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Autore: DafneSky    25/10/2010    1 recensioni
Già con la sorella maggiore Yu aveva qualche problema. Ma se poi ci si mettono anche strani sogni, diaboliche sorelline pestifere, lupi norrenici e il tuo migliore amico le cose si complicano non poco...
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Shin, Yu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da circa due mesi oramai stavo in allerta. Senza dare nell’occhio, senza comportarmi stranamente, però percepivo qualcosa che non mi piaceva. Le vibrazioni nell’aria emanavano talmente tanta negatività da influenzare i sogni di Yu, nella camera accanto alla mia. Neanche io riuscivo a dormire per la verità. Passavo la notte sui miei libri, escogitando una contromossa al male ignoto che si apprestava a incombere. Prevedevo solo che avrebbe interessato un territorio grande quanto l’intera nazione. Qualcosa si era risvegliato e pensavo anche di sapere cosa. La faccenda mi spaventava. Non sarei riuscito a fermarlo da solo…
Quella notte ero andato a dormire da soli cinque minuti quando un presentimento mi svegliò di soprassalto. Era a Berlino. Mi guardai attorno in preda al panico, nel buio della mia stanza. Nel silenzio riuscii a sentire Yu che oltre la parete che ci divideva gemeva e mugolava nel sonno. Di nuovo gli incubi. Chiusi gli occhi deglutendo e cercai di focalizzare il mio amico nella stanza accanto. Era sempre il solito incubo. Ricordi, vortici, immagini troppo veloci per distinguerle, risate, canzoni. Il caos totale. E poi tutto si fermò. Non era mai successo da quando tentavo di leggere i sogni di Yu, nessuna immagine si era mai fermata abbastanza a lungo per essere focalizzata. Sembrava uno zoo, la gabbia delle scimmie. Una ragazzina completamente vestita di nero mosse qualche passo,pensierosa. Chi era? Magari un ricordo dell’infanzia o dell’adolescenza di Yu.
«Imparerai a non sottovalutare una quattordicenne, stupido». Voce tagliente, brutale, sguardo gelido. Chi era? Notai solo allora un anello d’acciaio al suo dito, raffigurante una runa bianca. Lessi: Giustizia.
Un attimo dopo tutto svanì, Yu si era svegliato e io mi ritrovai ansimante nel letto con la testa che mi scoppiava per lo sforzo enorme appena compiuto. Sentii il telefono squillare, di nuovo il presentimento. Mi misi a sedere sul letto deglutendo a fatica, mentre sentivo i passi di Yu nel corridoio. Rispose al cordless in salotto, per mia fortuna, cosicché riuscii a sgattaiolare in corridoio e ad alzare la cornetta del telefono fisso sul mobiletto vicino al ripostiglio, acquattandomi silenziosamente nell’ombra.
«Chi è?»
«Tu chi sei?»
«Dovrei fartela io questa domanda»
«Cerco Anja»
«Anja sta dormendo»
Gettai un’occhiata alla porta di camera di Kiro e Anja. A giudicare dai rumori non sembrava stessero dormendo, ma immaginai Yu avesse mentito per rispettare la privacy dei nostri amici.
«Dorme già alle nove di sera?»
«Tre di notte, sono le tre di notte».
Perché la ragazzina a telefono sosteneva che fossero le nove di sera? Feci un piccolo calcolo. Meno sei ore, il fuso orario americano. E Anja viveva in America, se non andavo errando.
«E tu saresti uno di quei froci che ha appesi in camera? Come vi chiamate? Cincin bazar… Sei quello nano con il naso da ippopotamo, il chiodo che sembra Miss Maglietta Bagnata o quella femminuccia di mio cugino?».
E chi sarebbe stato questo chiodo che sembrava Miss Maglietta Bagnata?, pensai offeso. Ma non c’era tempo di fare i preziosi, doveva essere la sorella di Anja, senza dubbio.
«Sono lo scemo con i capelli a strisce rosse»
« Beh, non importa chi sei. Dì a Anja che arrivo domani alle 10 all’aeroporto di Berlino».
La pulce odiosa riattaccò il telefono senza neanche salutare, e io la imitai, tornandomene di soppiatto in camera. Non so perché avessi origliato, ma sapevo di aver fatto la cosa giusta. L’arrivo imminente di quella ragazzina aveva qualcosa a che fare con la minaccia che oscurava Berlino, lo sentivo, e sapevo anche dove trovarla. Chiusi silenziosamente la porta e mi misi a spiare dalla serratura tutti i movimenti di Yu. Si diresse dapprima verso la finestra, ma il buco da cui spiavo era troppo piccolo perché io vedessi i suoi movimenti.
Aspettai con il cuore in gola per vari minuti, poi lo vidi passare davanti a me e chiudersi in bagno. Sospirai tornandomene a letto. Perché non si muoveva a dirlo ad Anja? Aveva forse intenzione di lasciare il mio “indizio” all’aeroporto? Sentii l’acqua della doccia iniziare a scrosciare, che intenzioni aveva? Attesi per circa dieci minuti che il rumore dell’acqua cessasse e poi mi appostai nuovamente vicino alla serratura. «Andiamo…», bisbigliai.
Quando uscì era completamente nudo. Arrossii ma subito dopo mi tirai uno schiaffo per tornare lucido, nonostante il sonno. Quando lo vidi ricomparire in corridoio vestito di tutto punto capii finalmente che intenzioni avesse. Sbadigliai e tornai a letto, senza riuscire comunque ad addormentarmi. Dentro di me c’era la necessità di fare del bene, indipendentemente dalla mia volontà. Sarei stato segnato per sempre da quelle quattro rune bianche: Pace, Equilibrio, Potere… e Giustizia.


AU:
Non mi aspettavo subito DUE recensioni!! No, proprio no xD Quindi ringrazio di cuore Kikka e Lucilla per avermi da subito dato fiducia.In realtà io avevo già iniziato a pubblicare questa fan fiction con un altro utente di cui non ricordo la password e che... sembra sparito. EFP non mi manda la mail con la nuova password e mi sono trovata costretta a fare un utente nuovo^^ L'altra ff la cancellai per mancanza di ispirazione dopo lo scioglimento della band, e dopo un brutto periodo durato fino a Giugno, l'ho ripresa e ora è a buon punto sul mio pc ^^ Questo è un capitolo un po' di passaggio... il narratore non è Yu, bensì... chi lo sa xD Ci si può arrivare anche da sole, tranquille^^ Tra qualche giorno posto il capitolo 3 *w*
  
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