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Autore: DarkFeiry    19/11/2010    2 recensioni
Tutto procede come al solito nella vita di Ryo e Kaori. Ma se in un giorno come tanti Kaori ricevesse la proposta di entrare a far parte di un gruppo musicale cosa succederebbe? Sarebbe pronta a lasciare Ryo?
Genere: Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era sul divano e stava guardando la tv. Diciamo più che altro che era la tv che stava guardando lei, le immagini le scorrevano davanti agli occhi ma non le vedeva minimamente. La sua mente era completamente immersa in altri tipi di pensieri. Era passata già quasi mezza giornata da quando era tornata a casa da quell’esperienza mattutina, ma non si era ripresa nemmeno un pochino.

Dopo averle comunicato l’esito del provino, le avevano dato tutte le informazioni necessarie per accettare la loro proposta. Le avevano detto che possedeva due settimane per pensarci poiché loro sarebbero rimasti ancora in Giappone per quel periodo. La mattina della loro partenza, in caso avesse accettato, si sarebbe dovuta presentare all’aeroporto pronta per partire anche lei.

Kaori aveva ascoltato tutte quelle parole senza sentirle davvero, le sembravano solo un rincorrersi di suoni con un senso ma che non riusciva a comprendere. Essere stata presa per una cosa del genere era un qualcosa che andava completamente fuori la sua logica e comprensione.

Una volta conclusa la lista di cose di cui aveva bisogno le avevano congedate. L’ultimo a stringerle la mano era stato Aki che si era avvicinato al suo orecchio e le aveva detto “ti prego accetta”. Non sapeva minimamente perché il bassista degli Overside aveva tutta quella fiducia in lei.

Poi Eriko, mentre tornavano a casa, non aveva fatto altro che saltare ed urlare per la felicità. Effettivamente sembra più contenta la sua amica di lei…. Ma alla fine era sul serio così. Lei non riusciva ad essere contenta come avrebbe dovuto essere. Si ok… era una grande cosa per la sua autostima e la fiducia che aveva in se stessa, inoltre era una grandissima occasione, ma quello che la preoccupava in realtà in quel memento era solo Ryo.

Come avrebbe potuto dire al suo socio quello che le era successo? Sicuramente poi lui avrebbe avuto da ridire con una delle sue battutine pungenti…. Ma soprattutto come avrebbe potuto lasciarlo e partire per l’America per seguire una cosa che forse non avrebbe nemmeno avuto seguito e sarebbe stata una semplice chimera? Questo era stato il suo primo pensiero appena le avevano detto che aveva superato la prova. A volte si dava della stupida cronica. Poteva pensare a Ryo in un momento del genere? Era stata presa come vocalist del gruppo più acclamato degli ultimi tempi e lei pensava a quel pelandrone che non faceva altro che prenderla in giro e chiamarla mezzo uomo. Ma non poteva farci nulla, Ryo era l’uomo che amava ed era l’unica persa per la quale lei continuava a vivere dopo tutto quello che le era successo.

Non aveva fatto altro che pensare a questo mentre tornava a casa. Era sicura che non avrebbe accettato, non poteva lasciare Ryo e non poteva lasciare i suoi amici. Anche se comunque l’idea….l’allettava. Avrebbe realizzato il sogno di una vita e quello dei suoi genitori che aveva fatto tantissimi sacrifici per farla studiare in una delle scuole di canto migliori di tutto il Giappone.

Aveva cercato nella sua mente le parole migliori per dire tutto questo a Ryo, però era stata fortunata perché una volta tornata a casa aveva trovato un bigliettino sul tavolo del suo socio che le diceva che sarebbe stato tutta la giornata fuori con Umi per un sopraluogo.

 

Fu riscossa dai suoi pensieri dal suono della porta che si apriva. Era le 23 e il suo socio era appena tornato.

-ciao Kaori-

La salutò e si buttò subito sul divano. Kaori si girò verso di lui chiedendogli come era andata la giornata e se avesse qualche novità sul nuovo caso che stava seguendo con Falcon. Conversarono per un po’ del più e del meno.

Ryo, però, dopo qualche minuto di conversazione si accorse che in Kaori qualcosa non andava. La conosceva come le sue tasche e sapeva che quando non lo guardava negli occhi era perché aveva qualcosa da nascondere. Di solito si comportava così quando le era successo qualcosa di particolare che non voleva dire e sentiva che nemmeno questa volta poteva sbagliarsi. La guardò per qualche minuto in silenzio e vide che si tormentava le mani nervosamente. Cosa poteva avere la sua piccola Sugar Boy?

Allungo la mano verso di lei e le spostò una ciocca di capelli, più lunghi del solito negli ultimi tempi, dal suo viso e le parlò dolcemente.

-cos’hai Kaori? Sei strana questa sera-

-ma no…. Non ho nulla…. Che dici-

-non mentirmi, non ci vuole molto per capire che c’è qualcosa che non va in te-

Ryo era sempre il solito. Riusciva a guardarle dentro anche solo con due minuti che si trovava davanti a lei. Era preoccupato, si vedeva. Anche la carezza con la quale aveva spostato i suoi capelli era una dimostrazione tangibile della sua preoccupazione. Avrebbe voluto tanto confidarsi con lui ma non ce la faceva. Aveva paura, paura che Ryo avrebbe reagito male. Ma di cosa doveva reagire male? Alla fine lei sicuramente non sarebbe partita e non aveva fatto comunque questa cosa di sua iniziativa.

Provò a parlare ma le sue labbra si mossero senza che ne uscisse alcun suono, allora si alzò di scattò, quasi come se il divano da un momento all’altro era diventato rovente.

-Non ho nulla Ryo, davvero. Ora vado a letto però che sono molto stanca. Buonanotte-

Ryo la vide allontanarsi verso la sua camera da letto. Più evidente di così che c’era qualcosa che non andava non poteva essere! Era preoccupato, non poteva negarlo, ma non poteva nemmeno costringerla a parlare quando lei non voleva. Prima o poi avrebbe trovato il coraggio di dirle quello che pensava. Decise che era il momento di andare a riposare anche per lui, per quella sera avrebbe fatto il bravo ragazzo.

 

Il mattino dopo Kaori si alzò ancora prima del solito. Non aveva praticamente chiuso occhio. Scese giù per preparare la colazione ma con sua grande sorpresa trovo Ryo ai fornelli. Un sorriso le nacque spontaneo, Ryo faceva sempre così quando vedeva che in lei c’era qualcosa che non andava. Si alzava prima, preparava la colazione e l’aspettava pazientemente.

-buongiorno, che mattiniero quest’oggi. A cosa devo questo onore?- gli disse appena arrivata in cucina.

-buongiorno socia, niente di che, avevo voglia di preparare la colazione-

Bugia! Quella notte non era riuscito a chiudere occhio per quanto era preoccupato per lei. Già altre volte aveva visto la sua socia in quello stato ma la sera precedente aveva avuto un brutto presentimento. Una sorta di inquietudine che gli aveva impedito di chiudere occhio. Sperava solo che Kaori lo mettesse presto al corrente di quello che si portava dentro almeno si sarebbe tolto di dosso questa sensazione, che sinceramente, odiava.

-comunque non rimanere sulla porta, la colazione è pronta-

-che bello ho una fame!! E per volta non devo preparare la colazione da sola!-

Si sedettero al tavolo e mangiarono in silenzio. Ryo, anche se non lo ammetteva, era un ottimo cuoco e Kaori apprezzava molto quando cucinava.

Si sentiva osservata però, sapeva di avere gli occhi addosso di Ryo che la scrutavano per avere qualche indizio. Decise che forse era il momento di parlare, anche perché non l’avrebbe lasciata in pace finché lei non avesse parlato.

-e va bene hai vinto!!!- esordì dopo aver finito la colazione

-vinto cosa?- Ryo era decisamente perplesso

-ti dirò quello che ho! Ma ti prego smettila di stare li a fissarmi in quel modo-

-ah…allora….-

-certo che me ne sono accorta!!! Nemmeno un cieco non poteva non farci caso-

-effettivamente… allora dimmi che cosa ti turba?-

-ieri mattina Eriko mi ha trascinata in una delle sue ennesime pazzie e….-

Gli raccontò tutto per filo e per segno tutto quello che era successo, anche del fatto che all’inizio non era stata un granché ma che poi ce l’aveva fatta. Se iniziava a parlare era un fiume in piena.

Ryo ascoltò tutto con molta attenzione, senza interromperla mai. Rimase in silenzio anche dopo che lei finì di parlare, tanto che Kaori gli chiese se non avesse nulla da dire su tutta questa storia.

Effettivamente era rimasto senza parole, ma nemmeno una. Non sapeva che pensare, che dire, che fare, era rimasto completamente allibito. Non poteva pensare che la sua piccola Kaori avesse fatto un provino di tale portata e l’avesse anche passato! Non perché non era brava, anzi, era al corrente anche lui di quando lei fosse divina quando cantava. L’ascoltava per ore mentre puliva casa o si faceva la doccia e l’aveva sentita anche quando cantava nei saggi della sua scuola. Ma il fatto che ci fosse la possibilità che lei fosse partita lo aveva fatto sprofondare in baratro. Non riusciva più a vedersi senza Kaori. Ripensò a tutto il discorso fatto dalla sua socia e notò che una parte era stata saltata….quella relativa alla sua decisione. Decise di chiederglielo.

-e te?-

-io cosa?-

-che pensi di fare? Partire? Alla fine ti hanno offerto una grande possibilità-

-veramente ancora non ho deciso. Ma penso che rifiuterò, non posso partire così, su due piedi-Sollievo….era questa la sensazione che provava Ryo! Un enorme, gigantesco, spropositato senso di sollievo ma nello stesso tempo si sentiva anche un viscido verme egoista. Voleva che Kaori rimanesse li con lui e non aveva nemmeno per un momento pensato a quella, che per lei, poteva essere una grande occasione.

Nel frattempo squillò il telefono e Kaori, vedendo che Ryo non accennava a muoversi, si alzò e andò a rispondere.

-pronto?-

Dall’altra parte una voce urlante

-MA QUANDO TI DECIDI A DIRMI LE COSE???-

-Miki la smetti di urlare? Mi sono alzata da poco e le mie orecchie sono delicate quanto importanti, comunque cosa avrei dovuto dirti?-

-come, cosa??? Del provino scema-

Ecco Eriko aveva già spifferato tutto! Quella benedetta ragazza non ne voleva proprio sapere di tenere la bocca chiusa. Lei non era quasi nemmeno riuscita a dirlo a Ryo e quella stilista sparlona l’aveva già spifferato a mezzo mondo. Non sarebbe mai cambiata.

Mentre conversava al telefono con Miki, vide Ryo prendere la giacca e uscire senza nemmeno salutarla. Non era riuscita minimamente a capire quello che il suo socio pensava per quanto riguardava quella storia, come il solito in queste situazioni diventava un muro impenetrabile. Rimase a parlare ancora un po’ con Miki e poi decise di passare direttamente a trovarla, tanto per quel giorno non avrebbe avuto nulla da fare.

 

La sera arrivò presto, tornando a casa aveva preso qualcosa di veloce per la cena, non sapeva nemmeno se Ryo era tornato a casa e infatti non c’era. Si era messa subito a cucinare e mentre era ai fornelli il suo socio era ritornato ma non le aveva detto nemmeno una parola. Quando la cera fu pronta mangiarono sempre in completo silenzio, erano abituati a quei silenzi quando c’era qualcosa che non andava ma avevano sempre il loro enorme grado di insopportabilità. Dopo cena, Kaori pulì tutto e raggiunse Ryo sul divano. Mentre guardavano la tv il telefono della ragazza squillò, lo prese dalla sua borsa e rispose.

-pronto?-

-Ciao Kaori ti disturbo? Sono Aki-

Aki il bassista degli Overside? Cosa voleva?

-no dimmi tutto Aki, è successo qualcosa?-

Ryo si comportava con finto disinteresse ma invece ascoltava attento la conversazione.

-no nulla volevo solo sapere se avessi preso una decisione-

-no Aki, ci sto ancora pensando. Dovete capite che per me questa è una decisione importante, non posso decidere in un giorno-

-hai ragione anche tu. Ma ti prego prendila davvero sul serio. È un’occasione che può capitarti solo una volta nella vita, non fartela scappare e poi abbiamo bisogno di una come te-

-non capisco cos’ho di particolare-

-tu dai retta a me!-

-va bene-

-cmq ora ti devo lasciare ci sentiamo prossimamente. Buonanotte. Ciao bellezza-

-Buonanotte anche a te Aki-

Chiuse la conversazione e tornò a sedersi sul divano.

-chi era?- chiese il suo socio con malcelato disinteresse

-Aki il bassista del gruppo-

-e che voleva?-

-voleva sapere se avessi preso una decisione-

-ah-

Silenzio! Di nuovo quel maledetto silenzio. Chissà che pensava Ryo per essere come una mummia seduta su quel divano. Le avesse detto almeno qualcosa si sarebbe messa il cuore in pace e non avrebbe più pensato a questa storia, ma diamine! Ryo era odioso quando si comportava così, faceva di tutto per indurti a dire le cose ma quando ti aspettavi una risposta sensata da lui… ecco che faceva il muto. Quando stava per aprire bocca per digliene quattro, Ryo ruppe il silenzio.

-sei proprio sicura della scelta che hai fatto?-

La perplessità era lampante negli occhi di Kaori.

-no dico, sei davvero sicura di non voler partire?-

-si, perché?- non capiva dove Ryo volesse arrivare

-perché secondo me dovresti ragionarci un po’ di più, capisco che tu possa essere sicura di voler rimanere qui però dovresti prenderti tutto il tempo che hai a disposizione per ponderare bene la scelta. Io ti consiglierei di prepararti in queste due settimane tutto quello che ti occorre per partire, documenti e cose varie e poi scegliere bene nel corso dei giorni. Per te questa potrebbe essere una grande possibilità per realizzare quello che volevi essere prima della morte dei tuoi genitori e al quale hai dovuto rinunciare. Pensaci bene, non buttare una cosa così bella.-

Kaori rimase interdetta, non si aspettava una cosa del genere da Ryo.

-Penso che la mia decisione si abbastanza chiara-

-ti prego ascolta il mio consiglio- poggiò la sua mano su quella della sua socia cercando di trasmettergli quello che provava in quel momento.

Gli costava, gli costava davvero tanto dire quelle parole, ma non poteva fare in modo che Kaori rinunciasse a tutto quello che aveva in mano in quel momento. L’avrebbe voluta tutta per se, avrebbe voluto che non se ne andasse mai ma quello era un modo per allontanarla da quella vita così pericolosa. Era un modo per realizzare anche un suo desiderio: che Kaori fosse felice e non dovesse più vivere in un mondo di sofferenza come quello. Sperava davvero che lei capisse, capisse il suo ragionamento e lo ascoltasse. La vedeva contrariata e delusa però. Forse quella non era la risposta che lei si aspettava da lui.

Effettivamente Kaori era delusa, si aspettava che lui cercasse di tenerla li a tutti i costi accanto a se, invece in qualche modo le stava dicendo di partire. Però capiva anche che Ryo non era un uomo da questo tipo di cose e capiva anche se stava cercando di farla ragionare. Ma non poteva farci nulla, c’era rimasta male. Ma a malincuore decise di seguire il consiglio di Ryo.

-va bene, ascolterò il tuo consiglio- cedette lei alla fine

-grazie- le disse lui accarezzandole la guancia.

Kaori arrossì, non era abituata a quelle manifestazione d’affetto da parte del socio. Ma prima che potesse abituarsi a quel dolce calore, lui ritirò la mano, si alzò e si diresse verso la sua camera dandogli la buonanotte.

Forse quella conversazione l’aveva lasciata ancora più interdetta del silenzio della mattina perché le parole del ragazzo erano state dette come se volesse mandarla via, ma i suoi gesti tradivano una dolcezza unica. Forse nemmeno Ryo sapeva davvero quale decisone voleva che lei prendesse.

Ma decide sul serio di seguire il consiglio di Ryo. La mattina dopo avrebbe chiesto a Eriko di darle una mano, poiché magari lei era molto più pratica… anche se la decisione che aveva preso era già molto chiara nella sua testa.

  
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