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Autore: Falling_Thalia    08/11/2010    2 recensioni
Lo odio. Lo odio davvero. Perché lui se ne sta tranquillo in giro per la scuola mentre io sono qui a sistemare questa pila di documenti infinita? Lui dovrebbe essere esattamente qui, ad aiutarmi. Lui è rappresentante di classe quanto me. In più è dicembre e in questo posto si muore dal freddo.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Lo odio. Lo odio davvero. Perché lui se ne sta tranquillo in giro per la scuola mentre io sono qui a sistemare questa pila di documenti infinita? Lui dovrebbe essere esattamente qui, ad aiutarmi. Lui è rappresentante di classe quanto me. In più è dicembre e in questo posto si muore dal freddo. Lo odio. Perché ha voluto accettare questo incarico se poi non lo rispetta? È inutile scervellarsi, non è che la soluzione mi apparirà davanti. Ok, mi arrendo fa troppo freddo per resistere in questa stanzetta un minuto di più. Esco velocemente e mi rintano davanti alle macchinette del piano inferiore. Mi prendo una cioccolata e mi apposto davanti al calorifero. Non faccio in tempo a fare un sorso della mia bevanda calda che lui spunta da dietro l’angolo. Mi vede e ci rimane. Secondo lui io dovrei essere in quel posto gelido a lavorare, non qui a bere della cioccolata. Faccio finta di non vederlo e mi giro dall’altra parte. Magari anche lui mi eviterà. Ma non lo fa. Mi si avvicina e mi guarda con il suo solito sguardo indecifrabile che mi provoca un fremito rabbioso.

- hai già finito? –

- no, è impossibile finire tutto da solo… -

Lascio cadere la frase a metà, non ho voglia di discutere con lui…

- e che aspetti a finire? –

- …perché non lo fai tu, quella stanza senza riscaldamento è troppo fredda per i miei gusti… -

Sbuffo. Sono irritato. Com’è che devo sempre fare tutto io? Ma sta volta mi rifiuto.Non sono un suo maggiordomo, tanto meno il suo segretario…

- ok. Vado a finire –

Lo guardo perplesso. Ho sentito bene, vero? No, sarà stata un’allucinazione…però si sta allontanando. Meglio seguirlo.

Alla fine avevo sentito bene. È davvero entrato in quel buco congelato e si è messo a lavorare. Forse ha capito che non può sempre scaricare le sue responsabilità sugli altri. Nel giro di dieci minuti finisce il lavoro che io ho fatto in due ore. Ora sono ancora più perplesso.

- se sei così veloce potresti aiutarmi sempre invece di svignartela ogni volta che c’è da lavorare… -

- uhm. –

Che razza di risposta è “uhm”? Va bhe. Non ci penso troppo. Mi giro e faccio per andarmene. Il lavoro è concluso e io posso tornarmene nel mio appartamento.

- chiudi e spegni le luci prima di andartene –

Mi fermo per qualche secondo in attesa di una risposta. Niente; non parla e io me ne vado.

Arrivo nel mio appartamento che si è già fatto buio. Odio vivere da solo. Odio il freddo e odio l’inverno. Odio la neve così bianca e pura…è solo un’apparenza. Mi spoglio lasciando tutte le cose sparse sul pavimento, nessuna madre verrà mai a lamentarsi con me, almeno non la mia, visto che non l’ho mai conosciuta. Mi infilo sotto la doccia calda. Ci starei per ore se solo la bolletta non fosse così alta e io avessi bisogno di soldi per pagarla. Pochi minuti per lavarmi e sciacquarmi e sono fuori. Mi infilo la mia tuta e mi faccio da mangiare. È tardi, dovrei andare a dormire ma non ne ho voglia. Mi stendo sul pavimento riscaldato…è scomodo ma è sempre più caldo del mio letto. Sto per cadere nelle tenebre del sonno quando mi sorge un dubbio: dove ho lasciato il mio cellulare? Mi alzo di scatto dal pavimento e frugo tra gli abiti e il cappotto sparsi in giro. Non lo trovo. Ci mancava solo questa. Speriamo che nessuno lo trovi, sarebbe problematico se qualcuno leggesse i messaggi…

*DINDLON*

-Chi diavolo è a quest’ora?-

Vado ad aprire e me lo ritrovo davanti. È li, in piedi davanti alla porta del mio appartamento. Ha il fiatone, le guance arrossate e i capelli scompigliati e bagnati dalla neve. Prima che possa parlare mi trascina fuori al freddo e mi mette con le spalle al muro.

- Che diavolo stai facendo! –

- cosa sono questi? –

Eh? Ah. Ha trovato il mio telefono.

- Non sono affari tuoi –

- Questo tipo di relazioni non dovrebbero coinvolgere un minorenne! –

- Ti ripeto che non sono affari tuoi! –

- E invece si! –

- Non mi risulta! –

In un secondo il mio mondo si blocca. L’unica cosa che percepisco sono le sue labbra che premono contro le mie e la neve che cade.

La neve…la neve che scende fredda e bianca a calmare il mio animo che impetuoso si fonde a quello di lui.

 

                                                           DECEMBRE SNOW - END

   
 
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