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Autore: IsaMarie    04/11/2010    13 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 42 Buongiorno ragazze!
Eccoci con la seconda parte del viaggio di ritorno in cui si faranno discorsi importanti sul futuro, come già avete dedotto dallo spoiler.
Ringraziamo infinitamente chi ci ha inserito tra le ricordate (53
), le preferite (160 ) e le seguite(275) e chi come autrici preferite (19).
Siamo felicissime che siate sempre più numerose e non smetteremo mai di ringraziarvi!
Ci incoraggiate a cercare di migliorare sempre!
BUONA LETTURA da Manu e Sara!

giova71: ciao carissima! Grazie per avere letto e recensito entrambi i chappy! I piccioncini sono veramente partiti, ma se tu fossi Bella, non partiresti anche tu per la tengente? Noi sì e anche di filato! XD! Ora non ti resta che scoprire se i nostri piccioncini dovranno separarsi per l'università! Bacioni e ancora grazie!

Giada is owned by Edward: ciao tesoro! Grazie per tutti i complimenti che ci rivolgi sempre e anche per aver letto entrambi i capitoli! Bè per quanto riguarda le complicazioni ci sono sempre anche nella vita reale... nella nostra fiction invece ce ne saranno ma non spesso e non molte. Non siamo molto amanti del metodo: catastrofi quasi ad ogni capitolo! Comunque non vogliamo anticiparti niente, altrimenti dove sta il gusto di leggere? Siamo contente che tu abbia accettato che i nostri piccioncini se la prendano con calma e soprattutto che non sia rimasta delusa! Allora goditi il resto del viaggio e speriamo di risentirci presto, dato che hai di nuovo internet ko! Bacioni e grazie ancora!

ashar: ciao moreee!!! Oddio! A Koda non ci avevamo ancora pensato per un eventuale nomignolo di Emmett! Ci hai dato una bella idea... chissà che in qualche capitolo futuro Bella non lo apostrofi così! E pensare che l'avrò visto centinaia di volte con mio figlio! Ora ti daremo una mezza anticipazione! In un capitolo (molto più avanti, però) il "piccolo Cullen" cambierà soprannome, come vorresti tu, e siamo sicure che sarà all'altezza del nuovo nome! Hihihi! Basta! Abbiamo già detto troppo! Purtroppo sì, si fanno già le pippe mentali per l'università, anche perchè devi sapere che in America, il collegge è molto importante per i ragazzi dell'ultimo anno del liceo, e passano praticamente tanto tempo  a preparare test di ammissioni ai vai college e a raccattare tutti i crediti possibili per eventuali borse di studio, dato che hanno costi altissimi e molti ragazzi pur di frequentarlo si fanno fare addirittura dei prestiti, inziando la carriera universitaria già pieni di debiti!Quindi come potrai ben capire, nonostante manchino molti mesi ancora, per loro è un argomento di primo piano! Comunque bravissima, sei la numero uno per farci ridere! Bacioni e alla prossima!

 Lalayasha: ciao Ross! Tesoro sei tornata! Vabbè poi ci sentiamo in privato! Eh sì! Suda suda! Dovrai sudare ancora un po'! Però poi vedrai che ne varrà la pena! Hai proprio ragione: l'insicurezza di Bella è ancora molto presente inlei, ma vedrai che piano piano con edward, la metterà definitivamente da parte... lui è talmente innamorato, che, anche se ci vorrà del tempo, lei si convincerà del tutto che lui la vede perfetta tanto quanto lei vede  perfetto lui! Alla prossima e grazie mille! Bacioni!

fabyp: ciao tesoruccio! Hai ragione: Emmett inzia a rompere un po' troppo! Neanche avesse un radar che intercetta i loro momenti intimi! Hihihi!
Oddio comunque ci fai sempre arrossire con i tuoi complimenti! Grazieeee! Bè però non ti devi preoccupare perchè se avrai la pazienza di seguirci, nonostante l'alto numero di capitoli già postato, ce ne saranno ancora moltissimi! Non sappiamo se lo sai ma questa storia dura per tutto il loro ultimo anno scolastico (naturalmente avremo anche salti temporali!) e siamo solo ad ottobre... poi inizieremo il seguito con l'università! Le idee non ci mancano e la voglia neppure, quindi mettiti comoda e speriamo che avrai la pazienza di restare sempre con noi! Un bacione grande grande!


vampirettafolle: sìììììì! Pucciosi e dolciosi! Ehhhh Edward fa impazzire tutte quante e in tutti modi lo si presenti! Ormai siamo pazze! Io poi adoro anche Robert Pattinson, tanto che oggi mi stavo comprando persino il calendario! Poi mio marito mi ha guardato e mi ha detto: "Ma ti ricordi quanti anni hai?" e allora ho desistito! Ma in settimana senza il rompi dietro me lo vado a comprare lo stesso e chi se ne frega dell'età! Bè comunque grazie! Siamo contente che il chappy ti sia piaciuto! Bacioni alla prossima!
P.S.: tu nella tua vedi di far in modo che Edward si faccia perdonare da Bella, perchè si è comportato malissimo e sono ancora molto arrabbiata!

barbara_f: ciao Barbara! Grazie mille per i complimenti che ci fai sempre! Piano piano i nostri piccioncini, stanno diventando sempre più intimi e stanno entrando sempre più inconfidenza! D'altronde il loro è veramente un grande amore! Bacioni!

Austen95: ciao tesoro! Sì il titolo è riferito anche alle autrici! Bene! Ora sai con chi hai a che fare! Hihihi!

yara89: ciao carissima! Grazie sempre gentilissima. Su Edward hai proprio ragione, non glielo avrebbe chiesto, avrebbe aspettato che fosse lei a parlargliene. Bene siamo felici che tu abbia inqueadrato il nostro Edward! Ora ti lasciamo alla seconda parte del viaggio! Bacioni e a presto!

marilenacappucci: ciao Mary! Grazie mille! Ne abbiamo parlato e mi spiace ma Edward non ha amanti! Si dona solo a Bella... forse se fossi arrivata prima che conoscesse Bella, con la reputazione che aveva si sarebbe potuto fare! Hihihi! Ehhhhhhh!!!! Magari! Probabilmente saremmo tutte sue amanti! Baci e alla prossima!

 Ed4e: ciao tesoro nostro! eh sì Edward e Bella sono proprio una coppia perfetta, come non se ne trovano molte... sempre che esistano... ma abbiamo i nostri dubbi perchè di Edward nella vita reala non se ne trova proprio! Sigh! Comunque non ti preoccupare per l'università, vedrai che qualche compromesso lo troveranno! Non ti resta che leggere! Bacioni e grazie!

vanderbit: ciao amore nostro! Wow 18 anni?! Noi non ce li ricordiamo nemmeno più! Ti abbiamo quasi doppiata! Uhhhh che tristezza! Grazie per i complimenti e anche se li ripeti sempre, a noi fanno comunque un enorme piacere, quindi non ti preoccupare assolutamente in proposito! Sì, Emmett è un tenerone nonostante le battutine sconce che gli scappano sempre, ma il bello è proprio quello! In questo chappy, come puoi già notare dal titolo, si parla del futuro dei nostri piccioncini! Che faranno? Non ti resta che leggere! Bacioni e alla prossima!

Annabella 90: ciaoooo!!! E benvenuta!!!!! Ti ringraziamo infinitamente di aver letto tutto quanto... sappiamo che sono parecchi capitoli! Siamo felici che ti piaccia! Questa storia la scriviamo in due, Manu (IsaMarie) e Sara (sara_cullen). Postiamo due volte alla settimana e precisamente il lunedì e il giovedì! E ora ti lasciamo alla lettura del chappy! Bacioni e a presto!






CAPITOLO 42

Futuro


Pov Edward

Eravamo appena ripartiti, dopo la fermata forzata che avevo voluto fare per riuscire a carpire un bacio degno di tale nome dalla mia dolce metà. Bella era decisamente divertita dal mio comportamento, ma anche lei era sulla buona strada...
-Bè, almeno siamo due pazzi, felici di esserlo perché ci siamo trovati!- affermai ridendo di cuore. Anche la sua risata cristallina si riunì alla mia. Dopo qualche minuto di irrefrenabile ilarità, riuscimmo lentamente a calmarci. Notai che il suo volto si era fatto più riflessivo, e compresi che in quel momento era pronta a rispondere alla domanda su Jazz lasciata in sospeso poco prima.
-Va bene… ora passiamo ad argomenti più seri: io e mio fratello abbiamo fatto pace… non scendo in particolari, per rispettare lui e il suo dolore… ma, come mi avevi già anticipato tu, devi sapere che sta soffrendo come un cane e questo fatto, di conseguenza, fa soffrire anche me. Ancora di più, poi, se penso al modo orrendo in cui mi sono comportata ieri sera… ho pensato, come una ragazzina immatura, di avere la verità in tasca, senza dar peso alle varie sfumature che una situazione così complessa e delicata può in realtà assumere! Tu invece… tu sei stato molto più maturo di me, e non ti sei limitato ad aiutare Alice e Jazz… tu hai anche cercato di farmi capire il mio sbaglio, senza accusarmi direttamente come ho fatto io con te! Anzi! Hai cercato semplicemente di farmi ragionare… e tutto perché non volevi che io litigassi con mio fratello, perché sapevi che ci sarei stata male! Oh tesoro… io mi sento veramente in imbarazzo per averti trattato in quel modo orrendo! E ti prometto che, d’ora in poi, cercherò di pensare molte volte, prima di aprire la mia boccaccia e darle fiato!- dichiarò, convinta.
Ero frastornato dalle sue parole… e anche un po’ incredulo… mi sembrava ancora strano che lei mi vedesse sempre così perfetto e più maturo di lei, in ogni situazione. Anche perché ero ben lontano dalla perfezione! Volevo rassicurarla, ma non mi diede il tempo di aggiungere niente: riprese a parlare, un po’ imbarazzata, per le parole appena pronunciate.
-D’ora in poi Jasper vuole starsene un po’ per conto suo, ritornare a frequentare quel branco di cretini…- mi rivelò con voce triste; -Ma non temere, mi ha assicurato che non vuole più fare il cascamorto con le altre ragazze… ha solo bisogno di un po’ di tempo lontano da tua sorella, per schiarirsi le idee e per trovare il coraggio di riparlarle. Ah, la cosa più importante è che mi ha dato il permesso di impicciarmi negli affari suoi… quindi ho già deciso che, a seconda di come proseguirà la faccenda tra quei due testoni, mi inventerò io qualcosa per farli riavvicinare!- puntualizzò, tutta felice. Ecco, mi sembrava strano che il suo lato “cupidico” non fosse ancora emerso…
Sorrisi sornione; già immaginavo che avrebbe coinvolto tutti nei suoi progetti, me compreso. Mi rassegnai… tanto non c’era verso di farla ragionare se si metteva in testa qualcosa.
-Chissà perché… ma ho l’impressione che i prossimi saranno giorni di fuoco!- esclamai. Annuì vigorosamente.
-Senti Edward, cambiando discorso… bé, è già un po’ che volevo chiederti una cosa…- mormorò, quasi timorosa.
-Lo sai, principessa, che puoi chiedermi qualsiasi cosa!- cercai di rassicurarla, anche se non avevo idea di quello che volesse sapere.
-Bè, ecco, noi… insomma… non abbiamo mai parlato del nostro futuro, dell’università… ecco io… ora… cioè, il pensiero di separarci…- interruppi quel balbettio sconnesso, perché avevo compreso cosa intendesse:  era la mia stessa paura, che più di una volta in questi giorni si era fatta strada in me.
-Ehi, calmati piccola… fai un bel respiro… ho capito, non c’è bisogno che tu prosegua…- mormorai, e la vidi sobbalzare per la sorpresa.
-Sì, è la mia stessa paura: la separazione a causa dell’università!- le spiegai; -Anch’io, se ci penso, mi sento morire all’idea di separarmi da te… ma non deve andare per forza così, magari…- cercai di spiegarle la mia idea, ma non mi lasciò continuare.
-No Edward, non venirmi a dire che uno dei due dovrebbe rinunciare al suo sogno, per seguire l’altra persona, perché io non te lo permetterei mai! E sono certa che nemmeno tu lo permetteresti con me!! O mi sbaglio?- mi chiese, palesemente convinta di quello che aveva appena detto.
-Ok, ok… hai ragione! Ma senti… prima di fasciarci la testa, dimmi un po’… dove vorresti andare? Che laurea vorresti prendere?- domandai. In fondo, magari, avremmo potuto scoprire che si trattava di due università abbastanza  vicine, e non ci sarebbe stato bisogno di intristirci così tanto…
-Vedi… io, fin da bambina, ho sempre sognato Harvard. E’ da una vita che lavoro sodo per poter frequentarla… solo che… adesso non mi sembra più così importante, se mi terrà lontana da te…- la sua voce era diventata un flebile sussurro, a causa dell’imbarazzo di quella rivelazione. Sorrisi di gioia, soprattutto per il nome del college! Il mio cuore stava esultando, a causa dell’estrema felicità! Non potevo credere di essere così fortunato! Harvard… era anche il suo sogno… eravamo due anime gemelle, non c’erano più dubbi!! Dio, ero così al settimo cielo che ebbi voglia di scherzare un po’.
-Bè… effettivamente… Harvard è un po’ lontanuccio dal college che ho scelto io… forse sarebbe meglio, al momento di partire, prenderci una pausa… sai, non ho mai creduto nei rapporti a distanza…- affermai, bluffando. Il mio sorriso era talmente mal celato che ero certo che lei sarebbe scoppiata a ridere per la mia buffa espressione da bugiardo colto in flagrante…
Il suo viso invece si fece improvvisamente sofferente e triste; e, dopo essermi voltato per fissarla meglio, mi accorsi che i suoi occhi erano diventati lucidi. Stava per piangere… oddio, ma quanto ero cretino! Stupido, idiota, demente! Rincoglionito!!, m’insultai. Avrei desiderato mollarmi un calcio nel sedere…
-Ehi, ehi, piccola! Non fare così, ti prego scusami! Tesoro, stavo solo scherzando… sono un deficiente rincretinito! Scusami, principessa, volevo solo prenderti un po’ in giro. Sono un idiota patentato! Anche fossero state due università poste ai poli opposti della Terra, non ti avrei mai lasciato, credimi! E non avrei permesso che lo facessi tu!- mi affrettai a spiegare; ma il suo viso non accennava a sollevarsi, né il sorriso a ricomparire su di esso. Le afferrai delicatamente il  mento, e la feci voltare nella mia direzione.
-Non mi chiedi qual è il college che ho sempre sognato di frequentare io, fin da bambino? Lo stesso che ha frequentato mio padre?- le domandai. Lei mi fece cenno di continuare.
-Harvard!!- le rivelai con un guizzo divertito; e il suo volto si illuminò di nuovo per lo splendido sorriso che si era aperto su di esso.
-Scusami ancora amore, pensavo fosse divertente tenerti sulle spine! Quando hai nominato Harvard, ero così gasato che stavo gongolando dalla gioia! Ma,  da emerito lobotomizzato, non ho messo in conto che tu potessi prenderla così seriamente. Mi perdoni di averti fatto soffrire, anche se per pochi attimi?- la implorai. Mi buttò le braccia al collo e iniziò a riempirmi la guancia, il collo, l’orecchio, di una serie di piccoli baci a stampo, che però avevano il potere di resuscitare anche i morti!
Sbandai leggermente, ma raddrizzai lo sterzo con rapidità e lei non se ne accorse. Risi, per il mio poco autocontrollo quando lei mi era così vicina.
-Bella… così andremo a sbattere!- cercai di farle capire. Lei si ricompose immediatamente sul sedile, e mi regalò un gran sorriso, scusandosi. Era felice per la mia rivelazione… si vedeva lontano un miglio, e lo ero anch’io.
-Ora dimmi cosa vorresti frequentare ad Harvard…- le domandai, curioso.
-Fino a poco tempo fa, ti avrei detto letteratura… mi sarebbe piaciuto poter diventare un’insegnante. Ho sempre adorato leggere, e l’idea di far apprezzare e appassionare i ragazzi ai libri e alla letteratura, mi ha sempre affascinato. Però… bé, sei mesi fa, un episodio mi ha fatto cambiare idea. Un giorno, in cui ho portato il pranzo a Charlie in centrale (perché la tavola calda dove di solito pranzava, era chiusa per ristrutturazione), ho conosciuto un bel bambino biondo e riccioluto di circa dieci anni, Michael. Era seduto su una panca e lacrime silenziose scendevano sul suo bel visetto. Vicino a lui, c’era una signora un po’ anziana, che avevo già notato qualche volta in città. Lo stava stringendo in un caloroso abbraccio, mentre anche lei piangeva, in maniera discreta. Ho chiesto a mio padre cosa fosse successo, e mi ha riferito che, disgraziatamente, una settimana prima, Michael aveva avuto un incidente d’auto con i suoi genitori, a causa di una lastra di ghiaccio sull’asfalto. Purtroppo i genitori di Michael erano morti sul colpo… e lui ne era uscito miracolosamente illeso. L’anziana che era con lui era la nonna materna, e insieme stavano aspettando gli assistenti sociali: dovevano venire a prelevare Michael  per portarlo in una famiglia affidataria. Alla nonna non era stato concesso di tenerlo con sé, perché anziana e malata. Nonna e nipote erano distrutti dal dolore della separazione che naturalmente si andava a sommare a quello, già straziante, della perdita orribile che avevano subito. Mio padre mi aveva spiegato che si trattava di una vicenda schifosa: era tutta una questione di soldi! Se la nonna di Michael fosse stata abbastanza ricca, avrebbe potuto permettersi un avvocato di grido, senza doversi accontentare di uno d’ufficio, e avrebbe senza dubbio intentato una causa, che si sarebbe rivelata vincente. Ricordo come fosse oggi, le urla strazianti di Michael, quando l’assistente sociale, dovette staccarlo con la forza dalle braccia della nonnina. Ma ti rendi conto della tremenda ingiustizia?!- scosse la testa energicamente a quei ricordi, che molto probabilmente, per lei, erano ancora vividi e dolorosi. -Non potevo permetterlo! Così ho chiesto il permesso a mio padre di poter pagare l’avvocato per quella famiglia, attingendo al mio fondo fiduciario…- la guardai meravigliato: ma quanto era generoso quell’angelo che avevo di fianco a me?! Quale altra ragazza avrebbe fatto una cosa simile? Non c’erano veramente parole per descriverla…
-Naturalmente il mio papà ha approvato seduta stante la mia idea; e, per fortuna, siamo riusciti ad assumere uno dei migliori avvocati del diritto di famiglia: ora Michael è felice  con sua nonna e vivono nella loro bella casetta… certo… felice come può esserlo un bambino che ha perso entrambi i genitori prematuramente, in quel modo orrendo… ma almeno vive con la sua nonnina!- esclamò soddisfatta.
-Chissà come ti sono stati riconoscenti, eh?- domandai, incapace di aggiungere una qualsiasi altra cosa sensata dopo la sorpresa di quello che avevo appena saputo.
-Bé… ecco…  loro… non sanno niente… cioè, non sanno che sono stata io a pagare il loro avvocato... hanno creduto che si trattasse solo un di un nuovo avvocato d’ufficio. Non l’ho fatto per ricevere ringraziamenti, lo sai che mi intimidiscono… e poi ti immagini come si sarebbe imbarazzata quella signora per un gesto compiuto in fondo da un’estranea? Io l’ho fatto per cercare di riparare una terribile ingiustizia avvenuta sotto ai miei occhi! E per vedere almeno un po’ di felicità, negli occhi spenti e addolorati di quel bambino e di sua nonna. Morale della favola, è stato proprio in quel periodo che ho deciso di voler diventare un avvocato, specializzato in diritto di famiglia! Un avvocato al servizio, però, di chi non può permettersi certe parcelle da capogiro!- finì di spiegare. Mi sentivo un groppo alla gola che mi stava impedendo di respirare, gli occhi umidi. Bella era un affascinante e stupendo mistero, una creatura inviata sulla Terra direttamente dal paradiso, affinché illuminasse tutto con la sua sola radiosa presenza…
E quell’angelo, quel miracolo, quella creatura perfetta… mi amava… si era innamorata di me!! Avrei potuto essere più felice o fortunato di così?!
-Sei unica, amore mio… quello che hai fatto è semplicemente un gesto sublime e meraviglioso! E in questo momento non hai idea dell’orgoglio smisurato che provo a sapere che tu hai scelto me, per condividere tutto l’amore che hai da donare!- mormorai, avvolto da intime emozioni potenti e intense, mai sperimentate prima: possibile che sentissi tangibilmente aumentare il mio amore, la mia devozione verso di lei? Ogni giorno venerarla più del precedente? I suoi occhi si illuminarono quando notò la mia espressione adorante e un caldo sorriso, accompagnato ormai dal suo consueto rossore, fecero comparsa sul suo tenero viso.
-E tu tesoro? Cosa vorresti fare nella vita?- mi chiese, chiudendo il discorso, probabilmente per il palese imbarazzo che provava per le mie parole.
-Io vorrei seguire le orme di mio padre: diventare medico, e in particolar modo un pediatra- le spiegai, attendendo la sua reazione.
-Wow, medico! Ma… come mai proprio pediatra? Cosa ti porta verso  questa scelta? Non capirmi male, ti prego! Sono felicissima del tuo sogno! Penso solo che sia un po’ particolare…  scegliere di dedicarsi ai bambini per un ragazzo così giovane!- si incuriosì.
-Sì, effettivamente la maggior parte dei ragazzi interessati alla medicina vorrebbero diventare cardiochirurghi, neurologi, chirurghi plastici… insomma tutte specializzazioni molto più redditizie e senz’altro sotto le luci della ribalta! Ma… mio padre per fortuna mi ha insegnato che l’obiettivo principale di questo lavoro, non è fare soldi a palate o diventare famosi per qualche complicato intervento, o indispensabili alle attrici e agli attori orrendamente rifatti! Il fine ultimo di un medico dovrebbe essere quello di aiutare le persone più deboli e sofferenti; e chi più dei bambini ha bisogno di tutto il nostro aiuto? Sono loro le creature da difendere, da salvare… loro, così indifesi, meritano tutta la nostra attenzione, il nostro aiuto, il nostro amore… non credi?- le chiesi retoricamente. Lei mi fissava ammaliata dalle mie parole e probabilmente anche dall’intensità con cui le pronunciavo. Mi succedeva sempre così, quando accennavo a mio padre, al suo lavoro, e all’amore che, nonostante la sua prematura morte, era riuscito a trasmettermi verso quel mestiere, che secondo lui era una vera e propria missione. Le sorrisi e continuai, dato che era in attesa del mio racconto.
-Vedi… mio padre era un uomo che non spendeva troppe parole in prediche inutili, ma passava direttamente ai fatti, sapendo sempre farsi amare e rispettare da noi figli! Quando si accorgeva che superavamo certi limiti… come ad esempio litigare per delle stupidate che in quel momento ci sembravano tanto importanti da farne delle vere e proprie tragedie… ci portava, nel suo tempo libero, con sé in ospedale, e in particolar modo nel reparto di oncologia pediatrica. Dio mio, Bella! Tutti quei bambini malati, dagli occhi così grandi, pieni di mille domande senza risposta… molti erano rinchiusi nelle loro stanze sterili, con la sola speranza che l’ultima cura facesse effetto, che il loro dottore li aiutasse a guarire e che potessero conoscere ancora qualcosa della loro troppo breve vita… Dio era uno strazio… e noi che perdevamo tempo ad arrabbiarci per delle cretinate, senza renderci conto di quanto fossimo fortunati ad avere il dono della salute! Quei bambini ci davano delle vere e proprie lezioni di vita, con la loro tenacia e la loro forza! Da quel giorno iniziai a fare il volontario due volte la settimana in quel reparto. Andavo a suonare il piano nella sala comune per loro, e passavamo interi pomeriggi a ridere e cantare… ma ogni volta che qualcuno ci lasciava, e purtroppo succedeva spesso, era uno strazio e la rabbia mi faceva venire voglia di poter fare qualcosa di più! Fu così che decisi la mia specializzazione!- finii il mio racconto con un groppo in gola, al ricordo dei nomi dei bambini che avevo conosciuto in quel periodo e che ora erano degli angioletti che vegliavano da lassù su tutti noi.
Dopo qualche minuto di silenzio, mi voltai verso Bella, e mi accorsi che stringeva i pugni e aveva le guance rigate di lacrime. Era la tenerezza fatta persona: si era commossa al mio racconto, pensando anche lei a tutti  quei bambini malati e morenti, ma allo stesso tempo, non voleva farsi accorgere del suo turbamento. Avendo ormai capito come ragionava, sicuramente non voleva che mi sentissi responsabile per quelle lacrime. Con una mano la attirai al mio fianco e la lasciai sfogare un po’ senza dirle niente… quando sentii che il suo respiro non era più spezzato, la lasciai tirarsi su e le sorrisi.
-Certo che saremo proprio una bella squadra, io e te!- decretai, sicuro del futuro che si stava delineando davanti a me accanto a quella creatura unica e strabiliante.
-In che senso scusa?!- mormorò, ancora con un filo di voce, un po’ a causa del pianto eccessivo e un po’ perché non aveva capito cosa intendessi.
-Bé… come pediatra, purtroppo, dovrò aspettarmi di visitare e guarire anche bambini con traumi psicologici e fisici vittime di ingiustizie… in quel caso ti chiamerò e tu li assisterai, rendendo loro giustizia e trovando, per chi ne ha bisogno, una sistemazione che li porterà ad essere felici…  garantendo così per loro un futuro sereno! Vedo già l’insegna del nostro studio associato, naturalmente nello stesso piano del palazzo, (anche perché io non posso stare tante ore senza vederti, amore mio! E quindi, tra una visita e l’altra e tra un caso e l’altro, dovrò sicuramente venire a ristorarmi con i tuoi baci!)… comunque tornando a noi… vedo già l’insegna a caratteri cubitali sull’ingresso del portone: “Cullen&Cullen: un nome,  una garanzia!”- e scoppiai a ridere, seguito a ruota da Bella.
-Mmm… perché ‘Cullen&Cullen’? Scusa ma che fine ha fatto il mio bel cognome?- mi chiese sorniona. Avevo capito cosa volesse sapere!
-Non dirmi che sei una di quelle donne che quando si sposano vogliono a tutti i costi mantenere il proprio cognome?- domandai, fingendomi indifferente a quello che avevo appena affermato con sicura nonchalance… anche se mi rendevo conto che si trattava di parole importanti per due ragazzi come noi.  Mi guardò sbigottita dalla mia rivelazione e poi un enorme sorriso le rischiarò il viso, ancora leggermente provato dalle lacrime e dal dolore di poco prima.
-No, no… Cullen mi andrà benissimo… quando sarà il momento- balbettò, tremendamente imbarazzata.
-Quando sarà il momento…- approvai con un sorriso.
Le schioccai un sonoro bacio sulla guancia, e il resto del viaggio trascorse all’insegna delle carezze sulle mani che ci donavamo reciprocamente e dei sorrisi che continuavamo a scambiarci ininterrottamente... incapaci di pensare o fare qualcos’altro al di fuori della nostra oasi di felicità.



ANTEPRIMA CAPITOLO 43


Aprii silenziosamente la porta della mia stanza e lanciai uno sguardo furtivo al corridoio: deserto. Bene, ottimo! Uscii e sgattaiolai in tutta fretta in camera di Bella. Saggiamente chiusi la sua porta a chiave (tié, Emm!) e mi avvicinai senza far rumore al letto.
Era addormentata su un fianco e i capelli erano sparsi tutti attorno al suo viso e sul cuscino, a mo’ di ventaglio. Le mani piccole e delicate erano unite sotto la guancia che appoggiava sul guanciale e la bocca era leggermente socchiusa. Era bellissima!
Ovviamente già ben sveglia dopo il sogno, la mia solita erezione mattutina aumentò ancora di più, se possibile, mentre guardavo il suo corpo da sopra il lenzuolo. Sei un maniaco, Edward!, mi rimproverai mentalmente.
Scostai le coperte, attento a non svegliarla e rimasi paralizzato davanti a quella spettacolare visione: la mia Bella era fasciata in uno stretto e corto pantaloncino e un top altrettanto striminzito. Ma non portava il pigiama
?



Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!

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Solo per un week-end di Isabella v (Sara)
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