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Autore: barbara_f    17/11/2010    6 recensioni
“Questo semestre l’argomento delle lezioni sarà la rappresentazione dell’amore nella letteratura”. Qualcuno accanto a me fece una smorfia disgustata …
“L’amore … l’amore si può leggere giusto nei libri” disse a bassa voce ma sufficientemente alta da farsi sentire ad almeno due file di distanza …
“Cos’hai contro l’amore?” mi sentivo stranamente offesa dal suo tono disgustato, non seppi fare a meno di controbattere.
“Una ragazzina che parla d’amore, un classico …” si stava rivolgendo a me, quello sconosciuto di cui non avevo ancora visto il volto stava parlando con me… mi voltai verso la fonte di quelle offese.
Due occhi verdi, intensi, felini mi guardarono sprezzanti. Ricambiai lo sguardo.
“Signori, potete renderci partecipi?” il prof. Meson interruppe la nostra conversazione.
Il ragazzo con gli occhi verdi e, ora lo vedevo meglio, con i capelli castano ramati, si alzò e con tranquillità rispose
“Dicevo soltanto che l’amore è qualcosa che si può trovare giusto nei libri… la signorina” disse indicandomi, “non è d’accordo …”.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nessun libro/film
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ciao a tutti! oggi la mia pagina sarà leggermente diversa perchè sto approfittando del nuovo servizio messo a disposizione dal sito per cui, tutte le risposte ai commenti al precedente capitolo le troverete li.
Come avrete capito il momento della prima volta tra Edward e Bella è finalmente arrivato quindi che altro dire... godetevelo
un abbraccio e un ringraziamento a tutti per i vostri commenti

Barbara



_Cap. 33

 

 
Il potere dell’amore
 
“Accarezzami ancora... Ti desidero Bella, vorrei sentire le tue mani su di me...”
Arrossii ero emozionata per quella richiesta così esplicita. Edward voleva che lo soddisfacessi, che placassi il suo desiderio di me. Lo volevo anch’io, desideravo ardentemente toccare il suo corpo. 
Lentamente portai le dita verso il suo inguine, ero impaziente di toccare la sua pelle calda, mi piaceva l’idea di sentirlo ansimare pronunciando il mio nome con voce carica di emozione.
Nei rari momenti in cui Edward lasciava cadere la sua maschera di indifferenza e freddezza, tutto il suo essere appariva trasfigurato, inondato dalla calda luce del suo animo gentile e ferito, illuminato dalla bellezza del suo cuore colmo di amore...
Percorsi lentamente la lunghezza della coscia, soffermandomi per un istante sulla sua prepotente erezione poi, con non poca riluttanza, mi allontanai da essa per insinuare le dita sotto la casacca del pigiama; volevo sfiorare il suo ventre piatto, toccare il suo petto ampio e caldo, percepire sotto le dita, il battito regolare del suo cuore...
Si irrigidì di colpo, come pietrificato.
Disorientata dalla sua reazione alzai gli occhi per incontrare i suoi, non capivo... il suo sguardo era vitreo, terrorizzato, perso nel vuoto, non capivo...
Afferrò con forza le mie mani allontanandole dal suo corpo.
Tentai di avvicinarlo, questi repentini cambiamenti d’umore mi destabilizzavano rendendomi inquieta, spaventata, timorosa di perderlo ancora.
 “NO” disse infine in un urlo soffocato. Iniziò a muovere la testa in cenno di diniego, lo sguardo ancora perso nel vuoto.
Cosa avevo fatto? Si stava allontanando di nuovo?
Non l’avrei permesso, non più. 
“Cosa ti succede?!” Chiesi scuotendolo fino a fissarlo dritto in faccia. Battè gli occhi, come se si fosse svegliato da un sogno ad occhi aperti; le braccia strette attorno al petto, l’espressione ancora terrorizzata e disorientata...
Continuavo a non capire la sua reazione ma, con o senza il suo permesso, sarei andata a fondo alla questione.
Scostai con forza le sue braccia dal petto e alzai il lembo della sua casacca mettendolo a nudo.
Non ero preparata a quanto vidi. Il torace di Edward, segnato da decine e decine di cicatrici, mi apparve all’improvviso sotto la luce fioca dell’abat-jour. 
Un forte dolore salì improvvisamente dal mio cuore invadendomi la testa, impedendomi qualsiasi movimento...
Rimasi a fissarlo in silenzio, scioccata da quella visione.
Quanto ancora avrei dovuto scoprire sul suo passato? Quanto dolore celava ancora nel suo animo? Chi poteva essere stato così crudele con lui?
Troppe, troppe domande vorticarono nella mia testa ma nessuna riuscì a scendere fino alle mie labbra.
Continuai a guardarlo senza vederlo veramente, persa nei miei pensieri finché un movimento mi riportò con i piedi per terra, Edward, lentamente stava rimettendo a posto la sua casacca. Lo sguardo, colmo di tristezza, evitava di posarsi su di me.
“No, non coprirti!” dissi carezzandogli il volto e costringendolo ad alzarlo fino ad incontrare i miei occhi. Non provavo né ribrezzo, né disgusto, il suo corpo era bellissimo, seppure segnato, e io amavo talmente questo ragazzo...
“Edward, chi ti ha ridotto così!” volevo veramente saperlo?
 Non rispose subito, rimase in silenzio a fissarmi con gli occhi spalancati, quasi dovesse ancora focalizzare ciò che era avvenuto poi, dopo un istante, pronunciò parole che non avrei mai voluto sentire.
“Mio padre!”
Qualcosa si ruppe dentro di me. Sentii le lacrime salire lentamente verso l’orlo delle mie ciglia ma non volevo piangere, Edward era l’unico ad averne diritto, volevo confortarlo... ma il dolore che sentivo era troppo forte per essere contenuto. Lo immaginai bambino mentre suo padre infieriva su di lui, mentre gli infliggeva colpi tali, da lasciare segni sul suo corpo. anche a distanza di più di dieci anni....
“Sono un brutto spettacolo, lo so....” fraintese. No, non potevo permettere che si denigrasse, non lo meritava. Misi un dito sulla sua bocca, non doveva nemmeno pensare una cosa del genere, per me era un angelo... l’angelo più bello che avessi mai visto. L’abbracciai, non riuscendo più a contenere le lacrime.
“Quanto dolore ...!” dissi, ormai senza più voce. Aprii la sua casacca baciandogli il petto, il suo splendido, caldo petto...
“Quanto dolore hai ingoiato da solo! ...Ti prego, condividilo, condividilo con me...” salii a baciargli il collo.
Si ritrasse.
“Non muoverti!” intimai, “Fermo!” Volevo, desideravo, toccarlo. Bramavo affondare le dita nella leggera, morbida peluria che gli copriva il torace ampio e ben tornito... non avrei permesso che si ritraesse al mio tocco, sentendosi inadeguato,  che mi impedisse di soddisfare i miei desideri.
Non avrei più permesso che si sottraesse a me.
Seguii l’istinto, usai le parole che, dal cuore, salirono lentamente alle mie labbra... “Lasciati amare da me, lasciati coccolare, lasciati ricoprire di tutto quell’affetto che non hai avuto.... lasciati andare Edward...ti prego... fidati di me... lasciati amare....”
***********************************************************************
Si avvicinò a me e posò la sua bocca sul mio collo poi, iniziò a scendere verso il mio petto.
“Bella, non devi...” non volevo che provasse compassione per il mio corpo martoriato, non volevo che le sue labbra sfiorassero la carne che lui aveva colpito. Era troppo bella, troppo pura per stare con un mostro come me.
Cercai di fermarla ma Bella, dolce e irremovibile, troppo forte per il mio animo indebolito dalla sofferenza, continuò a baciarmi lasciandomi senza forze, completamente schiavo del suo sguardo e del suo tocco.
“Non muoverti...!” ripeté sottovoce, prima che la sua lingua tornasse a tracciare calde, umide scie sulla mia pelle.
Chiusi gli occhi assaporando il brivido di piacere che attraversò il mio corpo mentre una lacrima scese sul mio volto. Mi voleva nonostante tutto.
Non riuscivo a immaginare un amore più grande di quello che la mia donna mi stava dimostrando baciando ogni taglio, ogni cicatrice, ogni bruciatura che mio padre aveva inflitto al mio corpo nelle sue serate deliranti e alcooliche.
“Ti voglio Edward” sussurrò mentre la sua lingua giocò con il mio ombelico e le sue dita presero a sfiorare la mia erezione.
“Mio dio Bella...sei così eccitante....” non riuscivo a concentrarmi su altro che non fossero le sue mani che mi sfioravano o le sue labbra che mi baciavano...
Un altro tuono ruppe il silenzio ma ormai, nulla aveva più importanza; Bella riempiva tutti i miei pensieri, Bella che mi dava piacere e mi chiedeva, mi implorava di farla sua.
Mi misi a sedere fronteggiandola e costringendola a fissarmi poi, dopo un istante, presi la sua bocca con passione, approfondendo il bacio fino a lasciarci senza fiato, boccheggianti e ardenti di passione... Le mie mani vagarono sul suo corpo, sganciarono il reggiseno liberando dall’ingombro le sue dolci e morbide colline... Mi dedicai con lentezza ai suoi capezzoli rosati leccandoli, mordicchiandoli, stuzzicandoli con le dita...una dolce tortura che portò Bella a stringere istintivamente la mia testa tra le mani spingendomi verso di se e incitandomi ad accarezzarla sempre più profondamente.
La mia mano scese più in basso sfiorandole l’inguine da sopra il pigiama, la sentivo calda e pronta, si strinse a me inarcando la schiena. Lentamente le sfilai i pantaloni e lei mi lasciò fare aiutandomi con la mano.
“Toccami Edward!” disse portando ancora la mia mano tra le sue gambe. Iniziai a carezzarla al di sopra degli slip che immediatamente si inumidirono, chiaro segno della portata della sua eccitazione.
“Toccami ancora di più... di più!” ansimò eccitata dalle mie carezze. L’accontentai approfondendo il contatto e infilando le dita sotto il morbido liscio tessuto fino ad infilarle tra le calde pieghe della sua femminilità. L’orgasmo la investì, furioso come le onde dell’oceano in tempesta. In suo corpo si muoveva istintivamente mentre la mia eccitazione pulsava dolorosamente, desiderosa di essere liberata dalla costrizione degli abiti. Non fare nulla, mi dissi, avrei resistito finché Bella non fosse stata davvero sicura dei suoi desideri? Sperai di si.
“Spogliati Edward!” sussurrò all’improvviso dopo aver ripreso fiato. La sua voce al mio orecchio improvvisamente audace e sensuale. La guardai, sembrava diversa, più donna, gli occhi caldi fissi nei miei mentre mi parlava; le guance accese di eccitazione ed imbarazzo mentre saggiava l’effetto della sua richiesta.
Era di una bellezza dolce e morbida, la sua pelle risplendeva sotto la luce fioca dell’abat-jour...
“Voglio guardarti, voglio vedere il tuo corpo eccitato da me, voglio toccarti,  voglio sentirti fremere!” quelle parole così provocanti, disinibite e nuove ebbero su di me un effetto di tale eccitazione che mi sembrò di esplodere. Non si rendeva conto dell’effetto che aveva su di me?
Mi alzai dal letto, volevo accontentare la sua richiesta. Con studiata calma mi tolsi ogni indumento, sperai che non voltasse lo sguardo. Non lo fece, i suoi occhi restarono incollati ai miei finché l’ultimo indumento non fu caduto lasciandomi nudo, nel corpo e nell’anima, di fronte a lei.
“Sei bellissimo!” disse sfiorandomi il petto e baciando, ancora una volta, i segni che lo deturpavano.
I suoi occhi castani caldi e dolci erano pieni di invitanti promesse.
Non potei fare a meno di crederle.
Mi stesi ancora sul letto portandola con me mentre un sorriso si allargava sulle mie labbra.
Lentamente, presi ad  accarezzarle ancora i seni, il ventre piatto, le natiche sode... fino ad insinuarmi nel dolce monte della sua femminilità.
Il respiro le si fece più veloce, così come il battito del cuore; mi sembrava quasi di sentirlo rimbombare nel silenzio della stanza...
Alzai il mio sguardo su di lei, era il suo turno. Con deliberata lentezza, le sfilai il suo ultimo indumento.
Nuda tra le mie braccia, la baciai, era fremente e ricolma di aspettative, desiderio, imbarazzo e paura... sapeva che non saremmo più riusciti a tornare indietro... e non lo voleva.
Desiderava davvero che diventassi parte di lei...questo pensiero mi inebriava; nonostante tutto ciò che aveva visto mi desiderava...mi desiderava ancora.
Le carezzai languidamente la schiena soffermandomi sulle natiche sode poi, giocherellai con i suoi seni premuti sul mio petto. La sentii gemere di desiderio quando le mie dita sfiorarono e si insinuarono tra le sue labbra calde e bagnate...sapevo che non sarei riuscito a resistere ancora per molto, la mia eccitazione, sempre più dura, premeva sul suo fianco e chiedeva solo di essere soddisfatta.  Il suo cuore accelerò il battito sotto le mie dita e i suoi occhi si piantarono nei miei accesi di un amore intenso e puro...
“Edward.... sono pronta!” sussurrò mentre, con la lingua, giocherellavo con il suo clitoride. “Ti voglio dentro di me!” disse prendendo il mio volto tra le mani e baciandolo con passione.
 

http://www.youtube.com/watch?v=ShN8UIk5-mw 


“This time we go sublime, lovers entwine-divine divine
Love is danger, love is pleasure, love is pure-the only treasure
I'm so in love with you, burns the soul.
Make love your goal
The power of love a force from above.
Cleaning my soul

The power of love a force from above, a sky-scraping dove
Flame on burn desire, Love with tongues of fire, burns the soul.
Make love your goal
I'll protect you from the hooded claw
Keep the vampires from your door.”*

 
Fu con un ultimo lampo di lucidità che colsi il significato del testo. Poi solo desiderio, istinto, passione e amore.
 
*********************************************************************
Le mani di Edward vagavano sul mio corpo accendendomi di desiderio, stuzzicandomi... la sua bocca era sui miei capezzoli, umida e calda, li sentivo inturgidirsi ad ogni sfioramento, ad ogni carezza ma, nonostante la vertigine dell’eccitazione stesse prendendo il sopravvento sulla mia lucidità, non ero ancora soddisfatta, volevo di più....
La sua mano scivolò, timida, tra le mie gambe, sfiorandomi con lentezza.
Volevo di più. L’aiutai a sfilare i miei pantaloni. Volevo di più.
Ero in preda al desiderio quando, con una sfacciataggine che non mi apparteneva, portai nuovamente sue mani tra le mie gambe...
“Toccami Edward!” implorai, volevo sentire l’eccitazione riempirmi, l’orgasmo colmarmi... le sue dita si mossero abili, come sfiorando i tasti di un pianoforte.
“Toccami ancora di più... di più!” ansimai. Da dove veniva tutta questa impudenza? 
L’orgasmo mi investì furioso... La mia intimità bagnata pulsava al ritmo delle sue carezze, il mio corpo era in preda al languore mentre la sua erezione, dura, pulsava sul mio fianco. Lo desideravo, volevo di più...
“Spogliati Edward!” sussurrai dopo aver ripreso fiato.
Cosa ero diventata?Non mi importava di sembrargli sfacciata, lo desideravo, volevo vederlo nudo di fronte a me, volevo ammirare il suo corpo.... non mi interessava nulla delle cicatrici che lo segnavano, facevano parte di lui ed io l’amavo questo ragazzo dal passato così infelice. Le sue ansie, la sua sofferenza, i suoi silenzi, tutto il suo essere era bello ai miei occhi, anche il suo dolore...
Mi guardò, uno sguardo smeraldino tenero, incerto, sorpreso e profondamente eccitato... le mie guance si imporporarono, sapevo che la mia richiesta l’aveva stupito, questa cosa mi piaceva... molto.
 “Voglio guardarti, voglio vedere il tuo corpo eccitato da me, voglio toccarti,  voglio sentirti fremere!” come potevo aver detto una cosa del genere?
Arrossii mentre Edward, con gli occhi fissi nei miei si alzò e, con deliberata lentezza, si tolse ogni indumento rimanendo nudo di fronte a me...
“Sei bellissimo!”  non avevo altre parole per descriverlo, la sua nudità eccitata mi tolse il respiro e ogni capacità di ragionare con lucidità.
Mi affidai al solo istinto.
Gli sfiorai il petto ferito, maltrattato, offeso e lo baciai mentre, con gli occhi lucidi, Edward continuava a guardarmi.
Le sue braccia mi avvolsero trascinandomi sul letto con lui, poi le sue dita, presero ad accarezzarmi i seni, il ventre, la mia femminilità calda e coperta ancora dagli slip.
Ero pronta per lui, il mio cuore batteva all’impazzata assecondando il ritmo dettato dai suoi movimenti esperti. Mi sentii impazzire di desiderio quando, con molta lentezza, sfilò il mio ultimo indumento... ora ero nuda, completamente nuda di fronte a lui.
 “Edward.... sono pronta!” sussurrai mentre, con le dita, giocherellava con il mio clitoride.
“Ti voglio dentro di me!” dissi prendendo il suo volto tra le mani e baciandolo con tutta la passione di cui ero capace...
Edward mi guardò con un’intensità che non gli conoscevo, i suoi occhi erano verde cupo, colmi di una passione infinita.
“Sei davvero sicura Bella?” disse con un filo di voce sfiorandomi il profilo con un pollice.
Annuii, troppo emozionata per dar voce ai miei desideri...  mi carezzò ancora il viso con una dolcezza infinita poi mi coprì con il suo corpo.
Gemetti al contatto della sua pelle con la mia, per la prima volta potevo sentire la sua erezione sfiorarmi le cosce, per la prima volta i nostri corpi si sfiorarono interamente. Mi sentivo protetta e felice, in una bolla di calda serenità.
Le sue gambe si strusciarono sulle mie, il suo petto premette sui miei seni.
Potevo sentire il suo cuore battere furiosamente. Mi eccitai al pensiero.
“Ti amo!” sussurrò con una voce densa, colma di un amore incondizionato e puro.
“Ti Amo Edward, sono felice....” sorrisi.
Si allontanò per un attimo ed io mi sentii disorientata e stranamente incompleta e sola... mi stavo abituando fin troppo presto al suo peso su di me.
Lo guardai con il fiato corto dall’emozione quando infilò il profilattico, chiusi gli occhi per godermi il preciso istante in cui la sua erezione sfiorò la mia entrata più segreta. L’abbracciai stringendolo a me mentre brevi tremiti percorrevano il mio corpo.
“Ho paura di farti del male...” disse ritraendosi, improvvisamente timoroso. Gli sorrisi timida nella vana speranza di rassicurarlo, anch’io avevo paura del dolore che avrei potuto sentire...
“Non vorrei mai farti del male...mai!” continuava ad essere immobilizzato dal panico. Gli sfiorai la pelle calda con una lunga carezza che arrivò a sfiorargli l’inguine. Il suo corpo tremò dallo sforzo di reprimersi.
Mi desiderava, lo sapevo, si stava trattenendo solo per me.
Ogni timore sparì dal mio volto e dalla mia mente...
“Io non ho paura Edward, tu non potresti mai farmi del male... vieni più vicino... voglio accarezzarti... voglio baciarti....” i suoi occhi divennero di un verde intenso e liquido quando abbassò la sua bocca sulla mia.
Mi circondò il collo con le braccia per rendere il bacio più profondo e intenso. La sua lingua saettò nella mia bocca i suoi denti mordicchiarono le mie labbra. Sentii  il mio corpo vibrare come le corde di un’arpa quando Edward allargò le mie ginocchia posizionandosi tra le mie gambe.
Per la prima volta ero totalmente e incondizionatamente in preda all’istinto.
“Ti amo!” disse Edward carezzando dolcemente le mie labbra intime e spingendo le sue dita oltre la mia entrata.
“Ti amo!” ripeté continuando a carezzarmi finché, sull’orlo dell’orgasmo, gridai di volerlo in me.
 
 
*E’ il tempo di avviarci al sublime, amanti intrecciano divino e  divino
L'amore è pericolo, l'amore è piacere, l’amore è puro, l'unico tesoro
Sono così innamorato di te , bruciami  l'anima,
Fa dell'amore la tua meta
Il potere dell'amore,  una forza superiore
che pulisce la mia anima.
Il potere dell'amore, una forza superiore, una colomba su un grattacielo.
La fiamma accende il desiderio
Amore con lingue di fuoco
Purificami l'anima
Fa dell' amore la tua meta
Ti proteggerò dall'artiglio incappucciato
Terrò lontano i vampiri dalla tua porta...

 
(The power of love _Frankie Goes To Holliwood)

   
 
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