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Autore: DadaOttantotto    16/10/2010    3 recensioni
Simon Quincey è morto, e fin qui niente di strano. Simon diventa un fantasma, incontra un Angelo che gli spiegherà come stanno le cose. Ha cinque giorni di tempo per sistemare le sue "questioni irrisolte", altrimenti... Ma quali saranno queste benedette questioni? Per scoprirlo, Simon dovrà rivedere la sua vita con occhi diversi, venendo a conoscenza di fatti che avrebbe preferito non sapere, ritrovando cose che credeva di aver perso...
Genere: Comico, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'It's all about fangs, claws and ectoplasm'
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A ghost named simon cap 3
Capitolo 3

Quel giorno imparai cosa si prova a "trapassare" una persona. E' come se ti versassero addosso dell'acqua gelata. Senti un brivido, una piccola scossa.
Quando il mio viso seguì la stessa traiettoria del braccio, mi ritrovai faccia a faccia con una versione in miniatura di Schwarzenegger. Dormiva beato, il volto rilassato. Occupava il MIO posto nel MIO letto, e non sembrava preoccuparsene.
Ma dove avevo già visto quel tipo? Uno così non si scorda, soprattutto con quella faccia da imbecille che si ritrovava.
Poi, dopo aver cercato di fare un po' di ordine tra i miei ricordi, mi tornò tutto alla mente. Quell'usurpatore di letti era l'istruttore di nuoto di Vic, quell'energumeno in mutande che avevo avuto il dispiacere di incontrare la prima e unica volta che avevo accompagnato mia moglie in piscina. Finalmente capivo perchè, da quel giorno in poi, aveva iniziato ad andarci da sola, a rifiutare ogni mio tentativo di coinvolgimento nelle lezioni.
Una serie di improperi mi riempì il cervello, ma badai bene di non farle arrivare alla bocca.
- Simon, certi pensieri non ti porteranno di sicuro in Paradiso...
Mi tirai su di scatto, ricordandomi improvvisamente di un'altra presenza nella stanza.
Alex mi stava fissando; poi, quando il suo sguardo incontrò il mio, gli occhi presero a fissare il pavimento.
- Riesci a leggermi nella mente?
Lui annuì.
- Non sempre. Serve molto impegno, ma se mi concentro, riesco a sentire ciò che pensi.
- Allora smetti di concentrarti - brontolai.
- Scusa.
Il mio Angelo sembrava abbattuto, triste. Quando poi rialzò la testa, potei scorgere nei suoi occhi un velo di angoscia. Sospirai, rendendomi conto di essere io la causa di quell'afflizione.
- No, scusami tu. Questo - dissi, stendendo il braccio ad indicare il letto - non è colpa tua, non è giusto che me la prenda con te.
- Beh, al momento sono l'unico con cui prendertela, visto che sono il solo a poterti vedere.
- Sei stato tu a spingere Victoria a tradirmi con Mister Costumino Aderente 2010?
Alex scrollò la testa, con poca convinzione. Non ne capivo il motivo, ma quella situazione pareva addolorarlo almeno quanto addolorava me.
- No, ha fatto tutto da sola - ammise.
Mi strinsi nelle spalle.
- Allora non è giusto che me la prenda con te. Discorso chiuso.
Quella risposta sembrò andargli a genio, tanto che ritrovò il sorriso e si accese una sigaretta. Dovevo essermi incantato a fissare il pacchetto, oppure il mio Angelo si era di nuovo concentrato un po' troppo, fatto sta che allungò il braccio verso di me e inclinò leggermente la testa.
- Ne vuoi una?
- Ah, no! - ribattei, scoppiando a ridere - Le sigarette mi hanno già ucciso una volta, credo sia abbastanza.
Mi sentii sollevato quando Alex si unì alla risata. Poi tornò a guardare i due traditori, aspirando a lungo dalla sigaretta e rilasciando il fumo in un unico sospiro.
- Cosa vuoi fare adesso, Simon?
D'un tratto la situazione mi pareva più semplice, quasi... divertente. Mia moglie mi tradiva? Pace. Il peccato era suo, così come l'Inferno. La mia coscienza era pulita.
Ora, so che chiunque altro si sarebbe arrabbiato o disperato, ma io ero sereno. Almeno in apparenza. Dentro serbavo un rancore che difficilmente sarebbe sparito. Per questo speravo con tutto il cuore che Alex non tornasse a concentrarsi e a leggere i miei pensieri.
Il mio volto si aprì in un sorriso. Guardai il mio Angelo, cercando in lui una risposta che da solo non riuscivo a tirar fuori.
- Che ore sono?
Alex sollevò la manica della camicia, consultando nuovamente il suo orologio da polso.
- Sono quasi le otto - replicò.
Mi meravigliava quanto il tempo passi veloce quando si sa di averlo contato. Io avevo a disposizione solo cinque giorni, e il primo era già quasi trascorso. Ammetto di essere partito demotivato, convinto che, in così poco tempo, non sarei riuscito a scoprire cosa ci fosse di sbagliato in una vita che io credevo perfetta. Una vita che, in fin dei conti, non mi dispiaceva più di tanto. Una vita che era appena stata distrutta.
- Alex - dissi, voltandomi per dare un'ultima occhiata alla coppietta di traditori - ti va di vedere dove lavoravo?
Non attesi la sua risposta. Mi concentrai sul mio studio, sulla scrivania di mogano, sulla grande vetrata dalla quale potevo godere di un panorama fantastico. Sicuramente migliore di quello che mi trovavo ad ammirare in quel momento. Sparii in un secondo, giusto il tempo di scorgere l'espressione contrariata dipinta sul volto del mio Angelo.
- Sembra che tu abbia capito come si fa - brontolò poi, apparendomi alle spalle.
- Quando ci prendi la mano è facile.
Mi avvicinai al vetro, grosso almeno quanto un'intera parete, e presi a guardare fuori. Da lì riuscivo a vedere tutta la città; pareva quasi di essere il padrone del mondo, dominatore della distesa di tetti che si estendeva da lì all'infinito. Una sensazione di onnipotenza che mi faceva sentire vivo. Suona strano detto da un fantasma, ma era proprio così.
- Davvero carino questo posto - commentò Alex - Avrei solo una domanda: chi è Carl Rainwater?
- Il mio migliore amico - mi voltai di scatto, fissandolo dritto negli occhi - Perchè?
Lui staccò una cornice dal muro, poi la girò verso di me, in modo che potessi vedere quello che c'era tra il vetro e il pezzo di cartone dietro.
- Perchè sembra che questo ufficio sia suo adesso.

Eccomi di ritorno con un nuovo capitolo! Facciamo finta che voi ne siate contenti... :)
Per le recensioni ci terrei a ringraziare:
e r a t o: guarda, il pacchetto di sigarette di Alex è "magico"... non finisce mai! Sarà uno dei vantaggi dell'essere un Angelo :) Sì, lo so che adori il mio stile. Ma quando ti deciderai a spiegarmi come fai?? Io sono ancora convinta che tu sbagli storie.... comunque sia, sono contenta che la storia di Casp... Simon ti stia interessando!! :)
Hayley_Gin91: eh sì, ci avevi azzeccato!La cara signora McQuincey ha ben altri motivi per star sveglia! Le occhiaie non sono di certo dovute alla morte del marito... per quanto riguarda Alex, ti posso dire che ci sei andata vicina, ma la cosa è un tantino più contorta :)
Madness_: già, anche io sono dell'idea che sarebbe meglio conoscere Alex senza per forza dover morire :) Come vedi, la brutta giornata di simon non è ancora finita! E Alex... avrà la sua dose di dramma, promesso! Ha una storia mica da ridere sulle spalle... Ti ringrazio e sono felice che la storia ti piaccia!
Ringraziando queste anime pie, vi do appuntamento al prossimo capitolo!!
Un baci8!
   
 
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