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Autore: IsaMarie    01/11/2010    8 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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cap.41 Buongiorno a tutte e  buona festa dei Santi!
Fa sempre piacere quando la settimana inzia con un giorno di festa!
Bene vi lasciamo il capitolo, anche se speriamo di non deludere nessuno visto che siete quasi tutte convinte di una cosa che ancora non accadrà!
Ringraziamo tutte coloro che continuano a seguirci e tutte le nouve lettrici!
BUONA LETTURA da IsaMarie e sara_cullen!

vanderbit: ciao tesoro e tantissimi auguri! Quanti anni hai compiuto, se non siamo indiscrete? Siamo felici che ti sia piaciuto il chappy, anche perchè ci siamo impegnate tantissimo per cercare di far emergere il rapporto tra i nostri gemellini! Per quanto riguarda Edward, ormai è partito per la tangente! E' troppo innamorato il ragazzo! Bacioni e grazie! Ancora auguroni!

Giada is owned by Edward: ciao Giada! Mi spiace deluderti ma non faranno quello che tu e molte altre avete pensato! Siamo contente che ti sia piaciuto il capitolo su Jazz e hai ragione sul fatto che lui ed Alice debbano chiarire, ma purtroppo le cose si complicheranno ancora un po'! Sono belle le tue idee ma i capitoli sono già stati scritti da tempi immemori, quindi non possiamo aggiungere quello che ci hai suggerito! Ma vedrai che ce ne sarà comunque da leggere! Un abbraccio affettuoso e un grazie infinito!

 giova71: ciao carissima! Effettivamente la situazione tra Alice e Jasper sarà ancora un po' incasinata, specialmente in casa, ma ricorda che dopo la tempesta c'è sempre la quiete! Bacioni e grazie!

Ed4e: ciao tesoro! Hai ragione Esme è una mamma molto attenta, ma rispetta anche molto la privacy dei figli... Vedremo! Ora goditi questo piccolo capitoletto! Bacioni!

Moni68: ciao Moni! Contente che tu sia ancora con noi, non avevamo dubbi! Sappiamo che anche se non recensisci, continui a seguirci e di questo siamo felici! Eh sì il sexy Edward manca come il pane! Ma non ti preoccupare: cercheremo di farlo uscire sempre più spesso, senza però esagerare, vista la storia e chi la legge! Bacioni e a presto! Grazie infinite!

ashar: nooooo!!!! Ci è mancato il tuo solito commento! Vabbè ogni tanto va bene anche quello soft! Bacioni e grazie! Approviamo la fanfic con i piccoli dei nostri amici! Suuuuuperlativa!

Austen95: ciao tesorino! Siamo felicissime di essere riuscite a commuoverti! Grazieeee!!! Ora ti lasciamo al chappy! Goditelo! Bacioni!

Lalayasha: ciao Ross, tesoro nostro! Bene, abbiamo visto che hai perfettamente capito il punto di vista di Jasper, o perlomeno quello che volevamo far arrivare. Il rapporto tra i gemelli l'abbiamo voluto proprio confidenziale al massimo e siamo contente che sia piaciuto a tutte quante. Lo so cosa aspetti, ma purtroppo dovrai aspettare ancora! Mi spiace... ma ne varrà la pena! Bacioni e a presto! Grazie di esserci sempre!

Nerak: amooooreeeee!!!!! Lo sappiamo che ti abbiamo fatto piangere tanto e ci dispiace... ma almeno significa che ti sono arrivate tutte le emozioni che volevamo trasmettere in questo chappy! Anche secondo noi, fratelli così esistono solo nella finzione, per non parlare di fidanzati come edward! Ma che vuoi? Almeno con loro possiamo sognare! XD! Bacioni e grazie!
P.S.: ci dispiace ma dovrai aspettare ancora con i nostri piccioncini e nei capitoli più avanti scoprirai perchè!

fabyp: tesorooo nostro bellissimo! Ci dispiace averti fatto piangere così tanto, vorrà dire che ti manderemo una scorta di fazzoletti e ti avvertiremo quando usarli! Hihihi! Grazie per aver capito e perdonato il nostro ritardo dell'altra volta... è un periodo che siamo incasinatissime entrambe e riuscire a rispettare anche questi impegni sta diventando piuttosto difficile... ma ce la faremo perchè vi vogliamo un mondo di bene e ci spingete ad andare sempre avanti e a cercare di fare sempre meglio! Bacioni e grazie di esserci sempre!

Per leggere il capitolo con rating rosso cliccate qui sotto!
CAPITOLO 41 RATING ROSSO


CAPITOLO 41


Siamo pazzi!


Pov Edward

Ci avviammo nelle nostre camere per raccogliere tutti i nostri effetti; nel frattempo pensai di lasciare lì più cose che potevamo, come spazzolini, dentifrici, shampoo, tute, pigiami… dato che la casa al mare ci sarebbe servita spessissimo, se io e lei avessimo voluto avere un po’ di privacy…
-Che ne pensi, Bella? Lasciamo qui un po’ di accessori? E’ inutile portare sempre avanti e indietro alcuni abiti e gli effetti da bagno…- proposi.
-Ah sì? Perché, quanto spesso ti servirà la casa al mare?- chiese maliziosa. Ah, questa poi! La mia gattina si era messa a provocare… ma aveva a che fare con un maestro…
-Quanto spesso credi che avrò voglia di privacy con te?- bluffai, con un faccino innocente.
-Non lo so proprio! Dimmelo tu…- rispose con un visino dall’apparenza altrettanto angelico… ma si voltò subito, per non farmi vedere che in realtà si stava sempre più colorando di rosso.
Era adorabile e… irresistibile! Ma perché resisterle? Si trattava della mia ragazza, no? Con uno scatto felino la raggiunsi e la abbracciai da dietro, schiacciando la sua schiena al mio petto e abbassando le mie labbra sul suo collo.
-Fosse per me, mi trasferirei qui adesso, bimba… perché, se non te ne fossi accorta, ho sempre voglia di te…- mormorai con voce particolarmente arrochita, sfiorandole con la punta del naso il lobo dell’orecchio e il lungo collo. Sentii che il mio gesto l’aveva fatta rabbrividire per l’eccitazione e lei, in risposta, appoggiò il suo capo sul mio petto; vederla così abbandonata a me, mi rese eccezionalmente felice e mi provocò una serie di sussulti al basso ventre.
-Sì… lo sento…- sospirò con il respiro corto, mentre anche la mia lingua cominciava a sfiorare il suo morbido e profumato collo… ovviamente si era accorta del ‘piccolo’ Cullen che premeva con insistenza sulla parte bassa della sua schiena.
-Bè, sei tu l’unica responsabile…- puntualizzai con un ghigno divertito.
-Allora… dovrò rimediare…- aggiunse, dopo essersi voltata per guardarmi negli occhi, mentre sogghignavo con un mezzo sorriso che sapevo quanto la facesse impazzire. E lei si avventò con foga sulle mie labbra. Come un assetato in mezzo al deserto che si imbatte in una fresca e miracolosa oasi, mi dissetai alla fonte della mia gioia, ricambiando il bacio con tutta la passione di cui ero capace.
Con una mano le cinsi i fianchi e la portai più aderente al mio petto, beandomi della morbidezza e del calore del suo corpo sul mio, mentre posai l’altra sulla sua nuca per schiacciare ancora di più le sue soffici e carnose labbra sulle mie. Un profondo gemito sfuggì dalla mia gola, quasi una disperata richiesta di accedere all’interno della sua calda e sensuale bocca… lei assecondò il mio bisogno, facendolo suo.
Finalmente le nostre lingue si incontrarono e come per magia rinnovarono l’incantesimo della loro unione, trasportandoci in una dimensione di pura felicità. Percepii le sue mani frenetiche accarezzare il mio torace, la mia schiena, le mie spalle, il mio viso, i miei capelli… e io potevo soltanto ricambiare tutte le sue attenzioni, dimostrandole in questo modo quanto fosse immenso ed unico il mio amore per lei e quanto potente ardesse la passione che mi calamitava verso il suo corpo.
In un attimo le nostre mani cercarono soddisfazione nel contatto reciproco con la nostra pelle nuda: prima mi tolse lei la maglietta, poi gliela levai io. Subito accarezzò il mio torace, mentre io giocai con le spalline del suo reggiseno. Ci ritrovammo ai piedi del letto e con una leggera spinta lei mi fece sdraiare, mettendosi a cavalcioni su di me.
-Abbiamo poco tempo…- mi stava uccidendo con quella voce sensuale… Appoggiò una mano sul mio petto nudo e l’altra sulla cerniera dei miei jeans; io ero troppo estasiato, troppo su di giri per fare o dire qualcosa… ero suo prigioniero, travolto dalla sua prepotente passionalità. E la cosa mi esaltò parecchio, tanto che sentivo i miei pantaloni dannatamente stretti. Riuscii solo ad annuire, eccitato in modo pazzesco.
-Edward… gli altri ci aspettano…- aggiunse più sexy che mai.
-Sì…- mormorai come un idiota, incapace di pensare.
-Aspetteranno…- affermò decisa, dandomi il colpo di grazia. Con movimenti decisi ma piuttosto lenti, sbottonò il jeans e abbassò la zip, liberandomi finalmente da quella dolorosa costrizione. Iniziò a giocare con entrambe le sue mani sopra la stoffa scura dei boxer, facendomi impazzire.
-Oh Bella…- gemetti mentre chiudevo gli occhi, reclinando la testa sul cuscino. Quando percepii le sue dita farsi strada attraverso la stoffa, arrivando finalmente alla loro ambita meta, credetti di svenire… subito dopo cominciò ad accarezzarmi con sempre maggiore decisione, muovendo entrambe le mani in un ritmo perfetto. Il mio cuore stava battendo come un furioso tamburo, il mio respiro era affannoso e la mia gola emetteva gemiti profondi e arrochiti; mi abbandonai ad un piacere sempre più intenso e coinvolgente, finché ogni consapevolezza sparì nel momento del piacere assoluto.
-Ti amo…- riuscii a mormorare quando mi ripresi da quegli istanti di puro benessere. Bella con un sorriso radioso si accoccolò al mio petto. La abbracciai di slancio, la tenni stretta al mio corpo e poi con un movimento deciso mi portai sopra di lei.
-Ora tocca a me…- affermai con un sorriso che la inchiodò al mio sguardo infuocato. Mi inabissai sul suo collo profumato, inebriandomi del suo odore fresco e floreale, che mi mandava letteralmente fuori di testa, baciandole ogni centimetro di pelle scoperta.
-Ma Edward… ci stanno… aspettando…- faticò a pronunciare quelle parole, rapita dai miei baci. Non me ne poteva importare di meno!
-Aspetteranno…- liquidai la questione. Sollevai i miei occhi per osservare la sua reazione e con gioia notai il limpido ed emozionato sguardo di Bella, privo di ogni sensazione di vergogna e imbarazzo; diventai perciò più audace e sbottonai i suoi jeans, spostandoli un po’ più giù.
Mi sentii accarezzare il petto dalle sue dita leggere, e mi avvicinai maggiormente a lei, abbassando le spalline del reggiseno e iniziando a sfiorare con le labbra il contorno superiore di quelle dolci colline. Le sue mani finirono tra la massa ormai spettinata e ribelle della mia chioma, passando e ripassando in continuazione sulla mia testa. Mi piaceva quel suo gesto: era eccitante, dolce e intimo allo stesso tempo. Ad un tratto mi scostò leggermente e con un sereno e caldo sorriso portò le sue mani dietro la schiena per sganciare quel pezzo di stoffa divenuto ormai inutile.
-Hai ragione… aspetteranno…- mormorò divertita, lanciando il suo indumento in mezzo alla stanza. Risi di cuore alla sua affermazione, che rispecchiava alla perfezione il mio pensiero.
Poi fissai i suoi seni perfetti e inconsapevolmente cominciai a passarmi la lingua sulle labbra e la mano sui miei capelli, guardandola ammirato come per chiedere il suo permesso. La sua risposta mi fece impazzire: reclinò la testa sul cuscino, chiuse gli occhi e con i denti iniziò a torturarsi il labbro inferiore, impaziente di abbandonarsi alle mie carezze.
Mi abbassai su di lei e alternando mani e bocca iniziai a vezzeggiare quella parte del suo corpo così sensibile al mio tocco delicato ma deciso. Il corpo di Bella si ricoprì ben presto di mille brividi, mentre si lasciava sfuggire dalla gola eccitanti gemiti di piacere che risvegliarono nuovamente il mio miglior amico.
Sapere di essere in grado di donarle emozioni così belle ed intense mi fece impazzire  Quando sentii che il suo corpo stava iniziando a tremare, portai una mano sulle sue mutandine e la premetti sopra la stoffa. Il suo gemito strozzato e l’inarcarsi del suo bacino verso di me mi fecero capire che voleva di più: perciò scivolai sotto il tessuto e iniziai ad accarezzarla, prima in maniera delicata e poi  in modo sempre più deciso, finché non la portai a raggiungere il massimo piacere.
-Ti amo, Edward…- sussurrò ancora con gli occhi chiusi dal piacere appena provato.
-Ti adoro, Bella…- mormorai stringendola al mio petto; restammo per un po’ abbracciati e silenziosi, fino a quando i nostri cuori e il nostro respiro affannoso si regolarizzarono.
-Ehi, siete pronti piccioncini? Dobbiamo andare!- urlò dal piano di sotto il possente vocione di mio fratello. Ridacchiammo e ci alzammo per rivestirci il più rapidamente possibile.
Ci ritrovammo tutti in garage e chiudemmo per bene la casa. Io e Bella ci avviammo verso la Aston, mentre Rose, Emmett ed Alice decisero di tornare insieme.
-Ehi, fratellino, sono un po’ preoccupato per te… ti vedo un po’ sciupatino, ragazzo mio… ce la farai domani in palestra o vuoi che ti firmi la giustificazione con il prof. di ginnastica?- ghignò il più idiota dei fratelli.
-Non temere, orso… le mie energie per l’attività fisica sono praticamente inesauribili…- risposi mettendo un braccio attorno alla vita della mia ragazza.
-Confermo!- esclamò Bella, sorprendendoci tutti e rendendomi particolarmente compiaciuto. -Invidia?- aggiunse facendoci ridere a crepapelle, compreso quel bestione di Emm.
-Ma come te lo devo dire che con lei non la spunti? Sali in macchina che è meglio!- lo rimproverò nuovamente Rosalie, continuando a ridere.
-Dai andiamo, almeno per due ore non dovremo sentire le sue stupidate!- lo canzonò ancora Bella, rivolgendosi a me.
Ci accomodammo nelle varie auto, salutando Jacob e Leah, che si sarebbero diretti subito a La Push, senza fermarsi a Forks, e partimmo in un secondo.
 Appena in viaggio, la mano di Bella, andò a fare compagnia alla mia sul cambio. Mi piaceva tantissimo ogni nostro contatto e i miei pensieri, naturalmente, corsero immediatamente a quanto appena successo in camera: un sorriso ebete mi si dipinse sul volto.
-Perché sorridi in quel modo?- mi chiese curiosa, il mio amore.
-Perché sono felice, piccola! Fa’ l’abitudine a questo fantastico sorriso… e ricorda che ogni volta che lo vedrai, significa che sto pensando a te!- esclamai; la vidi arrossire, ma anche sorridere compiaciuta dal mio complimento. Le accarezzai una guancia, proprio nel punto in cui  le si era diffuso maggiormente un caldo rossore.
-Spero che questa tua caratteristica particolare non passi mai… ti giuro che mi fai impazzire quando arrossisci così!- le sussurrai, con una voce improvvisamente roca. Il suo sorriso si allargò e il colore delle sue gote si intensificò.
-Sei tremendo! Io invece me ne vergogno tanto, perché ogni volta le mie emozioni vengono messe praticamente in piazza davanti a tutti! E’ sempre stato così facile per qualsiasi persona leggermi, che questa cosa mi ha sempre dato parecchio fastidio!- ammise, un po’ irritata. Scoppiai a ridere e lei si girò a fissarmi perplessa, non capendo la mia improvvisa ilarità: probabilmente pensava che volessi solo prenderla in giro… ma il motivo era un altro… era molto lontana dalla verità… almeno per quanto mi riguardava. Cercai di spiegarmi meglio.
-Sarà stato facile per gli altri, forse! Ma per me… se ripenso alle primissime settimane, ti assicuro che eri tutto, tranne che facile da comprendere! Mamma mia… che frustrazione… non ti capivo proprio e mi innervosiva ogni tuo piccolo movimento, o parola, o gesto… proprio perché non riuscivo a interpretarli. Avrei tanto voluto sapere cosa pensassi di me in quel periodo… Mi costruivo un’opinione su di te… sul tuo carattere, sul motivo del tuo rossore, sulle tue amicizie, sui tuoi pensieri! Come un lampo mi nasceva un’idea che mi sembrava sensata; ma poi tu mi spiazzavi con un semplice sguardo e le mie teorie crollavano miseramente… mi confondevi ogni giorno di più e mi facevi diventare matto, aumentando così in modo esponenziale, l’attrazione che provavo per te!- confessai, sorridendo al ricordo della frustrazione e della rabbia che accompagnavano inesorabilmente le mie giornate.
-Bé consolati, la stessa identica cosa succedeva a me… anzi peggio! Perché, dalle tue occhiate torve e indecifrabili, dalle tue rispostacce gelide e saccenti, ero convinta addirittura che tu mi odiassi senza un valido motivo; quindi puoi ben immaginarti come fossi ancora più confusa dai tuoi repentini sbalzi d’umore nei miei confronti!- ammise. Sorrisi al ricordo di quando, in classe, completamente spiazzata dal mio strano comportamento, mi aveva chiesto se soffrivo di disturbi della personalità multipla. Sì, decisamente: quella che aveva patito di più la situazione iniziale di tensione tra noi, era certamente lei!
-Perdonami...- le sussurrai, sinceramente pentito. Lei mi sorrise così dolcemente, con uno sguardo colmo d’amore, tanto che pensai di potermi sciogliere davanti a tutta quella tenerezza.
-Non hai niente di cui scusarti… se ci pensi bene… è stato bello!- affermò convinta.
-Scusa ma mi sono perso… Cosa è stato bello? Che ti trattassi in maniera così sgarbata? Che mi comportassi come un troglodita?- le chiesi confuso; proprio non capivo.
-No, quello no. Mi riferivo alla nostra storia: ai dispetti, agli scontri, agli avvicinamenti… e poi infine alla sera del matrimonio… insomma tutto quello che ci è successo, dalla cosa più dolorosa e antipatica da ricordare a quella più straordinaria e magica… tutto ciò che abbiamo vissuto insieme, ci ha permesso di arrivare dove siamo adesso, e di instaurare questo bellissimo rapporto. Tutto fa parte della nostra storia: il bello, ma anche il brutto; e ora che va tutto a gonfie vele è simpatico e carino ricordare anche gli screzi iniziali!- mi spiegò convinta. Ci pensai un attimo, e mi resi conto che era vero. Annuii concorde con il suo ragionamento. Aveva perfettamente ragione: le nostre litigate, i nostri battibecchi… solo due ragazzi immaturi come noi in quel periodo avrebbero potuto credere di odiarsi a vicenda…
-Sei fantastica, tesoro!- sospirai, felice, e lei d’istinto strinse maggiormente la mia mano. Era riuscita con le sue parole, a farmi sentire un po’ meno in colpa per il mio comportamento passato verso di lei. Ero proprio un ragazzo fortunato ad avere quell’angelo accanto!
-Come mai non mi chiedi niente sul chiarimento con Jasper? Non sei curioso?- domandò d’improvviso, dopo qualche minuto di silenzio. Bè, certo che ero curioso… come una scimmia! Ma non avevo voluto assalirla con le mie richieste di spiegazioni.
-Bé, non volevo invadere la vostra sfera personale… ma se hai voglia di raccontarmi tu qualcosa, riusciresti senz’altro a lenire un po’ la mia curiosità su cosa vi siete detti… magari anche solo su ciò che riguarda Alice…- le spiegai. Aspettavo da un po’ quel momento, ma non avendomi accennato niente finora, avevo iniziato a pensare che non ne volesse parlare, e quindi non volevo metterla in condizioni di sentirsi obbligata a raccontarmi tutto.
-Sinceramente pensavo che appena avessimo messo piede in camera, mi avresti riempito di domande e solletico per farmi parlare; ma una volta di più hai dimostrato la tua maturità rispetto a me, che senz’altro non sarei riuscita a trattenermi, se le posizioni fossero state invertite…- confessò abbassando lo sguardo, con una punta di rimprovero verso se stessa.
Oops! Allarme rosso… la mia psiche ormai irrimediabilmente malata (prima o poi avrei dovuto compiere una seria autodiagnosi…) stava già fantasticando sulla frase appena pronunciata senza malizia dalla sua bocca sensuale… le paroline magiche ‘posizioni… invertite…’ mi accesero d’entusiasmo e di interessanti e stuzzicanti prospettive… Cristo Edward, finiscila! Sei da camicia di forza!!
Con un sospiro cercai di scacciare quelle immagini erotiche dalla mia testolina, per dedicare la mia più totale attenzione all’angelo che avevo accanto. La mia principessa riteneva di essere meno matura di me…Oh com’era lontana dalla verità! Cercai di rassicurarla.
-Bella, io non la definerei maturità la mia… piuttosto fissazione!- tentai di spiegarle con un mezzo sorriso; ma dalla sua espressione confusa, capii che non aveva afferrato a cosa mi riferissi. Decisi di essere più esplicito, assolutamente certo che avrei rivisto nuovamente quello splendido rossore imporporarle il viso.
-Bé, diciamo che prima…  in camera… avevo un’unica idea in testa! Il discorso che hai fatto con tuo fratello, era l’ultimo dei miei pensieri… credimi piccola: ho fatto uno sforzo titanico a non saltarti addosso mentre eri china sulla valigia, per sistemare i tuoi vestiti. Quei jeans che indossi, dovrebbero toglierli dal mercato, perché sono troppo, troppo provocanti…  ti fasciano le gambe, il tuo adorabile fondoschiena, in una maniera che… anzi adesso che ci penso… scordati di indossarli a scuola, o almeno accompagnali con un maglioncino lungo e molto, molto largo!- le ordinai, con cipiglio serio; il suono della sua risata allegra proruppe nel piccolo abitacolo, deliziando il mio cuore; e il suo rossore si diffuse uniformemente come avevo immaginato.
-Oddio, tesoro… ma sei incorreggibile!- mi rimproverò, non smettendo di ridere. Aveva persino le lacrime agli occhi! Vederla così mi trasmetteva gioia allo stato puro.
-Infatti! E come vedi la mia maturità c’entra ben poco!- continuai a denigrarmi, pur di poter ancora sentire quel suono melodioso e aggiungendomi anch’io alla sua risata. Amore, adorazione, devozione… ecco ciò che provavo io per quella sensazionale creatura!
-Fatti dare un bacio, gelosone!- ammiccò. Felice, mi scostai dal sedile e mi avvicinai a lei, puntando l’indice sulla mia bocca, punto d’arrivo del suo bacio.
-Scherzi, vero? Non posso dartelo lì, devi guidare! Al massimo sulla guancia!- dichiarò con sguardo divertito. Ah, la furbetta! Pensava di riuscire a farmi desistere con così poco? Perciò, ancora una volta, decisi di dimostrarle chi era Edward Anthony Cullen!
Decelerai scalando le marce e accostai l’auto al bordo della strada, voltandomi con un ghigno soddisfatto. Ripetei il gesto di prima, indicando le mie labbra già socchiuse e rimanendo in attesa del mio premio. Mi guardò dapprima allibita, ma poi lo sguardo le si addolcì e con una mano mi sfiorò la guancia.
-Tu sei tutto matto, Edward!- affermò divertita. Senza parlare risposi annuendo più volte con la testa. Le sue parole potevano trattarsi di un primo passo verso la mia autodiagnosi… ma a quello c’ero già arrivato da un pezzo! Finalmente colmò la distanza tra le nostre labbra e le bocche iniziarono immediatamente a esplorarsi, dando vita ad un sensuale e lungo gioco di lingue, allo stesso tempo prede e cacciatori… finchè ci ritrovammo ansanti e con il fiato corto. Eravamo tutti e due assatanati, altroché!
-Sono pazzo di te!!- urlai dopo essermi staccato lievemente da lei.
-Sono pazza!- esclamò lei quasi all’unisono. Scoppiammo a ridere come due bambini con il cuore in gola e le lacrime agli occhi, finché una sonora strombazzata del clacson della jeep di Emmett ci riportò bruscamente alla realtà. Ci voltammo verso il solito guastafeste e notammo che tutti loro stavano sghignazzando in preda all’ilarità sicuramente scatenata dalle battute ‘eleganti’ di quel gentiluomo di mio fratello. Per tutta risposta io e Bella senza esserci consultati prima, ricambiammo il loro saluto festoso con una bella linguaccia! Subito dopo ripartimmo verso casa.


ANTEPRIMA CAPITOLO 42

-Senti Edward, cambiando discorso, è già un po’ che volevo chiederti una cosa…- mormorò, quasi timorosa.

-Lo sai principessa, che puoi chiedermi qualsiasi cosa!- cercai di rassicurarla, anche se non avevo idea di quello che volesse sapere.
-Bè, ecco, noi… Non abbiamo mai parlato del nostro futuro, dell’università… ecco io… ora… cioè il pensiero di separarci…- interruppi quel balbettio, perché avevo compreso cosa intendesse, ed era la mia stessa paura, che più di una volta in questi giorni si era fatta strada in me.
-Ehi, calmati piccola… fai un bel respiro… ho capito, non c’è bisogno che tu prosegua…- mormorai, e la vidi sobbalzare per la sorpresa.
-Sì, è la mia stessa paura: la separazione a causa dell’università!- le spiegai.




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