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Autore: dubious3    19/11/2010    6 recensioni
"Questo è il seguito di Naruto Shippuden:Renegade. Il Preludio, che si consiglia di leggere per comprendere la fic".
Naruto è stato catturato e Konoha è stata distrutta. Ma non è tutto perduto. Il jincuriki della volpe dovrà trovare, lottando in una terra ostile ed oscura contro un nemico apparentemente invincibile, la chiave per risolvere antichi misteri e profezie e salvare il mondo intero.
(Questo è un crossover con il videogioco Jak 2: Renegade).
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Naruto Shippuden Renegade.'
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Cap.1. Ritorno alla Luce. Parte Prima.

(Nota: tutti i personaggi e gli elementi presi dal mondo di Naruto appartengono a Masashi Kishimoto, mentre quelli di Jak alla Naughty Dog, quindi non ho alcun diritto su di essi).

 

 

 

 

Inferi.

Situata nel mezzo del deserto fuori da Haven City, giaceva la roccaforte nera come la notte e ostile ed oscura come il deserto che la circondava.

Una fortezza dall'aria impenetrabile, il cui massiccio tamburo principale era circondato da quattro torri aguzze che fendevano il cielo come dei pugnali di giaietto

Persino predoni delle sabbie, che effettuavano scorribande e razzie in lungo e largo e non temevano né le violentissime tempeste né i branchi di Teste di Metallo, si tenevano bene alla larga da quel posto.

Pochissimi infatti uscivano dall'Inferis, e ancora meno quelli a cui non era permesso farlo.

Tale era la fama di quel monumento terribile, simbolo della potenza e della gloria del Barone.

E, sopratutto, della sua malvagità.

Dentro la roccaforte, un prigioniero tra tanti aveva il dubbioso onore di essere esaminato dal Barone Praxis in persona.

Il condottiero era calvo, dalla corporatura massiccia e dai baffi spioventi, e portava una specie di grossa benda metallica sull'occhio, che dimostrava i segni di battaglie e ferite passate.

Il barone era accanto ad un altro uomo, anch'esso calvo e ben piazzato. Entrambi stavano davanti ad un tavolo dove era legata supina la sventurata vittima.

Il prigioniero era molto giovane, forse appena maggiorenne, ed aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri.

Da un tubo sopra il ragazzo fuoriuscì un raggio di energia estremamente caldo, che attraversò il petto del ragazzo. Il giovane prigioniero si contorse dal dolore,ma non emise un gemito.

L'uomo girò una specie di manopola ed il raggio si fece molto più intenso,e il giovane quindi non riuscì più a trattenersi ed iniziò ad urlare.

I due uomini però non erano soddisfatti, quindi interruppero il raggio, quindi fecero uscire una siringa da sotto il tavolo.

Con essa punsero il ragazzo e gli iniettarono un liquido violaceo, che lo fece subito addormentare.

Il Barone sputò a terra e parlò al suo compare Monzaemon rabbioso.

"Si può sapere cosa stiamo aspettando qui? Sono due anni che usiamo ogni metodo possibile per estrarre questa specie di...volpe dal corpo di questo tipo, e non abbiamo ottenuto alcun risultato! Avremmo potuto fargli il lavaggio del cervello come gli altri e guadagnare un'ulteriore arma, invece dobbiamo perdere tempo con questa estrazione!"

Quindi il Barone guardò fisso l'uomo davanti a se.

"Avremmo potuto usare tutti i....mostri che hai raccolto per schiacciare quei dannati ribelli una volta per tutte già da un pezzo! Un sei all'altezza della tua fama, dottor Monzaemon, né come stratega, né come scienziato".

L'uomo mantenne sempre la stessa espressione pacata, incurante dal tono e dallo sguardo di sfida, quindi rispose con voce calma ma ferma.

"Non ti agitare. Sappi che i ninja che abbiamo raccolto ci sono serviti a condurre un'altra guerra contro i villaggi del Cipango*, mentre altri sono impegnati nella guerra contro le Teste di Metallo, te ne sei dimenticato?"

Praxis abbassò la testa.

"Comunque, stai calmo. Ora che abbiamo perso il controllo del Visore Astrale, dobbiamo agire con molta più prudenza". Continuò Monzaemon. "E, a proposito del ragazzo, sappi che ho intenzione di usarlo da vivo. Ordina di mandarlo alla fortezza Hellhound, ove testerà le sue capacità. Adesso vai".

Il Barone grugnì lievemente, ma nemmeno lui poteva opporsi agli ordini di Monzaemon, contraddittori e astrusi che fossero.

Dato che era anche grazie lui che era giunto al potere.

Il Barone quindi si girò e si ritirò dietro una delle due porte della stanza, lasciando il dottore a giocare con la sua vittima.
 

************* 
 

Dietro ad una finestra poco sopra la stanza, due uomini stavano ammirando tutta la scena.

Il primo aveva occhi celesti e capelli biondi, mentre l'altro era rivestito di una strana armatura bianca.

I due stavano contemplando l'orribile spettacolo, che sembrava colpire però maggiormente l'uomo con i capelli biondi, il quali stava appiccicato alla balaustra con uno sguardo estremamente sofferente.

"Naruto, cosa ti stanno facendo?" Biascicò il biondo.

"Mi dispiace sinceramente, Minato". Disse l'uomo da dietro con fare severo. "Ma solo per il ragazzo, non per te. Tu non hai il diritto di essere arrabbiato per quello che sta accadendo".

Minato si voltò dietro di lui e squadrò il suo interlocutore con rabbia.

"Cosa diavolo vuoi dire, Shrieker?" Intimò lo Yodaime Hokage.

"Dico soltanto che gran parte delle sofferenze che sta passando tuo figlio è colpa tua. Tu gli hai sigillato il demone dentro. Il demone per cui Monzaemon l'ha rapito e adesso lo sta torturando per estrarlo". Rispose Shrieker sempre serio.

Minato digrignò i denti dalla rabbia e si gettò addosso a Shrieker afferrandolo per il collo dell'armatura e ruggendogli.

"Tu, cosa ne sai! Cosa ne puoi sapere! Io....non....ho......avuto .......altra scelta". Continuò con un tono più mesto.

Shrieker non fu per nulla scosso, e parlò sempre con la sua voce calma, ma dura.

"Non cercare di ingannarmi più di quanto tu non faccia con te stesso. Da quanto mi ha raccontato il dottore, Kushina ti aveva dato la possibilità di salvare il villaggio sigillandosi il demone dentro. Quindi tu avevi un'altra scelta. Una scelta che avrebbe impedito al ragazzo di soffrire così tanto. E inutilmente, poi".

Minato mollò la presa e abbasso la testa, scosso da questa parole. Shrieker quindi continuò a parlare.

"Minato, ciò che hai dimostrato infine una cosa: come Kage sei stato capace, ma come una padre una merda totale".

Lo Yodaime si accasciò, come se fosse stato trafitto da una moltitudine di pugnali.

Shrieker aveva ragione su tutto.

Aveva sacrificato suo figlio per salvare il villaggio e il mondo ninja, ma questo suo atto aveva condannato ogni cosa.

Se non si fosse sigillato con lo Shinigami, Monzaemon non avrebbe mai potuto usare l'Occhio di Mar su di lui, trascinandolo da un incubo ad un altro infinitamente peggiore.

Certo, aveva sigillato il demone dentro suo figlio anche per adempiere alla profezia di Ogama, ma il fatto che il dottore stesse torturando suo figlio apparentemente anche per questa ragione lo faceva stare persino più male.

"Quanti anni ha già compiuto Naruto?" Si domandò Minato.

Diciotto.

A quell'età, se lui non gli avesse sigillato un demone dentro, sarebbe vissuto sereno in un villaggio ancora in piedi.

Quindi sarebbe stato con i suoi amici e forse con la sua fidanzata a passeggiare per Konoha, invece di restare bloccato in quest'orrore.

E, qualora quel bastardo di Monzaemon avesse mostrato fuori i suoi artigli, ci sarebbe stato un padre a proteggerlo.

Un padre che però si era dimostrato indegno.

Un padre che aveva visto ogni giorno suo figlio venire torturato per due anni, e che non aveva potuto fare nulla.

Nessuno avrebbe potuto biasimare Naruto se quest'ultimo avesse deciso di odiare il proprio genitore, di maledirlo durante le amare notti passate in quest'inferno.

L'ex Hokage ormai era giunto al culmine della disperazione.

"Naruto, figlio mio! Cosa...ti...ho...fatto?" Singhiozzò

Shrieker si avvicinò a lui e gli diede una pacca sulla spalla.

"Mi rendo di esserci andato davvero pesante". Disse il maggiore. "Ma non riesco a vedere qui altro che schifo. Già il fatto di essere ninja ci rende bastardi per default, figuriamoci poi a lavorare per questo demonio. Il più pulito di noi ha la rogna. Siamo tutti sporchi, immersi nella merda e carichi del peso di innumerevoli morti e sofferenze. Guardami Minato".

Lo Yodaime si girò e vide Shrieker togliersi l'elmo, rivelando un volto stanco di trentenne avanzato, i cui occhi erano grigi e i capelli scoloriti.

"La vedi questa faccia, Minato? é la faccia di un assassino codardo, di un fottuto pavido. Da quando ho visto quello che accade nell'Inferis, ho perso ogni fiducia in Monzaemon e in Praxis. Io non combatto a fianco del dottore per soldi, gloria, o per un ideale distorto: ma per paura e disperazione". Disse Shrieker con voce un poco più alterato.

"Paura e...disperazione?" Domandò l'Hokage, stranito da questa confessione del suo di solito imperturbabile compagno.

"Si. Hai visto ciò che Monzaemon fa a chi disobbedisce? Se tutto va bene, il ribelle finisce ucciso in maniera estremamente dolorosa, se invece finisce male, viene trasformato in un mostro assassino senz'anima. Il suo potere è immenso e la sua furia è terribile".

"Lo so bene". Parlò sommessamente Minato.

"Ho obbedito agli ordini del dottore perché avevo paura di ciò che mi avrebbe fatto. Ho versato tanto sangue perché credevo che sfidare la sua potenza fosse del tutto inutile. Sono stronzo quanto te, almeno". Finì il maggiore ben più vigorosamente di prima.

L'ex-Hokage guardò il suo interlocutore negli occhi, quindi si voltò.

"Quindi per te,per noi,non..c'é..speranza, vero?"

Shrieker alzò lo sguardo, quindi riprese ad usare il classico tono di voce grave.

"No, non c'è speranza. Non solo per buttare giù Monzaemon, ma anche per la nostra anima. Siamo intrappolati in quest'orrore come nella tela di un ragno, costretti a cadere sempre più in basso. Non vedremo mai più la luce".

Minato allora posò il suo sguardo di nuovo sul figlio, e gli strinse il cuore ancora di più,sempre se ciò fosse possibile.

Due guardie uscirono dalle porte sul retro e portarono un Naruto in un stato catatonico fuori dalla sala.

"Figlio mio". Sussurrò il padre. "Ti auguro che questa tua sofferenza abbia fine, e sopratutto che tu non perda mai l'innocenza che per me è ormai un'utopia".

E i due uscirono dalla soprelevata.

 

****************

 

 

Sull'attico di un edificio poco distante dalla fortezza Hellound, due persone stava parlando.

L'una era una donna alta e dai capelli di un rosa molto particolare, l'altro invece aveva i capelli neri.

Entrambi indossavano due mantelli di colore bluastro ed un maschera raffigurante una specie di testa metallica spaccata in due.

Il primo iniziò a parlare alla ragazza.

"La fortezza Hellhound è un luogo piuttosto pericoloso. Sei sicura di poterti infiltrare da sola?"

"Nessun problema". Rispose la donna. "Sarà facile. E comunque mi servi tu qui, a darmi le informazioni necessarie".

"Bene". Disse l'uomo. "Ti ricordo la missione principale. Abbiamo saputo che nella fortezza verrà portato un prigioniero proveniente dall'Inferis. Devi fare in modo che loro non possano usarlo come arma, chiaro?"

"Chiarissimo". Rispose la donna.

"E già che ci sei, cerca di combinare qualche casino. Sabota qualche arma, ruba qualche informazione, fai insomma quello che vuoi per danneggiare il Barone. Basta che tu neutralizzi il prigioniero. Se lo portassi con noi, sarebbe grandioso".

"Capito, ora vado". Rispose ancora la rosa che sparì dal cornicione in una nuvola di fumo.

"Questi ninja hanno proprio il pallino per la teatralità". Commentò l'uomo con la maschera.

Quindi egli prese una specie di dischetto-tastiera e digitò per un poco alcune combinazioni.

Da un foro sul dischetto apparve l'ologramma di una mappa, e l'uomo parlò tra se e se trionfante.

"Bucare questo sistema difensivo è stato più facile del previsto. Ora posso dare a Sakura tutte le informazioni che le servono per la riuscita del piano".

 

**************** 

 

Naruto si risvegliò non molto tempo dopo.

La droga che gli avevano rifilato continuava ad avere effetti su di lui.

All'inizio si sentiva molto frastornato, ma presto si sarebbe ripreso e questo lo sapeva.

Non era certo la prima volta, che in due interminabile anni di prigionie e torture continue gli rifilassero quella sostanza.

Il torpore del ragazzo venne però bruscamente scosso da una brusca botta da dietro.

"Alzati, ora!" Udì un'esortazione, e il ragazzo cercò a fatica di rimettersi in piedi.

Naruto strabuzzò gli occhi e si voltò, e vide due guardie di Krimzi dietro di lui.

Era probabilmente di alto rango, data la loro uniforme gialla.

"Senti un po',pidocchio". Disse uno che sembrava il capo. " D'ora in poi starai qui, nella fortezza Hellhound".

L'Uzumaki allora si girò intorno, e vide che effettivamente si trovava dentro una grossa sala, simile a quelle del posto in cui si trovava prima.

"La fortezza....Hellhound?" Si domandò il ragazzo, che venne però colpito da un bastone da guerra di uno dei soldati.

"Non sei qui per fare domande, coglione!" Gridò il soldato che aveva colpito il ragazzo. "Tu devi pararci le chiappe. Il nostro capo ti ha mandato qui per combattere al nostro fianco".

Finito di parlare, l'omone afferrò Naruto per la collottola e lo gettò a terra, quindi gli puntò la sua arma contro, tenendo un dito sul grilletto.

"Forza, vediamo quello che sai fare".

 

*****************

 

Angolo dell'autore: Eccomi qua, tornato con il cap. principale della mia nuova fiction!

Sappiate che non aggiornerò comunque spesso come la volta precedente, in quanto devo fare chiarezza su alcuni dettagli e forse fare altri progetti.

Inoltre io ho  messo nella mia precedente fic, alcuni riferimenti alla serie di Jak, che alla fine della storia renderò espliciti.

Per il siparietto comico dovreste aspettare che io abbia nuove idee, dato che non viene in mente nulla.

Tutti: evvvvvaaaaiiii!

Me:cattivi che siete. Chuck, vieni qui....

Tutti: scappiamooo!

Ringrazio come sempre chi segue la mia storia. Chiedo a tutti di segnalarmi eventuali errori. A presto!

Per il personaggio di Shrieker mi sono inspirato, come aspetto fisico, ad uno minore di Batman-Beyond.

Inferi è un nome latino, per questo lo trovate declinato (è una trovata crack, ma non ho saputo resistere, anche se probabilmente è solo una fra la moltitudine presente nella fic).

* Il Cipango è il nome che ho dato al continente dove abita Naruto. Era il nome con cui gli antichi Europei chiamavano il Giappone.

  
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