Il sogno nel cassetto…
La professoressa mi
mandò in presidenza, dopo che ebbe scoperto che ero uscita dalla classe per
andarmene, dato che non volevo proprio andarmene dalla scuola, mi avevano
beccato.
Il preside mi fece la
solita ramanzina, ultimamente finivo spesso in presidenza, ma non lo facevo
apposta, una volta mi avevano mandato perché
avevo saltato educazione fisica e mi ero addormentata su un albero.
Era scomodo dormire
là, ma almeno mi ero riposata una poco.
Un’altra volta invece,
secondo le voci che avevano fatto girare i miei compagni, e quando dico compagni
intendo Funny, mi avevano mandato in presidenza perché “avevo” quasi picchiato
una ragazza più grande, cosa non vera, non sapevo manco che fosse quella
ragazza. E un ultima volta avevo involontariamente insultato la prof.
Mi resi conto di
essere cambiata e molto, ma la nuova me, anche se fuori cercava di appare
forte, la sera piange ancora.
Il preside mi lasciò
andare dopo mezz’ora, in tempo per la ricreazione, arrivai nel cortile
principale, e mi avvicinai al posto dove ormai mi ero abituata a passare la ricreazione, era alla fine del
cortile, lontano da tutti e per giunta sotto un albero.
Mi sedetti a terra e
iniziai a fissare il cielo, era una bella giornata di Aprile e non mi resi
conto che Eric si stava avvicinando, e si sedette accanto a me, io sobbalzai
per lo spavento, ma poi ripresi a guardare il cielo e chiesi sorpreso – che
stai facendo?-
- mi sono seduto
accanto ad un’amica –
-amica?- chiesi
sorpresa e sconvolta allo stesso tempo.
- Sana mi sono comportato
malissimo con te, ma ti considero ancora la mia miglior amica- disse
guardandomi.
Sarebbe stato
fantastico se questo fosse successo veramente, desideravo veramente poter
tornare alla vecchia vita, sarebbe stata la cosa più bella del mondo, mi
avrebbe reso davvero felice poter stare daccapo con lui, poter tornare a sorridere,
ma sarebbe rimasto solo un sogno che nn si sarebbe mai avverato, -vorrei
tornare ad amarlo…- dissi a bassa voce.
E quando mi riscossi
dal sogno arrivò Funny, che cominciò a blaterare del mio comportamento che non
rispecchiava un’alunna con i miei voti. Poi si disinteresso a me e prese a
parlare delle giornate con Eric, di quando studiavano insieme.
Il mio cervello che
stava scoppiando pensò “ mi vuole proprio fare incavolare, dice queste cose
solo per rendermi gelosa, ma devo mantenere la calma, nn devo picchiarla”, ma
lei continuava a parlare.
– è diventato cosi dolce, e quando studiamo mi
tempera anche la matita – disse in modo frivolo.
- Bastaaa!!!- urlai
la mia pazienza era arrivata al limite, mi alzai e me ne andai, almeno potevo
essere soddisfatta di me: non l’avevo picchiata.
Imprecò contro di me
e della mia maleducazione, ma io non feci niente, mi stetti zitta, e me ne
andai lentamente in bagno.
Mi sciacquai la
faccia, e mi guardai allo specchio, ero pallida, assomigliavo a un fantasma,
avevo anche le occhiaie, e dire che la sera credevo di dormire.
Entrarono le
amichette di Funny e lei, “che bellezza” mi dissi fra me e me, mi diressi verso
l’uscita, ma loro la sbarrarono con i loro corpi piccoli senza muscoli – fatemi
passare –
-facciamo quattro
chiacchiere prima – disseto in coro.
- no- risposi decisa.
Le spostai con una
sola mano, e usci, stavo piangendo, il perché nn lo sapevo, ma volevo essere
apprezzata per una volta, e cosi cominciai a urlare, in mezzo a tutti.
Tutti mi guardarono,
ma finalmente stavo facendo uscire il mio dolore, le lacrime aumentarono, nn
vedevo più niente.
Smisi di urlare, dopo
poco, Eric mi guardava, era stupito che
una come me avesse cosi tanto dolore dentro, ma era la verità, io stavo male e
nessuno poteva curarmi nemmeno i medici.