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Autore: WorthTheWait    23/10/2010    16 recensioni
Perché a me? Perché? E' successo tutto così in fretta che non mi sembra vero. Com'è successo? Com'è potuto succedere? Beh... questo lo so. So com'è successo tutto, anche se forse - anzi, sicuramente - sarebbe meglio che non fosse successo niente, e invece ora mi ritrovo in questa posizione scomoda, senza una soluzione. Perché l'ho fatto? Perché? Beh... Ted. Perché sono innamorata di lui, ecco perché. Come diavolo faccio ora? Come faccio? Non pensavo di essere... beh, si, insomma... di essere... mi viene male solo a pensarci. Non so assolutamente come fare, non vedo nessuna soluzione e mi sa che non ne troverò neanche una. Mi sa che dovrò vuotare il sacco prima che tutto sia evidente, è l'unica cosa che posso fare: dire la verità a tutti, soprattutto a Ted.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Non fucilatemi, vi prego! *si inginocchia con le manine unite*.

Ho avuto un po’ di problemi in questo periodo tra la scuola e la paura di rendere la storia banale. Ispirazione per continuare la fan fiction ce l’ho, ma la paura di renderla una storiella banale mi assale. Questo capitolo non mi convince più di tanto, devo essere sincera, ma spero che piaccia a voi.

Vi chiedo un’unica cosa, una sola, della quale ne sento davvero bisogno. Ho bisogno di ricevere un vostro personale commento in base a questo capitolo. Ho bisogno di sapere se pensate che sta diventando una storia banale. Ne ho davvero bisogno. Vi chiedo soltanto una minuscola recensione. Sono in crisi ed ho bisogno di una vostra opinione.

Vi ringrazio perché continuate a seguirmi.

Ora non ho tempo di ringraziarvi tutti uno ad uno perché devo scappare, ma penso che troverò il tempo per elencarvi uno ad uno nei prossimi capitoli.

Confido in una vostra opinione e vi lascio al capitolo.

Meli

 

Happy Birthday, Lils - 1st part

Mi sarei dovuta aspettare una megafesta alla Tana, organizzata da tutti i miei miliardi di parenti, per il mio diciottesimo compleanno, nonostante il fatto che stia portando in grembo un’altra vita e che il padre sia il suddetto Ted Remus Lupin. E mi sarei dovuta aspettare una casa dei nonni tutta addobbata e strapiena di persone, di regali e palloncini, la sera del venti ottobre. Ma la verità è che la mia vita è talmente incasinata che non mi sono neanche accorta che fosse arrivato il giorno del mio compleanno. Considerando tutti i problemi che ho avuto nell’ultimo periodo, ricordarsi del proprio compleanno mi sembra una delle ultime cose importanti. Hugo non approverebbe di certo il mio pensiero, considerando la sua mania per compleanni, Natali e qualsiasi altro tipo di cosa si possa definire festa. Sì, questa è la mania di mio cugino, purtroppo. Oh, beh, da quando Al ha iniziato ad invitare Scorpius a qualsiasi festa della famiglia, anche Rose è diventata una maniaca di feste, festine e festicciole. Certo che l’amore fa davvero male a certe persone.

“Non sono già abbastanza conciata a festa con un pallone da calcio al posto della pancia?” sbuffo a Rose, mentre mi acconcia i capelli in una specie di chignon non molto riuscito, “ti ci metti pure tu con le tue acconciature da neoparrucchiera?”.

La sento sbuffare a sua volta, mentre continua ad aggeggiare i miei capelli rossi, marchio Weasley. E’ diventata una tradizione che sia Rosie a pettinarmi e truccarmi come una bambola per tutti i miei compleanni. E, sinceramente, non so se esserne felice o triste. Odio truccarmi, pettinarmi e tutte le cose che riguardano il mettersi in tiro, ma, come dice mia cugina, una volta ogni tanto non guasta.

Sono sicura che sarà lei quella che penserà a vestirmi, pettinarmi e truccarmi per il matrimonio di Ted e Vic, mentre si lamenta che non riesce a mettermi la matita agli occhi, a causa delle troppe lacrime. Si, se dovesse davvero succedere, voglio piangere.

“Perché non pensi a truccarti e pettinarti per te, visto che ci sarà anche Scorp, e non lasci la tua cara cuginetta libera dalle torture che le stai infliggendo?” continuo a sbuffare, mentre mia cugina inizia a truccarmi, senza praticamente ascoltarmi, “Rosie?”.

Mmm...?”.

D’accordo, come non detto.

Dopo una mezz’oretta buona di torture, penso di essere pronta per guardarmi, una volta per tutte, allo specchio di camera mia. Il vestito nero attillato - l’unico che si adattasse al colore dei miei capelli -  che mi ha costretto ad indossare mette in mostra la pancia e le mie gambe chiare, in quanto è corto appena sotto il ginocchio. Le maniche larghe mi arrivano fino a sotto il gomito e lo scollo, fortunatamente, non è eccessivo. La mia cara cugina - che tra l’altro devo ricordarmi di fare fuori - mi ha costretto - e costretto è dire poco - ad indossare dei trampoli al posto di semplici scarpe con il tacco e non c’è stato verso dirle di no. Quindi mi ritrovo venti centimetri più alta, una pancia particolarmente visibile - nonostante il nero assecchisca -, con un pocchio abnorme al posto di un semplice chignon e invece di un semplice trucco leggero, mi manca il naso rosso per sembrare un clawn. D’accordo, forse sto esagerando.

“E dovrei farmi vedere da tutti vestita in questo modo?” spalanco gli occhi, ricevendo solo in questo momento la batosta che tutti mi dovranno vedere conciata così. Prometto solennemente che dalla prossima volta non mi fiderò più di mia cugina.

“Come sei drammatica” lancio un’occhiataccia a mia cugina, la quale mi guarda sorridente e soddisfatta di come mi ha vestita, “possiamo andare, oppure devi continuare a lamentarti?”.

Mi limito a sospirare, guardando mia cugina ed uscendo da camera mia, dopo aver preso il mio mantello nero. Tanto ho tutto il viaggio per assillarla. E beh, Lilian Luna Potter è conosciuta per il suo essere una rottura di scatole, quando vuole. Usciamo dalla porta di casa mia e ci dirigiamo alla sua auto. Mi chiedo perché, potendo approfittare del meraviglioso potere della magia, mia cugina mi voglia portare alla Tana in una di quelle scatole babbane, chiamate macchine. La materializzazione non sarebbe una cosa migliore, più veloce e, soprattutto, più da maghi?

“Perché non usiamo la materializzazione, la polvere volante oppure una scopa per andare alla Tana, invece che usare la macchina?” le chiedo, salendo su quel trabiccolo e aspettando che lei lo metta in moto.

“Perché nonno Arthur mi ha convinto ad approfondire il modo in cui vivono i babbani” mi risponde semplicemente, mettendo in moto la macchina ed iniziando a guidare. Beh, nonno Arthur è attratto dai babbani. Macchine, telefoni, paperelle di gomma... sono cose che lui ama capire come funzionano. Probabilmente è riuscito a convertire Rosie, ma non riuscirà mai a convertire la sottoscritta: la smaterializzazione è troppo più comoda di una scatola di metallo.

“Fantastico” commento sarcastica, guardando mia cugina. Mi ricordo di un paio di mesi fa, quando, in quella stessa macchina, le avevo rivelato di aver fatto sesso con Ted e di essere rimasta incinta.

“Scorp mi ha detto tutto” ammette, spostando per un attimo il suo sguardo su di me. Inarco un sopracciglio, pensando a cosa gli avrebbe potuto dire. Forse della chiacchierata che abbiamo avuto riguardo all’adozione? Oppure del fatto che mi ha abbracciata?

“Tutto cosa?”.

“Se il bambino è maschio o femmina” esordisce entusiasta, mentre io mi porto una mano alla pancia. Non so neanche se voglio saperlo. Ecco che torna la mia parte malinconica e triste, che non ha ancora deciso se dare il bambino in adozione oppure no, nonostante tutti stiano cercando di dissuaderla.

“Non voglio saperlo” dico, anche se so che niente o nessuno riuscirà a fermare Rose dal dirmi una cosa che lei sa, ma io no, soprattutto se riguarda la mia gravidanza. Possibile che Scorpius non riesca a tenere la bocca chiusa?

“Dai, Lily...” mia cugina è davvero incredibile. Non vedo l’ora di arrivare alla Tana, è l’unica cosa che davvero desidero. A parte il fatto che Ted, Vic e la loro prole, non ci siano. Questo è quello che davvero vorrei: non doverli vedere.

“Se volevo saperlo, lo avrei chiesto al tuo fidanzatino” sottolineo le ultime due parole con un po’ di sarcasmo. Tanto so che nessuno riuscirà a fermarla dal dirmi tutto e da svuotare il sacco. Conosco mia cugina, “non voglio saperlo”.

“Almeno avrai il tempo per scegliere il nome”.

“Non so neanche se voglio darlo in adozione, quindi non è un mio problema quello del nome” sospiro, sperando con tutta me stessa che non mi riveli niente. E’ come quando stai leggendo un libro e sei più o meno a metà, e arriva una persona che lo ha letto e che inizia a raccontarti la fine. Questo è l’aspetto che ho sempre detestato di mia cugina.

“Avanti, Lily...”.

“No”.

“Ti prego”.

“No”.

“Posso dirtelo?”.

“No”.

“Per favore”.

“No”.

“Dai...”.

“No”.

“Lily...”.

“D’accordo” sbuffo annoiata, arrendendomi. Tanto so che avremmo continuato così all’infinito, quindi è meglio arrendersi, no? Soprattutto se la tua interlocutrice è una ragazza di nome Rose Jane Weasley.

“E’ una femmina” sorride, guardandomi, “ti è piaciuto il mio regalo di compleanno?”.

Sinceramente non so se essere felice di saperlo oppure no. In questo momento non mi cambia niente, perché l’adozione è la prima delle mie ipotesi, ma non so. Forse potrei tenerlo. No, aspetta. Dovrò dire tenerlA. Appoggio la guancia al vetro gelido della macchina e per un secondo sorrido.

E’ femmina. Buon compleanno, Lilian.

Oh, beh, ma da ora in poi costringerò Scorpius a tenere le labbra sigillate, se no si accorgerà cosa vuol dire far arrabbiare una Potter.

“Siamo arrivate” annuncia mia cugina, parcheggiando davanti alla Tana. Scendiamo entrambe di macchina e Rose mi si avvicina, “auguri, Lily”.

La abbraccio, per quanto la pancia me lo permette, “grazie... anche per il regalo”.

Beh, devo dire che Al aveva ragione. E’ una femmina e, quando ne verrà a conoscenza, sono sicura che non farà altro che assillarmi per chiamarla Amelia. Mentre James inizierà a sfotterlo con la storia che è innamorato di Rose e che pensava volesse chiamarla come lei. A volte mi chiedo come quei due riescano ad abitare sotto lo stesso tetto senza menarsi a vicenda. E’ un mistero.

Io e mia cugina entriamo nella Tana e ci dirigiamo verso la sala da pranzo, dove, sicuramente, si saranno nascosti per farmi una sorpresa. Dovrebbe esserci tutta la famiglia al completo, compreso zio Charlie, il quale dovrebbe essere tornato da quella città dal nome impronunciabile soltanto per fare gli auguri a una sua nipote che ha visto, più o meno, cinque volte in tutta la sua vita. Non mi stupirei se avesse portato con sé un drago e se lo avesse spacciato per sua moglie. Sono sicura che avrebbe il coraggio di sposarsi un drago.

Tanto so che il regalo di compleanno che vorrei non verrà esaudito: Ted e Vic saranno sicuramente presenti, anzi, forse saranno addirittura i primi a farmi gli auguri. Almeno posso sperare che non si sbaciucchino durante la mia festa di compleanno.

Entriamo nella sala da pranzo e sento un auguri esplodere nell’intera stanza, mentre le luci si accendono, rivelando tutti i miei parenti in piedi davanti a me. Beh, posso dire che hanno conciato questo posto peggio che a Natale. Il solito tavolo è stato fatto sparire e al suo posto hanno messo dei tavolini per tutta la stanza, ci sono dei palloncini che volteggiano a mezz’aria e il centro della stanza è vuoto, cosa che vuol dire: pista da ballo.

Devo ammettere che ci sono tutti : mamma, papà, Jay, Al, zio Ron, zia Hermione, Hugo, zio George, zia Angelina, Fred, Roxy... d’accordo, se mi metto a fare l’appello di tutti i presenti, sono sicura che non finirei più di dire nomi. Devo ammetterlo: la famiglia Weasley è troppo grande. E lo diventerà sempre di più. Potrei scommettere che con l’avvento della nuova generazione, non riusciremo più a stare tutti intorno ad un unico tavolo alla Tana durante il pranzo di Natale, come tutti gli anni. E la cosa bella è che siamo tutti rossi e il gene dei capelli rossi nel DNA è duro a morire, soprattutto se proviene da una famiglia come quella degli Weasley.

Vedo papà avvicinarsi a me e prendermi in braccio, cosa che non faceva da quando avevo cinque anni e che, ne sono sicura, non è molto benefica per il bambino. D’accordo, per lA bambinA, “auguri, Lily”.

Gli do un bacio sulla guancia, prima che mi rimetta a terra e mi costringa a subirmi tutti gli auguri, da parte di tutti i parenti. Prevedo sarà una cosa lunga, come tutti gli anni. Anche mamma mi si avvicina e mi fa gli auguri a sua volta, abbracciandomi. Non è una cosa di tutti i giorni compiere diciotto anni e diventare maggiorenne anche nel mondo dei babbani. Non ricordo una festa così enorme anno scorso, per aver raggiunto la maggiore età nel mondo dei maghi. Probabilmente nonno Arthur sarà riuscito ad influenzare tutti con la sua ossessione verso i babbani. Potrei quasi scommettere dieci galeoni con zio George ed essere sicura di non perderli. D’accordo, di solito quando scommetto con zio George perdo sempre, ma questa volta sarei sicura di vincerli dieci galeoni.

Dopo aver ricevuto tanti - troppi - auguri - da parte di zio Bill, zia Fleur, zio Charlie, zio Percy, Lucy, Molly... d’accordo, se continuo così non finisco più -, vedo un ragazzo biondo avvicinarsi a me a fianco di Al. Ora Scorp mi sente.

“Auguri, Lilian” mi sorride, prima che mia cugina gli salti letteralmente addosso, facendogli quasi perdere l’equilibrio.

“Grazie, Scorpius” lo ringrazio, arrossendo leggermente e guardandolo negli occhi, “ho soltanto una cosa da dirti: se la prossima volta provi a spifferare qualcosa a mia cugina riguardo la gravidanza, giuro che ti crucio”.

Alla sua risata non posso far altro che sorridere e arrossire ancora di più, prima di vedere Ted Remus Lupin in persona avvicinarsi a me. Sento il sorriso, che prima mi tirava le labbra, sparire, quando me lo ritrovo davanti. Sento il cuore iniziare a battere velocemente e le guance avvampare.

“Grazie, Ted per gli auguri e anche per il bellissimo regalo, ora puoi anche tornartene da Vic” sbotto, incrociando le braccia al petto e considerando il bacio che si sono scambiati come regalo di compleanno.

 

Ted Pov.

D’accordo, non posso pretendere che Lily mi perdoni di punto in bianco, dopo tutto quello che è successo. Conosco la mia Lils e so che per farmi perdonare ce ne vorrà di tempo. Vedo i suoi occhi scuri pieni di delusione puntati nei miei.

“Lils, vorrei parlarti un attimo” so che è la trecentesima volta che le chiedo di parlare, ma ho bisogno di chiarirmi per tutto quello che è successo con Vic e per dirle quello che le è accaduto. Beh, penso che le interesserà sapere il perché Vic non è presente alla sua festa di compleanno.

“Possibile Ted, che l’unica cosa che vuoi fare sia quella di parlare, parlare e parlare?” sbuffa, guardandomi con sguardo duro, “non ne posso più di parlare”.

“Ho una cosa importante da dirti e credo che ti interessi” cerco di convincerla più con lo sguardo che con le parole. La vedo sospirare e sbuffare di nuovo, prima di seguirmi fuori dalla sala da pranzo.

“Di cosa si tratta?” mi chiede, appoggiando la schiena al muro del corridoio, le braccia conserte e il sopracciglio inarcato. La vedo avvicinarsi a me e guardarmi ancora con sguardo interrogativo.

“Puoi smetterla di stare così sulla difensiva?” le chiedo, appoggiando le mani sulle sue spalle, senza che lei protesti.

“Perché dovrei smetterla?” mi chiede, sbuffando.

“Perché mi fa male vederti così, Lily, sul serio” vedo i suoi occhi spalancarsi per lo stupore.

“E a me, secondo te, non fa male vedere Victoire incinta del padre della mia bambina?” sospira il suo orgoglio Grifondoro.

“Senti, Victoire ha... aspetta un attimo, hai detto bambina?” le chiedo, cambiando discorso e sorridendo.

“Sì, è una bambina, Ted” vedo un piccolo sorriso apparire sulle sue labbra rosee.

“Non darla in adozione, Lils, ti prego” la supplico, guardandola in quelle iridi, marroni come quelle di Ginny e leggermente verdastre come quelle di Harry.

“Ancora? Non hai altro da dire?” sbuffa, liberandosi dalle mie mani sulle sue spalle.

“Vic ha avuto...”.

“Lily?” sposto lo sguardo su ragazzo che mi ha interrotto. L’ho già visto a qualche pranzo di Natale e a qualche Capodanno e, se non ricordo male, dovrebbe essere il ragazzo di Rose, “c’è tuo zio George che vuole farti gli auguri... vi ho interrotti?”.

“No” dice Lily, puntando i suoi occhi dentro i miei, “ne riparliamo dopo, Ted”.

La seguo con lo sguardo, mentre rientra in sala pranzo, seguita da quello che dovrebbe essere Malfoy. Devo dirgli tutti, a partire dal bacio fino ad arrivare a quello che è successo a Vic. Mi avvicino alla porta e mi appoggio allo stipite.

 

Lily Pov

“Dov’è zio George?” chiedo a Scorp, rientrando al suo fianco nella sala da pranzo. Prometto solennemente che dopo andrò da Ted e gli chiederò cosa mi voleva dire, ma prima penso sia meglio finire di farmi fare gli auguri da tutti.

“Chi?” mi chiede, voltandosi a guardarmi con i suoi occhi chiari. Trovo strano che non si sia messo la sua cara cravatta Serpeverde anche per il mio compleanno. Forse è stata Rose a persuaderlo.

“Zio George. Sei venuto a chiamarmi perché doveva farmi gli auguri, dov’è?” gli chiedo con ovvietà, fermandomi.

“Non era vero niente, volevo soltanto salvarti da una discussione sgradita”.

“D’accordo, lui è il padre” ammetto, “beh, forse posso anche ringraziarti per avermi portata via da una discussione sgradita, come la definisci tu”.

“Dovere di amico” mi sorride beffardo, guardandomi divertito.

“E quand’è che fai il tuo dovere di fidanzato?” gli chiedo, guardandomi intorno, cercando di individuare mia cugina, “dov’è Rosie?”.

“E’ là da Al” risponde, indicandomi mia cugina con la testa.

“E perché tu non sei da lei?”.

Non ottengo nessuna risposta, a parte la sorpresa delle sue labbra sulle mie.

  
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