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Autore: NicknameNonNoioso    12/11/2010    1 recensioni
In Donë...il nostro pianeta ombra... nel 1230 d.G.A. ... Qualcosa sta per succedere... Chi è Leley? Chi è quel Lincepardo? Cosa stanno architettando le Eteree? Leggete e scoprite ;)
E' la mia prima fanfic di più capitoli, siate clementi con me per favore...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Un enorme GRAZIEEE!! a Elyse Brunt che, dopo una settimana forse che non aggiornavo, mi ha dato la spinta ideale! Ne approfitto anche per ringraziare Valery_23, che mi ha recensito nella one-shot The Last Battle... grazie, è stato molto bello ricevere la tua recensione :3! Spero ora di interessarvi con la lettura del secondo capitolo... leggete pure!

Capitolo secondo: Un lincepardo e una fata in una locanda

1230 d.G.A., 2 Novembre

Leley aveva seguito il lincepardo per un’intera giornata, trovando sempre un modo per nascondersi o fare silenzio. Verso il pomeriggio erano giunti nel presso di una locanda, dove il felinide aveva deciso di fermarsi.

Leley constatò che sarebbe dovuta entrare qualche ora dopo, per studiare meglio le abitudini del lincepardo.

Per il momento si arrampicò fino alla finestra che dava sulla stanza dell’assassino, pronta a spiarlo. Lui non fece nulla di altamente interessante: sistemò le sue poche cose, si tolse il cappuccio e si stese sulla branda incrociando le gambe.

La fata iniziò ad ispezionarlo, per riconoscerlo meglio caso lo avesse perso. Sul capo sembrava avere una corta criniera, di cui disordinati ciuffi ricadevano sul muso felino. Le tonalità variavano dal bianco, all’oro e al castano scuro, ma i colori erano maggiormente in contrasto, poche erano le tonalità di mezzo. Sembrava giovane ed inesperto, Leley iniziò a chiedersi come mai le Eteree avessero mandato in missione uno così al posto di un maestro nell’arte dell’assassinio. Consideravano forse una preda facile, la vittima ricercata?

Il lincepardo si rialzò presto con uno scatto veloce, si calò nuovamente il copricapo sul volto e scese le scale.

Leley si affrettò a cambiare posizione: sarebbe stato inutile rimanere lì in quella maniera e le sembrava anche un po’ ridicolo. Appena ne ebbe la possibilità saltò giù, atterrando con un tonfo leggero. Avrebbe voluto usare le ali, ma le aveva nascoste ancora.

La fata aprì la porta con sonoro cigolio aggiunto al tintinnio di uno strumentino appeso sopra la porta. Anche lei ora era coperta da un mantello. Si avvicinò al locandiere e si schiarì la voce. – Scusi, potrebbe dirmi un tavolo libero? E se mi procura una piccola cena mi farebbe un gran piacere... Grazie.-

Si sedette al tavolo indicatole dall’oste, ma dovette purtroppo notare che era lontano dal lincepardo. Doveva trovare un altro modo per interagire. Mangiò velocemente un pasto frugale, poi si alzò e pagò. Uscì all’aria aperta, chiedendosi come fare a incontrare l’assassino. Doveva rientrare e parlargli? Oppure aspettarlo davanti alla sua camera?

Leley si arrampicò di nuovo fino alla finestra, poi si accomodò ad aspettarlo. Poco tempo dopo sentì la porta che si apriva e lui che entrava. Bussò alla finestra impaziente. Il lincepardo venne pacificamente ad aprire. Pacificamente finché non vide chi aveva davanti. Gli scattarono le orecchie in avanti e gli si rizzò il pelo.

– Accidenti a te! Non mi sembra il momento, Andyl!- esclamò nervosamente il lincepardo.

– Andyl? Io non mi chiamo Andyl! Sono Leley, degli spiriti cobalto!- sussurrò indignata Leley.

– Leley... oh, mi dispiace, davvero... devo avervi scambiata per una vostra parente... perdonatemi.- rispose timidamente lui, arrossendo.

Leley si stupì del fatto che i lincepardi potessero arrossire e di quanto questa reazione fosse visibile. Si sentì un po’ sciocca, e si scusò.

– Emh... non ti preoccupare, non è successo nulla!- esclamò lei.

Subito impallidì: che cosa stava facendo? Quello era il suo nemico, non doveva farsi intenerire così facilmente!

- Ah, be’, allora, salve Leley, io sono Kyros!- esclamò il lincepardo divenendo subito più gioviale.

– Oh... piacere...- disse lei, imbarazzatissima, mentre si rimproverava nella mente.

Aveva fallito maledettamente! Adesso doveva cercare un modo per tirarsi fuori dai guai! Fantastico...

 

E qui finisce anche il primo capitolo! Recensite please! Caso qualcuno volesse chiarimenti su Donë me lo dica, posso anche parlarne più approfonditamente... voi prendetelo circa come un altro pianeta, con le stesse… stagioni, giorni e cose così... solo gli abitanti cambiano... e cambiano eccome!

Al prossimo capitolo ;)

Elessary

  
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