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Autore: Stellalontana    12/11/2005    2 recensioni
Siate clementi con me, è la rpima ff che scrivo!!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The day before

The day before

 

Tre settimane, purtroppo, passano in fretta. Il quindici dicembre per i nostri tre ‘amici’ arrivò anche troppo in fretta. La sera del quattordici Draco, Harry e Ron si ritrovarono per l’ultima volta nello studio di Vitious. Dorian aveva portato loro ciò che lui definiva ‘vestiti di scena’. Con un colpo di bacchetta fece apparire sul tappeto dove erano seduti tre pacchi di abiti piegati alla perfezione. Harry svolse il suo pacco. Dentro trovò una camicia verde oliva a righe, una cravatta color senape, un paio di jeans verde bottiglia e una giacca ramarro. Ron aveva le stesse cose, azzurre e Draco grigie.

“Domani sera indosserete questi ragazzi” Dorian fece un sorrisetto “Per la gioia degli occhi delle vostre compagne. Questa sera proviamo un’ultima volta, poi siete liberi di andare”. scoraggiati i tre ragazzi si misero in posizione, con delle facce da funerali. Con uno svolazzo della bacchetta Dorian fece apparire un giradischi e un dico, come ormai faceva dalla prima sera. Una musica accattivante si diffuse per l’aula.

Circa mezz’ora dopo i tre ragazzi uscirono a testa bassa, cercando di non guardarsi. Ron ed Harry si congedarono da Malfoy davanti al dipinto di Sir Cadogan. I due Grifondoro fecero il tragitto cercando di non esprimere le proprie paure. Harry continuava a fissare il pavimento che scorreva con estrema lentezza sotto i suoi passi assonnati, mentre Ron aveva lo sguardo vacuo fisso davanti a sé, cercando di comprendere quanto gli era accaduto in un solo giorno, tre settimane prima. Quando Harry e Ron arrivarono davanti al ritratto della Signora Grassa la trovarono a far comunella con una vecchissima strega del settecento, intenta fare al calza; cioè, a far fare ai ferri la calza. I due quadri si raccontavano le proprie conquiste ed Harry fu costretto ad urlare la parola d’ordine per farsi ascoltare. Alla fine la Signora Grassa li fece passare, alquanto contrariata. La sala comune dei Grifoni era deserta. Ron sprofondò in una poltrona accanto al camino. Harry fece altrettanto. “Credo che domani mi darò malato!” borbottò Ron socchiudendo gli occhi. Harry fece una smorfia. “La McGranitt ci ucciderebbe. Anzi, ci farebbe espellere; per la gioia di Piton” sbuffò tirando un filo che pendeva dalla tasca dei jeans. I vestiti che i due ragazzi avrebbero dovuto indossare l’indomani, giacevano piegati sopra un tavolo. Harry chiuse gli occhi, assonnato, e dopo pochi minuti era già caduto in un sonno profondo.

“Sai cosa Harry, forse così le ragazze si accorgeranno di me… eh?” non ricevendo risposta Ron si alzò dalla poltrona e vide che il suo amico stava dormendo beatamente. Sorrise. In fondo quello che si era stancato più di tutti era proprio Harry. Quella sera c’aveva messo più energia del dovuto e secondo Dorian avrebbe fatto meglio a conservare le energie per l’indomani. Guardò per un attimo il suo migliore amico. Harry Potter, il bambino sopravvissuto, l’eroe di Hogwarts. In quel momento gli sembrava soltanto un ragazzo di diciotto anni che dormiva profondamente, i lineamenti del volto distesi, le labbra dischiuse e le palpebre calate sui suoi immensi occhi verdi. Quanto teneva a lui? Più della vita stessa. Voleva la sua amicizia. Ne aveva bisogno più di qualsiasi altra cosa. Mmm, qualsiasi? Forse aveva bisogno dell’amore di Hermione… ma l’amicizia di Harry era comunque il dono più prezioso. Ma cosa sarebbe successo loro l’indomani? A quel pensiero a Ron diventarono rosse le orecchie. Che figura avrebbe fatto davanti ad Hermione? Non voleva pensarci. Chissà, forse dopo quello spettacolo lei lo avrebbe guardato diversamente. Decise che era meglio non svegliare Harry e, presa una coperta gliela distese sopra, poi si volse verso il dormitorio. Si ricordò dei vestiti appena in tempo. Li prese e si avviò a letto. Con un ultimo sguardo al suo migliore amico sorrise, scuotendo la testa. “Buonanotte Harry”.

 

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E Draco? Draco… lui voleva che niente fosse mai accaduto. Davanti al dipinto di Sir Cadogan fissava il muro e si chiedeva se qualcuno fosse più cretino di lui. Prima Goyle e il suo scherzetto, poi la propria fantastica idea di andare a chiedere scusa a quello sfregiato. Draco si passò una mano sul volto, cercando di immaginare la vergogna del giorno dopo. Le sue guance diventarono di un leggero color rosato. Gli occhi di ghiaccio si fecero tristi. Che cosa avrebbe pensato di lui la gente? Lui che si era sempre vantato di tutto e con tutti, cosa sarebbe successo alla sua reputazione? Scosse la testa, cercando di scacciare i brutti pensieri. “Fatti avanti, vile traditore!” urlò Sir Cadogan puntandogli la spada contro. Il biondino si voltò verso il quadro e fulminò il cavaliere con un’occhiataccia. “Ma fatti gli affari tuoi ritratto dei miei stivali!” borbottò prima di incamminarsi verso la sala comune dei Serpeverde.  Durante il tragitto strusciò la mano sulla parete umida dei sotterranei, chiedendosi ancora una volta che cosa ne sarebbe stato di lui l’indomani. Voleva rimanere solo quella sera, ragionare a mente fredda tutti gli avvenimenti che lo avevano travolto. Si fermò davanti al dipinto della sala comune. “Viae Mali” disse svogliato. Il quadro si spostò con un sordo cigolio.

Con sua somma delusione Blaise Zabini e Pansy Parkinson si trovavano ancora dentro la sala. Blaise lo guardò entrare con occhi vuoti e assonnati, prima di sorridergli ottusamente. “Allora? Pronto per il giorno fatidico?” chiese sbadigliando.

Draco arricciò il naso. “Pronto una bella…”

“Draco! Non sono parole da dire!” lo interruppe Pansy indignata. Draco le lanciò uno sguardo infuocato intimandole di stare zitta. La ragazza, punta nell’orgoglio se andò scuotendo la testa e borbottando sulla maleducazione di certe persone. Draco si accasciò su una poltrona sospirando. Blaise si sedette sul bracciolo accanto a lui, gli occhi cobalto fissi in quelli ghiacciati. Draco fece una smorfia. “Smettila di guardarmi con quella faccia, Blaise! Non sei tu quello che deve farmi la predica!” sbuffò acido. Blaise ridacchiò, spostando l’attenzione sulle braci del fuoco. “Certo che no, Dray, ma potevi stare attento a non…”

”Senti, Blaise, perché non ti fai un po' gli affaracci tuoi? Non sei tu quello che domani perderà la faccia davanti a tutte le ragazza di Hogwarts, perciò per favore risparmiati!"

"D'accordo, d'accordo, Dray, ma fammi dire una cosa..."

"E non chiamarmi DRAY!" sbraitò Malfoy alzandosi di scatto e mettendosi a passeggiare davanti al camino. Blaise lo guardò sconcertato. “Draco, che cosa cavolo ti prende?”

“Niente!” replicò il ragazzo facendo un gesto seccato con la mano.

“Niente? Ceeeerto! Senti, non so se seguirai il mio consiglio, ma ti prego, fregatene di quello che diranno gli altri e soprattutto le ragazze, non ne vale la pena…” lo pregò Blaise alzandosi. Draco lo guardò con un misto di compassione e incredulità. “Non sei tu quello che domani si esibirà davanti a cinquecento ragazze” sibilò fermandosi. Blaise sorrise accomodante.

“Allora non hai capito testa di legno! Sto solo cercando di dirti che…”

“Ho capito, Blaise, ho capito! E adesso per favore, lasciami tranquillo eh? A domani!” lo rimbeccò Draco. Blaise lo guardò irato, poi, senza che Draco lo avesse previsto minimamente gli mollò un ceffone in pieno viso, si voltò e sparì su per le scale del dormitorio. Draco stette a fissare il vuoto poco prima occupato dal suo amico Blaise con occhi vacui. Si portò una mano alla guancia. ‘Accidenti come brucia!’ pensò appoggiando i polpastrelli sulla pelle rossa del viso. Draco guardò con attenzione le braci ormai spente del fuoco, poi decise di raggiungere Blaise nel dormitorio. S’infilò il pigiama verde pastello e si sdraiò nel suo letto, tirando le tende. ‘Manca poco alla fine della mia reputazione’ pensò guardando il soffitto del suo letto a baldacchino. In quel momento Draco Malfoy non era l’unico erede maschio della famiglia purosangue dei Malfoy, ma solo un ragazzo normale e tragicamente solo. Perché questo Draco era. Un ragazzo. Un ragazzo estremamente solo e infelice.

For Angi: Grazie mille per la tua recensione

For Angi: Grazie mille per la tua recensione! In questo chap ho aggiunto una parte dedicata a Draco, come mi avevi suggerito. Non preoccuparti, continuerò a scrivere anche se non tutti recensiscono, stanne certa! Continua a leggermi!!!

 

For UnicaRaptor: Grazie anche a te, amica mia, per il tuo sostegno e semplicemente per la tua amicizia!

 

Stellalontana

   
 
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