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Autore: ross_ana    20/10/2010    8 recensioni
-Imma, lo vuoi un bicchiere di vino?
-Naturalmente! Che domande fai?
Si mise a ridere mentre abbracciava Marco. Io le passai subito un bicchiere pieno e poi brindai.
Come al solito, si abbassò sulle ginocchia e piegò il collo di lato.
-Sei così medievale quando fai i brindisi...
Lei e Marco, ancora abbracciati, ricominciarono a ridere, e insieme cominciarono a darmi dello stupido. Che poi cosa c'era di tanto stupido in ciò che avevo detto?

Seconda classificata al Flash Multifandom Contest, indetto da Only_Me e Lilyblack. Vincitrice del premio giuria Lily, e del premio Fungirl Lily.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dodo POV

Guardavo le nocche delle mie mani diventare sempre più bianche. Forse perché stringevo con troppa foga il legno grosso della staccionata, o forse perché cercavo di aggrapparmi ancora una volta al presente per non crollare.
Alzai gli occhi e fissai il lago, blu come lo erano i suoi occhi - che come uno specchio limpido rifletteva le montagne che lo circondavano. La luna salutava la sua gemella nell'acqua, e i miei pensieri volavano lontano, a giorni ancora riempiti dalla presenza di lei.
Non aveva più pianto. Da allora, nella mia stanza. Non aveva più versato una lacrima. E io la stimavo, perché stava per morire, eppure era lei che dava forza a noi. Ci trasmetteva la voglia di vivere, il coraggio di andare avanti. Era un pozzo di buonumore.
Solo una volta la feci arrabbiare, e feci una smorfia pensando a quella strana richiesta che mi aveva lasciato perplesso.

-Puoi fare una cosa per me? È importante.
-Certo. Tutto quello che vuoi.
-Vorrei che tu cantassi al mio funerale.
La guardai sconvolto, con un espressione confusa e agitata.
-Sei pazza?
-No che non lo sono. Voglio che canti per me, al mio funerale. Voglio che fai un concerto.
Sospirai sconsolato e scossi la testa.
-Non penso sia il caso.
E la sua espressione si indurì, divenne severa come soltanto poche volte l'avevo vista.
-Perchè?
-Perchè i funerali sono tristi, e io non mi posso mettere a cantare in chiesa.
-Infatti non devi farlo dentro... ma fuori alla porta. Dopo la messa.
Il mio sguardo si dilatò dallo stupore, e non per quello che aveva detto, ma per la foga con cui l'aveva proposto. Come se fosse una cosa naturale mettersi a suonare con una chitarra, alle scale di una chiesa, subito dopo la fine di un funerale.
-Non dire assurdità.
-Non è affatto un'assurdità. È il mio ultimo desiderio.
E allora alzai lo sguardo spaventato, perché non potevo fare a meno di rabbrividire ogni volta che sfiorava l'argomento della sua morte. Lo affrontava come se si trattasse delle previsioni meteorologiche e ne parlava con una disinvoltura disarmante che mi faceva temere il peggio. A volte avevo paura che mi privasse anche di quei pochi mesi rimasti, facendo una follia e suicidandosi prima.
-Imma, senti...
-Non Imma, Kamala. È questo il mio nome ormai.
-I tuoi genitori non vorrebbero che...
-Sono io che muoio, e io posso decidere del mio funerale. Insomma, ho la possibilità di pianificare le cose, perché non posso farlo?
Nonostante le volessi un'infinità di bene, a volte non riuscivo a stare proprio dietro ai suoi capricci e alle sue fantasie.
-Stai cercando di
pianificare la tua morte?
-No, sto cercando di pianificare il
dopo. Perché ci sarà tanto tempo per le lacrime, e per la tristezza, e per la nostalgia. Ma il giorno del mio funerale vi voglio vedere sorridenti, sereni, perché è così che io voglio sapere i miei amici, come li ho sempre visti: intorno ad un falò a cantare a squarciagola mentre tu suoni senza fermarti mai.
E la scintilla che illuminò i suoi occhi mi obbligò ad acconsentire a quella richiesta. Mi obbligò a promettere che avrei fatto come richiedeva. Ma già sapevo che quella promessa non l'avrei mantenuta.


-Dò, i tecnici hanno finito. Possiamo cominciare.
Mi riscossi dai miei pensieri e guardai Carlo che mi guardava agitato.
Era agitato come tutti noi d'altronde.
Ogni volta che salivamo sul palco l'adrenalina scorreva a fiotti e l'ansia di pre esibizione ci sconvolgeva. Ma quella volta era peggio... perché quella era la presentazione del nuovo album, e all'agitazione si univa l'emozione.
Gli sorrisi teso, e poi lo superai avvicinandomi al palco che a pochi passi da me dava le spalle allo splendido spettacolo di cui i miei occhi stavano godendo.
Vidi Marco avvicinarsi alla batteria, Michi prendere posto alle percussioni. Francesco e Dario, i nostri fiati, si sistemarono sul lato destro mentre il sinistro era riservato a Rudy, il tastierista, e a Carlo, il bassista.
Guardai Biagio e Fausto che dietro al mix alzarono l'ok e abbassarono le luci.
Feci un respiro profondo e senza prendere la chitarra mi portai al centro del palco.
Per un secondo guardai le persone sotto di me, scorgendo i visi conosciuti dei nostri amici che instancabili seguivano ogni nostro concerto. Vidi Rosa, Lucia, Francesca. Paolo, Chiara e Antonio. Noemi, Debora, Barbara e Virginia. Vincenzo, Serafino e Andrea. Quelli della prima fila, li avevamo rinominati. E ciò che mi colpì maggiormente fu notare la sua assenza in quel gruppo di scatenati che sognavano insieme a noi.
Poi un applauso rimbombò nelle mie orecchie, catturando di nuovo la mia attenzione, e le urla e i fischi di approvazione mi fecero sorridere soddisfatto.
Avevamo scelto il suo paese per la presentazione del cd, perché mi sembrava il modo migliore di ripagarla della promessa che non avevo mantenuto, che non ero riuscito a mantenere, e perché i suoi compaesani erano il pubblico più bello che potesse esistere.
-Buonasera, paesello!
Come un sol uomo risposero al mio saluto, e senza preavviso un ricordo esplose davanti al mio viso.

-Imma, lo vuoi un bicchiere di vino?
-Naturalmente! Che domande fai?
Si mise a ridere mentre abbracciava Marco. Io le passai subito un bicchiere pieno e poi brindai.
Come al solito, si abbassò sulle ginocchia e piegò il collo di lato.
-Sei così medievale quando fai i brindisi...
Lei e Marco, ancora abbracciati, ricominciarono a ridere, e insieme cominciarono a darmi dello stupido. Che poi cosa c'era di tanto stupido in ciò che avevo detto?

Scossi la testa, tornai al presente, e guardai fisso davanti a me stringendo il microfono nelle dita fredde per darmi forza.
-È un onore e un piacere, per noi, essere qui stasera. Suonare per voi è sempre meraviglioso.
Altre urla di apprezzamento si levarono dalla gente che sotto il palco aspettava intrepida l'inizio del concerto, ma prima di iniziare a cantare avevo qualcosa di molto importante da dire.
-Stasera, per la prima volta, mi permetto di perdermi in chiacchiere prima di iniziare. Lo faccio perché sono qui, in questo paese che è un po' anche il mio ormai. Lo faccio perché è giusto e doveroso che io lo faccia. Perciò vi chiedo di avere un po' di pazienza e di prestare attenzione per due minuti. Vorrei che ascoltaste le parole che ho da dire.
Un silenzio quasi innaturale scese sulla folla e io deglutii, preso alla sprovvista da quella calma improvvisa.
Cercai di iniziare il discorso che nei giorni precedenti avevo scritto e imparato a memoria, ma non riuscivo a ricordare neanche una sola parola. Il vuoto più assoluto albergava nella mia testa, e così, all'ultimo momento, decisi di improvvisare.
-Come ben sapete, un mese fa è uscito il nuovo disco. Con stupore di tutti, esso si presenta molto diverso dal progetto originale, questo perché strada facendo, durante il percorso, il disco ha preso un'altra direzione. Questa direzione si chiama Imma, e sono di Imma gli occhi blu che grandi e scintillanti fanno bella mostra di sé sulla copertina.
Un applauso si levò alto e profondo, perché tutti ricordavano gli occhi di Imma. Blu come la sua macchina, blu come il suo lago, blu come il cielo nelle nottate autunnali.
-Imma è il nome di una ragazza. Una ragazza come non ne ho mai conosciuto altre. Sempre disponibile, dolce e gentile. Stare con lei era sempre divertente, perché la sua simpatia non mancava mai. Era un'amica sincera, che ti donava il cuore ed anche l'anima se glielo chiedevi... ed anche se non glielo chiedevi. Lei era buona oltre ogni limite, aveva un cuore grande come il mare, e aveva una voce bellissima.
Feci una pausa e attesi che qualcuno sbruffasse, ma nessuno lo fece. Il silenzio era carico d'aspettativa, e di nostalgia per quella ragazza che era stata amata da tutti.
-Imma era una forza della natura, rideva sempre, aveva una parola di conforto per chiunque ne avesse bisogno, era un raggio di sole per chiunque stesse vivendo una giornata nera. Era un'amica leale, di cui ti potevi fidare, e non ti abbandonava mai.
Presi un altro respiro, e dopo pochi secondi continuai ancora.
-Imma era la migliore amica che si potesse avere. Lei credeva in noi e nel nostro progetto fino a diventare parte del gruppo, perché lei si occupava della pubblicità, si occupava della vendita dei cd, si occupava dell'organizzazione dei progetti. Imma diceva sempre che saremmo diventati famosi, e che allora, avrei dovuto chiamarla sul palco e dargli un assegno di centomila euro, così si sarebbe comprata una villa in riva al mare, avrebbe fatto montare uno stereo sulla spiaggia, e avrebbe potuto ascoltarci comodamente sdraiata su una sdraio. Ma poi scoppiava a ridere e diceva che non avrebbe mai potuto farlo, perché lei amava stare sotto il palco, insieme a quelli della prima fila, e non sarebbe mai riuscita ad ascoltarci sdraiata.
La mia voce si incrinò sull'ultima frase, e per coprire la debolezza in cui ero incappato, tutti esplosero in un grosso applauso, tutto dedicato alla dolce Imma, che sicuramente ci stava guardando da lassù e stava gongolando per quelle parole. Perché lei adorava i sentimentalismi.
-Imma ha avuto un cancro. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che i suoi frequenti dolori al ginocchio dipendessero da un tumore e non da una mancanza di calcio. Quando l'hanno scoperto, ormai era troppo tardi, perchè le cellule infette avevano causato metastasi in tutto il corpo. Si poteva amputare la gamba per allungare di un paio d'anni la sua vita, ma Imma si è categoricamente rifiutata, perché diceva che per la vita che aveva condotto fino ad allora, passare qualche tempo in più su una sedie a rotelle le avrebbe tolto la vitalità. E allora, senza fare nessuna terapia, Imma ha vissuto al meglio gli ultimi sei mesi che le erano rimasti.
Nessuno sembrava scocciato dalle mie parole, nessuno sembrava stanco, e allora io continuai a commemorare la mia migliore amica, perché non ero il solo che le voleva bene. Non ero l'unico che ancora soffriva per la sua morte.
-Imma, quando l'ha scoperto, si è messa a piangere. Poi dopo aver realizzato la notizia non ha più versato una lacrima, ma ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita sorridendo e gioendo di ciò che aveva. Imma mi ha ispirato molte delle canzoni di questo nuovo album, canzoni che parlano di quanto è bella la vita, di quando è disdicevole rischiare di perderla, e di quanto è doveroso vivere il momento. Imma mi ha insegnato a vedere i lati positivi di ogni cosa, scovando i pregi di ogni situazione negativa. Imma mi ha mostrato cosa vuol dire vivere davvero, e io sono grato a tutte le sue lezioni, perché hanno contribuito a rendermi un ragazzo migliore, un uomo migliore.
Qualcuno gridò “Vai Dodo”, altri invece gridarono “Vai Imma”, ed io mi trovai ad annuire, e a gridare insieme a loro.
-Si, vai Imma.
Dopo che anche le ultime persone smisero di applaudire, presi la chitarra e me la misi a tracolla. Mi avvicinai al microfono e dissi l'ultima cosa che mi venne in mente.
-Imma amava il vino rosso. Ne beveva quanto me, eppure era sempre più seria di quanto lo fossi io. Le ripetevo in continuazione che era una ubriachella, perché non era possibile che nonostante tutti quei bicchieri di vino fosse ancora sobria, e lei, ridendo, mi rispondeva che aveva un segreto. Prima di morire, quando ormai era immobile nel letto, le ho chiesto di rivelarmi questo segreto... lei si è fatta un'ultima risata, e mi ha risposto che bisognava fare spesso la pipì.
L'eco della risata di Imma si risvegliò nella risata delle persone che con affetto ricordavano, insieme a me, le sue scemenze e le sue battute.
-Imma era un pezzo del mio cuore... e un pezzo del cuore di tutti noi. Parlo a nome di tutti i presenti, ma soprattutto parlo a nome del nostro gruppo, che da Imma ha tratto insegnamento e divertimento. Lei fa parte di questo cd, e fa parte delle nostre vite anche se non c'è più. Per questo motivo voglio dedicare a lei tutto il nostro lavoro e il nostro sudore, perché lei non vedeva l'ora di ascoltare il prossimo concerto, e invece ad oggi non c'è arrivata.
Abbassai la testa e suonai l'accordo di Re Maggiore. Poi velocemente feci un giro di La. E finalmente riuscii a trovare la forza e il coraggio di alzare la testa.
-La chiamavamo Kamala, e lei rideva ogni volta. E io voglio immaginarla così. Sorridente e allegra come sempre, con un bicchiere di vino in mano e l'altra alzata che si muove a tempo di musica. Io vorrei brindare alla memoria di questa ragazza speciale, amica, amante e sorella perfetta. Canta insieme a noi, com'eri solita fare, e fai brillare i tuoi occhi blu, stasera.
E asciugando una lacrima ribelle che ancora una volta era sfuggita al mio autocontrollo, incominciai a suonare la sua canzone preferita, dando il via al concerto che portava il suo nome nel titolo e nei testi.




Ogni riferimento a persone o cose veramente esistite è puramente casuale!
Grazie a chi ha letto, grazie a chi ha commentato, grazie a chi, indirettamente, mi ha ispirato questa storia. Ti voglio bene.




Ecco il giudizio delle GiudiciEH :D


• Grammatica e forma: 12/14
• Caratterizzazione dei personaggi: 13/14
• Originalità della trama: 18.5/20
• Utilizzo del prompt scelto: 15/16
• Gradimento personale: 9.5/10
Totale: 68/74.

Commento Lily
La grammatica è sostanzialmente buona, la forma invece in alcuni punti, AIME’, lascia un po’ a desiderare, tante parole sono attaccate, non ci sono gli spazi e avresti potuto modificare la punteggiatura quel tanto che bastava per rendere tutto più fluido.
Per quanto riguarda il resto il punteggio parla da solo, i tuoi personaggi vivono entrambi sulla carta, per quando il POV di Dodo sia stato il mio preferito; la trama è intimistica e piuttosto originale, il prompt usato in maniera naturale e per niente forzata.
Il gradimento personale al massimo, perché è una storia che mi ha emozionata e le emozioni sono quelle che tutti cerchiamo, quando leggiamo.

Commento Only
La tua storia mi è piaciuta davvero molto. Soprattutto il secondo capitolo, perché sono riuscita a impersonarmi nel narratore. Nella prima parte, per quanto fosse ben scritta, non sono riuscita a ‘entrare’ nella protagonista; forse per la situazione estrema, forse perché è più difficile entrare nella testa di una malata terminale che in quella di un amico pieno di dolore. Per questo, purtroppo, la penalizzazione nella caratterizzazione; il POV di Imma è stato senza dubbio toccante, ma non sono riuscita a farlo mio come quello di Dodo.
La grammatica è buona ma, tra la fine del primo capitolo e l'inizio del secondo, ho trovato diverse sviste specialmente di punteggiatura, perciò ti ho penalizzata anche in quel parametro.
La trama non è particolarmente originale, diciamo che ti sei 'salvata' utilizzando persone normali come protagonisti, e non celebrità o personalità importanti.
Il prompt è stato utilizzato in determinati passaggi, e ha acquistato importanza per quello. Perciò il punteggio è molto buono.
Come ho già detto, la tua storia mi è piaciuta molto, ma purtroppo la prima parte mi ha lasciata un po' interdetta, non sono riuscita a impersonarmi nella protagonista e questo mi ha portata a penalizzarti un po' anche nel parametro del gradimento. Per il resto, ho adorato Dodo e mi è piaciuto molto il suo POV.




Premi speciali:

• Premio Giuria Lily: {Morte di una ragazza giovane} di ross_ana
[Perché sei riuscita a trasmettere le emozioni, anche ad una rilettura a freddo, sempre e comunque.
Perché è una storia ben strutturata, anche quando la rileggo con una mente da giudice e non da fangirl. Perché è bella.]

• Premio Fangirl Lily: {Morte di una ragazza giovane} di ross_ana
[Perché quando ho finito di leggere questa storia, ho PREGATO che tu avessi fatto pochi o nessun errore, perché ho dovuto rileggerla per correggerla, dato che la prima volta ero totalmente assuefatta dal testo.]




Grazie infinite a Only e Lily :)

   
 
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