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Autore: Starnight    09/11/2005    6 recensioni
Ipotetico sesto anno di Harry, non ho letto il principe mezzo sangue e spero che questa storia vi piaccia. Modificato il layout per renderlo più leggibile. -Arrivo la sera e Harry non mangiò quasi niente a cena, non che ai suoi zii importasse molto, quindi decise di andar di filato a letto subito dopo aveva bisogno di dormire, dormire e magari svegliarsi mai più, il dolore che provare era per lui una tale sofferenza che desiderava solo morire…- -Commentate vi prego R&R ^__^
Genere: Avventura, Azione, Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Sorpresa | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNO: La cena dei Dursley 

Come ogni estate Harry era tornato dai Dursley per le vacanze, ma questa estate per il momento stava trascorrendo meglio della precedente, era solo il 13 luglio e finora i suoi zii non gli avevano vietato nessuna cosa che non andasse fuori dall’ordinario, ma l’umore di Vernon Dursley fu guastato dall’improvvisa entrata in scena di una civetta nera nel mezzo del salotto in pieno pomeriggio…

GUFI!!!” sbraitò, “Harry te l’ho ripetuto 1000 volte, mi va bene che comunichi con i tuoi strambi amici, ma almeno fai venire i messaggi di notte, i vicini potrebbero inizia a spettegolare”, Harry che era entrato pochi minuti prima in casa guardò il mittente della lettera e rispose “ma non è colpa mia questa volta zio Vernon, la lettera viene da una delle istituzione del mondo dei miei amici” dicendolo con aria colpevole e non dicendo la parola 'magia' proibiti da zio Vernon e dato che non voleva guastare il suo buon umore di primo pomeriggio non la disse, “Ne riparliamo stasera ragazzo ora vado o farò tardi, arrivederci Petunia” disse infine Vernon sbattendo la porta mentre la moglie entrava in salotto con la scopa “E dovresti anche aggiungere di mandare dei gufi che non perdano penne e non sbaglino finestra” disse lei stizzita mentre spazza via le piume del gufo dal pavimento e rammentando a Harry cos’era successo la settimana prima quando Leo il gufo di Ron era entrato per sbaglio nella camera di Dudley a cui non venne quasi un colpo per lo spavento, quella volta aveva anche accettato la punizione che gli avevano imposto gli zii, anche se gli era stato vietato di uscire di casa per una misera giornata.

Dopo essersi scusata ancora con sua zia Harry andò in camera sua con la lettera in mano, essa veniva dalla Gringott la banca dei maghi ed dall’aria sembrava molto importante.

Con un po’ di paura Harry aprì la lettera sperando proprio di non aver finito il suo oro, se no avrebbe dovuto chiederlo agli zii e quindi avrebbe dovuto dirli come aveva comprato tutto negli anni passati, ma per fortuna non era così, era una lettera proveniente da un reparto della Gringott che Harry non conosceva, il reparto ‘Testamenti&Eredità’ gestito dal folletto Torgos l’untuoso.

 

Egregio Signor Harry Potter,

lei è convocato il giorno 17 luglio presso l’ufficio

Testamenti&Eredità’ delle Gringott per la lettura del

testamento del signor Sirius Black ed ritirare un

eventuale eredità che ha disposto per la sua persona.

Distinti Saluti

Torgos l’untuoso

Banca Gringott, ufficio ‘Testamenti&Eredità’”

 

L’eredità di Sirius, Harry non aveva neanche lontanamente pensato a quello, il suo padrino gli aveva lasciato qualcosa, ma lui avrebbe dato volentieri tutto quello che possedeva per averlo vivo di nuovo vicino a lui, invece non c’era più , lui era morto, morto per colpa sua, è questo per Haty era la cosa peggiore che potesse capitarli.

 

Arrivo la sera e Harry non mangiò quasi niente a cena ancora triste per la morte del padrino, non che ai suoi zii importasse molto, quindi decise di andar di filato a letto subito dopo aveva bisogno di dormire, dormire e magari svegliarsi mai più, il dolore che provava era per lui una tale sofferenza che solo la morte avrebbe potuto alleviare e si addormentò parecchie ore dopo per sfinimento desiderando che la morte stessa lo venisse a prendere...

 

Per la prima volta da quando era successo, non stava sognando la morte di Sirius, si sentiva leggero come se stesse vagando al di fuori del suo corpo, senza preoccupazione alcuna aleggiava nel vuoto diretto verso una luce luminosa laggiù alla fine di tutto, era quasi arrivato quando una voce forte e a lo stesso tempo dolce parlò, “Lascia andare il ragazzo essere maligno” disse la voce sicuramente femminile, e solo allora Harry si accorse dell’inganno la luce verso dove si stava dirigendo era in realtà la bocca di un enorme rettile, un serpente che Harry conosceva, il serpente di Voldemort.

Chi osa fermare me il signore oscuro, lui e la mia preda, nessuno può togliermela” tuonò la voce maligna e serpentina di Voldemort mentre Harry si allontanava velocemente dal serpente, la voce femminile però rispose di nuovo più forte e potente di prima, “Io ti scaccio dai pensieri del ragazzo essere oscuro, lui ora è sotto la protezione della volta celeste e quindi non ti è più permesso avvicinarti ai suoi pensieri”, al finire delle parole il serpente e la voce di Voldemort furono come spazzate via da un enorme luce accecante proveniente dalle spalle di Harry che era rimasto estremamente confuso, così quando si girò e vide una splendida figura avvolta in un abito bianco che reggeva un bastone splendente sorridergli, “Ora non devi più tenere per i tuoi pensieri Harry Potter, il signore oscuro non può penetrare la protezione della volta celste che ti ho impostofinì con calma dirigendosi verso Harry, “Ma tu chi sei?” chiese lui ancora meravigliato da quella splendida immagine, “Voldemort il signore oscuro è riuscito ancora ad insinuarsi nei tuoi pensieri Harry Potter, lui sapeva che la morte del tuo padrino ti avrebbe toccato a tal punto che avresti voluto morire anche tu” prese un attimo fiato guardando Harry con degli occhi azzurri come il cielo “E ha tentato di strapparti l’anima” finì lei carezzando dolcemente il volto del ragazzo che ha quel contatto sentì come un calore pervaderlo scacciando da lui ogni pensiero di morte, “Allora ti ringrazio, e che Sirius è morto a causa mia, io ho costretto Piton a non darmi più lezioni di occlumanzia e così Voldemort mi ha mostrato un falso pensiero costringendomi ad andare al ministero” rispose Harry ma questi con voce sempre dolce lo rassicurò “Non preoccuparti Harry, Sirius non è veramente morto, lui ha attraversato il velo con ancora il suo corpo e nonostante sia difficile potrebbe tornate un giorno, molti che attraversano il velo con il proprio corpo ritornano prima o poi dovessero passare anche secoli ma ritornano” sorrise al finire delle sue parole che ridiedero fiducia all’animo di Harry “Allora un giorno o l’altro Sirius potrebbe tornare, anche se non si sa quando”, “Già potrebbe accadere, è solo una piccola speranza però, e solo maghi davvero abili e potenti possono districarsi nel labirinto della morte delle anime senza perdere il proprio corpo e perdessi in esso” prese fiato per continuare, “Ora però Harry non devi più preoccuparti che Voldemort invada i tuoi pensieri, hai la protezione della volta celeste e nessun essere umano può passarla per quanta magia possega ora sei al sicuro Harry” risposte ella dolce.

Harry Però voleva sapere chi era lei ma prima che potesse la bianca figura iniziò a svanire lentamente “Ora ti devo lasciare Harry, ci rivedremo però, molto presto, il tempo del rinnovamento è ormai giunto e gli eredi devo incontrare la quinta fondatrice” e finita la frase la figura scomparve e Harry si svegliò fresco come una rosa e sereno come non lo era da molto tempo, dalle parole che aveva sentito, Sirius prima o poi sarebbe tornato e ciò li scaldo il cuore calmando la sua anima che ancora si struggeva per la sua morte.

 

Nonostante fossero solo le sette del mattino Harry sentiva il russare di suo cugino dalla camera accanto alla sua ma stranamente niente dalla camera dei suoi zii anzi sentiva le loro voci e dei rumori prevenire dalla cucina che era situata proprio sotto camera sua quindi Harry non perse tempo e si alzò dal letto indossando una vecchia vestaglia di Dudley che come gli altri suoi indumenti li andava molto larga che strisciava per terra si diresse piano piano verso la cucina da dove provenivano le voci o meglio dire i sussurri dei suoi zii e il rumore di un ventilatore che spingeva l'aria fuori dalla finestra della cucina e Harry capì subito il perché sua zia aveva appena preparato uova e bacon e l'odore veniva dirottato all'esterno in modo che non andasse verso le camere e specialmente verso quella di Dudley che a quell'odore si sarebbe di certo svegliato.

Appena introdotta la testa in cucina Harry vide ciò che non si sarebbe mai aspettato dai suoi zii, loro stavano facendo una colazione come si deve alla faccia della dieta che loro figlio stava seguendo, quindi Harry fece un sorriso contento e entrò in cucina facendosi notare, “Ehm.. ehm” disse lui fingendo un colpo di tosse che somigliava tremendamente a quello della Umbridge, sentendolo i suoi zii si voltarono e rimasero inorriditi nel vedere Harry sveglio così presto, non si era mai svegliato presto da quando era tornato da Hogwarts.

Ragazzo” disse a malapena Vernon vedendo il ragazzo entrare, “Avanti siediti e stammi ad ascoltare” disse lui severo mettendo da parte il giornale del mattino per prestare attenzione ad Harry per una volta.

Senti ragazzo, anche noi dobbiamo mangiare per tirare avanti con la dieta che segue Dudley” bofonchiò lui mentre Petunia li serviva delle uova con il bacon e fece altrettanto con Harry porgendoli un piatto davanti a lui “Cerca di capirci però non dirlo al mio didi” piagnucolo Petunia sperando che Harry stesse zitto, Harry annui e iniziò a mangiare a quelle parole, la situazione si stavo volgendo a suo favore una volta tanto nella sua vita, “Mi raccomando ragazzo non dire niente a Dudley, se non lo farai tu…” disse Vernon sospirando e guardando un attimo Petunia, “potrai partecipare alla cena di domani sera, con un nuovo vestito, basta che ahem… non capitino cose strane insomma ci siamo capiti” disse finendo la frase e Harry rimase a bocca aperta tanto che la fetta di bacon ancora intera li cadé di nuovo sul piatto, non riusciva a crederci suo zio li stava dicendo che poteva partecipare all’importante cena che si sarebbe svolta l’indomani sera, una cena con il nuovo presidente della società di suo zio, una cena così importante che avrebbe deciso il futuro di vernon dato che doveva fare un ottima figura davanti al nuovo presidente.

 

Così In tarda mattinata Harry aveva informato i suoi amici di non spedirli gufi di non contattarlo e di non venire a controllare l’indomani scrivendoli che stava bene e che li avrebbe raccontato tutto due giorni dopo, nonostante tutto però c’era una nota negativa nella sua felicità, suo cugino Dudley non digeriva il fatto che Harry fosse con loro in macchina per andare al negozio di vestiti, perché sapeva che il capo di suo zio sarebbe venuto con la figlia che aveva un anno in più di lui e il ragazzo non voleva lasciarsi sfuggire l’occasione dato che suo padre gli aveva detto che era molto carina e raccomandandogli di fare il gentil'uomo e trattarla con rispetto e temeva che Harry potesse rovinarli la serata, nonostante le sue fervide proteste fu messo a tacere quando li dissero che alla cena avrebbe mangiato normalmente senza seguire la dieta e bastò questo per farli accettare Harry a tavolo, per una volta tanto poteva mangiare quanto voleva più o meno.

 

La serata e l’indomani mattina passarono in un attimo dato che Harry si era alzato di nuovo presto per fare una vera colazione e non protestò nemmeno quando zia Petunia li ordinò di fare alcune faccende domestiche mentre Vernon e Dudley andavano a ritirare i vestiti nuovi per la serata.

 

Qualche ora dopo era tutto a posto la casa e il giardino erano in perfetto ordine e anche Harry per una volta era a posto con quell’abito elegante composto da camicia bianca, pantaloni neri e giacca nera stava benissimo, per una volta non avrebbe sfigurato, cercò anche di mettersi a posto i capelli con una pozione mandatali da Hermione nonostante tutto scrivendoli “Usala e farai bella figura” diceva solo il suo biglietto, difatti era una Triplapozione liscia riccio usata da lei qualche hanno prima per il ballo del ceppo e vista l'efficacia sui capelli crspi dell'amica non aveva dubbi che avrebbe funzionati anche con i suoi capelli ribelli nascondendo per bene anche la cicatrice, e nonostante l’ora che li servì per mettersela i capelli di Harry erano perfettamente a posto e la frangia nascondeva perfettamente la cicatrice che suo zio gli aveva ingiunto di nasconderla in qualche modo, così conciato Harry si guardò allo specchio e quando scese i suoi zii restarono al quanto meravigliati di quando loro nipote poteva sembrare normale nonostante la sua inesattezza e anche Dudley rimase letteralmente sbalordito, accidenti Harry li avrebbe di sicuro rovinato la serata che aveva in mente con la figlia dei signori Chang.

Pochi attimi dopo una macchina di grossa cilindrata andò a parcheggiare davanti al numero quattro di Privet Drive e Vernon fece l’ultima raccomandazione ad Harry sottovoce “Mi raccomando ragazzo si normale e non parlare della tua inesattezza con i signori Chang e specialmente con loro figlia Cho” sbraitò lui mentre si affrettava ad andare a aprire la porta dato che avevano bussato.

 

In quel momento Harry ebbe un pensiero strano ma pensò che fosse impossibile, ‘No dai è impossibile’ pensò lui con gli occhi chiusi, non l’avesse mai fatto dato che una voce molto conosciuta lo fece destare dai suoi pensieri come se foste stato colpito da un fulmine, “Ha… Harry” disse la voce e lui alzò lo sguardo e si trovò davanti la sua ex-ragazza Cho Chang, la sua compagnia di scuola di corvonero..

 


FINE CAPITOLO UNO

 

commentare grazie e spero di ritrovare i vecchi commentatori ol tre chedi nuovi ^__^

fineF 

  
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