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Autore: _Atlas    11/11/2010    3 recensioni
“Occhi di ghiaccio,
Manto di brina
Per aprire il Rakuen
Il suo sangue cadrà”
-Un'antica profezia. Un Paradiso da trovare. Un fiore come chiave. E lupi determinati a farcela.
 Questa storia è quasi una sorta di rielaborazione del manga, ma tranquilli, i personaggi e l'idea fondamentale di base sono gli stessi dell'anime.
[Personaggi: Quasi tutti / Nuovi personaggi]
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                                                                 “Occhi di ghiaccio,

                                                                                                                    Manto di brina
                                                                                                                Per aprire il Rakuen
                                                                                                                Il suo sangue cadrà”



Faceva freddo.
Il mio manto appena umido, quando sfiorato dal minimo alito di vento, mi mandava brividi gelidi che mi risalivano lungo la schiena e le zampe.
Una miriade di odori nuovi e sconosciuti mi invadeva le narici. I miei occhi vedevano soltanto immagini sfocate e le mie orecchie percepivano solo pochi suoni, ovattati e confusi.
L’aria fredda mi mordeva i polmoni e i polpastrelli delle zampe mi dolevano, come penetrati da mille aghi di ghiaccio. Era successo tutto troppo in fretta.
Prima mi trovavo in un luogo meraviglioso e confortevole, a galleggiare in un liquido tiepido. Poi, d’un tratto, mi ero ritrovato la’ fuori, al freddo del mondo.
La mia vita in quel luogo, che pareva così ostile già dal principio, mi sembrò terribile.
Ma poi sentii una grande presenza calda e una pelliccia tiepida e morbida contro di me. Una lingua calda cominciò a passare sul mio corpo, ridonandomi calore ed asciugandomi il pelo.
Un buonissimo odore mi pervase, dolce e protettivo, caldo e amorevole. Sapeva di neve e d’inverno, di foglie autunnali e di rugiada mattutina, di brina e di vita. Nell’aria c’era un altro odore più forte, ma morbido e rassicurante. Era come annusare terra umida e pietre levigate scaldate dal sole, sabbia del deserto e acqua di fiume.
Lentamente i miei occhi si abituarono alla luce e le figure, il mondo che mi circondava, apparvero più nitide e particolareggiate.
La luce rosata e tiepida del tramonto penetrava da una piccola apertura e quando mi guardai un poco intorno, scorsi radi tratti di radici pendenti dalla volta e muschio morbido e odoroso di rugiada, a tratti secco e in alcuni punti umido.
Poi, quando alzai il muso verso l’alto, la vidi.
Mia madre.
Il bel muso dai lineamenti obliqui, il mantello bianco e grigio argentato, gli occhi turchesi a mandorla dallo sguardo forte e risoluto, ma ora colmi di una dolcezza ed un amore che solo una lupa può dimostrare.
Quando abbassò il muso e lo strofinò delicatamente contro il mio, mi sentii pervadere da un benessere ed un senso di protezione semplicemente meraviglioso.
Vicino a mia madre v’era un’altra figura, ancora più imponente, ma che non incuteva timore.
Vidi il folto pelo marrone dorato e la spruzzata più chiara sul muso e sul collo, dove portava una striscia di cuoio scuro su cui al centro svettava una placca incisa che mandava bagliori quando sfiorata dal minimo raggio del sole morente.
Il grande lupo si avvicinò leggermente e, quasi con timore, sfiorò a sua volta il mio muso con il suo. Potei vedere i suoi occhi d’ambra e sentire ancora il suo odore rassicurante.
In quel momento, con la saggezza che ogni lupo serba e coltiva dentro di sé fin dalla nascita, capii che era mio padre.
E fu con l’immagine dei miei genitori, avvolto dal tepore accanto al morbido fianco di mia madre, che cominciai a scivolare nel mondo delle ombre, insieme alla luce del sole che andava morendo dietro le immense montagne a nord. Le figure svanivano a poco a poco, sbiadivano e si oscuravano, mentre i suoni si facevano ovattati e soffusi.
Lentamente chiusi gli occhi, svanendo in quell’oscurità brulicante dell’infinito nulla, come la fine più remota dell’universo, che in realtà non ha principio.








L'angolo di Ama:

 Come primo chap (anche piuttosto corto) non ho da dire molto, ma voglio sentire i vostri pareri, le vostre deduzioni e/o supposizioni :)
Spero che questo inizio vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito sì da destare in voi la curiosità di leggere il seguito.
 Leggete e RECENSITE

Ci ribecchiamo al prossimo chap
 Bacioni <3 Ama








   
 
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