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Autore: iosnio90    31/10/2010    4 recensioni
Ciao a tutti! Questa è l'ultima parte della mia serie dedicata alla coppia Damon e Bonnie, la mia coppia preferita in assoluto! In questa ultima parte ci sarà lo scontro finale con il Consigliere Superiore del Regno magico, Samuel, che scatenerà una vera e propria guerra magica senza risparmiare vari colpi bassi e trappole pur di uccidere il vampiro e la strega che hanno sato innamorarsi contravvenendo a tutte le regole della Legge Magica! Per sapere come andrà a finire e cosa succederà, seguitemi! BACIONI...IOSNIO90
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il linguaggio della resa'
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Prologo

Per la maggior parte delle persone uccidere è un atto riprovevole.
Sia che lo si faccia per difendere qualcuno o per salvarlo, sia che lo si faccia per legittima difesa, sia che lo si faccia perché si sta combattendo una guerra, uccidere è sbagliato, uccidere è un peccato.
Ma ci sono altri tipi di persone che credono il contrario, che credono che uccidere sia giusto, che solo uccidendo si può fare del bene.
Queste persone vivono nella profonda convinzione che il mondo sia malato e che bisogna estirpare la malattia alla radice, che bisogna uccidere la malattia perché solo così si troverà la pace, solo così il bene trionferà.
E al diavolo tutti coloro che dicono che il bene deriva dal bene.
Il bene non porta altro bene e non porta neppure il male, il bene semplicemente non porta nulla.
Se si fa del bene a qualcuno come si fa, poi, a sapere che quel qualcuno farà a sua volta altro bene?
Nessuno può saperlo!
Quel qualcuno può semplicemente continuare per la sua strada senza degnarsi di fare nulla per il prossimo nonostante tu gli abbia dato dimostrazione che si può aiutare glia altri.
L’unico modo che resta per fare del bene è cominciare partendo da un qualcosa che sembra male, che sembra sbagliato, come uccidere.
Bisogna uccidere ciò che è sbagliato per fare del bene.
La domanda che c’è da porsi a questo punto è: chi decide cosa è giusto e cosa è sbagliato? Chi decide se una persona è buona e un’altra è cattiva? Chi decide chi deve morire e chi no?
Quella maggioranza di persone che vede l’uccidere come un peccato nel rispondere a questa domanda si affiderebbe ad una Forza Superiore, qualsiasi essa sia e con qualsiasi nome la si voglia chiamare.
Ma le altre persone, le persone che credono che sia giusto uccidere, non lo farebbero ed è questo il loro più grande difetto: la superbia.
Ne mostrano così tanta, di superbia, da erigere se stessi a giudici degli uomini e delle loro azioni credendosi immuni dal giudizio di tutti.
Credono di poter puntare il dito verso qualsiasi persona senza che nessuno possa fare nulla per impedirlo.
Uccidono chiunque sia diverso da loro soltanto perché, appunto, è diverso e non vive secondo le loro regole, non pensa secondo i loro parametri, non si comporta secondo la loro morale.
I diversi, quindi, vengono visti come il nemico, come esseri malvagi che vogliono corrompere il mondo, come esseri oscuri.
I diversi vengono visti come il nero che stritola gli uomini in una stretta mortale, che annebbia le loro menti, che corrode le loro anime.
E così queste persone, i non diversi, coloro che devono combattere il nero, decidono che sono loro i salvatori dell’umanità, che sono loro che devono annientare il nero, che sono esseri luminosi.
I non diversi si eleggono come il bianco del mondo.
E cominciano ad uccidere e a macchiarsi di rosso, il rosso del sangue di tutti coloro che loro ritengono neri, il rosso del sangue di tutti coloro che secondo loro sono i combutta con i neri, il rosso del sangue dei traditori.
La loro mente non riesce neppure a concepirla l’idea che al mondo possa esserci un grigio, che non tutto è bianco o nero.
Non lo accettano, non lo credono possibile e reputano chiunque lo creda un pericolo da eliminare, un nemico da uccidere.
Si convincono che l’idea di un mondo grigio sia un’idea dei neri, la loro ennesima arma, la loro mossa con la quale vogliono farli cedere, con la quale sperano di salvarsi.
Ma non possono e non devono salvarsi altrimenti il mondo non vedrebbe il bene.
Samuel era tra queste persone, lo era sempre stato. Ma Samia non era del suo stesso avviso e lui aveva dovuto ucciderla.
Aveva ucciso sua sorella, ma non sentiva nessun rimorso: era ciò che doveva essere fatto…per il bene.
Samia era una traditrice, aveva abbracciato l’idea che potesse esistere un mondo grigio nell’esatto momento in cui aveva lasciato che le due streghe e i due dannati lasciassero il Regno Magico.
Samia meritava la morte e lui era fiero di avergliela inferta con le sue stesse mani.
Uccidere sua sorella era stato strano, differente da qualsiasi morte avesse mai inflitto.
Forse perché non aveva mai ucciso un traditore prima di allora, mentre quel giorno ne aveva dovuti eliminare addirittura due se si contava anche Hugh.
Forse perché erano gemelli, erano nati insieme e aveva sempre creduto che se ne sarebbero andati insieme.
Forse perché lei aveva tenuto gli occhi fissi nei suoi mentre moriva.
Ma qualunque fosse il perché a Samuel non importava, era felice di ciò che aveva fatto e se si fosse ritrovato nella stessa situazione lo avrebbe rifatto altre cento volte.
Il problema era arrivato dopo.
Samia non aveva mai dato motivo di dubitare della sua lealtà cosicché Samuel non aveva nessuna prova per dimostrare che sua sorella aveva tradito: c’era solo la sua parola.
Ma lui stesso aveva insegnato agli altri Consiglieri a non fidarsi mai di nessuno a meno che non ci fossero prove evidenti di ciò che diceva.
Quindi aveva dovuto inventarsi qualcosa per evitare sedute del Consiglio su sedute del Consiglio. Samuel aveva altro da fare, aveva un esercito da organizzare, aveva una guerra da vincere, non poteva perdersi in simili stupidaggini.
Mentre se ne stava seduto sul suo trono nella Sala delle Udienze, sovrappensiero, ascoltando solo distrattamente gli altri membri del Consiglio che ripercorrevano i fatti così come lui glieli aveva raccontati, Samuel ripensò a Samia.
Rivide sua sorella sforzarsi al massimo per proteggere i vampiri e le streghe, la risentì chiedere perdono a Bonnie, la vide scagliarsi contro di lui per aiutare le creature oscure e le traditrici, la sentì gridare, la vide accasciarsi a terra, la vide morire.
E un sorriso compiaciuto gli increspò le labbra secche.
Samia se l’era meritata la sua sorte, eccome se se l’era meritata!
“Quindi i vampiri hanno ucciso tutte le guardie, Samia e poi sono fuggiti?” - chiese una voce poco distante da lui.
Samuel si riscosse dai suoi pensieri scuotendo lievemente testa e raddrizzandosi su trono.
“E’ stata una dura lotta, ve l’ho detto! E i vampiri erano aiutati dalle streghe Bonnie McCullough e Katie Price che a loro volta erano in possesso di oggetti magici molto potenti dati loro dal Consigliere Hugh che, come ho già detto, era schierato dalla loro parte contro il nostro Regno! E’ stato un massacro e potete ben capire quanto mi costi parlarne dopo aver visto morire mia sorella sotto uno dei loro attacchi! Mi rammarico solo di non aver potuto fare nulla!” - rispose Samuel fingendosi straziato dal dolore.
“E Hugh? E’ stato giustiziato senza un processo?” - chiese una voce diversa dalla prima che gli aveva parlato.
“Hugh ha ammesso il suo tradimento e ha cercato di uccidermi! Le mie guardie, addestrate a proteggermi da chiunque, lo hanno ucciso prima che lui uccidesse me!”.
“Io continuo a non capire come due vampiri soli e indeboliti, insieme a due streghe inesperte possano aver ucciso tutte quelle guardie magiche addestrate a dovere! Oggetti di Hugh o non, io continuo a non farmene una ragione!” - commentò la voce che aveva parlato per prima.
“Signori! Dobbiamo ricordare con chi abbiamo a che fare! Questi sono vampiri, sono esseri oscuri, esseri crudeli! Uccidono per divertimento! Con la copertura data loro dalle streghe hanno potuto sfruttare al massimo i loro Poteri demoniaci! Oh vi assicuro….quanto avrei voluto poter fare qualcosa!” - Samuel terminò la frase portandosi una mano alla fronte e piegandosi in avanti con aria disperata.
Un brusio di voci si levò tutto intorno a lui.
C’era chi era ancora un tantino perplesso, chi aveva le idee chiare, chi aveva ascoltato il tutto con un’indifferenza indignata, chi con una partecipazione accesa.
Ma in generale erano tutti d’accordo su una cosa: bisognava agire!
Samuel si alzò e guardò dritto davanti a sé.
“Consiglieri! Credo che tutti sappiamo che ciò che è successo debba essere vendicato! Inoltre non possiamo lasciare che i due vampiri vivano dopo essersi presi gioco di noi! E le due streghe vanno punite per aver tramato alle nostre spalle!” - disse.
“Sì! Ma cosa facciamo?” - una voce.
“Chi possiamo mandare contro di loro?” - un’altra voce.
“Quale incantesimo potremmo usare?” - un’altra voce ancora.
“Se permettete, vorrei andarci io di persona!” - annunciò Samuel.
“Tu?” - un coro di voci.
“Sì io! Questa per me non è solo una battaglia da combattere per il Regno, ma anche una battaglia personale visto che hanno ucciso mia sorella! Inoltre mi sento responsabile visto che l’idea del Sigillo è stata mia! Vorrei guidare io stesso la battaglia magica!” - rispose Samuel.
Un silenzio di tomba calò nella sala. Samuel osservò ad un ad uno i vari Consiglieri che si voltavano a guardarsi l’un l’altro, poi uno di loro parlò.
“Per noi va bene, Consigliere Superiore Samuel! Fai pure come meglio credi! Noi ci fidiamo del tuo giudizio!”.
Samuel annuì e lasciò la Sala con passo sicuro e con la testa alta.
No, il grigio non esisteva!
Samuel era il bianco.
Bonnie, Damon e tutti loro alleati erano il nero.
E il bianco avrebbe ucciso il nero.




NOTE:
Ciao a tutti! Buon Halloween!
Benvenuti nell'ultima parte della mia serie "Il linguaggio della resa"!
Grazie a tutti coloro che hanno recensito l'epilogo del Sigillo e a tutti coloro che lo hanno letto!
Grazie anche a tutti coloro che, giorno dopo giorno, scoprono la mia serie e la leggono.
Grazie a tutti coloro che hanno continuato ad inserire tra le seguite, le preferite e le ricordate, le scorse parti del Linguaggio della resa, nonostante le avessi già finite.
Un grazie particolare a tutti quelli che, dall'epilogo del Sigillo ad oggi, mi hanno fatto l'onore di inserirmi tra i loro autori preferiti!
Un saluto speciale a Ila_ D  che è tornata dopo tanto tempo!
Spero che il prologo vi sia piaciuto e che vi abbia aiutato a capire meglio che razza di persona ignobile è Samuel e perchè la mia storia si chiama "Il grigio della vita!".
Come per il Sigillo posterò due volte alla settimana: il giovedì sera e la domenica sera!
Adesso vi lascio....Recensite...recensite...recensite...BACIONI..IOSNIO90!
   
 
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