quei sentimenti che avvolgevano la sua famiglia a lui non importava nulla di Nessie e della causa dei Cullen, ma gli importava di avere la sua vendetta e doveva averla in quel momento, doveva cogliere l’occasione, magari mostrandosi anche indulgente con i Cullen. 
Aveva voluto mettere alla prova Kane e le sue particolari abilità tanto era curioso, voleva vedere se il sangue che scorreva in lui era veramente lo stesso di quello del suo antenato, se era testardo e sanguinario, la prova era stata superata a pieni voti e non poteva esserne più felice, ora poteva attuare il suo piano diabolico.
“Per favore!”gridò ancora Jacob, lui sapeva che il vampiro aveva un piano ma non l’aveva rivelato a nessuno.
In risposta ai due Aro annuì e poi guardò la piccola, graziosa e terrificante vampira che era davanti a lui, fece un cenno con la testa e pronunciò semplicemente il suo nome “Jane”.
“Subito Maestro” Rispose la ragazza, sapeva già quello che doveva fare, guardò Kane con gli occhi rubino ed una smorfia sul viso tipica di chi sa che l’avversario non avrà scampo, le bastò pronunciare una sola parola per porre fine a quell’attimo di sofferenza che sembrasse durare un’eternità e donare di nuovo ai Cullen una speranza“Dolore”
Kane si mise le mani alla tempia e gridò in maniera acuta, era un suono straziante, non era un urlo umano, poi cadde a terra con le ginocchia ripiegate, lasciando andare Renesmee e annullando lo stato di immobilità dei presenti, la bambina uscita dallo stato di trance fuggì di colpo verso Jacob, Edward e Bella, che era finalmente rinvenuta.
Aro sapeva che non c’era tempo da perdere, così guardò il vampiro poco più adolescente e disse anche a lui: “Alec”
“Si, Maestro” rispose il ragazzo e con uno scatto felino si avvicinò a Kane che era a terra agonizzante, gli pose le mani sul capo e si concentrò, guardando verso il soffitto, poi lo fece alzare da terra, l’effetto del potere di Jane era ormai finito e Alec lo manteneva fermo aspettando che arrivasse il suo maestro.
Aro si avvicinò lentamente al giovane stregone che respirava fiaccamente con gli occhi dei Cullen puntati addosso, non avevano idea di ciò che Aro stesse per fare.
“Bene, mi complimento con te per il tuo coraggio, hai tenuto testa in maniera adeguata alla mia specie, ma pensavi sul serio di avere una possibilità di salvezza?” Kane cercava di non guardarlo in faccia.
“Tu che sei per metà uno di noi non ti sei curato di ciò che facevi, hai assalito Nessie, infondo tu e lei siete simili, eppure ciò non ti ha fermato, sai io ho il potere di giudicare quelli della mia specie, ho il potere di giudicare te. Il tuo comportamento non è stato esemplare e questo è ciò che ti meriti.” Il vampiro estrasse dalla sua giacca una siringa che conteneva del sangue, gli prese il braccio e gli iniettò tutto il contenuto mentre lui cercava di divincolarsi, poi disse con aria soddisfatta ed un ghigno sulle labbra “Ho uno strano senso dell’umorismo io, adesso almeno potrai studiare te stesso.”
Nella “Domus silenti” nessuno capiva ciò che stesse accadendo, ma erano tutti intenti a fissare Kane; cosa avesse iniettato Aro nelle sue vene era ancora ignoto, ma lo stregone sembrava dare di matto, la sua schiena si era incurvata e le sue gambe si piegavano facendolo inginocchiare, un urlo crescente misto ad un ringhio feroce si faceva strada nella sua gola, era irrorato di una rabbia assoluta e il suo corpo pareva che fosse in fiamme. I Cullen erano sgomenti, sui loro visi c'era un misto di stupore, stanchezza fisica e mentale, desiderio collettivo di mettere fine a quella vicenda quando la stessa stava prendendo pieghe del tutto inaspettate.
I tratti del viso di Kane cominciarono a mutare, il suo volto un tempo liscio e perfetto si infoltiva di peli biondi che lo rendevano più virile, il corpo si ingrossava a vista d’occhio tanto che il vestito che indossava fu ridotto a brandelli, e anche la sua voce mutava assieme all’aspetto esteriore ed il ringhio si tramutò in un ululato di acuto dolore, che preludeva il tragico epilogo. Aro sorrideva in modo sinistro, come il resto dei Volturi. Per un motivo ignoto che ai Cullen sfuggiva tutti sembravano perfettamente al corrente di cosa stesse accadendo e ne erano perversamente rallegrati. 
Kane sembrava totalmente diverso, pronto a fare posto ad un altro mostro dentro di lui; sotto gli occhi dei presenti completamente scioccati si presentava ora un grosso lupo dal folto pelo bianco che non smetteva di dimenarsi nella stanza, poi si ritrovò in un angolo quando lo sconforto e l’amarezza causati dalla consapevolezza della trasformazione presero il posto della rabbia e il lupo si trasformò di nuovo in ciò che era rimasto di Kane. 
Ormai non rimaneva nulla di umano in lui, la pelle candida e dura e i denti bianchi e affilati come quelli di un vampiro, gli occhi penetranti e il corpo muscoloso e caldo infoltito di peli come quello di un licantropo, era per metà vampiro e per metà lupo, costretto in un involucro vuoto che ormai non era più il suo. Anche i suoi sensi si erano sviluppati in un certo senso, la sua vista era migliorata, come anche l'udito, tuttavia sentiva un pesante blocco sul suo corpo, come se qualcuno l'avesse prosciugato di tutte le proprie forze. Si accorse di non riuscire ad utilizzare nessuno dei suoi vecchi poteri. 
“Che cosa mi hai fatto! Che cosa mi hai fatto diventare? Sono un mostro, uno scherzo della natura!” Kane non poteva credere a ciò che era appena accaduto eppure era la verità, continuava a guardarsi, il mostro ora era lui, e questo fu quello che pensarono anche i Cullen.
“Aro, questa non ce l’aspettavamo proprio, ma come..?” intervenne Carlisle che espresse in parole i pensieri di tutti i presenti, ormai ansiosi di avere una risposta alle loro domande e pendevano tutti dalle labbra del maestro. 
“Bene… a quanto pare ho generato meraviglia e stupore, adoro l’effetto sorpresa. Ma il merito non è mio, dovete ringraziare il vostro amico Jacob, è lui che ha donato il suo sangue... è successo quando siamo rimasti soli, inoltre credo dobbiate ringraziare Alec che ha tolto ogni singolo potere a Kane, per farlo si è esercitato duramente e diciamo che ora il vostro nemico è poco più di un vegetale, capace di pensare sì, ma non di agire, può solo trasformarsi in un mutaforma grazie al suo istinto, ma nulla di più.” spiegò Aro cercando di lenire lo stato di stupore dei suoi ascoltatori, con una leggera aria di superbia insita in sé. 
“Che cosa??? Tu mi vuoi dire che Alec poteva togliere i poteri a Kane in un qualsiasi momento e hai aspettato che lui prendesse la mia Renesmee per farlo? Ma io ti uccido!” Bella era furiosa, si stava gettando contro quell’essere tanto egoista da aver messo a repentaglio la vita di sua figlia, ma fu fermata in tempo da Edward ed Alice che la trattennero uno da un braccio e una dall’altra, non era il caso di entrare in conflitto con i volturi, ora che le acque si erano calmate.
“Che cosa non farebbe una madre per la propria figlia, non è meraviglioso?” disse Aro ridendo di buon gusto del patetico tentativo di Bella e poi continuò: “ Ho fatto semplicemente quello che avevamo stabilito nelle condizioni iniziali, ho deciso io come e quando uccidere Kane, perché come vedete ora è morto davvero e come da condizioni la decisione finale spetta a me... ed io ho deciso di rispedirlo a Londra, nel suo laboratorio. Non temete, ora non può più torcere un capello ad una mosca, tantomeno non potrà fare del male a voi, quindi miei buoni amici ora potete andare, me la sbrigherò io con i preparativi della sua partenza.” I Cullen erano riluttanti a dileguarsi con tanta semplicità, era ancora tutto troppo strano, ma sapere che Kane era ormai fuori gioco era un immenso sollievo. Edward e Bella in particolare erano curiosi riguardo quella nuova scoperta. "Ma è possibile?" chiese Edward ad Aro, intendo a fissare gli spasmi incontrollati di Kane. 
"Cosa, amico mio? Che sia potuto diventare ciò che ha sempre odiato? Ma certo... Vedi, quest'uomo è un concentrato così unico di Male che ha raggruppato in sé il più abnorme codice genetico della storia dell'evoluzione. Un graffio di Jasper è bastato ad innescare questa semi-trasformazione e il sangue del nostro Jacob è come un veleno per lui. Combinati insieme sono una miscela letale. Ora finalmente ha qualcosa da analizzare... se stesso!" Aro interruppe il racconto per lasciarsi andare ad un'isterica e roboante risata. Edward stava per replicare ma Carlisle lo convinse a lasciar perdere con un cenno. Quando Aro era in quello stato, era meglio non averci a che fare. Tuttavia non sembrava in collera con loro, era troppo preso dalla sua nuova scoperta terminata in modo più che favorevole. 
I Cullen salutarono con gentilezza i Volturi, Kane era ancora nell’angolo affiancato dai due lati da Jane ed Alec. La famiglia insieme a Jacob uscì da quella stanza, avevano fretta di lasciare quel posto, erano salvi a dispetto di tutti i pronostici e non sapevano quanto sarebbe durata quella quiete, ma ora erano uniti e stavano ritornando a casa, a Forks. 
Nessie strinse forte sua madre tra le braccia e guardò prima il padre che abbracciava Bella e poi Jacob che le teneva per la mano, poi disse “Grazie di avermi salvato la vita, vi voglio tanto bene”. Quasi si commossero al suono della sua voce, ormai erano lontani da ogni pericolo e finalmente potevano vivere la loro vita insieme. 
Jacob prese Renesmee tra le braccia e con un dito le carezzò una guancia: "Non avrei mai permesso che ti portassero via da me, tesoro mio. Mi sarei fatto uccidere piuttosto". Renesmee posò una manina sulla sua guancia e lo guardò dritto negli occhi. Jacob sorrise e la strinse forte a sé dicendo: "Promesso, non lo dirò più". Quel momento tenero fu interrotto da Emmett che, fingendosi annoiato esordì a gran voce: "Tutto qui? E ora che motivo avremo per batterci con loro? E' da una vita che sogno di farlo!" Tutti lo fissarono in cagnesco, ma subito dopo Emmett strizzò un occhio e alzò una mano in segno di pace. Tutti scoppiarono a ridere e con quello stato d'animo sollevato si diressero all'aeroporto. L'incubo era finito.

Una settimana dopo, Volterra, stanza n.387 delle prigioni dei Volturi 

"Sta arrivando" disse Demetri facendo cenno a Felix di aprire i cancelli. Felix obbedì senza esitare, il suo aspetto simile ad un'aggraziata statua gigante. Quel luogo sotterraneo era fetido, aveva l'odore della morte stessa, seppellita e dimenticata lì. Remota e antica come tutti loro. Aro apparve come un'apparizione mistica, il lungo mantello scendeva solenne sulle sue spalle forti e millenarie. 
"Com'è andata oggi, fratelli?" chiese con voce angelica.
"Nessuna novità. Si lamenta come sempre... credo sia completamente impazzito. Non riconosce nessuno, ma nomina spesso lei, Maestro. E' l'unico nome che ricorda".
Aro sorrise perfidamente. "Bene... questa giornata non poteva cominciare meglio". Detto questo, si lasciò la guardia alle spalle e si incamminò per i corridoi bui che non avevano segreti per lui,
“Perché?! Perché?! io non dovrei essere qui, io dovrei..? Tre, otto, sette... è un numero... è la mia anima? Dov'è la mia anima? Che strano, la luna non è di buonumore oggi”.
Man mano che Aro si avvicinava a lui le grida e le frasi sconnesse si facevano sempre più strazianti, le sue visite non gli andavano mai a genio. Elton Kane percepiva la sua presenza come quella del demonio e non poteva fare nulla per fermarla. Aro dal canto suo, sorrideva ascoltando i deliri del suo nuovo oggetto da collezione. Si avvicinò alla sua cella e lo vide intento a fissare la luna dalle piccole sbarre della finestra.
“Buongiorno signor Kane, se posso chiamarla ancora signore dopo tutto. Come andiamo oggi? Siamo pronti per il suo trattamento giornaliero?” 
Elton Kane, in piedi, in forma vampiresca e mutaforma insieme, si inginocchiò di fronte al suo carnefice e mormorò, ormai senza forze: "Obbedisco, Maestro". 
Aro sorrise soddisfatto, poi diede l'ordine ai suoi seguaci: “Guardie, è ora” 
Le guardie raggiunsero Kane, lo presero dalle braccia, lui si dimenava più che poteva, gridando “No, no, basta!” ma la sua sorte era segnata già da quando era nato e il suo destino si mostrò a lui quando invece che portarlo a Londra come promesso l’avevano scortato in quelle putride segrete. Era uno spettacolo che si ripeteva in continuazione. Credeva sempre che lo trasportassero per la prima volta, ma dopo i lamenti e lo sguardo mefistofelico di Aro, si accorse che erano già alla quarta uscita. Tacque all'istante ed evitò di fissare il Maestro nei suoi occhi scarlatti. Occhi che grondavano sangue. 
Quello che Kane non immaginava era che Aro si era sempre preso ciò che voleva, e ciò che voleva ora era vendetta e la sua sofferenza era la gioia più grande che potesse mai provare. Non smetteva mai di assaporarla e di mostrarla a tutti con il ghigno malefico che si levava quando lo sventurato finalmente entrava nella stanza degli esperimenti creata appositamente per lui.

FINE
   
 
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