Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: reberebecca    10/11/2010    15 recensioni
Una ragazza, tutta coperta, spunta sulla strada, la sciarpa le risparmia solo gli occhi.
Sono nocciola. Sembra triste.
Subito dopo di lei spunta un fagotto. Tutto coperto. Se non fosse che sento battere il suo cuore giurerei che è un gomitolo che rotola sulla strada.
“Tesoro sbrigati! Si fa rosso sennò.”
“Mamma”
Dalla voce, è una bimba di sicuro, riprende a camminare più veloce. Ma inciampa e cade sull’asfalto coperto di ghiaccio.
“Tesoro, riuscirai mai a camminare retta per più di cinque minuti?!”
E’ buffa la bimba. Apro il finestrino.
“Mamma la bua”
E lo sento.
Il suo odore … mi travolge.
Un’ondata di adrenalina mi smuove ogni centimetro del corpo, invadendomi completamente. Gli occhi mi si scuriscono. Tremo. Subito dopo il dolore nel petto sembra squartarmi. Sono senza fiato, mi sembra di aver perfino bisogno di respirare.
Lo trovata! E’ lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non sono una scrittrice, ma una grande lettrice.
Questa storia è una promessa alla mia cara sorellina che in questo momento della vita ha bisogno di una spinta ….
 Diciamo pure uno spintone!
Miry tesoro ora tocca a te … la vita è bella e voglio che te la godi.
Un grazie speciale a tutte voi che mi leggete.
E a quei angeli misericordiosi che hanno commentato la mia storia.
Un bacione a ila74 cullen, donna straordinaria. Grazie di tutto.
     
 
Capitolo 2
 
“Alice cosa ti dà il diritto di torturarmi così?”  Sono disperato.
“E’ tutta la notte che rovisti nel mio guardaroba. Basta!” Sono ancora più disperato.
“Edward, bisogna  rinnovare un po’ la tua immagine. Ti renderò più alla moda, più …”
“Alice ho già abbastanza problemi così, non voglio che la popolazione femminile di quella stupida scuola mi sbavi addosso più di quanto già faccia, non lo sopporto, non ne hanno il diritto, solo una ce l’ha…, ma…”
Mi viene in mente che sono passati quindici anni, la differenza è che prima la cercavo ora la sto aspettando. E’ un agonia. Soffro ogni minuto, momento, attimo, il mio corpo è in agonia per il bisogno che ho di lei, la mia anima.
Alice ha avuto una visione qualche giorno dopo la sua sparizione. Nella visione io stavo ridendo in mezzo a una raduna nei pressi di Forks. C’è solo un motivo per il quale io possa essere felice.
Lei era con me.
Così in questi anni ci siamo spostati sempre in torno senza dare nell’occhio e senza mai lasciare del tutto la zona. Ora siamo tornati nella vecchia casa e, sotto copertura, stiamo frequentando la scuola di Forks.
Mi viene la nausea.
 Tutte quelle ragazze con pensieri lussuriosi, ma è nella mia natura essere attraente per loro, per tutte ad eccezione della mia predestinata, lei è immune hai miei poteri.
Ironia della sorte, proprio quella che dovrò conquistare è l’unica che non mi vuole.
“Ho trovato, con questi sarai perfetto, questo pomeriggio poi si va a fare dello shopping, tanto, tanto shopping!”
Se ne va saltellando dopo avermi lasciato il cambio sul letto, cantando uno strano ritornello.
 Come fa suo marito a sopportarla? Ah, sì, ovvio, è la sua metà.
 
Il parcheggio davanti alla scuola è quasi pieno quando arriviamo. Ci spostiamo insieme dopo aver lasciato la macchina, sempre per conto nostro. I miei fratelli sono sereni mano nella mano con le loro compagne, tutti li invidiano, forse un po’ anch’io, perché la loro felicità è il mio dolore. L’odore che emanano non fa altro che ricordare alla mia mente e comandare al mio corpo che devo trovare la mia di compagna.
C’è fervore e curiosità nella mente degli studenti questa mattina, a quanto pare c’è un nuovo arrivo nella scuola. Non m’interessa per di più è femmina. In altre parole una seccatura in più per me.
“ Edward ci vediamo a pranzo” Mi saluta Alice con un sorriso enorme.
 Fa quasi paura. Jasper di fianco a lei, sente i miei timori e mi fa un cenno con la testa.
Ho il sospetto che, in certi momenti, anche a lui ne abbia paura.
Rose e Emmet si sono già volatilizzati, spero che non si siano chiusi in qualche sgabuzzino per proliferare. Quei due sono senza pudore.
 
L’ora di letteratura  è stata la più difficile da passare, quelle due, non la finivano di sospirarmi sul collo. In due anni non si sono ancora rassegnate.
 Resisti Edward.
Resisti. Me lo ripeto come un mantra mentre mi dirigo verso il tavolo più isolato della mensa.
 I miei fratelli sono già lì.
“Allora Edward, Lauren e Jessica hanno tentato qualche fattura oggi?”
Sbuffo e mi lascio cadere sulla sedia. “ Piantala Emmet,”
“ Perché? Devi ammettere che sono parecchio tenaci” Rosalie di fianco a lui mi guarda comprensiva.
 Sono intento da ignorarlo quando un profumo delizioso mi arriva alle narici, il mio corpo si tende subito, i muscoli  si allertano.
 E’ vicino, molto vicino.
 Infatti, pochi secondi dopo, una ragazza  minuta entra nella mensa. I miei occhi sono solo per lei, la scrutano, la imparano. Lunghi capelli castani le incorniciano un viso delicato a forma di cuore, le labbra rosse dalla forma soave sono in contrasto con la pelle candida, ma più sorprendenti sono i suoi  grandi occhi nocciola, così liquidi  e profondi da perdercisi dentro.
 E’ lei. La mia compagna.
 Grazie Dio, Grazie Strane Forze del Universo. Madre Natura è stata molto magnanima con me, conosceva i miei gusti e miei desideri quando la creata?
E’ bellissima. Il mio cuore fermo fa le capriole.
 Dentro di me nel profondo avevo paura di scoprirla … diversa, anche se sapevo che essendo stata creata per me non poteva non farmi che perdere la testa al primo sguardo, e prendo una grossa boccata d’aria, inondandomi del suo delizioso profumo.
La voglio. Ora.
Sono già in piedi, pronto a scattare.
“Edward, guardami!” Alice mi accarezza delicatamente il braccio. “Guardami! Non guastare tutto”
“E mia!” Ringhio non solo con la bocca ma anche con il corpo.
 E’ un continuo ringhiare dal profondo del petto. Udibile solo a noi.
“E’ tua, è tua” le sue carezze non si interrompono, la sua voce è come un calmante.
“Non  puoi prenderla ora, devi aspettare e rispettare le fasi” Lo so, ma è più forte di me è come perdere la ragione.
“Edward! La vuoi davvero? Allora sai cosa fare!” Mi ringhia ora arrabbiata.
Ed eccola, la ragione. Perché io la voglio davvero.
 Raccolgo tutte le mie forze imponendomi di tornare seduto, di calmarmi, senza mai staccare gli occhi da lei, che adesso mi sta guardando, intensamente.
Ed io tremo. Non posso sapere cosa le passa per la mente, e Dio sa quanto lo vorrei, ma il suo sguardo su di me è un balsamo guaritore.
“Bella, stai fissando i Cullen? Guarda che quelli non filano nessuno. E poi ci sta aspettando Mike al tavolo, sbrighiamoci!”
“Oh, va bene”
“Bella, Bella Swan” mormoro tra me, non poteva avere un nome più appropriato,  un bel cigno tutto per me. La guardo allontanarsi al tavolo di quel essere insignificante che presto sarà anche estinto se osa avvicinarsi a ciò che mi appartiene.
“Bene fratellone, visto che ti sei calmato, hai già un piano?”
“Non proprio, ma questo mi riporta a te. Tu lo sapevi?”
“Che oggi l’avresti incontrata? Ci speravo, ma non ne ero sicura. Le visioni non sono nitide” si avvicina a me con fare misterioso “Però, so per certo dove sarà nella prossima ora”
Sfoggia un sorriso da brivido, ed io sono ormai spazientito.
“Allora? Hai intenzione di dirmelo?”
“Sarà con te” conclude
Cavoli, l’ora di biologia, sono l’unico senza compagno di banco, lei starà di fianco a me.
Sto gongolando.
Gli altri scoppiano a ridere, deve essere merito del sorriso da ebete che sicuramente ho dipinto in faccia.
“Bene ragazzi, il pranzo è quasi finito, il futuro mi aspetta, devo parlare con lei e ho solo un’ora di tempo per cambiare le dicerie  che quella tavolata …” indico il tavolo dove è seduta Bella “Hanno inculcato alla mia Bella”
Mi alzo con la grazia che mi distingue e mi dirigo al uscita, sbircio verso di lei, mi sta guardando.
Sto ancora gongolando.
 
L’ora di biologia è volata troppo velocemente, almeno per i miei gusti, almeno per riuscire a combinare un approccio decente con Bella.
 Aveva ragione Alice dovevo farmi un piano, così non andava bene. Dopo le solite parole di presentazione Bella si è chiusa nel suo mutismo nascondendosi dietro i capelli.
Frustrante, ecco come è stato, io sbronzo del suo profumo, cerco di avvicinarmi di più e lei si allontana maggiormente.
 Forse non è stata una buona idea chiederle un appuntamento cinque minuti dopo essermi presentato. Accidenti a me.
L’ho rincorsa per tutta la scuola, in attesa di un’occasione migliore. Ma ogni volta che ci siamo incontrati mi sono limitato a discorsi futili, giusto per abituarla alla mia presenza.
 Lei sembra tranquilla, un po’ sulle sue. Dà poca importanza alle persone che la circondano, come se vivesse in un mondo tutto suo.
 Questo mi piace, in fondo ci assomigliamo un po’.
Allungo il passo, mantenendolo sempre il più umano possibile, senza correre. Il corridoio  è quasi deserto. Ma è meglio stare attenti.
I pensieri di quel vile di Mike Newton mi danno il voltastomaco.
Porco.
Gli strapperò le mani se sfiora Bella.  Lei fortunatamente lo ignora.
 Ma quanto ci vuole per arrivare in palestra? Manca poco al termine delle lezioni.
Sono fermo sulla porta degli spogliatoi, Bella è dentro da un po’. Sono andati via quasi tutti. Forse il suo intento è proprio questo. Meglio, potrò parlare con lei tranquillamente. Quando esce ha i capelli legati in una coda alta, sembra accaldata  malgrado la doccia appena fatta e il suo odore è ancora più delizioso. Respiro profondamente.
 Dio, è una cosa sorprendente, potrei stare ad odorarla per sempre, mi sento pieno d’energia.
“Bella, posso accompagnarti alla macchina?” cerco di usare il tono più persuasivo che ho.
“Cullen, oh…” sembra sorpresa di vedermi, e anche un po’ imbarazzata. Deliziosa.
“Eravamo d’accordo di chiamarmi Edward”
“Mh… Edward… non so”
Afferro velocemente il suo zaino e lo butto sulle spalle e mi dirigo verso l’uscita. Lei è costretta a seguirmi.
“Allora, Bella non hai risposto alla domanda cheti ho fatto a biologia. Ti va di uscire, per conoscerci meglio?”
Sfodero il miglior sorriso possibile. Maledetta immunità. Spero di far colpo lo stesso.
“Non credo sia una …”
Si avvicina di colpo, con il viso vicino, troppo vicino, deglutisco a vuoto.
“Che cosa hanno i tuoi occhi? Perché cambiano colore continuamente?”
Cavoli, se solo potessi mentirle. Se solo mi avesse posto questa domanda fra qualche giorno.
“So che dovrebbe spaventarti, ma ti assicuro che non ti farò del male, in alcun modo”
“Non mi suona molto rassicurante” dice pensierosa
“E poi mi hai seguita per tutto il giorno” Molto perspicace. 
Prendo una boccata d’aria impregnata di lei e mi faccio coraggio. Okay, tanto deve sapere tutto.
“Sono il TUO vampiro personale, Edward Cullen al tuo servizio”  Accentuo il “tuo” e accompagno il tutto con un inchino reverenziale.
Ha la bocca aperta, in una A muta, ora sì che ho paura. Poi pare riprendersi. 
“Va b-bene, e che cosa vuoi da me?” lo dice con un grosso respiro
“Oh, voglio te” lo dico con voce ovvia  “Se io sono tuo, tu … sei mia”
“Mh, Cullen si è fatto tardi, ho promesso a mio padre di preparargli la cena” si gira decisa e con passi sicuri si incammina verso l’uscita.
Che fine a fatto Edward? Siamo di nuovo al cognome?
 Bene, non è svenuta, non da segni di pazzia, la mia donna è forte.

 
   
 
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: reberebecca