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Autore: Exentia_dream    02/11/2010    7 recensioni
Ed eccomi con una nuova ff.
Una Draco/Hermione. Non vorrei dire altro. Anzi, lo dico.
Hermione, dopo il diploma, si trasferisce in Francia, dove sposa indovinate chi?... Torna a Londra per la morte di suo padre e, qui, incontra indovinate chi?
Spero di avervi incuriosito. Nel caso, buona lettura.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 4: Chiarimenti...

Image and
video hosting by TinyPic Hermione POV

Ero a Londra da una settimana, ma da parte di Henri non avevo ricevuto ancora nessun segno di vita.
Avevo cambiato cellulare e numero, ma l'avevo chiamato e gli avevo lasciato almeno cinque messaggi in segreteria.
Mi mancava quello che era una vota...
Andai a fare una doccia, poi mi vestii e mi truccai un pò. Mi guardai allo specchio e cominciai a piangere. -Cos'è che non va in me?
Il campanello suonò e corsi ad aprire: Ginny ed Harry entrarono e mi abbracciarono forte.
Avevo gli occhi rossi e gonfi. -Che è successo, Herm?
-Niente, Ginny.
-Niente è davvero poco per ridurti in questo stato. -Dovevo dirle la verità? - Siamo i tuoi migliori amici...
A volte, credevo che Ginny mi leggesse nel pensiero. -D'accordo. Si tratta di Henri.
-Lo sapevo! Non mi è mai piaciuto quel tipo, ma tu "é un'ottima persona, se non fosse stato per lui..."
-Harry! Non serve a niente stare qui e dire "Te l'avevo detto!"- lo rimproverò Ginny.
-No, hai ragione.
-Cos'è successo, Herm?
-Non lo so...

Quando tornò da lavoro, ero sul divano in preda ad una crisi di panico.
-Ho fame.
-Henri...- cercai di chiamarlo, sperando che mi chiedesse cos'era successo. Invece, mi aveva baciato i capelli ed era andato in bagno a lavarsi.
Così, mi diressi in cucina e inizia a cucinare: non avevo neanche la forza di sollevare una forchetta, ma strinsi i denti e gli cucinai un pò di brodo.
-Hermione,- mi chiamò dalla stanza da letto. -Il pigiama, l'intimo... non l'hai preparato.
-Scusami, Henri... sai, è che papà...
-Scusami Henri!- cominciò ad urlare. -Sei stanca, Hermione?
-No.
-E allora perchè non fai il tuo dovere di moglie?- urlava sempre di più.
-Ti prego, abbassa la voce...
-Ti vergogni che la gente sappia quanto sei inutile in questa casa?
-Io non sono inutile...
-Ah no? E in cosa saresti utile?
-Henri, vedi... papà... mi ha telefonata mia madre...
-E certo! Perchè è più importante parlare al telefono con tua madre che servire tuo marito, vero?
CI rinunciai. -La cena è pronta. Ti aspetto in cucina.- Ovviamente, non venne e mi toccò buttare tutto.
Quando andai a dormire, notai che nel letto non c'era, così andai nella camera degli ospiti: era lì. E già dormiva.
Tornai in camera da letto e preparai le valigie, poi mi addormentai.
La mattina, di buon'ora, ero già pronta per andare via.
-Dove vai?- mi chiese.
-Buongiorno.
-Buongiorno? Fanculo il tuo buongiorno. Che cazzo sono queste valigie... vuoi andare via?
-Tesoro...
-No, Hermione, non chiamarmi tesoro.- urlava.
-Sta zitto.- gli ordinai. Il mio tono si era alzato di qualche ottava. -Mio padre è morto.
-Cosa? Perchè non me l'hai detto?- disse, accarezzandomi il braccio.
-Ci sto provando da due giorni.- dissi, con la voce ridotta quasi ad un sospiro.
-Vorresti dire che è colpa mia? Che non ti presto abbastanza attenzioni?- aveva ricominciato ad urlare.
-Vado a Londra, Henri. Appena sono lì, ti chiamo.- cercai di baciarlo, ma mi respinse.
Chiusi la porta e andai via.
 
-Hermione, non puoi continuare così. Sei sposata da due anni...
-Harry, ti prego.
-Ma ti maltratta...
-No, Harry non lo fa. Forse, è solo stressato per il troppo lavoro.
-Anche tu lavori, Hermione... e finito allo studio, ricominci a casa.
-Harry ha ragione.- intervenne Ginny. -Perchè non ti allontani un pò?
-E' mio marito...
-E tu sei sua moglie. Proprio per questo non può trattarti così. Hermione... ti conosco da quando eri una bambina e sei la persona più fantastica di questo mondo... Ginny, non offenderti.- mi scappò un sorriso. - Non meriti tutto questo.
-Mi ha sempre aiutata.- Harry scosse il capo, Ginny, invece, mi indirizzò uno sgaurdo implorante.
-In cosa?
-Quando sono arrivata in Francia, non sapevo neanche come si dicesse "Salve!"
-Avresti potuto imparare da sola.
-No...
-Sai una cosa? Ti ho vista stare male in tante occasioni, ma mai così... E ti ho vista felice solo con una persona...
-Smettila.- Qualcuno, fortunatamente, bussò alla porta. -Vado.
-Sì...
Mi avviai e asciugai le lacrime, prima di aprire. -E tu che ci fai qui?- chiesi, meravigliata.
-Sono venuto per te...
-Oh.- dissi. Sul viso,forse, avevo un'espessione mista tra sorpresa, rabbia e malinconia.
-Mi fai entrare?- guardai l'interno della casa, poi guardai lui.
-Sì...
-Hermione...- disse
-Henri, qui ci sono Ginny ed Harry. Ti ricordi di loro, vero?
-Certo. Ciao Herry.- disse, stringendogli la mano. -Ciao Ginny.
-Henri.- dissero all'unisono a mò di saluto.
-Allora come state?
-Noi bene.- rispose Harry, sottolineando in modo troppo evidente quel noi.
-E tu come stai?- chiese, poi, rivolgendosi a me.
-Oh, sto bene.
-Hai pianto?
-No. Allergia agli occhi.
-Capisco.
-Beh,- disse Ginny. -Noi abbiamo un pò da fare... se non vi dispiace...
-Figurati...- disse Henri.
-Ginny, Harry grazie.
-Ci accompagni alla porta?
-Certo.
Arrivati sull'uscio, Harry mi guardò. -Hermione, ti prego... hai venticinque anni, non...
-Harry...
-Andiamo.- disse Ginny, vedendo che Henri ci aveva raggiunti.
Poggiò le mani sulle mie spalle ed io chiusi la porta. -Mi sei mancata.- disse, girandomi in modo che mi trovassi di fronte a lui.
-Henri...- iniziò a baciarmi il collo, le labbra, i lobi.
-Herm...- mi tolse la felpa e la maglietta e iniziò ad accarezzarmi i seni.
-Ti prego...- spostò il reggiseno, poi iniziò a sbottonare i jeans e a toccarmi.
-Non mi vuoi?- No, non lo volevo. Non adesso.
-Ti prego...- fu tutto inutile: mi spogliò completamente, posando sul pavimento anche l'intimo.
Lui abbassò semplicemente i pantaloni e i boxer, poi mi penetrò.
Mi fece male.... non tanto per la smania e per la violenza con cui era entrato in me, quanto per il fatto che prima di tutto avesse desiderato solo il mio corpo: non un bacio dolce, non una carezza...
Mi rivestii e andai in cucina. Lui mi raggiunse. -Vado a fare una doccia.
Non risposi. Cosa c'era di dire?
Mi sedetti e cominciai a piangere. Affondai le unghie nella pelle per far sbollire la rabbia: il dolore che provavo facendomi male da sola non era minimamente paragonabile al male che mi faceva mio marito. -Se non lo amassi solo per metà...
Avevo iniziato a preparare la cena, per distrarmi, per non pansare. Le parole di Harry mi riempivano le orecchie e lo sgaurdo implorante di Ginny mi era rimasto impresso nella mente. Sistemai il ruoto nel forno...
Non potevo andare avanti in quel modo, non potevo farmi condizionare dai miei migliori amici: certo, mi volevano bene, ma cosa ne sapevano della vita che avevo lontana da Londra?
Ma poi... che vita avevo? Era questa la domanda che dovevo pormi.
Asciugai un'altra lacrima, quando sentii la porta d'ingresso aprirsi e ringraziai il cielo. -Mamma?
-Sì...
-Mamma, è...
-Sono venuto a salutarti, Meredith.- disse mio marito, mentre scendeva le scale. Aveva indossato una tuta e le scarpe da ginnastica.
-Oh, che piacere Henri.
-Il piacere è sempre mio.
-Come stai?
-Benone. Herm, che cucini?- Scostumato, non aveva neanche chiesto a mia madre come stesse.
-Pollo.- risposi fredda.
-Se non vi dispiace, -disse. -vado a guardare un pò di tv.
-Fai pure. - risposi.
Mamma si avvicinò e mi osservò a lungo. -Cos'hai?
-Niente... le cipolle.
-Le cipolle? Sarà...
-Ma cosa credi?- le dissi. La mia voce tremò: avevo paura, non volevo che mamma sapesse.
-Non credo niente.
-E fai bene. Ora su, va a lavarti chè la cena è quasi pronta.
-Abbiamo invertito i ruoli?- mi chiese, ridendo.
Risi anche io. Aspettai che lasciasse la cucina, poi lasciai libero sfogo al mio pianto. Come avevo potuto arrivare a tanto?
Mi faceva male lo stomaco: troppo forte, troppo prepotente. Non mi ero mai permessa di pensare che i nostri rapporti potessero essere descritto con la frase "fare l'amore", era sempre stato sesso e lo sapevo bene... ma Henri stava andando davvero oltre: questa era violenza.
Asciugai l'ennesima lacrima, poi presi il ruoto dal forno e portai tutto in tavola.
Chiamai mamma e Henri e mangiammo: loro chiacchieravano, io rimasi in silenzio. Non ascoltai una parola di quello che dissero, mi limitai solo a sorridere ed annuire ogni volta che sentivo il mio nome.
Quando finimmo di mangiare, Henri andò a cambiarsi e ad indossare il pigiama. Io sparecchiai e lasciai che mamma andasse a letto. Poi, mi sedetti sul divano.
Poco dopo, Henri si accomodò affianco a me. -Ora, ne parliamo...- disse con la finta calma di chi cerca di nascondere un tono di voce minaccioso.
-Non mi va.
-Invece sì. Sei andata via, mi hai lasciato da un giorno all'altro...
-Non ti ho lasciato, Henri. Sono venuta ad aiutare mia madre...
-Certo...
-Sì.
-Beh, resta di fatto che io sono stato solo...
-Mi dispiace.- ed era vero, mi dispiaceva, ma dubitavo fortemente che avesse passato tanto tempo da solo: se mi avesse tradita, di certo non sarebbe stata la prima volta.
Mi colpì in pieno volto. -Sai dire solo questo?
-I-io...- provai a controbattere, ma andò via e mi lasciò da sola.
-Dormo in camera tua.- disse, quando era ormai a metà delle scale.
-D'accordo.- mi toccava dormire sul divano. Posai la mano sulla guancia: ormai, non era più lo schiaffo a bruciare, bensì l'umiliazione.
Provai a mettermi comoda, ma non ci riuscivo.
Il ticchettio dell'orologio a parete, quello che per anni era l'unico rumore che riusciva a rilassarmi, ora mi dava i nervi. Rimasi nella stessa posizione per un paio di ore: lo sguardo fisso al nulla, la mente vuota da ogni pensiero.
Andai in cucina a prendere un pò d'acqua e guardai le scale: salii in silenzio e aprii la porta della mia camera.
Lo guardai, mentre dormiva: poteva sembrare il marito migliore del mondo.

Cos'era cambiato? Perchè non era più l'unico ragazzo a cui avevo voluto un bene dell'anima, dopo Draco?
Forse, il problema era questo: parte di me era rimasta legata al passato e a ciò che avevo perso... Henri, però, ne era a conoscenza. Sapeva bene che Draco era la persona più importante della mia vita. Sapeva che parte di me, anche se ben nascosta, sarebbe sempre appartenuta a Draco.
No, il problema non era questo...
Gli accarezzai il viso, dolcemente. In cambio, lui mi strinse il polso con tanta forza che stavo quasi per urlare dal dolore. -Che ci fai qui?- mi chiese brusco.
-Volevo darti la buonanotte.
-Non sono più un bambino, non mi serve il bacio della buonanotte.
-Non ho detto questo... credo che dovremmo parlare...
-Per me abbiamo parlato ed abbiamo chiarito tutto.
-Tu credi?
-Sì.- mi abbracciò e poggiai il viso al suo petto. -Ti voglio bene, Hermione.
-Te ne voglio anche io.- mi fece posto e mi stesi accanto a lui.
Mai un ti amo dalle sue labbra... per lui il matrimonio era un semplice contratto, un modo per legare qualcuno alla propria persona, che ci fosse rispetto o meno non era importante... tutto questo, però, me l'aveva detto dopo avermi sposata.
Non avevo il coraggio per divorziare o per annullare il matrimonio... per questo, mi ero data da fare ed avevo iniziato l'università: per non essere vittima di tanto squallore, per non fare i conti con la mia coscienza e, soprattutto, per non ammettere quanto avessi sbagliato.


Spoiler Capitolo 5:

Spostò la mia sedia e attese che mi accomodassi, poi mi avvicinò al tavolo e anche lui andò a sedersi. Sorrisi. -Che gentiluomo.
-Ne dubitavi?
Scossi il capo. -Affatto.
-Bene.
-E tutto come all'inizio...
-Più o meno.

***

Angolo autrice:
-Henri: è un personaggio molto complicato, con un carattere difficile e una brutta identificazione della vita. Credo abbiate notato quanto sia materiale, no? ;
-Ginny e Harry: non lo sopportano, avrete capito anche questo. In seguito, sarà spiegato il perchè, quindi, se siete curiose continuate a leggere.
Per quanto riguarda il capitolo... non ho molto da dire, a parte che non è stato facile scriverlo. Ce ne saranno di più difficili e brutti, di questo ne sono certa.
Lo spoiler: chi sarà mai l'uomo che tiene compagnia alla nostra cara Hermione? Vediamo un pò chi riesce ad indovinarlo :P

Risposte alle recensioni:

Axel_Twilight_93: Grazie mille per i complimenti, davvero. Mi lusinghi. Beh, la tua fantasia ha preso una bella rincorsa xD Spero che anche questo capitolo ti piaccia.

sa chan: Ecco a te il nuovo capitolo. Che ne pensi? Ti piace?

Ringrazio per aver inserito la mia storia tra le seguite:

ali_smile

Axel_Twilight_93

Books

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Ringrazio per aver inserito la mia storia tra le preferite:
amorelove
deme

Ringrazio anche i lettori silenziosi.
Vi prego però di lasciare una piccola recensione, semplicemente per farmi capire cosa ne pensate della storia.
A me piace molto coinvolgere chi legge e mescolare le mie idee con le loro, quindi, se non vi dispiace... lo spazio delle recensioni è qui :D
Un bacio, la vostra Exentia_dream
   
 
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