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Autore: leliby    08/11/2010    1 recensioni
Questa è la storia di Liz, un personaggio nato dalla mia fantasia, l'ho creata principalmente per un GdR, ma più ne concepivo il Background, più mi appassionavo al personaggio, così ho deciso di descrivere la sua vita per intero, in ogni singolo e drammatico evento, tralasciando la parte "fantastica" del gioco di ruolo e lasciandola semplicemente una ragazza come tante, con i suoi pregi ed i suoi difetti...
Gli eventi che l'hanno portata ad essere il personaggio che è e che io amo...
Spero che la mia Liz piaccia anche a voi... buona lettura!
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II


Il freddo ti entra nelle ossa in autunno e non ti abbandona fino alla primavera, quando non trovi il modo di scaldarti, è così insopportabilmente costante che ti sembra non finisca mai la brutta stagione.
Il piccolo appartamento diroccato naturalmente non era riscaldato, e con tutti gli spifferi che entravano da ogni angolo sembrava di stare in una ghiacciaia, ma la giovane Lily indossava una sola camicetta, quella con cui quella sera avrebbe lavorato, tutti i suoi vestiti erano messi strato su strato, ad avvolgere il suo prezioso fagottino depositato in una cassetta della frutta.
Le lacrime della ragazza erano calde, me le si gelavano presto sulle guancie, la sua bambina respirava male, con tutto quel freddo s'era presa un brutto raffreddore, e la sua mamma, sulla quale aleggiava il fantasma della polmonite che le aveva portato via i genitori ed il fratellino di pochi mesi, tremava di paura ad ogni rantolo della bambina...
Aveva appena tre settimane e fuori nevicava, la gente cadeva sulle strade ghiacciate e Lily ogni sera usciva dalla sua tana ancheggiando su vertiginosi tacchi a spillo nella speranza di trovar qualche cliente.
Aveva il seno gonfio di latte, e questo la favoriva, ma ogni volta che saliva su una macchina sconosciuta guardava con tristezza verso le quattro mura che nascondevano la sua bambina e pregava, pregava per tutto il tempo in cui si appartava, che al suo ritorno Elizabeth fosse ancora viva...
Quella notte le cose erano andate peggiorando, la bimba scottava in viso, Lily era appena tornata con i soldi che le servivano per saldare il debito in farmacia, che tra l'altro non le era stata molto d'aiuto, la piccola continuava a peggiorare... non poteva più aspettare, la ragazzina aveva infine deciso di portarla al pronto soccorso.
La notte era buia, Lily correva col suo fagotto di vestiti tra le braccia, stringendolo forte al petto per donare alla piccola il calore del suo corpo, l'ospedale non era lontano, ma il freddo pungeva sulle sue gambe nude e stava male... l'amante di quella sera l'aveva picchiata, diceva che così avrebbe goduto maggiormente e le avrebbe dato il doppio della sua tariffa...
Cosa può fare il dio soldo quando non hai di che sfamarti...
Lily aveva sopportato le percosse e aveva pure pianto quando lui glielo aveva chiesto, ma soprattutto aveva pianto dopo, quando finalmente quella tortura era finita e malridotta era tornata dalla sua piccola principessa.
Magda e Genevieve erano ancora al lavoro, stavano risparmiando per poter comprare una stufetta, quindi raramente riuscivano a rientrare prima del mattino, Lily pensava a loro mentre entrava nel grande atrio del pronto soccorso.
Un'infermiera alta ed imponente le si avvicinò di corsa, la ragazza la guardò implorando il suo aiuto con lo sguardo, il viso pesto ed un occhio quasi chiuso dal gonfiore.
Ilona S. così diceva il cartellino sul petto abbondante dell'infermiera, Lily riconobbe solo la S e questo la fece piangere ancor più copiosamente mentre le porgeva il suo prezioso tesoro, la donna si rese subito conto della gravità della situazione, e tenendo la bambina con un braccio, ed il polso di Lily con l'altro, si precipitò da un dottore che si occupò repentinamente della neonata.
Per Lily iniziò il tormento, l'infermiera la fece sedere sul lettino bianco in un piccolo stanzino ed iniziò a medicarle le ferite sul viso guardandola dolcemente, mentre la ragazza teneva gli occhi puntati sul pavimento.
- "Che ti è successo tesoro, il tuo papà ti ha picchiata?"
Lily non rispose, e neppure la guardò, credeva che se non le avesse dato confidenza sarebbe riuscita ad uscir di lì con la sua bambina... ma quel posto era così piacevolmente caldo, le sembrava che il ghiaccio dentro le sue ossa si stesse sciogliendo.
La donna la fece sdraiare per curarle il ginocchio che s'era sbucciata cadendo durante la corsa e si accorse dei lividi tra le cosce, sollevò lentamente la gonna della ragazza e si portò una mano alla bocca sospirando...
- "Bambina... ora ti faccio una bella doccia, ti do dei vestiti puliti e più adatti alla stagione.
Poi un mio amico verrà a parlare con te intanto che curiamo la tua sorellina..."
- "Non voglio parlare con nessuno... come sta la piccola, voglio sapere come sta!"
Rispose scontrosa la ragazza
- "Starà presto bene, vedrai, il dottor Mayer è il miglior pediatra di tutta Budapest, sei stata fortunata che ci fosse lui di turno questa notte.
Ma dimmi, come ti chiami piccola?"
Lily la guardò duramente, non poteva darle confidenza, l'avrebbe ingannata, ne era certa, ma l'idea della doccia calda e dei vestiti pesanti, l'ammorbidì un po'
- "Lily..."
- "Lily e basta?"
La ragazza ci pensò un po' su, non conosceva il suo cognome, se l'era dimenticato, così se ne inventò uno, ricordandosi il foglio di giornale che avevano usato per toppare il buco nel vetro della finestra che Magda usava per insegnarle a leggere.
- "Crigger"
La donna appuntò il nome su una cartelletta poi si rivolse di nuovo a lei
- "Bene Lily, e la tua sorellina invece?"
- "Elizabeth... Elizabeth Lily Crigger!"
Disse quasi con orgoglio
- "E non è la mia sorellina, lei è mia."
Per un attimo il sorriso gentile di Ilona s'intristì, era solo una bambina, come poteva già occuparsi di un figlio?
Le sorrise e la fece alzare per accompagnarla alle docce, quindi l'aiutò a ripulirsi, ma i lividi... quelli non poteva lavarli via; le diede una tuta di morbida flanella, Lily la indossò poi guardò sospettosa la donna
- "Non mi farete più uscire di qua vero?"
Le chiese con un filo di rassegnazione.
- "Lily, ci occuperemo di te e della bambina, vedrai starete bene!"
La ragazza iniziò a piangere e si accasciò a terra, subito Ilona sorresse il suo esiguo peso morto, la fanciulla si era lasciata andare al dolore...
- "Me la porteranno via... me la porteranno via... lei è mia..."
L'infermiera sospirò e le carezzò le strette spalle 
- "Su bambina, faremo di tutto per farvi restare insieme...."
Lily cercò di trattenere i singhiozzi, ma sapeva che non era possibile....
   
 
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