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Autore: Falling_Thalia    17/12/2010    0 recensioni
Lo odio. Lo odio davvero. Perché lui se ne sta tranquillo in giro per la scuola mentre io sono qui a sistemare questa pila di documenti infinita? Lui dovrebbe essere esattamente qui, ad aiutarmi. Lui è rappresentante di classe quanto me. In più è dicembre e in questo posto si muore dal freddo.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il caldo comincia a essere insopportabile. La mia camicia linda e profumata e impregnata di sudore. Perché sono ancora in questa stanza? Ah sì, sto finendo di scrivere la mia tesina. Odio gli esami. Odio gli esaminatori. Odio anche il mio Tutor, che in teoria dovrebbe essere qui con me non in giro a spassarsela con qualche sciacquetta. Bhe, ok, in fondo la tesina è la mia non la sua… Ma chi voglio prendere in giro: quel bastardo mi aveva promesso che oggi sarebbe venuto ad aiutarmi. Invece mi ritrovo qui a vagare per gli scaffali della biblioteca da solo. Immerso nel caldo e nella polvere.

Al’improvviso un messaggio rompe il silenzio…

“Sorry, non posso venire ho da fare.”

Che novità…l’avevo immaginato. Rispondo come meglio mi riesce:

“Fottiti.”

Alle volte mi chiedo quanto abbia pagato i professori per farsi consegnare la laurea. Molto presumo. Dopo circa dieci minuti il cellulare squilla ancora. Ma non dovrei tenerlo spento visto dove mi trovo? No, tanto ci sono solo io qui dentro.

Leggo il messaggio…

“Ehi, sei arrabbiato con me?”

Perspicace il signorino…

“Ma dai, da cosa l’hai capito?”

Altro libro polveroso…ma da quanto sono qui a fare la muffa questi cosi? Da parecchio, presumo…

Oh cazz….stavo per rompere una pagina!

Passano ancora un paio di minuti e arriva un altro messaggio….

“Dai non dei prendertela sai come sono le ragazze, mi adorano.”

Ecco che si manifesta il suo ego sconfinato…ma per favore.

“ Si certo come vuoi tu.”

Al diavolo la tesi la biblioteca e il mio stupido Tutor. Mi alzo e faccio per uscire quando mi fermo a fare l’analisi delle conseguenze:

Niente tesi uguale a niente laurea.

Ok, forse è meglio rimanere ancora un po’, giusto per sistemare due o tre cose.

Non faccio in tempo a sedermi che il display del cellulare si illumina, di nuovo.

“ Se mi aspetti sono lì tra un’oretta e mezza.”

Grazie al cavolo….per non essere volgari. Io tra un’ora vorrei essere al fresco.

“Sognatelo io non ti aspetto così tanto.”

Ma guarda un po’ se adesso devo pure fare i suoi comodi. Davvero impensabile.

Passa ancora un po’ di tempo e squilla di nuovo…una volta….due volte….tre volte….quattro volte….avrà capito che non ho intenzione di rispondere?

No. Dopo la prima chiamata il telefono continua a squillare per dieci minuti di fila, poi metto il silenzioso e lo appoggio sul tavolo.

Il display continua ad illuminarsi. Che stress!

Alla fine mi tocca rispondere o spacco il telefono. Ok, sarebbe più comodo spegnerlo ma non ho voglia…

<< Che vuoi? >>

<< Hai risposto! Alla buon’ora! >>

<< Ripeto la domanda: che vuoi? >>

<< Perché sei arrabbiato? >>

<< Arrabbiato? Io? Figurati! >>

Un tono peggiore di quello non lo potevo assumere, davvero…

<< Ehi, si sente lontano un miglio che sei incazzato…è successo qualcosa? >>

Ma che, è scemo o cosa?

<< Sicuro di non soffrire di vuoti di memoria? >>

<< No, perché? >>

Ok allora è solo un cretino. Ma di quelli forti.

<< Sei davvero senza speranze. >>

<< Eh? Dai a me puoi dirlo perché sei incazzato! Sono il tuo Tutor! >>

Ma brutto co***ne ci sei o ci fai?

<< …Sai com’è una certa persona non si è presentata a un certo appuntamento. >>

<< Ah! È vero! Dovevi uscire con una tua amica oggi! >>

…Non so più che pensare di lui….

<< No scemo, tu! Tu non ti sei presentato oggi!! Mi hai anche mandato un messaggio un’ora fa per dirmi che saresti arrivato!! Sei davvero scemo! >>

<< Cazzo! Hai ragione! Me ne ero completamente dimenticato….il fatto è che sentire la tua voce mi fa dimenticare tutte le mie preoccupazioni….>>.

No, non può farmi questo. Non può dirmi queste cose. Sa benissimo che sono giorni che mi astengo da lui e dal sesso per la tesi e mi fa questo….

Come uno scemo sto arrossendo, un po’ per il caldo terrificante che c’è in questo posto ma per la maggior parte per lui, per le sue paroline dolci che mi hanno messo addosso una voglia irrefrenabile.

<< Tu, raggiungimi subito. Non ammetto scuse. Ti aspetto. >>

Sento silenzio dall’altra parte….dopo un po’ un mugolio soffocato dall’imbarazzo mi conferma di aver capito.

 

Dopo venti lunghissimi minuti d’attesa lui si presenta davanti a me.

I suoi capelli che si muovono con il venticello caldo che soffia tra gli alberi del parco, le guance arrossate dal caldo e la pelle lievemente abbronzata. Gli occhi verdi vividi e vispi più che mai. In poche parole splende, ai miei occhi più del sole.

 

Non ci metto molto a trascinarlo dentro con me. Non gli do nemmeno il tempo di parlare. Lo assalgo subito. Mi butto a capofitto su di lui. Sulla sua bocca, sul suo collo, sul suo ventre e sempre pi giù. E me lo prendo, lì nella biblioteca. In mezzo alla polvere dei libri e a niente altro. Il sudore ci avvolge ma non è importante. L’unica cosa a cui do importanza in questo momento sono gli urli di piacere che gli strappo. Musica per le mie orecchie affamate di suoni piacevoli dopo ore di interminabile silenzio.

 

HOT THOUGHTS – THE END

   
 
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