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Autore: lucyette    09/11/2010    2 recensioni
un viaggio nel tempo, un nuovo nemico e un nuova battaglia. i reali della luna dovranno vedersela di nuovo con un nemico ma questa volta saranno aiutati da uno Shin un pò diverso!! ^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno è arrivato

Era appena l’alba e il re e i suoi figli si stavano già preparando per combattimento. Shin e Shade erano nella sala delle armi, il ragazzino non riusciva a capire il motivo per cui erano entrati li, si guardava in torno con grande curiosità, sapeva dell’esistenza di quella sala ma non gli era permesso entrarci, perciò era la prima volta.
In tutto le pareti, c’erano appese porta armi di tutti i generi e dimensioni. Le armi erano tantissime e tutte diverse di stile e grandezza. C’erano spade di ogni tipo, da quella più corta e larga a quella più lunga e fine. C’erano archi e frecce, d’oro, d’argento e bronzo, per non parlare di centinaia di legno, che certamente erano le più facili da usare. C’erano c’erano asce dall’era barbarica fino agli ultimi giorni di fabbricazione di questi. C’erano addirittura una montagna di scudi, tutti ben abbinati alle armi e dei piccoli pugnali.
Il principe era incantato da tutti quegli strumenti che ormai in pochi usavano.

Shi: oh mio dio papà, se qui entrasse il nemico saremmo tutti fritti- esclamò a bocca aperta
Sha: be per la verità, queste armi sono state conservate per secoli. E poi un mio antenato faceva collezioni di armi, quindi molti dei cimeli che vedi sono i suoi. Comunque il bello non è qui!- disse facendogli l’occhiolino e aprendo una porta infondo alla stanza
Sha: ecco questi sono i miei veri tesori- disse facendo ammirare, con orgoglio, la stanza al figlio

Davanti agli occhi increduli del principino si presentò una vastissima gamma di fruste di ogni genere. Da quelle più maneggevoli a quelle più pesanti. Da quelle in cuoio scuro a quelle impreziosite con diamanti e altre pietre preziose. Ma quella che rispecchiò davanti a tutte fu soltanto una. La più bella e splendente, la frusta bianca del potere di prominance della luna. Era quella riposata con più cura, ed era l’unica rinchiusa in un piedistallo di vetro.

Shi: non ci posso credere…queste sono tutte tue?- chiese incredulo
Sha: si Shin, sono tutti i miei acquisti più cari e tanti regali super graditi
Shi: non ci posso credere…non pensavo avessi tante fruste
Sha: si, in effetti solo la famiglia reale della luna sa della sala e di questa armeria privata
Shi: wow, di certo non sarai mai a corto- disse ironico
Sha: si hai ragione figliuolo- rispose sorridendo
Sha: ma perché mi hai portato qui?
Sha: perché questa un giorno sarà la tua armeria privata. Ed è per questo motivo che la tua spada di Prominance è qui- disse indicando un altro piedistallo vetrato.

All’interno la spada brillava. Sembrava volesse dire “prendimi”

Shi: io non capisco, perché l’hai messa qua?
Sha: questa è una spada troppo importante. Non potevo lasciarla in bela vista non credi?

Detto questo si avvicinò al vetro e lo aprì, prelevando l’oggetto delicatamente.

Sha: tieni Shin- disse porgendola
Shi: grazie papà- rispose riponendola nel suo fianco
Sf: avete finito?- disse arrivando all’improvviso
Shi: come sapevi che eravamo qua?- chiese stupito
Sf: questa è la mia armeria, non dimenticarlo
Sha: è già diventata la tua?- chiese stupito.

Lui aveva ottenuto un’armeria tutta sua solo a diciotto anni

Sf: si. Solo che non è questa stanza, diciamo che ne abbiamo costruita un’altra per motivi di spazio
Sha: vuoi dire che ne acquisterai tante da dover costruire un’altra stanza?
Sf: no che dici! Sei tu quello che ne acquisterà troppe
Shi: papà?
Sf: si. Credimi nel tempo le fruste saranno vendute tantissimo
Sha: be. Se è vero vuol dire che saranno davvero straordinarie, perché io non compro fruste di poco conto
Sf: si infatti. Comunque sarebbe meglio andare adesso. La strada è tanta e non so cosa troveremo per la strada
Sha: si hai ragione, voi aspettatemi fuori

Detto questo i due uscirono e Shade prese la sua preziosissima frusta.

Sha: spero solo che mi possa aiutare. Ho un pessimo presentimento- pensò riponendo l’oggetto nel suo fianco.

Uscito dalla stanza ad aspettarlo c’erano i figli

Sf: ehi, è così strano avere nello stesso posto tre oggetti di prominance- esclamò un po’ rigido
Shi: non capisco, papà non la usa?
Sf: stai scherzando? Papà usa la frusta del potere lunare solo quando è alle strette. Ed è difficile metterlo in quella posizione
Sha: è normale che sia così. Il potere della luna è molto meno di quello solare. Se la spreco per ogni cosa il potere in poco tempo sparirà- disse guardando in cagnesco la spada del figlio più grande
Sf: io non uso il suo potere. Ormai so controllarlo alla perfezione. Uso questa spada solo perché è davvero formidabile nell’usarla. L’impugnatura è morbida e la lama è fine e maneggevole
Sha: sarà, ma non mi sento molto tranquillo
Sf: si questo lo so. Me lo ripeti spesso
Sha: adesso però passiamo alle cose importanti.- cominciò diventando serio
Sha: sappiamo benissimo che Mazoon ci attende con una trappola. Conoscendolo sarà per me, voi vi occuperete di Dix, io del padre. Sono troppo furioso per aver preso mia figlia e mia moglie, devo fargliela pagare.
Shi: papà, tu sei sicuro di superare la trappola? Sono sicuro che userà la mamma
Sha: forse hai ragione. Non so cosa farò, ma sta tranquillo che me la caverò- disse sorridendogli incoraggiandolo
Sha: tu cercherai di convincere Dix- aggiunse rivolgendosi al figlio più grande
Sf: va bene. Ma dimmi, la donna dell’altra sera era Ginevra vero?
Sha: si Shin era lei?
Sf:perché l’hai chiamata?
Sha: speravo che ci aiutasse a far capire a Dix che il padre non è quello che crede. Ma non credo che verrà, anche se io ci conto
Shi: Ginevra è la madre di Dix vero?- chiese curioso
Sf: si. È sempre stata una donna molto gentile e vuole molto bene al figlio. Lei e la mamma sono molto simili, vogliono proteggere i figli a costo della vita. Solo che mamma ha il sostegno del marito e Ginevra no
Sha: si ho visto molto di tua madre in quella donna. Comunque dopo tutti questi anni non si è risposata?
Sf: No. Ginevra è una donna che non si innamora facilmente. Però sono sicuro che troverà qualcuno un giorno
Lo spero anche io, è una donna straordinaria. Comunque adesso è meglio andare. Sono davvero preoccupato per vostra madre, ho come la sensazione che gli accadrà qualcosa

A quelle parole i principi annuirono. Anche loro avevano lo stesso presentimento, anche se forse il padre era molto più preoccupato perché gli mancava.
L’unica cosa da fare adesso però era concentrarsi e andare all’appuntamento.  

Intanto Fine e le sue figlie dormivano placidamente in un morbido letto di seta che nonostante la comodità non riuscivano a sentire loro.
A guardare quella dolce scena di pace momentanea c’era un ragazzo molto scosso dagli ultimi eventi

D: non so perché abbia rapito la principessa e la regina, io non volevo questo. Volevo solo poter stare con mio padre- pensò avvicinandosi alla regina
D: regina Fine, si svegli è ora di andare- disse strattonandola leggermente
F: oh Dix. Cosa succede?- chiese aprendo stancamente gli occhi
D: è ora di andare all’appuntamento, svegli le sue figlie

Avvisatola si avviò verso la porta, mentre Fine si mise a sedere

F: credi davvero che Mazoon sia un degno padre?- chiese fermando il ragazzo all’uscio della porta
D: non so se lo sia, ma non perdonerò mai Shin di avergli fatto del male, se è questo che vuole sapere
F: eppure tu non mi sembri come lui. Tu sei solo un buon ragazzo che si sta nascondendo dietro la sua voglia di vendetta
D: e anche se fosse? Voglio solo riuscire a salvare mio padre e avere una vita insieme a lui
F: e per farlo dovevi per forza rinunciare ai tuoi amici?
D: si. Perché il mio amico a ucciso mio padre- rispose freddamente andandosene

La regina della luna lo guardava andarsene. Quel ragazzo doveva aver sofferto molto la mancanza di un padre. Lei conosceva bene la sensazione di abbandono che, anche il figlio, aveva provato. Se per il principe, che aveva tutto, era stato difficile, per un ragazzo con poche persone in torno, doveva essere peggio.
Senza perdere altro tempo svegliò la più grande delle figlie

F: bambina mia, sveglia è ora di andare- disse dolcemente strattonandola gentilmente
Ff: mmm…cosa succede? Stavo sognando una tortina alle fragole- protestò aprendo controvoglia i suoi occhietti cobalto
F: lo so che hai voglia di dormire un altro po’, ma è finalmente arrivato il momento di rincontrare papà e Shin.

A quelle parole la principessina si tirò su velocemente. Finalmente avrebbe rivisto il suo fratellone e non vedeva l’ora di saltargli al collo

Ff: dai mamma allora andiamo!!- esclamò avviandosi di corsa alla porta
F: non credi che prima dovremmo vestirci a dovere?- chiese sorridendole
Ff: oh si è vero!- rispose imbarazzata

Detto questo di gran fretta la piccola si infilò il suo abito preferito. Rosso con bordi bianchi e le ballerine anch’esse rosse. Fine invece con la massima calma indossò il suo abito migliore e finito di prepararsi, stando attenta a non svegliarla, cambiò anche la piccolina che dormiva pacificamente in quella culla messa lì apposta per lei.

Ff: mamma- la chiamò titubante dopo essersi vestita e lavata
F: si cara
Ff: mi sistemeresti i capelli? Voglio essere bellissima per il fratellone e papà- spiegò arrossendo un po’
F: ma certo piccola mia.

Sorridendo la regina prese la spazzola e cominciò a pettinare i morbidi capelli della figlia. Dopo averli pettinati, le fece i suoi due codini alti, che tanto le piacevano. Finito con la figlia pettinò anche i suoi e li acconciò facendo un ordinatissimo scignon.

Ff: sei bellissima mamma!
F: grazie piccola mia, anche tu sei bellissima- ringraziò baciandole la guancia
Ff: dobbiamo andare vero?- chiese con un pizzico di timore nella voce
F: si bambina mia. Ma stai tranquilla non ti succederà niente, ti proteggo io

Ormai erano pronte. Si erano fatte belle per poter riabbracciare la loro famiglia al meglio possibile e si erano fatte coraggio andando incontro a una giornata sconosciuta.
Arrivate all’entrata del castello, trovarono ad aspettarle Mazoon e il figlio

M: ma guarda! Vi siete fatta bella per la mia vittoria?- chiese maligno verso la regina
F: non lo farei mai. Mi sono preparata a dovere per poter essere al meglio per mio marito
M: oh ma certo! Come ho fatto a non pensarci. Di certo sarà contento di aver visto la moglie farsi bella per lui prima di morire
F: sei davvero un illuso se credi di poter sconfiggere i miei figli e Shade
M: oh su questo ho i miei dubbi. Intanto la prego di avvicinarsi
F: ma certo- rispose con astio

Avvicinatasi qualche passo di distanza dall’uomo, davanti ai suoi occhi si aprì lo stesso portale che l’aveva trasportata in quel luogo oscuro

M: prima le signore- disse inchinandosi mostrando l’entrata

Fine fece una smorfia a quelle parole. Nonostante lo avesse chiesto esplicitamente, Mazoon continuava a rivolgerle attenzioni false.
Nonostante il suo disappunto entrò dentro il portale, tenendo saldamente per la mano desta la figlia più grande e con l’altro braccio quella più piccola.
In un solo istante si ritrovò in quel castello, che un anno prima l’aveva vista legata ad un una sedia che per lei di certo non si poteva definire trono.

M: bene regina Fine, mi segua- disse prendendola con forza per il gomito
F: toglimi subito le mani di dosso!
M: non si scordi che lei è nel mio regno e deve fare quello che voglio io
F: non ho mai fatto quello che volevano gli altri, non ci comincerò adesso- ribatté
M: allora non mi lascia altra scelta- disse alzando un braccio con gesto di picchiarla
D: aspetta papà- lo interruppe un po’ agitato
M: non mi piace essere interrotto e tanto meno contraddetto
D: si scusami, volevo solo chiederti di far fare a me questo lavoro
M: oh certo! Che stupido sono- acconsentì sorridendo malvagiamente

A quel punto Mazoon lasciò il braccio della regina e Dix si avvicinò al suo posto.

D: la prego di seguirmi- le disse con tono gentile

Fine rimase un po’ stupita da quel gesto. Sembrava le chiedesse di collaborare per non farsi del male. Il suo istinto femminile aveva avuto ragione fin dall’inizio. Quello non era un ragazzo cattivo. Era solo un ragazzo che aveva bisogno di un sostegno e di qualche carezza in più.

D: non si preoccupi, farò in modo che alle principessine non accada niente- le sussurrò avvicinandosi
F: ti ringrazio Dix
D: non lo faccia. Sto solo ricambiando la sua clemenza- disse freddamente

Non camminarono per molto. Arrivarono in un altare dove al centro un pilone di marmo si alzava maestoso. La regina lo guardava un po’ intimorita e confusa

F: cosa dovremmo fare qui?- chiese
D: mi dispiace davvero- proferì spingendola verso la fredda pietra e legandola
F: non posso crederci! Cosa avete intenzione di fare?- chiese scuotendosi
M: la prego di stare ferma mia regina- intervenne in quel momento
F: cosa vuoi fare?- chiese infuriata
M: è l’unico modo per far indebolire Shade, ma se non le va bene faccio in modo che le sue figlie le facciano compagnia
F: non ti azzardare a toccare le mie figlie!- lo minacciò
D: non minacci la prego. Con questo suo atteggiamento mi complica solo le cose- sbuffò finendo di legarla
F: ti prego Dix dimmi cosa farete alle mie figlie
D: non si preoccupi, se fanno le brave staranno qui sedute accanto a lei- rispose guardando la Felicity più grande, che impaurita teneva abbracciata quella più piccola
Ff: mamma stai bene?- chiese preoccupata
F: si tesoro. Ma tu devi fare quello che ti dice Dix, stammi vicino senza fare rumore- le disse altrettanto preoccupata

La principessa annuì e si sedette ai piedi della madre che guardava, uno sghignazzante Mazoon, in malo modo.

F: Filicity, stammi vicino e non lasciare per nessun motivo la piccola. Tienila sempre stretta- le sussurrò cercando di tranquillizzarla

Ormai non c’era più tempo. Non riusciva a trovare una scusa per farsi liberare. Era stata imprudente, non doveva permettere che la legassero, in quel modo non sarebbe riuscita a proteggere le figlie. Era stata una stupida a cascarci un’altra volta. Anche l’hanno prima Mazoon l’aveva legata come un salame, ma questa volta in ballo non c’era solo la sua vita, ma anche quella delle sue preziose figlie.
All’improvviso a interrompere i suoi pensieri, dall’oscurità della stanza, entrarono tre figure tutt’altro che amichevoli.
Il clima tutto intorno era diventato pesante e elettrizzato, segno che lo scontro stava per iniziare.

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ecco a voi un'altro cap!
scusate l'enorme ritardo ma devo ammettere con imbarazzo che avevo dimenticato di avere da completare questa storia...quindi spero davvero che mi perdonerete e che mi direte cosa ne pensate di questo capitolo!
grazie a tt per le recensioni che mi date e anche a chi solamente legge, mi fa molto piacere sapere che un pò apprezzate questa ficcy!
a presto, un grosso kiss a tt!

  
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