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Autore: _Giuls17_    27/10/2010    1 recensioni
ecco i nostri adorabili eric e sana, ma cosa sarebbe successo se lui avesse fatta una scelta diversa da lei? se avesse scelto Funny? vediamo cosa sarebbe successo in quel caso =)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 2

 

Il sogno nel cassetto…

 

 

La professoressa mi mandò in presidenza, dopo che ebbe scoperto che ero uscita dalla classe per andarmene, dato che non volevo proprio andarmene dalla scuola, mi avevano beccato.

Il preside mi fece la solita ramanzina, ultimamente finivo spesso in presidenza, ma non lo facevo apposta,  una volta mi avevano mandato perché avevo saltato educazione fisica e mi ero addormentata su un albero.

Era scomodo dormire là, ma almeno mi ero riposata una poco.

Un’altra volta invece, secondo le voci che avevano fatto girare i miei compagni, e quando dico compagni intendo Funny, mi avevano mandato in presidenza perché “avevo” quasi picchiato una ragazza più grande, cosa non vera, non sapevo manco che fosse quella ragazza. E un ultima volta avevo involontariamente insultato la prof.

Mi resi conto di essere cambiata e molto, ma la nuova me, anche se fuori cercava di appare forte, la sera piange ancora.

 

Il preside mi lasciò andare dopo mezz’ora, in tempo per la ricreazione, arrivai nel cortile principale, e mi avvicinai al posto dove ormai mi ero abituata a  passare la ricreazione, era alla fine del cortile, lontano da tutti e per giunta sotto un albero.

Mi sedetti a terra e iniziai a fissare il cielo, era una bella giornata di Aprile e non mi resi conto che Eric si stava avvicinando, e si sedette accanto a me, io sobbalzai per lo spavento, ma poi ripresi a guardare il cielo e chiesi sorpreso – che stai facendo?-

- mi sono seduto accanto ad un’amica –

-amica?- chiesi sorpresa e sconvolta allo stesso tempo.

- Sana mi sono comportato malissimo con te, ma ti considero ancora la mia miglior amica- disse guardandomi.

 

Sarebbe stato fantastico se questo fosse successo veramente, desideravo veramente poter tornare alla vecchia vita, sarebbe stata la cosa più bella del mondo, mi avrebbe reso davvero felice poter stare daccapo con lui, poter tornare a sorridere, ma sarebbe rimasto solo un sogno che nn si sarebbe mai avverato, -vorrei tornare ad amarlo…- dissi a bassa voce.

E quando mi riscossi dal sogno arrivò Funny, che cominciò a blaterare del mio comportamento che non rispecchiava un’alunna con i miei voti. Poi si disinteresso a me e prese a parlare delle giornate con Eric, di quando studiavano insieme.

 

Il mio cervello che stava scoppiando pensò “ mi vuole proprio fare incavolare, dice queste cose solo per rendermi gelosa, ma devo mantenere la calma, nn devo picchiarla”, ma lei continuava a parlare.

 – è diventato cosi dolce, e quando studiamo mi tempera anche la matita – disse in modo frivolo.

- Bastaaa!!!- urlai la mia pazienza era arrivata al limite, mi alzai e me ne andai, almeno potevo essere soddisfatta di me: non l’avevo picchiata.

 

Imprecò contro di me e della mia maleducazione, ma io non feci niente, mi stetti zitta, e me ne andai lentamente  in bagno.

Mi sciacquai la faccia, e mi guardai allo specchio, ero pallida, assomigliavo a un fantasma, avevo anche le occhiaie, e dire che la sera credevo di dormire.

 

Entrarono le amichette di Funny e lei, “che bellezza” mi dissi fra me e me, mi diressi verso l’uscita, ma loro la sbarrarono con i loro corpi piccoli senza muscoli – fatemi passare –

-facciamo quattro chiacchiere prima – disseto in coro.

- no- risposi decisa.

 

Le spostai con una sola mano, e usci, stavo piangendo, il perché nn lo sapevo, ma volevo essere apprezzata per una volta, e cosi cominciai a urlare, in mezzo a tutti.

Tutti mi guardarono, ma finalmente stavo facendo uscire il mio dolore, le lacrime aumentarono, nn vedevo più niente.

Smisi di urlare, dopo poco,  Eric mi guardava, era stupito che una come me avesse cosi tanto dolore dentro, ma era la verità, io stavo male e nessuno poteva curarmi nemmeno i medici.

 

   
 
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