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Autore: Shark Attack    21/10/2010    6 recensioni
«Hai finito?», gli chiese minaccioso Sasuke, cercando di contenere i suoi istinti omicidi.
L'altro scosse energicamente la testa. «Assolutamente no!»
«Continua pure a strepitare come una ragazzina, allora», riprese la sua camminata marziale ignorando il biondino «In fondo ti dona...»
Naruto lo afferrò per il collo della maglietta e gli diede uno scossone. «Non sei per niente spiritoso, Sas'ke!»
Il moro lo squadrò da capo a piedi, trattenendo a fatica un ghigno divertito. «Tu dici, Naruko?»
[Auguri ryanforever! ^^]
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Oh oh, quante recensioni! Non credevo che questa storiella potesse meritare tanto! ^^ Grazie a tutti, troppo buoni! Spero di farvi ridere anche con questo nuovo capitolo, per tutte le risposte alle vostre parole gentili ecco il link del blog in cui le posto! E ora vi lascio al proseguo delle avventure dei nostri due eroi... alle prese con un problema sempre più “grosso”! XDD





Naruto wa Naruko wo naru yo!
=>.<=

2.
Convivenza Pericolosa






Era già notte fonda quando videro delle case in lontananza, questa volta abitate e decisamente più invitanti. Sasuke fece cenno di fermarsi ad osservare da un ramo e frenarono così la loro corsa dopo ore e ore in movimento.
«Sarà quello il villaggio?», pigolò una vocina alla sua destra.
«Siamo in una terra desolata e poco abitata, dobe, quanti villaggi vuoi che ci siano?»
«E io che ne so, cavolo!»
Sasuke inspirò profondamente ed atterrò a qualche metro dall'ingresso principale.
Visti i precedenti, cercò subito un punto in cui appostarsi e controllare la zona, prima di ritrovarsi ancor più inguaiato.
Saltò sulle mura ed osservò attentamente il villaggio: finestre illuminate, gente vivace, ristoranti pieni... sì, quel villaggio non sembrava proprio anormale come il precedente.
La sua attenzione venne catturata da una biondina formosa che passeggiava, anzi no, che saltellava allegramente tra le case. Maledì l'assenza di cervello di quella testa quadra e gli si fiondò al fianco. «Che stai facendo?»
Il sorriso beato della sconosciuta lo colpì come un ceffone. «C... ci conosciamo?»
«Ah, no, io...»
«Sasukeee!», Naruko lo chiamò dall'ingresso del villaggio, agitando le braccia freneticamente... causando un certo movimento anche sul petto.
Il moro era già rosso per l'imbarazzo di aver scambiato una ragazza sconosciuta per quel deficiente del suo compagno, ma dopo aver notato quel “dettaglio” in Naruko non ci fu più un parametro di paragone. Sasuke era decisamente in iperventilazione.
Tornò fuori dal villaggio alla velocità della luce e con il fiato corto.
Trasalì quando Naruto gli posò una mano sulla spalla. «Tutto a posto?», gli chiese.
«Stai lontano da me!», urlò il compagno per tutta risposta, scostandolo bruscamente.
«Ma che ti ho fatto, ora?», la vocina esasperata di Naruko lo fece tremare ancora una volta.
Autocontrollo, si disse. Ci vuole solo... un enorme....enorme... probabilmente ha una quar....NONONO! Autocontrollo, dannazione!
Sasuke scosse la testa e si appoggiò alle mura, decisamente provato.
«Ma si può sapere che hai? Ohi, teme!»
È solo Naruto, continuava a ripetersi il moro in uno strano mantra che desiderava gli invadesse la mente completamente. È solo Naruto ed è solamente trasformato in una donna. Ma è sempre lui, dannata vecchia!, è sempre e solo lui...
«Posso aiutarti?», chiese languida Naruko, ad un centimetro dal suo viso, facendogli venire un altro infarto.
«Ma... che fai?», balbettò il moro cercando di divincolarsi.
«Sembri agitato... »
Deglutì e respirò, calmo. «Non sono assolutamente agitato, idiota. Tu piuttosto! Si può sapere che ti prende?»
Naruko sbatté candidamente gli occhini azzurri. «Perché? Che mi prende?», domandò con innocenza.
Sasuke iniziò a domandarsi seriamente se la trasformazione nel gentil sesso non comprendesse anche il cervello, oltre al fisico.
«Ti stai comportando peggio di Ino e Sakura messe assieme», sputò infine, «Sei patetico».
«Non è vero!», rispose l'altro fingendosi offeso, «Sei tu che sei ammattito! Secondo me anche tu hai preso qualche pozione e...»
«Dovrei essere una testa quadra come te per cadere in una simile trappola!»
«Facciamo il bagno?»
Sasuke si sentì decisamente spiazzato. Aprì la bocca un paio di volte, incapace di pronunciare alcun suono adatto ad una simile richiesta. «Il... bagno?», boccheggiò infine.
Naruko annuì ed alzò un braccio. «Laggiù c'è un fiumiciattolo e sono due giorni che corriamo e basta... dai, dobbiamo rimetterci in forze, no?»
Una vena iniziò a pulsare pericolosamente sulla fronte di Sasuke. «Ma sei scemo o cosa? Ti pare il momento di pensare al bagno??»
«In effetti non sembra che qui abbiano le terme...»
«Mi stai ascoltando?!»
«Uff, mi verranno le vesciche dappertutto! Chissà se Sakura può prestarmi una cremina...»
«Non... non dirai sul serio, vero?»
«Ah!», il suo viso si illuminò all'improvviso, colto da un nuovo pensiero, «Ma non possiamo tornare da Kakashi, ora!»
Sasuke si passò una mano sul volto e confermò l'ipotesi che fino a pochi secondi prima gli sembrava ancora piuttosto improbabile: sì, quello stupido ramen avvelenato lo stava deviando anche nel cervello. Non che ce ne fosse un particolare bisogno.
«E perché non possiamo?», chiese stremato.
«Ha detto che li avremmo dovuti raggiungere illesi, e io non sono esattamente com'ero prima che ci dividessimo!»
Qualche fibra del moro ebbe il coraggio di esultare sentendo che da qualche parte, sotto quei capelli lucenti e sotto quel seno pronunciato, c'era ancora lo stesso Naruto di sempre.
E, tra l'altro, aveva ragione: conoscendo Kakashi-sensei, la punizione per non esser riusciti a tornare seguendo quella condizione sarebbe toccata anche a lui. Sospirò affranto, il maestro aveva sempre fatto pagare a tutti gli allievi le colpe anche di uno solo...
Avrebbe dovuto trovare una soluzione a quel “problema” prima di incrociare il resto del Team. «Ok, testa quadra, vediamo di...»
«Yuuhuu! Sasukeee!», Naruko era entrata nel fiume e si stava agitando per far notare la sua presenza al moro.
L'Uchiha inspirò ancora una volta, strinse i pugni per soffocare gli istinti omicidi che pulsavano sempre più invitanti, e lo raggiunse.
La raggiunse.
Lo.
La.
Sasuke scosse la testa e maledì ancora una volta l'Uzumaki in generale per la confusione che gli stava creando in testa nel cercare a tutti i costi di sostenere la sopravvivenza dello spirito del compagno in quel... corpo.
«Forza, Sasuke! Che aspetti?»
In quel bianco, seducente, formoso, invitante...
«Ma che fai lì impalato? Sei il ninja più lento del mondo, ahahah!»
Naruko si avvicinò alla riva e fece per uscire dall'acqua e sedersi su una roccia, mentre con lo sguardo aveva letteralmente inchiodato il moro su di sé.
Sasuke si voltò di scatto ed incrociò le braccia, stizzito. No, si disse, non avrebbe mai mostrato simili segni di debolezza, mai! Ricordati che quello è Naruto, ricordati che quello è Naruto! Non cascarci, non è una ragazza, non t'interessa, non farti...
Una ciocca bionda gli scivolò sulla spalla. «Ma insomma, adesso mi ignori?»
Il salto che fece per allontanarsi dalla presenza della ragazza fece impallidire rane, grilli, canguri e tutti gli altri animali che per natura fanno balzi sorprendenti. Si appoggiò ad un tronco con la mano sulla fronte per coprire gli occhi nel caso quell'idiota avesse voluto coglierlo ancora di sorpresa. Nuda.
«Non è carino ignorare le ragazze», piagnucolò maliziosa la maledetta, comparendogli nuovamente di fronte.
«Non è carino? Non è carino?!? Te lo dico io cosa è carino, e cioè TE che sparisci dalla mia vista fino a che non ti sei rivestito COMPLETAMENTE e, soprattutto, che smetti di fare la ragazzina in calore!!»
«Veramente, l'unico calore che vedo qui è il tuo».
«E piantala!»
«Va bene, va bene... non c'è bisogno di arrabbiarsi tanto, neanche fossi gay...»
Sasuke inspirò sollevato nel sentire i suoi passi allontanarsi per andare in direzione dei vestiti. Quando udì anche il frusciare dei tessuti e, soprattutto, il rumore della zip che veniva chiusa, il numero delle pulsazioni cardiache tornò a livelli umani e il ragazzo poté finalmente sedersi e godersi il meritato riposo dopo una simile giornataccia.
Scivolò lungo il tronco dell'albero e vi si appoggiò con la schiena, socchiudendo gli occhi per la stanchezza.
Cosa avrebbe potuto dire a Kakashi per discolparsi ed uscire da quella ridicola faccenda? Un semplice “io non c'entro, ha fatto tutto lui” non sarebbe mai bastato. E nemmeno un “colpa mia se lo lascio solo due secondi e mi torna indietro così?”, purtroppo. E il fatto che corrispondessero a verità non avrebbe cambiato nulla.
Lanciò uno sguardo a quell'impiastro e la sua espressione s'indurì nuovamente: possibile che un semplice ramen avvelenato potesse distruggere quel poco di ninja che la testaquadra aveva imparato nella sua inutile vita? Naruko era accucciata sulla riva del fiume e giocava a lanciare i sassolini in acqua, senza entusiasmo.
«Io ho fameeee!», si lamentò in maniera infantile, «Perché non entriamo nel villaggio e mangiamo qualcosa?»
«L'ultima volta che l'hai fatto ci hai cacciati in questo pasticcio, come minimo devi stare in punizione e digiunare», le rispose secco. Ci mancava solo che potesse peggiorare la situazione!
Naruko reclinò la testa all'indietro e lo guardò sottosopra. «Ma se tanto ci penserà già Kakashi-sensei a punirci, perché non possiamo stare tranquilli ora?»
Non era un ragionamento troppo stupido, pensò l'Uchiha. Strano.
«No».
«Uffi, ma perché! Sei crudele!»
«No, sono il capo della “squadra”, se così possiamo chiamare questa situazione...»
La biondina sbuffò sonoramente e lo fulminò, stizzita. «E chi l'ha deciso, scusa?»
«Io, dal momento che tu sei così irresponsabile!», sbottò.
La ragazza si alzò in piedi e si ricompose con grazia, nonché con uno spudoratissimo sorriso stampato in faccia.
Sasuke ebbe un fremito. «Che stai facendo?»
«Il mio stomaco brontola, signor Comandino», soffiò la ragazza superandolo e dirigendosi verso il villaggio, «Per cui non scocciare».
Sasuke si alzò in piedi e la afferrò per un braccio, fermandola. «Ti ho detto di no», scandì severamente.
Ricevette uno sguardo irato come risposta. Naruko lo strattonò e si liberò dalla presa, per poi correre rapida verso il villaggio.


«Osa combinare qualche pasticcio, tu osa soltanto dire una parola di troppo o...»
«Sì, mamma...»
«Non scherzare, dobe, cerca di non peggiorare la situazione».
Naruko gli sorrise radiosa. «Cosa vuoi che succeda, andiamo solamente a mettere qualcosa sotto i denti!»
E così dicendo si avvicinò saltellando ad un ristorante che poteva soddisfare anche le loro tasche. Sasuke inspirò a fondo e pregò tutti gli dei che conosceva, e anche quelli di cui non ricordava il nome, affinché non venisse visto da qualcuno che conosceva e che poi lo avrebbe annoiato in futuro rivangando la sua “uscita con Naruko”.
Come Naruko stessa gli aveva fatto capire che intendeva quella sera con lui.
Prese posto al tavolo il più lontano possibile da lei e continuò a guardarsi attorno per tutto il tempo, cercando di non attirare troppo l'attenzione.
«Ohhh ma tu guarda! Quante varietà di ramen che hanno qui! Non è meraviglioso?»
Rettifica: cercando di sparire mentre la biondina attirava irrimediabilmente l'attenzione di mezzo villaggio.
«Puoi abbassare il volume, oca?», sibilò innervosito mentre cercava di allungare il menù per nascondersi meglio. Data la sfiga di quel giorno, le probabilità che Kakashi e Sakura fossero nei paraggi potevano essere altissime.
«Cameriereeee!», Sasuke non aveva mai avuto così tanta voglia di uccidere qualcuno, «Noi siamo pronti, possiamo ordinare?»
Nemmeno il calcione che le rifilò da sotto il tavolo riuscì a migliorare la situazione.
Naruko lo guardò stupita. «Ma insomma, non ti puoi rilassare nemmeno a cena?»
«Questa non doveva essere nemmeno una cena, noi dovremmo essere fuori dal villaggio ad aspettare il maestro o al massimo in giro a cercarlo, non» «Bla, bla, bla», gli fece il verso, «Credo che tutta questa serietà ti stia facendo male, sai?»
Un ringhio minaccioso gli nacque nel petto. «Non credo sia quello a farmi male...»
Molti imbarazzi, battibecchi, calci ed occhiatacce dopo, arrivò il momento di pagare il conto, con gran gioia di uno e dispiacere dell'altra.
«Ops, temo di non avere un soldo», pigolò innocentemente Naruko.
Sasuke strinse un pugno sotto il tavolo e si ripeté mentalmente, ancora una volta, di inspirare a fondo e di trattenersi dal staccargli la testa.
«Vero che offri la cena?»
«No».
«Che scortesia verso una povera fanciulla!»
«Non sei una povera fanciulla, piantala con questa sceneggiata!»
«Signori?», il cameriere cercò di intromettersi nel battibecco, indicando insistentemente il conto, «Non importa chi dei due, ma dovete pagare».
Sasuke maledì per la millesima volta quella vecchia e il suo intruglio e si scusò con il cameriere, allungando un braccio verso il fogliettino del totale.
1030 ryo.
Lesse più volte la cifra per esserne sicuro, ma nemmeno stropicciarsi gli occhi servì a far cambiare forma a quei simboli. Erano proprio 1030 ryo. Uno sproposito.
Alzò lo sguardo su Naruko, intenta ad ammirare beatamente le farfalle di una stampa appesa alla parete, e poi sul cameriere, il quale stava iniziando ad intuire il motivo di quell'attesa.
«Potete sempre ripagare il debito in altre maniere, se non avete denaro...», sghignazzò nell'indicare la cucina.


«Assolutamente no, mi rifiuto!»
«Per favore, signore, siamo in missione per conto di Konoha, non potete farci pagare dopo aver preso la ricompensa?»
«Non funziona così, signorina, qui il conto va saldato subito, o si va a pulire i piatti».
«Beh, se è solo questo...»
«Non hai capito, testaquadra! Io non accetterò mai di fare lo sguattero per colpa tua!»
«Se preferite, siamo a corto di camerieri... ecco, tenete!»
«Non cambia nulla, riprendetevele!, io non»


«Oh, Sasuke, guarda che divise carine! Non trovi che ci stiano benissimo?»



   
 
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