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Autore: Doll_    09/11/2010    8 recensioni
Mio padre ancora non sapeva nulla della storia. Un punto a sfavore.
Non avevo ancora trovato la chiave di quella porta comunicante. Altro punto a sfavore.
Il ragazzo che si sarebbe finto il mio fidanzato era, oltre che un gigolò professionista, anche un tipo fastidioso, cinico e maledettamente sensuale, che odiavo con tutta me stessa. Quindi Tre a Zero per la sfortuna.
Il suo lavoro, poi, non consisteva solo nel fingersi innamorato di me -cosa già difficile in sé per sé- ma avrebbe dovuto anche insegnarmi le tecniche della passione e, quindi, in un modo o nell'altro riuscire a fare eccitare entrambi. Cosa impossibile. Quattro a Zero.
Qualcos'altro? Ah, sì! Dovevo sorbirmelo per oltre un mese..!
Cinque a Zero. Avevo nettamente perso..
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Zac e Vic'
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UN GIGOLO' IN AFFITTO – PRIMA LEZIONE

 

Mezz'ora. Avevo mezz'ora per prepararmi, senza ribattere. Infondo, da quanto avevo capito, sarebbe stato pagato per questo.
Ma non volevo andare fino in fondo.. Sarei stata ad ascoltare, ma lo avrei fermato quando le cose si sarebbero fatte troppo... Incontrollate.

Sempre se ci sarei riuscita.
Andai in bagno e mi sistemai come meglio potei.
Una doccia alla svelta, un po' di profumo, crema per il corpo, depilazione nei punti più critici... Sì, insomma, seguii tutte le indicazioni di Cristina e, rivestendomi con solo dei pantaloncini ed una T-shirt, bussai alla sua porta.
Inutile dire che mi sentivo ridicola. Non sapevo nemmeno il perchè di tutte quelle procedure... Io non avrei mai fatto nulla. Non con Zac, logicamente.
"Come siamo belle.” Esclamò, aprendo la porta e restando a fissarmi per un po'. Anche lui si era cambiato. Ora portava solo una canottiera bianca aderente e dei pantaloncini corti fino al ginocchio, blu. Ancora mi fissava...
Ti piace quel che vedi?” Chiesi imitando il suo tono e rinfacciandogli la sfacciataggine di pochi giorni fa.
Non immagini neanche quanto.” Sorrise, facendomi passare.
Non badai a quell'esclamazione, e mi sedetti sulla sedia più lontana dal letto.
Non mordo mica, sai.” Disse lui, invece, sedendosi sul letto e facendomi segno di avvicinarmi.
Spiegami cosa volevi dire con la frase di poco fa...” Volli arrivare al punto.
Sulla lezione di passione?” Annuii “Ovvio. Se domani dovremmo fingerci degli ottimi fidanzatini, dovremmo almeno raggiungere un certo livello di complicità, non credi?” Spiegò, inarcando sensualmente un sopracciglio con un sorrisino sghembo.
E cosa centra la passione in tutto ciò?”
Un legame fra maschio e femmina si raggiunge solo in quel modo.”
Io non la penso esattamente così..”
Tu credi nell'amicizia fra i due sessi, io credo solo nel sesso fra i due.”
Io non farò mai sesso con te. Anzi, non lo farò mai con nessuno! Casomai farò l'amore..” Risposi, risoluta e convinta della mia tesi.
Amore, amore, amore...” Fece, imitando a malo modo una voce femminile. “Dio, quanto siamo sdolcinati, bambolina!” Mi beffeggiò “Non dobbiamo fingerci amici, ma fidanzati, quindi se non vuoi far spendere i soldi della tua amica a vuoto, dovrai collaborare. Non dico
che dovremmo andare a letto insieme anche se non mi dispiacerebbe, ma che dovrò insegnarti le tecniche per far colpo e ciò che potrebbe far eccitare un ragazzo.”

Dal suo tono era logico che quella parte del lavoro era sicuramente la sua preferita e che era entusiasta di vedermi all'opera.
Da parte mia, rimanevo dell'idea che non avrei mai fatto nulla che non mi fosse andato a genio.
Ora vieni qui.” Mi ordinò.
Obbedii silenziosamente e mi sedetti sul letto alla sua sinistra.
Mi cinse la vita con un braccio e fece aderire quasi completamente il mio corpo al suo.
Mi sento a disagio.” Sussurrai in imbarazzo.
Non ti preoccupare, non farò nulla di male. Prima di tutto, rispondi a questa domanda: qualcuno ti ha mai toccata?”
I nostri visi era vicinissimi e i nostri occhi incollati in uno sguardo magnetico.
Cosa intendi per... toccata, esattamente?” Chiesi, deglutendo.
Intendevo dire se qualcuno ti ha mai fatto provare piacere, solo toccandoti.” Sussurrò sul mio viso. Capii e avvampai.
N..no. Nessuno.” Borbottai, titubante.
Intanto la sua mano destra iniziava a vagare, accarezzando il mio ventre delicatamente, senza distogliere i suoi occhi dai miei.
Capito. Le tue amiche ti hanno mai detto cosa hanno sentito quando è successo a loro?” Chiese con tono apprensivo, dolcemente.
Ero inebriata dal suo odore, dal suo calore, dalla sua mano... Mi sentivo ipnotizzata dai suoi occhi turchesi, chiari come il cielo, dalla sua voce bassa, da vero uomo, ogni tanto rauca, ogni tanto sensuale e sussurrata.
Mi stava facendo impazzire.
Ora anche l'altra mano, quella che mi aveva cinto la vita, iniziò a muoversi, posizionata poco più su del mio fondo schiena.
F..fa male. Mi hanno detto che fa male.” Borbottai, chiudendo gli occhi quando le sue carezze si facevano sempre più piacevoli.
Sì, ma dopo...?”
Dopo si prova piacere. Un travolgente piacere...” Gemetti ora che la sua mano destra era sul mio inguine.
Tu vorresti provare quel piacere, Victoria? Vorresti?” Domandò sempre dolcemente. Chiusi gli occhi e lasciai la parola alla passione, ormai padrona di me. La sua mano si stava insinuando sotto il mio indumento.
Sì, lo vorrei.”
Allora chiudi gli occhi...” Mi disse. Lo feci.
E così, meno lentamente di prima, al mio consenso, infilò direttamente la mano sotto le mie mutandine. Mi sentii nervosa. Stavo per protestare, per scostare la sua mano da lì, non mi sentivo sicura, ma lui mi zittì delicatamente con un sussurrato “Shh..” ed iniziò a baciarmi il collo.
Lo leccò, lo succhiò, lo baciò... La sua mano si faceva strada in me e quando sussultai, mi penetrò finalmente con un dito.
Non faceva poi così male, era più che altro un leggero fastidio, e le sue labbra sul mio collo mi distraevano un po' e mi facevano sentire ancora più bollente. Ansimavo come una forsennata, gemevo, ogni tanto reprimevo un grido, facendo uscire così un suono gutturale dalle mie labbra che, evidentemente, faceva eccitare ancora di più Zac, che aumentava la velocità del dito, venerando il mio collo e baciandolo come un predatore con la sua vittima. Ero bagnata a livelli impressionanti. Eccitata come non mai... Gemetti ancora. Poi piano piano, sentii che iniziò a far entrare anche un secondo dito in me. Quello sì che faceva male.
Non riuscii a reprimere un grido e Zac, ansimante quasi quanto me, mi fece sdraiare sul letto, mettendosi sopra di me senza togliere le sue dita e riprese a baciarmi anche l'altra parte del collo.
Ne vuoi ancora?” Sussurrò.
S..sì!” Quasi urlai. “Non ti fermare!”
Allora aumentò di più le spinte, gemendo con me.
Il dolore si fece inizialmente insopportabile. Così, distesi le braccia e con le mani strinsi con forza le coperte bianche.
Lui teneva l'altra mano dietro la mia nuca e le gambe dentro le mie ora divaricate e piegate a cingergli la vita con presa ferrea.
Il ritmo si faceva prima lento poi di nuovo veloce ed io mi sentii impazzire. La passione cresceva a dismisura mentre il dolore si attenuava di un poco, lasciai il lenzuolo con una mano e questa la insinuai fra i suoi capelli, così soffici, lisci e maledettamente stupendi. Glieli strinsi, ma non gli feci male.
La sua bocca intanto scendeva a baciarmi il petto, sfiorando un mio seno.
Tenevo gli occhi chiusi con forza e gemevo e ansimavo senza controllo. La sua mano non si fermava ed io sentivo avvicinarsi il baratro. Varie spinte dopo ed ebbi così il mio primo orgasmo. Potente ed estenuante. Zac fece uscire la sua mano e la fece risalire senza staccarla dalla mia pelle. Ora, sul mio ventre e fra l'incavo dei miei seni -dove adesso era posizionata la sua mano- sentivo qualcosa di umido, probabilmente la stessa cosa che stava impregnando le mie mutandine.
Finalmente appoggiò il suo bacino al mio e qualcosa di insistentemente duro premette su quest'ultimo.
Piano piano riacquistai un po' di lucidità ma non mi divincolai dalla sua presa. Adoravo quella posizione, adoravo stare così sotto di lui... Lui. Il primo che mi aveva fatto provare un piacere così tremendamente sconvolgente.
Portai l'altra mia mano sul suo viso e lo avvicinai al mio, desiderando più che mai un suo bacio.
Rischierò di scoppiare se continuiamo, Victoria.” Ansimò lui, al mio orecchio. Il bacio ancora non era arrivato.
Un solo bacio...” Sentii la mia voce supplicare.
La... Lezione è..è finita, Vic.” Sussurrò fra un bacio e l'altro sul mio collo e l'incavo fra esso e spalla. Sentivo che cercava di trattenersi, di non esagerare e mi vergognai della mia sfacciataggine.
Sc..scusami, hai ragione.” Così mi rialzai controvoglia a sedere, poco prima di lui che rimase per un po' sdraiato sul letto di schiena, con un braccio che gli copriva gli occhi, mentre cercava di regolarizzare il respiro.
Dopo vari minuti, si riprese e si alzò, di fianco a me, alla mia sinistra.
Cosa hai sentito, Victoria, quando ti toccavo?” La sua voce, però, era ancora rauca. Mi riscoprii contenta di quella reazione.
Devo davvero dirlo?” Chiesi paonazza.
Sì.” Fece lui, tentando di sorridere.
Beh... Inizialmente ero imbarazzata, rigida. Non sapevo che fare.. Poi, quando... Ecco.. Al primo dito ho.. sentito un leggero fastidio... Seguito da un bel po' di piacere. Il secondo mi ha fatto davvero male ma il piacere è aumentato. Insomma, il dolore sembrava lacerante, però la passione era ancora più insostenibile...” Risposi, gesticolando senza guardarlo negli occhi.
Ti è piaciuto?” Domandò a bruciapelo.
Mi ritrovai a rispondere con la verità, anche se in uno stato più lucido non lo avrei mai ammesso: “Sì.”
Sei rimasta appagata?”
Sì.” Ero stanchissima e lasciai stare l'orgoglio.
Lo rifaresti?”
Voleva per forza mettermi a disagio, eh?
...Sì.” Mi morsi il labbro inferiore e lo sentii fin troppo debole, segno che in quei momenti di passione lo avevo fatto esagerate volte, quasi lacerandolo.
..Con me?”
Ripresi di poco la lucidità. Almeno un po' di dignità mi era rimasta e ricordai che io lo odiavo. Che io odiavo Zac!
No.” Ma mentii.. Il mio corpo me lo diceva, anzi, lo urlava. Rivoleva le sue dita. Quel suo calore. La sua pelle... Il suo contatto. Quel piacere.
E perchè? Non sono stato abbastanza bravo?” Dal suo sorrisino capii che si era ripreso, Non sei stato bravo.. Sei stato divino, avrei voluto dire, ma non potevo umiliarmi otlre, quindi mi alzai di scatto e mi avvicinai alla porta.
Buona notte, Zac. Domani mattina dovrai spiegarmi come hai fatto a conoscere mio padre. Alle otto si fa colazione, usciremo a prendere del cappuccino. Fatti trovare pronto.” Sentenziai, prima di congedarmi.
Forse ci stavo prendendo un po' troppo gusto a citare le sue frasi.
Quella notte dormii profondamente. Ero ritornata distrutta dall'attività con Zac e se non fosse stato per la stanchezza, probabilmente non avrei chiuso occhio a causa dei dubbi e delle mille domande o semplici frammenti di ricordi passionali di quella notte che, però, mi tormentarono la mattina dopo.
Alle otto e un quarto, uscita dal bagno, non a caso, me lo ritrovai nella mia cameretta, sul mio letto, a sfogliare il mio diario... Il mio diario!?!
Ma cosa..” Appena ricollegai tutti gli avvenimenti, mi fiondai, per riprendere la mia agenda, su di lui che si alzò agilmente dal letto iniziando a recitare le parole scritte da me sul diario, con tono melodrammatico e falsamente romantico, per il solo gusto di beffeggiarmi.
..E i suoi capelli! Così lucenti ed estremamente fantastici. Per non parlare del suo sorriso così solare... Dio, mi piace tutto di lui!” Lesse, facendo anche delle smorfie di finta ammirazione.
Ridammelo!!!” Sbottai furiosa.
Mio padre era in cucina a leggere il suo giornale indisturbato e conoscendolo non si sarebbe spostato nemmeno se ci fosse stato qualcuno vicino a lui a gridargli in uno orecchio... I miei fratellini, invece, stavano giocando alla play, quindi erano più che indaffarati per sentire le mie parolacce verso Zac.
Oddio come siamo sdolcinate qui! Non ti facevo così romantica, Vic!” Ridacchiò quel babbuino, correndo per tutta la stanza, mentre io cercavo di raggiungerlo.
Non sono affari tuoi razza di troglodita!” Ero quasi al limite della sopportazione e se solo avessi avuto l'occasione lo avrei sicuramente strangolato!
Poi si fermò e girò il diario fra le sue mani tentando di leggere o comprenderne qualcosa.
E questo cos'è...?” Borbottò fra sé, tutto interessato.
Mi avvicinai e una vergogna assoluta mi percosse tutto il corpo, facendomi arrossire vertiginosamente.
Stava cercando di capire un disegno che avevo fatto pochi giorni fa, mentre pensavo a come sarebbe stato farlo con Luca e quindi raffigurando noi due in una posa fin troppo esplicita e volgare.
Quindi cercai di toglierglielo dalle mani ma Zac era troppo alto e in più mi bloccava metà del suo corpo che per lui era piacevolmente a contatto col mio.
Sempre il solito depravato!
Poi quando finalmente capì di cosa si trattasse iniziò a ridere.
Oh mio Dio! Questo sì che è un capolavoro!!! Dovremmo provarla questa posa, bambolina! Questo è davvero hot!” ..E continuò così per altri dieci minuti, facendomi arrabbiare sempre di più.
Finiscila!” Tentavo, io.
Tutto un tratto, però, lo vidi buttare a terra il diario ed in meno di un secondo mi prese per i fianchi e mi buttò letteralmente sul letto sdraiandosi velocemente sopra di me, bloccandomi e distanziandomi di soli pochissimi millimetri dal suo viso.
C..cosa stai facendo?” Biascicai, improvvisamente accaldata.
Ho smesso di leggere il tuo diario. Non era quello che volevi?” Sussurrò sorridente.
Non volevo nemmeno questo.”
Chi è Luca?” Domandò cambiando argomento.
Non te lo dico.”
Potrei aiutarti.”
Lo dubito fortemente. Lui è diverso da te. E' intelligente, perspicace e non pensa solo al sesso!” Ribattei velenosa.
Stai dicendo che io sono un ninfomane poco furbo e privo d'intelletto?” Chiese sarcastico.
Esattamente.” Sorrisi beffarda.
Ma l'altra sera, mentre ansimavi, gemevi sotto di me e mi chiedevi di non smettere, non la pensavi così, giusto?”
Deglutii nervosamente.
Io... Non c'entra nulla. Ieri sera ero...” Non riuscivo a trovare le parole.
Eccitata.”
Ipnotizzata.”
Ipnotizzata?” Sorrise.
Sì. Non sapevo cosa volessi fare e il tuo tono di voce, le tue carezze... Insomma, mi hanno ipnotizzata.” Risposi poco convinta.
Stai cercando degli sciocchi escamotage per non ammettere che ti è piaciuto da impazzire.” Sussurrò sensualmente, muovendo un po' il suo bacino sopra il mio.
Sentivo degli strani brividi percorrermi la pelle e riconoscendola come la stessa sensazione della sera prima, capii che mi stavo eccitando di nuovo, sentendo così bagnarsi anche l'interno coscia.
Dillo, Victoria, dì che lo rifaresti.. Con me. Anche ora..” Sussurrò ancora, dando un lieve bacio sul mio collo, senza smettere di guardarmi negli occhi.
Occhi... Già. I suoi erano sempre così strafottenti, famelici, soddisfatti, beffardi... Uno sguardo da brividi. In senso buono, purtroppo. Emanava sicurezza di sé da tutti i pori.
Voleva farmi cadere di nuovo nella sua trappola, ma quella mattina mi sentivo molto più lucida della sera precedente. Quindi risposi:
No.” Ma la voce mi uscì stridula ed entrambi ci accorgemmo che stavo mentendo spudoratamente.
No, nel senso 'non ora' oppure 'no, non con me'...?” Lo sentii sorridere a contatto col mio collo.
Visto che in certe situazioni la bugiarda mi riusciva male, optai per la mezza verità e sulla sensualità.
Non ora...” Sussurrai a mia volta, flirtando. Portando così le mie mani fra i suoi capelli.
Quindi ieri sera hai mentito. Con me lo rifaresti.” Disse soddisfatto.
Devo. Infondo sei pagato per questo, no?” Colpito e affondato. “Ora dobbiamo andare. La colazione ci aspetta..”

   
 
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